Intanto iI pm di Milano Ferdinando Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Da quanto si è saputo, la Procura ha affidato l'ordine di esecuzione della pena con sospensione, e dunque con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, ai carabinieri per la notifica dell'atto al Cavaliere. Al momento non si sa se la notifica sia già avvenuta o meno. L'estratto esecutivo della sentenza della Cassazione che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi è arrivata al presidente del Senato, Piero Grasso che l'ha subito trasmessa al presidente della giunta delle immunità Dario Stefano. La cosiddetta legge 'anti-corruzione', infatti, varata dal Governo Monti nel 2012, prevede che ''non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni''.
QUEL MANDATO D’ARRESTO PER SILVIO BERLUSCONI, IL SECONDO DOPO NAPOLI, CHE SEMINA IL PANICO FRA GLI ALLEATI, NON METTE A POSTO LE COSCIENZE, FA INVECCHIARE GIORGIO NAPOLITANO E FIBRILLARE IL GOVERNO DI ENRICO LETTA (PD)
Domenico Salvatore
Ma quando mai, i tre poteri dello Stato (Legislativo, esecutivo e giudiziario), sono andati d’accordo? Il trasformismo, fusione, camaleontismo, confusione, funambolismo, confluenza, gattopardismo, scissione, evoluzionismo o trasversalismo, hanno fatto da silenziatore, se non da equilibratore. Gli esperti alla finestra, non erano di certo guardoni, che si godevano lo spettacolo che in qualche modo, hanno rimesso a posto le cose. Ma ora, è apocalipse now. Avete letto i giornali, guardato la TV, ascoltato la radio, sfogliato gli “on line”? C’era di tutto e di più. Si sono scatenati i “coccodrilli del Nilo, i piranhas dell’Amazzonia, le tigri del Bengala, gli sciacalli (Gli Egizi identificavano con uno sciacallo il dio Anubi, signore della morte e dell'oltretomba) dalla gualdrappa, gli squali delle Bahamas, i serpenti naja-naja, gli avvoltoi delle Ande”, le iene maculate e via discorrendo. Una fauna di casa, a Roma e Milano, ma anche Genova, Firenze, Bologna, Torino ecc. Terribili animali, che uccidono non soltanto per nutrirsi, ma anche senza ragione alcuna; oppure, si nutrono di carogne e carcasse. La similitudine con certi personaggi della politica, appare per alcuni versi scontata ed inevitabile. Ma paradossalmente, fanno notare i giornali italiani ed esteri, il personaggio di cui si parla di più oggi, non è tanto e solo lo scontatissimo, gettonatissimo, abusatissimo Berlusconi. Nooo! Ể il giudice. Applica la Normativa ed è soggetto soltanto alla Legge. Toglie i diritti politici, la libertà, il passaporto al cittadino, perché previsto dalla Legge,Testo Unico, Tomo Capo, articolo, paragrafo e comma. Ma i sanzionati non la pensano affatto così e si scagliano contro la “casta”, che fa il bello ed il cattivo tempo. Che non paga quando sbaglia. Politici, giudici…
Arrivano ad uccidere giganteschi cetacei come la…Balena Bianca, alias “Moby Dick”, come veniva dipinta la buon’anima della Democrazia Cristiana. Forse, si sono reincarnati attraverso la metemsomatosi. Finora sibilano i forcaioli, Silvio Berlusconi, ne è sempre uscito con proscioglimenti, anche se propiziati da depenalizzazioni, amnistie, prescrizioni, scudi giudiziari e leggi ad personam. Ma ora, finalmente andrà in galera; od ai domiciliari, che è poi, la stessa cosa. - Il pm di Milano Ferdinando Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Da quanto si è saputo, la Procura ha affidato l'ordine di esecuzione della pena con sospensione, e dunque con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, ai carabinieri per la notifica dell'atto al Cavaliere. La Questura di Milano, come è previsto dopo l'emissione del decreto di esecuzione della pena nei confronti di Silvio Berlusconi per il caso Mediaset, ha disposto la revoca del passaporto per l'ex premier.
Come prevede la procedura, il provvedimento sarà eseguito dalla Questura di Roma, precisa l’Ansa, perché l'ex premier ha da qualche tempo eletto la propria residenza nella Capitale. Intanto salgono i toni Sandro Bondi (Pdl) ex ministro e coordinatore nazionale del Pdl:"O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti". Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico, replica "Qualcuno chiami un medico per Sandro Bondi che evoca la guerra civile: si tratta di un evidente caso di colpo di sole. Si rintracci lo stesso dottore che calmava Bossi quando parlava di dieci milioni di fucili pronti ad attaccare dalle Alpi". La controreplica di Bondi:” "Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile". La stessa fine del PSI e di Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000)? Strana coincidenza il p.m. comune a Craxi (ed anche a Ligresti) ed a Berlusconi, è il messinese Fabio De Pasquale. E del CAF: un'alleanza tra Bettino Craxi, Giulio Andreotti e lo stesso Arnaldo Forlani per blindare la maggioranza di pentapartito e la collaborazione tra socialisti e democristiani. Craxi, è stato un politico italiano. Craxi, fonte Wikipedia, fu il primo socialista a ricoprire, nella storia repubblicana, la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987 in due governi consecutivi.
Coinvolto in seguito nelle inchieste di Tangentopoli, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui. Egli respinse fino all'ultimo giorno della sua vita l'accusa di corruzione, mentre ammise di aver accettato finanziamenti illeciti, prassi diffusa, per permettere la dispendiosa attività politica del PSI, meno potente finanziariamente dei due grandi concorrenti, la DC e il PCI. Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, suo amico personale. Il 15 dicembre 1992 Craxi ricevette il primo degli avvisi di garanzia della Procura di Milano. Il 23 marzo 1993, gli avvisi di garanzia - tutti per episodi circostanziati di corruzione e finanziamento illecito di partito - erano diventati undici ma già l'11 febbraio 1993 Craxi si era visto costretto a dimettersi dalla segreteria del PSI. Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000), è stato un politico italiano. Craxi fu il primo socialista a ricoprire, nella storia repubblicana, la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987 in due governi consecutivi. Coinvolto in seguito nelle inchieste di Tangentopoli, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui.
Egli respinse fino all'ultimo giorno della sua vita l'accusa di corruzione, mentre ammise di aver accettato finanziamenti illeciti, prassi diffusa, per permettere la dispendiosa attività politica del PSI, meno potente finanziariamente dei due grandi concorrenti, la DC e il PCI. Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, suo amico personale. È uno degli uomini politici più rilevanti della cosiddetta Prima Repubblica, ma anche uno dei più controversi a causa delle dette indagini di Mani Pulite, che ne condussero, tra l'altro, all'incriminazione e ad una duplice condanna definitiva in sede penale. Craxi non scontò mai la pena perché lasciò il Paese, rifugiandosi in Tunisia, mentre erano ancora in svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti; pertanto, da latitante, "morì in solitudine, lontano dall'Italia". Intanto la situazione evolve…“Partiti e Governo, afferma l’Ansa, affrontano il nodo politico arrivato al pettine con la condanna di Berlusconi in Cassazione che ha confermato ieri la condanna a 4 anni per il Cavaliere accusato di frode fiscale nell'ambito del processo Mediaset. La Somma Corte ha rinviato alla Corte d'Appello la decisione sull'interdizione che potrebbe diminuire da un massimo di 3 anni fino a un minimo di 12 mesi. Sarebbe un "delitto" non andare avanti, fermarci "malamente", perché il lavoro del governo comincia a dare i suoi "frutti": i risultati "sono a portata di mano e possiamo già toccarli".
Così il premier Enrico Letta che si e' detto 'assolutamente convinto che debba prevalere l'interesse del Paese, che è anche la lotta all'evasione fiscale e che tutti i partiti oggi devono assumersi le proprie responsabilità e fare scelte che riguardano il futuro". "Naturalmente l'interesse non è un logoramento e non considero che continuare a tutti i costi sia nell'interesse del Paese". "Sono assolutamente consapevole del momento delicato, ma io sono tra quelli che mette davanti a tutto l'Italia e se c'è chi vuole mettere davanti altre priorità io penso che sia invece importante mettere davanti il Paese poi vengono altri interessi", ha spiegato Letta. "Spero che prevalgano gli interessi generali per il bene del Paese e non gli interessi di parte e sono anche convinto che questo accadrà". Intanto iI pm di Milano Ferdinando Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Da quanto si è saputo, la Procura ha affidato l'ordine di esecuzione della pena con sospensione, e dunque con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, ai carabinieri per la notifica dell'atto al Cavaliere. Al momento non si sa se la notifica sia già avvenuta o meno.
L'estratto esecutivo della sentenza della Cassazione che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi è arrivata al presidente del Senato Renato Grasso che l'ha subito trasmessa al presidente della giunta delle immunità Dario Stefano. La cosiddetta legge 'anti-corruzione', infatti, varata dal Governo Monti nel 2012, prevede che ''non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni''. La stessa legge prevede che il pm deve inoltrare al Senato il dispositivo della sentenza. Le norme sull'incandidabilità operano indipendentemente rispetto alla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici che dovrà essere rideterminata nei prossimi mesi dalla Corte d'Appello di Milano. La legge 'anti-corruzione' riguarda poi anche la decadenza del senatore condannato e sul punto, come sull'incandidabilità, dovrà esprimersi il Senato con un voto in Giunta e uno in aula.Il Pdl - che oggi incontra Berlusconi - e' sul piede di guerra con Daniela Santanchè che dice: 'pensate che la sentenza sia giusta e non politica? Abbiate le palle di mettere Berlusconi in galera' e poi rilancia sul nome di Marina Berlusconi. Per il capogruppo Renato Brunetta, "dopo il Cavaliere ci sarà solo Berlusconi. Il Popolo della libertà, Forza Italia, è il primo partito oggi. Un italiano su tre vota per il Popolo della libertà, per Forza Italia, per Berlusconi.
Questo è il patrimonio più bello, questo è l'orgoglio più bello di vent'anni di vita politica. Questo patrimonio - ha sottolineato - non va disperso, ma va semmai ulteriormente valorizzato. Questo il senso del videomessaggio di ieri sera di Berlusconi. Un grande atto d'amore, ancora un grande atto d'amore da parte di Berlusconi, per cambiare l'Italia", conclude Brunetta. Intanto l'esercito di Silvio annuncia un presidio permanente davanti al Quirinale da lunedi' per far partire una petizione per chiedere la concessione immediata della grazia per il presidente Berlusconi".Grillo, nessuno provi a modificare giustizia con Cav - Il M5s chiede al presidente Grasso che il Senato deliberi ''immediatamente'' sulla decadenza di Silvio Berlusconi e chiede la convocazione immediata della giunta delle immunità e dell'aula di Palazzo Madama. "Nessuno si azzardi a modificare la Giustizia insieme al partito capeggiato da un delinquente. Il M5S non starà a guardare, né si limiterà a interpellanze parlamentari, ma mobiliterà i suoi elettori. La Costituzione non si tocca. Messaggio inviato. Quirinale. Messaggio inviato". E'quanto scrive il leader di M5S Beppe Grillo sul suo blog. "Le coincidenze non esistono e questa fretta di riformare la Giustizia dopo la condanna di Berlusconi è altamente sospetta. Letta Nipote la vuole.
Servirebbe a tirare a campare. Capitan Findus Letta ama Berlusconi, grazie a lui è diventato presidente del Consiglio, senza diventerebbe come la descrizione che Bossi diede di Miglio 'una scoreggia nello spazio', ha persino invitato a votarlo al posto del M5S alle elezioni politiche 'Meglio il Pdl piuttosto che il M5S'", scrive Grillo nel suo post, intitolato 'Il Fantino della Repubblica' corredato da fotomontaggio di un Berlusconi sorridente che sprona da una biga un cavallo da corsa con il volto del premier Enrico Letta. "Deve tenere il pallino del governo delle larghe intese voluto da Napolitano. Difficile ritornare nel retrobottega a giocare a Subbuteo invece di fare annunci quotidiani, puntualmente disattesi, con tweet ripresi in modo entusiasta da tutti i giornalai nostrani. I famosi Lecca Letta", è la stilettata di Grillo, secondo il quale "la condanna per frode fiscale per Mediaset ha una conseguenza. La revoca delle concessioni delle frequenze televisive nazionali che non possono essere assegnate a un pregiudicato. Per le sue comparsate a reti unificate gli resteranno sempre le reti Rai a guida pdmenoellina". "C'è però un'altra revoca quella di Cavaliere della Repubblica, un titolo impensabile per un condannato. Potrebbe essere sostituito da Fantino della Repubblica, più appropriato", continua il leader di M5S precisando come "accanirsi contro Berlusconi sia però ingeneroso. In vent'anni non ha fatto tutto da solo".
Per questo, è la sua conclusione, "questo governo e questo parlamento non sono legittimati a modificare le regole del gioco. La Costituzione non può in alcun modo essere modificata da un partito di nominati guidati da un pregiudicato"O.Romano: no crisi governo, esiti imprevedibili - "Le difficoltà economiche in cui versano i cittadini italiani inducono a non precipitare verso una crisi di Governo dagli esiti imprevedibili". Lo sottolinea l'Osservatore romano, commentando la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. La condanna dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, spiega l'Osservatore Romano in un articolo dal titolo "Silvio Berlusconi condannato in via definitiva, "sembra riaprire in Italia un conflitto che dura da quasi vent'anni, condizionando non solo la vita politica ma anche la crescita del Paese". "Solo il sangue freddo e la saggezza costituzionale di alcune figure di rilievo delle istituzioni - osserva il giornale - hanno consentito che, nonostante tutto, l'equilibrio democratico, sottoposto in alcuni momenti a fortissime tensioni, fosse mantenuto. E così da molte parti ci si augura che accada anche ora".
"Se le istituzioni democratiche, grazie ai meccanismi previsti dai padri costituenti - continua l'Osservatore -, hanno retto all'urto di situazioni politiche oggettivamente anomale, l'Italia ha pagato in questi anni, sotto l'aspetto dell'etica e della cultura giuridica, un alto prezzo. Fra le macerie lasciate sul campo figurano, da una parte, un concetto della legalità offuscato nella coscienza e nei comportamenti di molti italiani, e dall'altra una soggettivizzazione politica della giustizia dagli esiti nocivi". Il quotidiano della Santa Sede ricorda quindi l' "autorevole richiamo" del presidente della Repubblica alla "fiducia" e al "rispetto verso la magistratura" e "all'esame, in Parlamento, dei problemi relativi all'amministrazione della giustizia". "Napolitano - commenta l'Osservatore - invita il centrodestra a non lasciarsi andare ad atteggiamenti distruttivi e il centrosinistra a non calcare la mano e a non utilizzare la sentenza della Cassazione come l'arma definitiva per la sconfitta di Berlusconi". "In ogni caso - aggiunge - la dichiarazione del presidente della Repubblica non può essere letta come presa di distanza dall'operato della magistratura".Epifani, niente che cambi il mio giudizio - ''Non ho nulla da aggiungere alla dichiarazione di ieri sera: non è successo nulla nella nottata che cambi il giudizio e anche le valutazioni che ho ritenuto giusto fare credo che siano state comprese''. Queste le parole del segretario del Pd Guglielmo Epifani a proposito della sentenza Mediaset e dei suoi effetti politici.
''Adesso aspettiamo e vediamo cosa succede nelle prossime ore'', ha detto Epifani. ''Io suggerirei che nel Pd si smetta di parlare di regole e invece di occuparci della nuova situazione. E di fare una discussione seria dove il presidente Letta venga a dirci la sua e che il Pd prenda una posizione unica e parli con una voce sola''. Questa la proposta dell'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani riguardo il suo partito dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. ''Siamo davanti a un passaggio che è di grande rilievo, mi aspetto questo dal mio partito - ha concluso Bersani - io suggerirei che, una volta fissata la data della nostra assemblea che convoca il congresso, la smettessimo di parlare di regole''. Ed ora quali scenari? Tornano le solite domande. Nel PD, vi sono due anime. Una favorevole a continuare, l’altra a rompere con il Pdl. Esattamente la stessa posizione dei falchi e delle colombe berlusconiane. Chi invoca le elezioni ad ottobre e chi invece, intende continuare l’esperienza bipolare. Tra questi il premier Enrico Letta. Seppur consapevole che il carburante che manda avanti la macchina proviene in massima parte da Silvio Berlusconi, dipinto come ”il delinquente, il pregiudicato, il frodatore…”; scandalosamente e vergognosamente appiedato, sibilano i berluscones, senza passaporto, senza diritti civili, trattato come un criminale da processi-lampo, che non hanno precedenti nella storia di questo Paese.
Non esitano a mettere nel tritacarne il povero Giorgio Napolitano, presidente confermato della Repubblica (caso unico nella storia repubblicana), che aveva chiesto di non essere ricandidato; autentico asse di equilibrio; costretto suo malgrado a (soprav)vivere, nel cimitero degli elefanti del Serengeti e Masai Mara romano. In tutto questo bailamme c’è pure la lotta sotterranea fra la vecchia guardia, ma non chiamatela conservazione reazionaria che non sloggia e non smamma, nemmeno se arrivano i Leopard 2, M1A2, T90, Challenger 2 Leclerc, Mercava, Ariete, Type 90 e Type 99, ed altre tipologìa di carri armati ed i così detti “Galletti di primo canto” con alucce spuntate, cresta, artigli e speroni, rappresentati come i rottamatori, guidati anche da Matteo Renzi, sindaco di Firenze, candidato in pectore alla segreteria nazionale del PD. Il suo attendismo, sui vari fronti, sembra essere diventata l’arma vincente. A livello popolare la figura di Berlusconi viene vista come una vittima; ma ci sono anche minoranze, che la vedono come un carnefice. Forza Italia, che dovrebbe rinascere dalle sue stesse ceneri come l’araba fenice, non intende fare la fine della DC, (travolta dal correntismo, che si opponeva ai matusalemme e veterani conservatori; dilaniata dalle scissioni e dal fenomeno detto di “Mani Pulite”, ad opera dei giudici guidati da Antonio Di Pietro che hanno decapitato i vertici del partito, soprattutto della destra democristiana), del MSI, del PRI, del PLI, dello PSDI, del PSI e del PCI, alleato con l’Unione Sovietica, l’unico, che sia riuscito a resistere al canto del cigno della svolta della“Bolognina” ed a trasformarsi attraverso PDS, DS, PD e fusioni varie, in un ravanello…fuori rosso e dentro bianchello; nè sacrificarsi sull’altare degli interessi altrui…lobbies, gruppi di potere e di pressione, satrapie economiche, baronie finanziarie, oligarchie paramilitari, aristocrazie medico-sanitarie, corporazioni giudiziarie ed altre forme e smorfie del potere.
Trovare la quadratura del cerchio o la pietra filosofale, in questo frangente, dove tutti buttano l’acqua sporca col bambino dentro e lanciano sassi in piccionaia, non è certo facile. Sono milioni di voti che ballano. Una bella fetta di potere da spartire, mors tua vita mea; hodie mihi, cras tibi. Eliminando di fatto il capo gregge, le pecore senza né capo, né coda, in balìa delle onde, andrebbero alla deriva; e si accaserebbero di qui e di là; lì e qua, alla rinfusa, alla sans façon, alla carlona, ad muzzum; se non al miglior offerente. Ma, non chiamatelo dottor dulcamara o ciarlatano di piazza. In tempi di vuoto ideologico, di crisi delle vocazioni politiche, un piatto di lenticchie basta e ne avanza. Domenico Salvatore
QUEL MANDATO D’ARRESTO PER SILVIO BERLUSCONI, IL SECONDO DOPO NAPOLI, CHE SEMINA IL PANICO FRA GLI ALLEATI, NON METTE A POSTO LE COSCIENZE, FA INVECCHIARE GIORGIO NAPOLITANO E FIBRILLARE IL GOVERNO DI ENRICO LETTA (PD)
Domenico Salvatore
Ma quando mai, i tre poteri dello Stato (Legislativo, esecutivo e giudiziario), sono andati d’accordo? Il trasformismo, fusione, camaleontismo, confusione, funambolismo, confluenza, gattopardismo, scissione, evoluzionismo o trasversalismo, hanno fatto da silenziatore, se non da equilibratore. Gli esperti alla finestra, non erano di certo guardoni, che si godevano lo spettacolo che in qualche modo, hanno rimesso a posto le cose. Ma ora, è apocalipse now. Avete letto i giornali, guardato la TV, ascoltato la radio, sfogliato gli “on line”? C’era di tutto e di più. Si sono scatenati i “coccodrilli del Nilo, i piranhas dell’Amazzonia, le tigri del Bengala, gli sciacalli (Gli Egizi identificavano con uno sciacallo il dio Anubi, signore della morte e dell'oltretomba) dalla gualdrappa, gli squali delle Bahamas, i serpenti naja-naja, gli avvoltoi delle Ande”, le iene maculate e via discorrendo. Una fauna di casa, a Roma e Milano, ma anche Genova, Firenze, Bologna, Torino ecc. Terribili animali, che uccidono non soltanto per nutrirsi, ma anche senza ragione alcuna; oppure, si nutrono di carogne e carcasse. La similitudine con certi personaggi della politica, appare per alcuni versi scontata ed inevitabile. Ma paradossalmente, fanno notare i giornali italiani ed esteri, il personaggio di cui si parla di più oggi, non è tanto e solo lo scontatissimo, gettonatissimo, abusatissimo Berlusconi. Nooo! Ể il giudice. Applica la Normativa ed è soggetto soltanto alla Legge. Toglie i diritti politici, la libertà, il passaporto al cittadino, perché previsto dalla Legge,Testo Unico, Tomo Capo, articolo, paragrafo e comma. Ma i sanzionati non la pensano affatto così e si scagliano contro la “casta”, che fa il bello ed il cattivo tempo. Che non paga quando sbaglia. Politici, giudici…
Arrivano ad uccidere giganteschi cetacei come la…Balena Bianca, alias “Moby Dick”, come veniva dipinta la buon’anima della Democrazia Cristiana. Forse, si sono reincarnati attraverso la metemsomatosi. Finora sibilano i forcaioli, Silvio Berlusconi, ne è sempre uscito con proscioglimenti, anche se propiziati da depenalizzazioni, amnistie, prescrizioni, scudi giudiziari e leggi ad personam. Ma ora, finalmente andrà in galera; od ai domiciliari, che è poi, la stessa cosa. - Il pm di Milano Ferdinando Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Da quanto si è saputo, la Procura ha affidato l'ordine di esecuzione della pena con sospensione, e dunque con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, ai carabinieri per la notifica dell'atto al Cavaliere. La Questura di Milano, come è previsto dopo l'emissione del decreto di esecuzione della pena nei confronti di Silvio Berlusconi per il caso Mediaset, ha disposto la revoca del passaporto per l'ex premier.
Come prevede la procedura, il provvedimento sarà eseguito dalla Questura di Roma, precisa l’Ansa, perché l'ex premier ha da qualche tempo eletto la propria residenza nella Capitale. Intanto salgono i toni Sandro Bondi (Pdl) ex ministro e coordinatore nazionale del Pdl:"O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti". Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico, replica "Qualcuno chiami un medico per Sandro Bondi che evoca la guerra civile: si tratta di un evidente caso di colpo di sole. Si rintracci lo stesso dottore che calmava Bossi quando parlava di dieci milioni di fucili pronti ad attaccare dalle Alpi". La controreplica di Bondi:” "Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile". La stessa fine del PSI e di Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000)? Strana coincidenza il p.m. comune a Craxi (ed anche a Ligresti) ed a Berlusconi, è il messinese Fabio De Pasquale. E del CAF: un'alleanza tra Bettino Craxi, Giulio Andreotti e lo stesso Arnaldo Forlani per blindare la maggioranza di pentapartito e la collaborazione tra socialisti e democristiani. Craxi, è stato un politico italiano. Craxi, fonte Wikipedia, fu il primo socialista a ricoprire, nella storia repubblicana, la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987 in due governi consecutivi.
Coinvolto in seguito nelle inchieste di Tangentopoli, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui. Egli respinse fino all'ultimo giorno della sua vita l'accusa di corruzione, mentre ammise di aver accettato finanziamenti illeciti, prassi diffusa, per permettere la dispendiosa attività politica del PSI, meno potente finanziariamente dei due grandi concorrenti, la DC e il PCI. Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, suo amico personale. Il 15 dicembre 1992 Craxi ricevette il primo degli avvisi di garanzia della Procura di Milano. Il 23 marzo 1993, gli avvisi di garanzia - tutti per episodi circostanziati di corruzione e finanziamento illecito di partito - erano diventati undici ma già l'11 febbraio 1993 Craxi si era visto costretto a dimettersi dalla segreteria del PSI. Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000), è stato un politico italiano. Craxi fu il primo socialista a ricoprire, nella storia repubblicana, la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987 in due governi consecutivi. Coinvolto in seguito nelle inchieste di Tangentopoli, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui.
Egli respinse fino all'ultimo giorno della sua vita l'accusa di corruzione, mentre ammise di aver accettato finanziamenti illeciti, prassi diffusa, per permettere la dispendiosa attività politica del PSI, meno potente finanziariamente dei due grandi concorrenti, la DC e il PCI. Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, suo amico personale. È uno degli uomini politici più rilevanti della cosiddetta Prima Repubblica, ma anche uno dei più controversi a causa delle dette indagini di Mani Pulite, che ne condussero, tra l'altro, all'incriminazione e ad una duplice condanna definitiva in sede penale. Craxi non scontò mai la pena perché lasciò il Paese, rifugiandosi in Tunisia, mentre erano ancora in svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti; pertanto, da latitante, "morì in solitudine, lontano dall'Italia". Intanto la situazione evolve…“Partiti e Governo, afferma l’Ansa, affrontano il nodo politico arrivato al pettine con la condanna di Berlusconi in Cassazione che ha confermato ieri la condanna a 4 anni per il Cavaliere accusato di frode fiscale nell'ambito del processo Mediaset. La Somma Corte ha rinviato alla Corte d'Appello la decisione sull'interdizione che potrebbe diminuire da un massimo di 3 anni fino a un minimo di 12 mesi. Sarebbe un "delitto" non andare avanti, fermarci "malamente", perché il lavoro del governo comincia a dare i suoi "frutti": i risultati "sono a portata di mano e possiamo già toccarli".
Così il premier Enrico Letta che si e' detto 'assolutamente convinto che debba prevalere l'interesse del Paese, che è anche la lotta all'evasione fiscale e che tutti i partiti oggi devono assumersi le proprie responsabilità e fare scelte che riguardano il futuro". "Naturalmente l'interesse non è un logoramento e non considero che continuare a tutti i costi sia nell'interesse del Paese". "Sono assolutamente consapevole del momento delicato, ma io sono tra quelli che mette davanti a tutto l'Italia e se c'è chi vuole mettere davanti altre priorità io penso che sia invece importante mettere davanti il Paese poi vengono altri interessi", ha spiegato Letta. "Spero che prevalgano gli interessi generali per il bene del Paese e non gli interessi di parte e sono anche convinto che questo accadrà". Intanto iI pm di Milano Ferdinando Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Da quanto si è saputo, la Procura ha affidato l'ordine di esecuzione della pena con sospensione, e dunque con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, ai carabinieri per la notifica dell'atto al Cavaliere. Al momento non si sa se la notifica sia già avvenuta o meno.
L'estratto esecutivo della sentenza della Cassazione che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi è arrivata al presidente del Senato Renato Grasso che l'ha subito trasmessa al presidente della giunta delle immunità Dario Stefano. La cosiddetta legge 'anti-corruzione', infatti, varata dal Governo Monti nel 2012, prevede che ''non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni''. La stessa legge prevede che il pm deve inoltrare al Senato il dispositivo della sentenza. Le norme sull'incandidabilità operano indipendentemente rispetto alla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici che dovrà essere rideterminata nei prossimi mesi dalla Corte d'Appello di Milano. La legge 'anti-corruzione' riguarda poi anche la decadenza del senatore condannato e sul punto, come sull'incandidabilità, dovrà esprimersi il Senato con un voto in Giunta e uno in aula.Il Pdl - che oggi incontra Berlusconi - e' sul piede di guerra con Daniela Santanchè che dice: 'pensate che la sentenza sia giusta e non politica? Abbiate le palle di mettere Berlusconi in galera' e poi rilancia sul nome di Marina Berlusconi. Per il capogruppo Renato Brunetta, "dopo il Cavaliere ci sarà solo Berlusconi. Il Popolo della libertà, Forza Italia, è il primo partito oggi. Un italiano su tre vota per il Popolo della libertà, per Forza Italia, per Berlusconi.
Questo è il patrimonio più bello, questo è l'orgoglio più bello di vent'anni di vita politica. Questo patrimonio - ha sottolineato - non va disperso, ma va semmai ulteriormente valorizzato. Questo il senso del videomessaggio di ieri sera di Berlusconi. Un grande atto d'amore, ancora un grande atto d'amore da parte di Berlusconi, per cambiare l'Italia", conclude Brunetta. Intanto l'esercito di Silvio annuncia un presidio permanente davanti al Quirinale da lunedi' per far partire una petizione per chiedere la concessione immediata della grazia per il presidente Berlusconi".Grillo, nessuno provi a modificare giustizia con Cav - Il M5s chiede al presidente Grasso che il Senato deliberi ''immediatamente'' sulla decadenza di Silvio Berlusconi e chiede la convocazione immediata della giunta delle immunità e dell'aula di Palazzo Madama. "Nessuno si azzardi a modificare la Giustizia insieme al partito capeggiato da un delinquente. Il M5S non starà a guardare, né si limiterà a interpellanze parlamentari, ma mobiliterà i suoi elettori. La Costituzione non si tocca. Messaggio inviato. Quirinale. Messaggio inviato". E'quanto scrive il leader di M5S Beppe Grillo sul suo blog. "Le coincidenze non esistono e questa fretta di riformare la Giustizia dopo la condanna di Berlusconi è altamente sospetta. Letta Nipote la vuole.
Servirebbe a tirare a campare. Capitan Findus Letta ama Berlusconi, grazie a lui è diventato presidente del Consiglio, senza diventerebbe come la descrizione che Bossi diede di Miglio 'una scoreggia nello spazio', ha persino invitato a votarlo al posto del M5S alle elezioni politiche 'Meglio il Pdl piuttosto che il M5S'", scrive Grillo nel suo post, intitolato 'Il Fantino della Repubblica' corredato da fotomontaggio di un Berlusconi sorridente che sprona da una biga un cavallo da corsa con il volto del premier Enrico Letta. "Deve tenere il pallino del governo delle larghe intese voluto da Napolitano. Difficile ritornare nel retrobottega a giocare a Subbuteo invece di fare annunci quotidiani, puntualmente disattesi, con tweet ripresi in modo entusiasta da tutti i giornalai nostrani. I famosi Lecca Letta", è la stilettata di Grillo, secondo il quale "la condanna per frode fiscale per Mediaset ha una conseguenza. La revoca delle concessioni delle frequenze televisive nazionali che non possono essere assegnate a un pregiudicato. Per le sue comparsate a reti unificate gli resteranno sempre le reti Rai a guida pdmenoellina". "C'è però un'altra revoca quella di Cavaliere della Repubblica, un titolo impensabile per un condannato. Potrebbe essere sostituito da Fantino della Repubblica, più appropriato", continua il leader di M5S precisando come "accanirsi contro Berlusconi sia però ingeneroso. In vent'anni non ha fatto tutto da solo".
Per questo, è la sua conclusione, "questo governo e questo parlamento non sono legittimati a modificare le regole del gioco. La Costituzione non può in alcun modo essere modificata da un partito di nominati guidati da un pregiudicato"O.Romano: no crisi governo, esiti imprevedibili - "Le difficoltà economiche in cui versano i cittadini italiani inducono a non precipitare verso una crisi di Governo dagli esiti imprevedibili". Lo sottolinea l'Osservatore romano, commentando la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. La condanna dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, spiega l'Osservatore Romano in un articolo dal titolo "Silvio Berlusconi condannato in via definitiva, "sembra riaprire in Italia un conflitto che dura da quasi vent'anni, condizionando non solo la vita politica ma anche la crescita del Paese". "Solo il sangue freddo e la saggezza costituzionale di alcune figure di rilievo delle istituzioni - osserva il giornale - hanno consentito che, nonostante tutto, l'equilibrio democratico, sottoposto in alcuni momenti a fortissime tensioni, fosse mantenuto. E così da molte parti ci si augura che accada anche ora".
"Se le istituzioni democratiche, grazie ai meccanismi previsti dai padri costituenti - continua l'Osservatore -, hanno retto all'urto di situazioni politiche oggettivamente anomale, l'Italia ha pagato in questi anni, sotto l'aspetto dell'etica e della cultura giuridica, un alto prezzo. Fra le macerie lasciate sul campo figurano, da una parte, un concetto della legalità offuscato nella coscienza e nei comportamenti di molti italiani, e dall'altra una soggettivizzazione politica della giustizia dagli esiti nocivi". Il quotidiano della Santa Sede ricorda quindi l' "autorevole richiamo" del presidente della Repubblica alla "fiducia" e al "rispetto verso la magistratura" e "all'esame, in Parlamento, dei problemi relativi all'amministrazione della giustizia". "Napolitano - commenta l'Osservatore - invita il centrodestra a non lasciarsi andare ad atteggiamenti distruttivi e il centrosinistra a non calcare la mano e a non utilizzare la sentenza della Cassazione come l'arma definitiva per la sconfitta di Berlusconi". "In ogni caso - aggiunge - la dichiarazione del presidente della Repubblica non può essere letta come presa di distanza dall'operato della magistratura".Epifani, niente che cambi il mio giudizio - ''Non ho nulla da aggiungere alla dichiarazione di ieri sera: non è successo nulla nella nottata che cambi il giudizio e anche le valutazioni che ho ritenuto giusto fare credo che siano state comprese''. Queste le parole del segretario del Pd Guglielmo Epifani a proposito della sentenza Mediaset e dei suoi effetti politici.
''Adesso aspettiamo e vediamo cosa succede nelle prossime ore'', ha detto Epifani. ''Io suggerirei che nel Pd si smetta di parlare di regole e invece di occuparci della nuova situazione. E di fare una discussione seria dove il presidente Letta venga a dirci la sua e che il Pd prenda una posizione unica e parli con una voce sola''. Questa la proposta dell'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani riguardo il suo partito dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. ''Siamo davanti a un passaggio che è di grande rilievo, mi aspetto questo dal mio partito - ha concluso Bersani - io suggerirei che, una volta fissata la data della nostra assemblea che convoca il congresso, la smettessimo di parlare di regole''. Ed ora quali scenari? Tornano le solite domande. Nel PD, vi sono due anime. Una favorevole a continuare, l’altra a rompere con il Pdl. Esattamente la stessa posizione dei falchi e delle colombe berlusconiane. Chi invoca le elezioni ad ottobre e chi invece, intende continuare l’esperienza bipolare. Tra questi il premier Enrico Letta. Seppur consapevole che il carburante che manda avanti la macchina proviene in massima parte da Silvio Berlusconi, dipinto come ”il delinquente, il pregiudicato, il frodatore…”; scandalosamente e vergognosamente appiedato, sibilano i berluscones, senza passaporto, senza diritti civili, trattato come un criminale da processi-lampo, che non hanno precedenti nella storia di questo Paese.
Non esitano a mettere nel tritacarne il povero Giorgio Napolitano, presidente confermato della Repubblica (caso unico nella storia repubblicana), che aveva chiesto di non essere ricandidato; autentico asse di equilibrio; costretto suo malgrado a (soprav)vivere, nel cimitero degli elefanti del Serengeti e Masai Mara romano. In tutto questo bailamme c’è pure la lotta sotterranea fra la vecchia guardia, ma non chiamatela conservazione reazionaria che non sloggia e non smamma, nemmeno se arrivano i Leopard 2, M1A2, T90, Challenger 2 Leclerc, Mercava, Ariete, Type 90 e Type 99, ed altre tipologìa di carri armati ed i così detti “Galletti di primo canto” con alucce spuntate, cresta, artigli e speroni, rappresentati come i rottamatori, guidati anche da Matteo Renzi, sindaco di Firenze, candidato in pectore alla segreteria nazionale del PD. Il suo attendismo, sui vari fronti, sembra essere diventata l’arma vincente. A livello popolare la figura di Berlusconi viene vista come una vittima; ma ci sono anche minoranze, che la vedono come un carnefice. Forza Italia, che dovrebbe rinascere dalle sue stesse ceneri come l’araba fenice, non intende fare la fine della DC, (travolta dal correntismo, che si opponeva ai matusalemme e veterani conservatori; dilaniata dalle scissioni e dal fenomeno detto di “Mani Pulite”, ad opera dei giudici guidati da Antonio Di Pietro che hanno decapitato i vertici del partito, soprattutto della destra democristiana), del MSI, del PRI, del PLI, dello PSDI, del PSI e del PCI, alleato con l’Unione Sovietica, l’unico, che sia riuscito a resistere al canto del cigno della svolta della“Bolognina” ed a trasformarsi attraverso PDS, DS, PD e fusioni varie, in un ravanello…fuori rosso e dentro bianchello; nè sacrificarsi sull’altare degli interessi altrui…lobbies, gruppi di potere e di pressione, satrapie economiche, baronie finanziarie, oligarchie paramilitari, aristocrazie medico-sanitarie, corporazioni giudiziarie ed altre forme e smorfie del potere.
Trovare la quadratura del cerchio o la pietra filosofale, in questo frangente, dove tutti buttano l’acqua sporca col bambino dentro e lanciano sassi in piccionaia, non è certo facile. Sono milioni di voti che ballano. Una bella fetta di potere da spartire, mors tua vita mea; hodie mihi, cras tibi. Eliminando di fatto il capo gregge, le pecore senza né capo, né coda, in balìa delle onde, andrebbero alla deriva; e si accaserebbero di qui e di là; lì e qua, alla rinfusa, alla sans façon, alla carlona, ad muzzum; se non al miglior offerente. Ma, non chiamatelo dottor dulcamara o ciarlatano di piazza. In tempi di vuoto ideologico, di crisi delle vocazioni politiche, un piatto di lenticchie basta e ne avanza. Domenico Salvatore

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