Editors Choice

3/recent/post-list

Il Brancaleone calcio 2013-14 si presenta con il granatiere 'Cicciobomba' Marino

Brancaleone presentata la squadra.Vicepresidente Stefano Benavoli; cassiere, Bruno Caracciolo; direttore sportivo Alessandro Cuppari; segretario Antonio Santacaterina; medico sociale Vincenzo De Angelis; preparatore atletico, Luca Rodà. Consiglieri: Vincenzo Armonio; Francesco Ciancia; Francesco Cosmano; Pietro Ferraro; Giovanni Galletta; Filippo Palamara; Antonino Palumbo; Claudio Roccamo e Emanuele Vadalà. La campagna acquisti e cessioni, non è ancora ultimata. I volti nuovi sono quelli di: “Cicciobomba” Marino, De Leo,  Luciano, Tomeo e Schimizzi                                                                                                                                                                                                                                                                                                                
BRANCALEONE, PRESENTATA LA SQUADRA EDIZIONE 2013-14, CHE SARÁ DIRETTA ANCORA DAL PRESIDENTE CARLO GALLETTA, IL NUOVO ALLENATORE Ể PIPPO LAFACE, AFFIANCATO DA DANILO NOBILE (COLLABORATORE), SANTO SCAMBIA (ALLENATORE DEI PORTIERI) E FRANCO PAVIGLIANITI (MISTER DELL’UNDER 18)
Responsabili della Scuola Calcio: Aniello Panarello; Francesco Cosmano; Francesco Carlucci-Versace Pietro; Antonino Romeo (istruttore), Valentina Condemi (psicologa). Ha presenziato il sindaco avv. Francesco Moio. Sono intervenuti, il presidente Carlo Galletta e lo staff tecnico con il trainer ed i suoi più stretti collaboratori. In attesa di conoscere l’ultima parola che arriverà da Catanzaro, per un eventuale ripescaggio. Le ambizioni ci sono tutte. La squadra non è stata smantellata, ma anzi rafforzata. Il ruolo della stampa
Domenico Salvatore

BRANCALEONE Una stagione magica. Ể quel che vuole vivere l’ambiente leoncino tutto, ricompattato  e ringalluzzito. Eccellenza o Promozione, poco importa. La piazza di Brancaleone, consacrata squadra di rango e con un blasone grosso così, “tiene”. Nonostante i tempi di vacche magre, spighe vuote, austerity . Ma il mitico Orazio Flacco, disse…” Paupertas impulit audax. Ed Albio Tibullo…” La mia modesta agiatezza, mi faccia passare una vita tranquilla, purché sul mio focolare splenda sempre una fiamma (Me mea paupertas vita traducat inerti, dum meus adsiduo luceat igne focus). La società, ma soprattutto il nuovo trainer  Filippo Laface, il leggendario  grifone del Pescatore, meglio noto come “The pink Panther”, (medico, politico, trainer, guru), hanno voluto una location di spessore per la presentation della società e della squadra edizione 2013-14. Come tutti gli sportivi sanno, Cenerentola è diventata principessa da un pezzo; ed anche il brutto anatroccolo è diventato cigno reale. Per completare la trilogìa, il presidente Carlo Galletta, confermato presidente per acclamazione, esprime al genio della Lampada di Aladino, tre desideri:ritornare in Eccellenza; raccogliere e radunare intorno alla squadra, il pubblico delle grandi occasioni; riuscire a sensibilizzare amministratori e sponsor affinché sostengano adeguatamente la squadra. Il Brancaleone, è una società-squadra virtuosa. Non per niente si è piazzato al secondo posto nella classifica finale della Coppa Disciplina. Dietro il magnifico Roccella di Achille Giannitti. Capitan Genova, è pronto a rubare all’Orco di Pollicino, gli stivali delle sette leghe, per condurre nuovamente nella casa dell’Eccellenza, i suoi compagni.

Il Brancaleone ha invitato tutti alla conferenza stampa. Non vuole rischiare di fare la fine della “Bella addormentata nel bosco”; sebbene, protetta dalle tre buone fate Flora, Fauna e Serenella. Alla festa di battesimo della principessina Aurora al castello di re Stefano, furono invitati tutti, tranne Malefica, la strega… una donna alta dalla pelle verde, con occhi gialli e un copricapo a forma di due corna nere. Veste un grandissimo mantello nero e purpureo; indossa anche un anello d'oro con incastonata una grossa pietra ovale nera. Infine porta con sé uno scettro con una sfera verde, attraverso il quale scaglia i suoi incantesimi. Il principe azzurro Filippo, come tutti sanno, con un bacio, salva Aurora e la fa risvegliare dall’incantesimo. C’è stato pure il fuoco di fila delle domande dei giornalisti. Non solo di compiacimento e buonismo, ma anche “cattive”, scomode, fastidiose e pesanti. Sono lontani per non dire remoti, i tempi in cui a Brancaleone c’erano una o due testate e monopolizzavano; eccezion fatta per Telejonica-Telebrancaleone di Pino Sergi, con cui lo scrivente ha pure collaborato, assieme a Franco Morosini, Tonino Scammacca, Paolo Pollichieni, Aristide Bava, Filippo Todaro, se la memoria non c’inganni e così via.

Oggi sulla piazza ci sono, per difetto, almeno una decina di ‘canali’ d’informazione fra carta stampata, radio, televisione, agenzie di stampa e giornali on line; a parte i blog o portali internet. C’è spazio per tutti. Il lettore sovrano , così, ha la possibilità di poter scegliere, in tutta autonomìa ed a suo insindacabile giudizio; in nome della libertà di stampa e della democrazia. L’invito a partecipare, fa scattare automaticamente anche, l’accredito ufficiale, per l’ingresso allo stadio di giornalisti e cine-foto-operatori. Scripta manent, verba volant. Il personaggio nuovo di questa tornata si chiama Pippo Laface, una miscela esplosiva di ketchup, mato mato, paprika e pepe della cayenna. Un mago di Hamelin capace di infiammare colonne di tifosi con il suo  ben noto flauto magico. Un personaggio tutto impeto e passione…se non sturm und drang. Un vincente, statistiche alla mano, che ha allenato pure in serie D. Un personaggio da leggenda, che ha scritto pagine indelebile di storia non solo calcistica. In conferenza stampa, ha ringraziato pubblicamente la società per l’espressione di stima personale, apprezzamento professionale ed affetto; ed ha espresso gratitudine e riconoscenza; ha avuto parole di affetto per tutti. In primis per Rocco Brando. Nessuno può mettere in discussione il periodo aureo da giocatore e da allenatore al servizio del Brancaleone.

Apprezzamento anche per Santo Scambia, uno dei più grandi portieri di sempre (Nuova Melito, Vallata Bagaladi ecc.). Laface conosce tutti i giocatori calabresi che vanno per la maggiore; ed ovviamente quelli del Brancaleone.  E’ stato il trainer di alcuni. A partire da “C i c c i o b o m b a”Marino, che ha segnato pure in serie D. Uno dei goleador più richiesti del mercato. Il sindaco avvocato Moio, ha ringraziato tutti i tifosi, per lo straordinario affetto del popolo leoncino verso una squadra ed i dirigenti che si sono ricompattati, ancora una volta, per un’altra stagione indimenticabile. Il Comune di Brancaleone, non è un ente opulento e men che meno una mucca da mungere; con questi chiari di luna poi… A parte i siluri di Standard & Poor, Moody’s e Fitch Rating. Tuttavia, il primo cittadino della Riviera del Gelsomino, l’avvocato Moio,  chiarisce… “Abbiamo sempre promosso una politica  a favore dei giovani, dello sport e del tempo libero. E compatibilmente con le esigenze di bilancio e la mannaia dei tagli, lacciuoli della Legge di stabilità, lacci della finanziaria ed altre quisquilie e pinzillacchere,  faremo la nostra parte. Non saremo insensibili all’SOS, se non al grido di dolore, che da tanta parte viene.” Si è parlato molto di moduli tattici di squadra:4-4-2, 4-3-3, 4-5-1. Molti dipende dal tipo di campionato e dall’approccio iniziale, se non dalla disponibilità della rosa dei giocatori.

Sulla plancia è salito pure Franco Paviglianiti, monolitico come capitan Achab, che con l’arpione in mano attende sulla tolda del pequod il passaggio di Moby Dick. “Sono consapevole del gravoso compito che mi attende. L’utilizzo degli under 18, spesso è determinante per la vittoria di un campionato. Spero di poter mettere a disposizione del mister almeno cinque o sei calciatori di peso e di statura”. C’è pure il recupero di qualche nocchiero di antico pelo, utile alla squadra. Ma il buon pastore Carlo Galletta, è sempre pronto a lasciare novantanove pecore al sicuro fra i monti per andare a recuperare la pecorella smarrita, E c’è pure il ritorno del figliuol prodigo alla casa del padre, che macellerà in suo onore il vitello più grasso. Laface e Gianni Galletta, duettano sotto i flash e l’occhio magico delle telecamere di Antonio Blefari e Nino Pansera. Sembrano   Jim Hawkins ed il suo amico, il Dottor Livesey,  davanti ad una vecchia mappa del tesoro ritrovata dal ragazzo,  nel baule del capitano Bones, ospite alla locanda "Ammiraglio Benbow", gestita da Jim e i suoi genitori. Personaggi creati dalla fervida fantasia di Robert Louis Stevenson. C’è spazio per l’infaticabile De Angelis ch suda sette camicie come Ercole. Non vogliamo fare nesun torto ad Antonio Santacaterina, un benemerito del calcio locale e non solo. Un portaborracce che opera in silenzio; senza squilli di fanfara né rulli di tamburo. Sgobba e corre più di Abebe Bikila; agente di polizia e guardia del corpo personale dell'imperatore Hailé Selassié.

In suo onore, gli è stato dedicato lo stadio nazionale di Addis Abeba. Conosciamo Antonio da anti anni. Uno dei fedelissimi del leggendario p r e s i d e n t i s s i m o  Enzo Galletta, peraltro ricordato con un grosso applauso nel c orso della conferenza stampa. L’intitolazione dello stadio, ripaga in qualche misura la memoria ( “memoria minuitur nisi eam exerceas”) di colui che ha portato sul pennone il vessillo della ciottà di Brancaleone, in giro per la Calabria. Non sarebbe male intitolargli una strada, una piazza, una scuola. Questa è la nostra opinione sic et simpliciter, per carità! Lo abbiamo conosciuto da giocatore, di cui abbiamo decantato le lodi strameritate sui quotidiani, e poi da presidente. Sappiamo bene, su quali valori morali ed ideali abbia fondato la sua vita. E quanti ragazzi, abbia strappato alle cattive tentazioni della strada. Un vero, autentico pater familias. Approda alla corte del Brancaleone e quindi di mister Pippo Laface, nientemeno che C i c c i o b o m b a Marino; “l’uomo partita”, come lo avevano ribattezzato a Bagaladi. Senza nulla togliere a “R o m b o d i t u o n o” Ciccio Praticò; A Saverio Pellicone, che creò la ‘Zona Pellicone” (segnava goal decisivi dal novantesimo minuto in poi), Rocco La Rocca e così via. Farà coppia con Gianni Galletta, figlio d’arte.

L’altra metà del cielo. Un granatiere abituato a dare del “tu” al pallone. Incubo notturno dei portieri di mezza Calabria. Galletta-Zanna Bianca, insomma è pur sempre un “pericolo pubblico numero uno”. Sarà della partita anche “Pasqualino sette bellezze” Borrello, quattro nomination. New entry anche De Leo, fantastico tornante di fascia e Luciano, il nuovo “Salvatore Bagni”. Ci sono poi i Romeo e gli Schimizzi, che tutti insieme si sono sparati la posa, con la casacca del Brancaleone, opportunamente posizionati su un tavolino a bordo campo. E come si schiereranno i ragazzi della Via Paal? Con un 4-4-2 o con un 4-3-3? Laface, lo dice e non lo dice. Il diesse Cuppari, spirito di Indiana Jones in “I predatori dell’arca perduta” e mister Laface, “Ringhio 2 la vendetta”, convergono sulle ambizioni del Brancaleone. L’obiettivo del salto di categoria, non può essere disatteso o peggio differito.  Non lo condividerebbero di sicuro, i capi degli hooligans e degli skin-heads, che sono alla finestra, per capire. Pronti a recitare la loro parte, come sempre. Pronti a trasformarsi nel…”dodicesimo uomo in campo”. Una tifoseria competente, esperta e navigata, che ha visto la trafila, dalla terza categoria all’Eccellenza. Sin dai tempi del vecchio stadio in terra battuta “Razzà”. In casa e fuori. Una squadra, che ha espresso nel mondo professionistico, elementi di grande valore come Borrello, Cotroneo, Parpiglia e di riffe o di raffe anche Morabito; che comunque hanno fatto parlare di Brancaleone, testate nazionali come:

“La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Tuttosport”. A parte quelle locali: Gazzetta del Sud, Calabria Ora, Il Quotidiano della Calabria, Il Domani, Giornale di Calabria, Oggisud, La Provincia di Cosenza, la RAI, l’Agenzia Ansa; ed una miriade di radio e televisioni locali come: RTM, Radio Studio 95, Telespazio, Telemelito, Telecosenza, Telereggio, Reggio TV, Channel, Antenna Febea, Radio stadio, Teleradiosud Siderno, Telemia, ecc.. Brancaleone ha pure una partnership con l’Udinese. Il raduno è andato bene. La preparazione ginnico-atletica, scatterà il 5 agosto 2014. Al piccolo trotto. Per scaldare i motori, arriverà la Coppa Italia. Poi, toccherà al Campionato. E sarà una lotta al coltello degna di “Guerre Stellari…L’impero colpisce ancora”. Ma non bisogna mai fare i conti senza dell’oste. Ci sono anche le altre squadre. Non quelle che inesorabilmente retrocederanno, dopo la lotteria dei play-out, assieme alla predestinata. E nemmeno le squadre della così detta ‘zona cuscinetto’. I conti, dovrà farli con quelle cinque o sei squadre, attrezzate per vincere. Cinque le chiamate. Una l’eletta. Le altre, dovranno accontentarsi della nomination, che comunque dà diritto alla lotterìa dei play-off.

L’acqua… potabile, se non scatteranno gli automatismi collegati e concentrici. In ogni caso il bello del calcio, paradossalmente, è l’incertezza: Tutto questo mentre sotto i portici del Bar Sport, altrimenti inteso “di Cesare Pavese” i briscolari, pancetta, “pelata e capelli d’argento, animati dal tipico “baccaglio” non rinunziano alla partitella. Nonostante la canicola rovente, appena appena climatizzata dallo zefiro alternante. C’è tanta carne al fuoco. E Brancaleone, cuoce e brucia come “carcara”. Un magna incandescente,  infocato come la ‘Valle del Bove’ sopra Catania. Il ‘santone’ Laface, dovrà insegnare, con il solito corso accelerato di training autogeno, anche a gestire l’ansia, lo stress e le emozioni. Nel suo korral, ci sono i mustangs impennati delle praterie del Far West, che scalpitano e nitriscono incontenibili; ma anche…” Varenne, Marengo, Bucefalo, Copenaghen, Baiardo,  Favorito, Ribot, Tornese. C’è anche la scuola calcio, per campioncini in erba. Un ambiente a misura di bambino, immerso nel verde, nell’ossigeno e nella natura. Piccoli sacrifici per mamma e papà, ma anche grosse opportunità per i marmocchi di sviluppare l’antico binomio “mens sana in corpore sano”, ma anche  di sognare ad occhi aperti. Domenico Salvatore


















Posta un commento

0 Commenti