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A Reggio Calabria esiste una informazione manipolata?

Reggio Calabria - Il fuori tema della serata alla Luna Ribelle lo ha proposto il Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti.

"Io dico che i reggini vogliono sapere chi sono i giornalisti che manipolano l'informazione in città. Io però vorrei capire chi sono i pupi, e pure chi sono i pupari"

E ancora tuona il Governatore della Calabria:
"Esce di tutto qualsiasi vicenda ce la troviamo sui giornali. Ora noi dobbiamo sapere, voi dovete sapere, tutti i reggini vogliono sapere, avendolo letto, di questa benedetta relazione della Squadra Mobile di Reggio Calabria, che dice che in questa città ci sono cinque o sei giornalisti che sono oggetto di indagine".

Pallone Tonfiato di professione
Affermazioni chiare, domande lecite alle quali anche noi vorremmo delle risposte. A chi fa comodo ciò? Perchè nulla trapela? Siamo curiosi di sapere i colleghi accusati di tale infamia. E soprattutto perchè e a che fine? Interessi personali o semplici delatori?

In altri nazioni tutto ciò avrebbe portato ad un pressing mediatico nazionale imponente. Perchè allora questo silenzio? Se così fosse tali professionisti continuano a manipolare (o ad essere manipolati) l'informazione? Situazione davvero inquietante.

Noi nel nostro piccolo mal digeriamo tale situazione. Vuoi perchè per noi è una missione fare informazione, raccontare i fatti, o forse perchè essendo troppo piccoli non rappresentiamo gli interessi di nessuno e nessuno ci chiede o ci ha mai chiesto di. Che dire? Il campo è talmente minato che è difficile muoversi.

Un paio di cose però vogliamo dirle. I quotidiani locali certo non brillano per precisione. Strafalcioni, errori di grammatica, sono la regola quotidiana. E questi sono degli indicatori di scarsa attenzione e professionalità. Come è possibile che i professionisti (?) della comunicazione consentano che ciò accada?

E' davvero penoso, mortificante e deprimente ritrovarsi tutti i giorni cantonate clamorose. Una Festa di Madonna raccontata con dovizia di particolari e mai esistita. Persone date per morte, ma fortunatamente ancora vive. E di questo ne abbiamo ampia documentazione (anni di archivio) disponibile qualora ce ne fosse bisogno. Insomma parlare di informazione trash a Reggio Calabria non è solo una prerogativa del Governatore della Calabria.

Termini inventati, periodi sgrammaticati, con spazio tempo tutto da interpretare, didascalie inappropriate, parole inventate; per non parlare delle fotografie "rubate" senza alcuna autorizzazione. Corrispondenti non pagati da anni, 100 euro ogni 6 mesi quando va bene. Controlli fiscali inesistenti. Eppure basterebbe prendere gli articoli firmati da ogni singolo corrispondente e verificare se per ognuno vi è corrispettivo. Notizie spazzatura. Vuoti da riempire. Veline. Agenzie. Di tutto di più. Di meno per il lettore sovrano.

Poi se a questo aggiungiamo che ci sono indagini in corso perchè alcuni giornalisti avrebbero manipolato l'informazione, il quadro deprimente è completato. Nessuna credibilità. Nessuna professionalità. Solo servilismo e approssimazione?

Ci sono poi alcuni giornalisti (o presunti tali e ne abbiamo un ampio elenco) talmente invidiosi di quello che facciamo che se potessero ci farebbero sparire dalla faccia della terra. Invidiosi? Mediocri?

Il degrado di una città a volte corrisponde anche con la mediocrità (ad essere magnanimi) dell'informazione. A Reggio Calabria questo connubio sembra trovare riscontro nell'Informativa della Squadra Mobile, e per quanto ci riguarda trova riscontro quotidiano nelle schifezze che leggiamo e negli atteggiamenti che notiamo.

Non ci risulta che in città e tantomeno in provincia esistano dei Montanelli, ma solo delle comparse con ruoli non appropriati, manipolati e gonfiati (come dei palloni). Questo è la nostra opinione e non pretendiamo che venga spacciata per realtà assoluta.


Luigi Palamara, un lettore attento ed esigente.


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