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SCILLA. A Pacì il Cfs sequestra due ville

SCILLA. Nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione di illeciti in danno all’ambiente, il Corpo forestale dello Stato ha deferito all’Autorità giudiziaria tre persone per avere realizzato abusivamente due ville in contrada Pacì. Durante lo svolgimento di un controllo finalizzato alla prevenzione generale e repressione dei reati con particolare riferimento a quelli in danno all’ambiente, nell’ambito delle disposizioni impartite dal Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Reggio Calabria, personale dei Comandi Stazione di San Roberto e Sant’Eufemia d’Aspromonte, coadiuvato da unità del Nucleo investigativo polizia ambientale e forestale di Reggio Calabria, ha individuato e sottoposto a sequestro giudiziario, due ville unifamiliari in corso di edificazione. Le strutture sequestrate, realizzate in cemento armato e muratura di tamponamento, si presentavano isolate e indipendenti, aventi ciascuna una lunghezza di circa 21,90 metri ed una larghezza di circa 22 metri ed altezza di 2,70 metri, quindi occupanti una superficie coperta complessiva pari a circa 1000 metri quadrati.
Per come è emerso da una attenta e scrupolosa analisi, effettuata dal personale operante, degli elaborati progettuali e dei dati ricavati dall’utilizzo di strumenti di rilevamento satellitare Gps e dal Sistema informativo della montagna in dotazione a tutti i Reparti del Cfs, i due manufatti si presentavano in totale difformità al permesso di costruire rilasciato dall’Ufficio tecnico del comune di Scilla e, pertanto, da considerare a tutti gli effetti come costruzioni abusive. Esistendone i presupposti, gli agenti forestali li hanno, quindi, sottoposti a sequestro, anche in considerazione del fatto che gli stessi avevano comportato un’alterazione sostanziale e definitiva dell’assetto urbanistico territoriale della zona ed un forte impatto a livello paesaggistico ambientale. La zona, infatti, è da considerare di notevole pregio ambientale, trovandosi a picco sul mare a circa 10 metri dalla linea di battigia, presentandosi ricca di vegetazione spontanea tipica della tipica macchia mediterranea e ricadendo in un’area di notevole interesse ambientale. Con tali presupposti, sono stati deferiti, in concorso tra di loro, all’Autorità giudiziaria competente, che ha successivamente convalidato tutto l’operato del personale del Cfs, le persone ritenute responsabili dell’illecito: F. R., 75 anni, proprietario degli immobili; G. P., 60 anni, direttore dei lavori; D. C., 66 anni, titolare dell’impresa esecutrice dei lavori.

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