Scattano
i sigilli per la sala giochi clandestina
scoperta a Casalnuovo (Napoli). Al suo interno 16 apparecchi di video poker. La retata condotta dalle forze
dell’ordine ha portato alla denuncia del proprietario e di altre quattro
persone, accusati di aver allestito un ambiente completamente illecito.
Un
nuovo sintomo del complesso fenomeno del gioco d’azzardo, che interessa ormai
l’interno territorio nazionale. L’intervento dei carabinieri ha portato alla denuncia in stato di libertà per gioco
d’azzardo di un 39enne, un 44enne, un 63enne del luogo, un 38enne di
Ponticelli ed un 28enne di Casoria.
I
soggetti coinvolti sono stati colti d’improvviso in via Battisti mentre
giocavano a video poker in un locale preso in affitto dal 44enne. È questa la
figura responsabile di aver approntato, in modo del tutto abusivo, una sala
giochi con ben 16 apparecchi.
In
base ai dati emersi da una seconda perquisizione, le forze dell’ordine
avrebbero rivenuto 315 euro in denaro
contante, posti sotto sequestro. Le somme costituirebbero il provento
dell’attività illecita.
In
realtà il fenomeno degli apparecchi di video poker va distinto da quello che
riguarda il mondo del poker live,
malgrado il nome lasci sottintendere delle affinità. Il video poker è
un’attività che si differenzia in termini formali e sostanziali. Nel caso del
poker texas hold’em, infatti, specialità sfruttata
nella maggior parte degli eventi live, siamo difronte a un gioco di abilità.
A
sostenerlo non sono solo gli appassionati, ma la corte di Cassazione italiana, che
ha accolto più volte le istanze dei proprietari di club e sale da gioco
sottoposte a sequestro. Il fatto che sia un gioco di abilità significa che, nel
lungo periodo, il giocatore più bravo
vince. Principio che non possiamo applicare al video poker, troppo legato alla
fortuna.
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