PROCESSO A IMPIEGATI REGGIO CALABRIA, APPELLO CONFERMA CONDANNE TECNICI COMUNALI COINVOLTI INCHIESTA SU CONCESSIONI EDILIZIE
REGGIO CALABRIA, 28 giugno 2013- La Corte d'appello di Reggio Calabria, presidente Rosalia Gaeta a latere Adriana Costabile e Giuliana Campagna, ha sostanzialmente confermato le pene inflitte in primo grado ad un gruppo di tecnici dipendenti dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria coinvolti nell'inchiesta sul rilascio delle concessioni edilizie.
I giudici hanno condannato Giuseppe Melchini, dirigente dell'ufficio, a 7 anni ed otto mesi; Giovanni Tornatola, a quattro anni (5 in primo grado), con la revoca dell'interdizione dei pubblici uffici; Pasquale Dascoli, a sei anni e sei mesi; Francesco Calì, a 5 anni e sei mesi. Inoltre, la Corte d'appello ha condannato alcuni professionisti esterni all'Urbanistica: Marilena Mastrandrea, due anni e pena sospesa; Antonio Artuso, a cinque anni; Carmelo Lo Re a sei anni.
Gli imputati furono coinvolti nell'inchiesta del maggio 2011 condotta dalla Procura di Reggio Calabria. Nel corso del processo l'accusa ha sostenuto che gli imputati agevolavano il rilascio delle concessioni edilizie. In alcuni casi, inoltre, avrebbero anche falsificavano i documenti per far apparire che tutto era in regola.
REGGIO CALABRIA, 28 giugno 2013- La Corte d'appello di Reggio Calabria, presidente Rosalia Gaeta a latere Adriana Costabile e Giuliana Campagna, ha sostanzialmente confermato le pene inflitte in primo grado ad un gruppo di tecnici dipendenti dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria coinvolti nell'inchiesta sul rilascio delle concessioni edilizie.
I giudici hanno condannato Giuseppe Melchini, dirigente dell'ufficio, a 7 anni ed otto mesi; Giovanni Tornatola, a quattro anni (5 in primo grado), con la revoca dell'interdizione dei pubblici uffici; Pasquale Dascoli, a sei anni e sei mesi; Francesco Calì, a 5 anni e sei mesi. Inoltre, la Corte d'appello ha condannato alcuni professionisti esterni all'Urbanistica: Marilena Mastrandrea, due anni e pena sospesa; Antonio Artuso, a cinque anni; Carmelo Lo Re a sei anni.
Gli imputati furono coinvolti nell'inchiesta del maggio 2011 condotta dalla Procura di Reggio Calabria. Nel corso del processo l'accusa ha sostenuto che gli imputati agevolavano il rilascio delle concessioni edilizie. In alcuni casi, inoltre, avrebbero anche falsificavano i documenti per far apparire che tutto era in regola.
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