TRASCRIZIONE
INTEGRALE
INTERVISTA
TELEFONICA
MAURIZIO
LO GIUDICE
DI
LUIGI
PALAMARA
IL 12/06/2013
LUIGI PALAMARA:
Pronto? Pronto?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Si. Pronto?
LUIGI PALAMARA:
Si.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Si. Ho visto la chiamata su quell’altro telefono.
LUIGI PALAMARA:
Luigi Palamara, sono.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Luigi! Maurizio sono!
LUIGI PALAMARA:
Maurizio! Come stai intanto?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Mah, diciamo bene, anche se siamo in una situazione familiare un po’
in sospeso, un po’ in sospeso perché è un problema che non finisce mai!
LUIGI PALAMARA:
E lo so. Ascolta, se ti va, io volevo farti alcune domande, se ti va. A parte
come stai.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Purché, purché possa, possa recare del bene alla giustizia giusta a
far si che Nino ritorni sui suoi passi…
LUIGI PALAMARA:
Si. La domanda più importante è questa, Maurizio, se tu temi per la vita di tuo
fratello. Questo.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Si. Si.
LUIGI PALAMARA:
Perché? Questa è la domanda.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Al 99%.
LUIGI PALAMARA:
Al 99%. E perché, secondo te?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Eh, perché mi sono trovato, diciamo in una situazione simile, però non
ho avuto il coraggio di scappare, io.
LUIGI PALAMARA:
Però hai avuto il coraggio di rimanere. Scusa se te lo dico.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Si, si. Allora di andare avanti, di andare avanti. Io sono…
LUIGI PALAMARA:
Ma secondo te che cosa ci può essere, cioè perché di punto in bianco, era
tranquillo, era con la moglie, aveva scelto una certa situazione, perché così improvvisamente?
Non per una crisi di coscienza sicuramente, no?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ma non credo per una crisi di coscienza, ma mi lascia molto perplesso
il fatto che lui è stato ………. prima Natale, dopo Natale.
LUIGI PALAMARA:
Si.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ha avuto tutto questo tempo per ragionare, fino a che sarà scattata
una scintilla in lui in qualcosa che ha visto sicuramente pessima, spero non
nei confronti dello Stato, la giustizia, ma un qualcosa del genere, io penso
che si può, con una qualche proposta che l’abbia fatto, abbia fatto scattare in
lui questa scelta di…
LUIGI PALAMARA:
Ma che tipo di proposte? Cioè voglio dire che cosa…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Guarda, dal video, dal video che io ho visto, io ti parlo di quello
che ho visto…
LUIGI PALAMARA:
Per quello che ho visto pure io, sembrava rammaricato proprio, più che
arrabbiato, sembrava triste per certi versi, o no?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Eh, molto triste, molto triste, spaventato e l’ho visto triste,
spaventato, teso, l’ho visto pure io, di solito Nino porta sempre, ha una buona
portata, però quella sera lui, quella sera viene da Roma, viene così spaventato
in qualche modo, se poi è come dice lui, però il video dice tutto quindi non so
cosa pensare. A me quello che mi interessa, è che mio fratello sia vivo, io ho
sostenuto in più occasioni che la sua collaborazione, la sua collaborazione,
rimanevano un po’ troppo perfette.
LUIGI PALAMARA:
Non ti combaciavano. Ma tu ti ricordi se alla prima telefonata…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Nino, Nino non era quello lì che si è dimostrato in sette anni, Nino non
era così. Perchè Nino ha sempre, dopo la morte di mio padre, ha sempre fatto
delle buone indicazioni anche al più piccolo dei nipoti, di non litigare con
nessuno, di, se prendevano uno schiaffo di tenerselo di andare a lavorare, quindi
non c’era, assolutamente questa, come lui diceva all’inizio, padrini, non
padrini, battesimi, ma io non li ho visti mai. Io non ho visto mai dei
battesimi di ‘ndrangheta.
LUIGI PALAMARA:
Quindi, anche perché…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ma non c’erano misteri credimi Luigi. La mia famiglia è cresciuta…
LUIGI PALAMARA:
Quindi diciamo, non esiste, la cosca Lo Giudice è questo che mi vuole dire.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Frutta, verdura, frutta, verdura, quello che vogliono sentire loro che
esiste sta cosca, che simu mafiusi,
che ero pure io un mafioso, che non sono stato mai, neanche una volta giudicato
per mafia, cioè è quello che in qualche modo una magistratura come la DDA di
Reggio e la DNA, cioè lavorano per scoprire la mafia, la ‘ndrangheta, quindi se
vai e ci dici io rubai na machina, ma
pensa quanto c’interessa, ia e fici na
rapina, ma pensa quanto… e infatti i reati che io ho commesso, alla fine
non è che c’interassavano chiu i tantu.
LUIGI PALAMARA:
Certo.
MAURIZIO LO
GIUDICE: È che si vuole far sembrare che sta famiglia è mafiusa, e ti dico gli hanno preso tutto a mia mamma, mio padre,
gli hanno sequestrato dei beni, potturu
fari chiddu chi vossiro, però vedi, io ti posso dire che mio padre era un
lavoratore. Aveva le ………………….
LUIGI PALAMARA:
Si, certo.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Non è che non ce le aveva.
LUIGI PALAMARA:
Eh, beh, certo.
MAURIZIO LO
GIUDICE: E non l’ho visto mai quella, con quell’atteggiamento tipo il padrino,
tipo il camorrista, tipo Totò Riina.
LUIGI PALAMARA:
Si, si.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Hai capito?
LUIGI PALAMARA:
Si, si ho capito.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Non era così a casa mia, Luigi, credimi, non era così.
LUIGI PALAMARA:
Quindi adesso tu sei preoccupato ma, ma con chi può essere secondo te, non sai
servizi segreti, con qualche amico, da solo, cioè. E poi una domanda, lo so che
è assurda, però…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Me la sono fatta pure io questa domanda. Come vive…
LUIGI PALAMARA:
Perché, cioè ci vogliono soldi per rimanere nascosti. Capito, cioè, come fa.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Me la son fatta pure io e ti dico nello stato di disperazione che io
ho visto sul video, non so ultimamente in che stato era, cioè il carattere che
è capace che anche che Nino, io posso pensare anche che quello da solo ha……….
LUIGI PALAMARA:
Ascolta, siccome Cisterna è, per tanti versi è stato protagonista anche della
tua vita e anche in quella di Nino, tuo fratello, ecco… Cisterna stesso ha detto:
Nino, costituisciti, fatti trovare. Perché dopo tempo tu l’hai detto in quella,
cosa gli dici tu?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Si. Siamo… Lui, se mi fa squillo, ma con sti ritmi siamo, lo può fare,
perché…………………………..un
po’ la situazione è ingarbugliata.
LUIGI PALAMARA:
Certo.
MAURIZIO LO
GIUDICE: …………..
LUIGI PALAMARA: Noi
parliamo degli altri, tu come la stai vivendo Maurizio?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Io, guarda ti parlo come fratello. La mia vita ormai, la mia posizione
attuale ormai dove mi trovo è tutta bruciata, quindi arrivato a sto punto
voglio capirci di più. Vorrei, vorrei scoprire esattamente quello che è
successo, perché stare, effettivamente c’è stata una scelta di collaborazione,
come ha detto lui, un po’ spinta, un po’ che si legano molto di più. Ha visto
anche…………….sicuramente
saranno indagate tre, quattro procure e per i miei appelli, per quello che
vorrei scoprire anch’io, le mie, nei miei vecchi appelli ha evidenziata
un’anomalia.
LUIGI PALAMARA:
Va bene, Maurizio.
MAURIZIO LO
GIUDICE: La mia vita ormai è distrutta. Cioè ormai io…………….. se vaiu e lavuru è perché ci sono i miei figli che mi stanno spingendo
a continuare, però credimi prendo e mollo tutto.
LUIGI PALAMARA:
Vabbè, hai i figli. Hai i figli. Fai bene, loro devono essere il tuo
riferimento.
MAURIZIO LO
GIUDICE: È quello che a me frena.
LUIGI PALAMARA:
Si.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Io guarda spero, spero di non arrivare a quello, spero che si aggiusti
tutta la situazione e si metta fine una volta per sempre anche perché c’è una generazione
di bambini che ci guarda, e deve crescere con quell’importa……..
LUIGI PALAMARA:
L’ultima cosa Maurizio. A me è sembrato veramente di vivere in un film nel
senso che no, veramente a un certo punto tuo fratello accusa determinati
giudici, viene distrutta la carriera di Cisterna, poi nel momento in cui è
distrutta la carriera si è fatto indietro e si va controllo quelli che in
effetti, per così dire avevano contribuito alla distruzione della carriera di
Cisterna. Insomma, a te sembra, dal tuo punto di vista sembra una cosa, dal tuo
punto di vista, una cosa credibile?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Guarda che mi ritorna, che lui è ritornato sui suoi passi…
LUIGI PALAMARA:
È credibile che è ritornata, si?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Si, al 100%, si. Facimu 90,
dai. Però al 90% che lui sia tornato sui suoi passi, credo che sia anche un
fatto di coscienza che io sono riuscito in qualche modo a, nella mia ultima intervista
che non è che me la ricordo, devo andare sempre a leggere tra uno e l’altro,
nella mia ultima intervista io ho scritto, ho ricordato certi punti di tutta la
storia della famiglia, in cui lui sicuramente l’avrà letta e ha riscontrato che
effettivamente è così. Ha riscontrato una verità e rivedendosi ora, dove lui
era, dove lui viveva con una, con un’altra moglie e non vedendosi i suoi figli
e tante e tanti altri. Punti di riferimento perché sono questi i tratti di una
famiglia e senti il rimorso?
LUIGI PALAMARA:
E secondo te, quanto è grave l’affermazione che fa a suo figlio Giuseppe, non
ce la fa più, è un poco angosciante come cosa. Tu l’avresti fatto?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Guarda, la mia paura, la mia paura è che, che non sia stato tirato in
ballo, non dai figli, perché i figli non si metterebbero mai contro il padre,
perché, però fino, tirato in ballo tra questi processi in corso che ci sono,
anche persone abbastanza, di una molto diciamo, molto elevati e…
LUIGI PALAMARA:
Pericolosi anche, no?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Come?
LUIGI PALAMARA:
Anche pericolosi. Persone elevate e anche pericolosi, o no?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Pericolosi, più che pericolose, potenti, perché alla fine è il potere
quello che conta adesso è il vero pericolo.
LUIGI PALAMARA: Vero, è vero, è vero.
MAURIZIO LO
GIUDICE: E la convinzione che Nino ha dovuto fare una retrocessione, del
genere, è vero che non ci siano state molte cose sotto, però il pensiero mio è
quello lì. Su iocaru e chistu cca.
LUIGI PALAMARA:
Ha capito e quindi…
MAURIZIO LO
GIUDICE: E misi fini e vossi mentiri fini
iddu stessu rivolgendosi a, solo lui e a chi, firmandu quattru carti u vidiu vecchio e scomparire, muriu, u mmazzaru, non si sapi. Quindi
il mio pensiero negativo è anche questo qui.
LUIGI PALAMARA:
Quindi tu hai anche questo cattivo pensiero, diciamo, che incombe; possono
averlo anche ammazzato come dici tu. Perché il video è vecchio?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Io spero, io spero che lui possa in qualche modo fare un appello…
LUIGI PALAMARA:
Ecco diciamo che dia un segnale che dia qualcosa.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Lo spero, lo spero perché…
LUIGI PALAMARA:
Lo spero pure io. Ascolta…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Abbiamo assistito a distanza dei fatti…
LUIGI PALAMARA:
Ecco, a Luciano invece che cosa diresti se te lo trovassi davanti? A tuo
fratello…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ma se mi trovassi davanti a mio fratello me l’abbraccerei perché……………. però alla fine il
mio contro ha avuto i suoi risultati perché credo che mi abbia fatto capire che
era in una situazione più difficile…………….
LUIGI PALAMARA:
Per esempio loro lo descrivono come un informatore ufficialmente. Secondo te,
questo lo mette in pericolo?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Guarda un giorno dicono che un giorno è informatore, un giorno che...
LUIGI PALAMARA:
Si, si, si. Quindi
MAURIZIO LO
GIUDICE: Un giorno si dice una cosa un giorno un’altra. Io penso che non c’è
nulla di tutto ciò. Io penso che ha voluto, costruito………..ai suoi interessi alle sue attività……………
LUIGI PALAMARA:
Oltretutto era, diciamo, dei fratelli, la sua attività la sapeva fare e anche
bene, no?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ma, io di quello che ricordo io, Luciano è stata sempre una persona
che lavorava…
LUIGI PALAMARA:
Si, no.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Io non ho visto mai, mai cattiveria di Luciano. Forse ero io il più
cattivo e, a quell’epoca.
LUIGI PALAMARA:
In che senso cattivo?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Nel senso che…………sempre……………..
LUIGI PALAMARA:
Ah.
MAURIZIO LO
GIUDICE: A bruciare la macchina………..
LUIGI PALAMARA:
Si, si certo, certo. Va bene Maurizio, intanto ti ringrazio e poi…
MAURIZIO LO
GIUDICE: Il mio silenzio fin quando riesce a capire qualcosa.
LUIGI PALAMARA:
Intanto diciamo che la preoccupazione tua è quella di avere un segnale da Nino
che è vivo e che sta bene, giusto?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ma io spero solo di si. E non…
LUIGI PALAMARA:
Ecco, secondo te come potrebbe farsi sentire Nino? Con una lettera, con un
altro video messaggio, come faresti tu per esempio, nella stessa situazione
sua?
MAURIZIO LO
GIUDICE: Ma basterebbe chiamare…a mia mamma.
LUIGI PALAMARA:
Pure una telefonata basta. A tua mamma, perfetto.
MAURIZIO LO
GIUDICE: A me non penso che mi chiama.
LUIGI PALAMARA:
Va bene, dai.
MAURIZIO LO
GIUDICE: Sono cose che si risolvono.
LUIGI PALAMARA:
Va bene, grazie assai Maurizio. Grazie.
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