Reggio Calabria - Pellaro è un paesino sito nella parte meridionale della città di Reggio Calabria, di cui era XV circoscrizione, è composto da diciannove frazioni (San Gregorio, San Leo, Occhio, Pantanello, Fiumarella, Bocale I e II, San Cosimo, Lume, Ribergo, Nocille, Lia, Macellari, Mortara, San Giovanni, San Filippo, Fosse di Comi, Paterriti, Catania, Campicello) e ad ovest è bagnato dal Mar Ionio. Dalle viti dei suoi giardini e appezzamenti collinari nasce il vino Pellaro IGT, nel suo rosso elegante riflettono le memorie trasmesse da una generazione all'altra grazie alle quali si può scorgere la storia della tradizione calabrese. Pellaro è abitata fin dai tempi della Magna Grecia, durante quel periodo, risulta che sulla costa, precisamente nell'insenatura di Occhio, si sviluppava un porto, importante per i traffici con l'oriente.
Il nome di Pellaro appare per la prima volta in un documento del 1067. Intorno allo stesso anno si può datare la costruzione del convento di S. Filippo degli Iriti, a tre chilometri dalla costa, in zona panoramica a destra della vallata della Fiumarella. Fino al 1600 circa, Pellaro era scarsamente popolata; viene ricordata soprattutto per la sua baia dove approdavano tante volte i mussulmani con l’intenzione di impadronirsi di Reggio. Merita particolare menzione un avvenimento ricordato nelle cronache del tempo: nel 1571, la flotta cristiana, che si era radunata nel porto di Messina, partendo per incontrare la flotta mussulmana (lo scontro avvenne presso Lepanto il 7 ottobre 1571) si fermò nella baia di Pellaro, conosciuta col nome "Fossa di S. Giovanni", e fu accolta con grande festa dalla popolazione, che offrì ai crociati pollami, giovenchi, montoni, vini, frutti, agrumi e rinfreschi. Si ha notizia pure dell'esistenza di una torre di avvistamento i cui ruderi si trovano ancora nell’ entroterra di Bocale Secondo.
Scavi praticati nella marina di Occhio portarono alla luce antiche costruzioni e un'iscrizione accennante all'esistenza di un arsenale marittimo, il che indusse a sospettare che Pellaro sia il porto Bolaro, e che il nome stesso di Pellaro sia una modificazione di Bolaro. Inoltre la città di Reggio Calabria è attraversata dal 38º parallelo proprio nel quartiere di Pellaro; su tale retta convenzionale giacciono anche le città di Seul, Smirne, Atene, San Francisco e Cordova. Nel 1987 fu edificato un Monumento al 38º parallelo nel punto esatto in cui questo incrocia la SS 106.
Oggi Pellaro è una ridente frazione di Reggio Calabria dove si pratica, cultura, pesca, agricoltura, commercio, sport . Sono presenti alcune società dilettantistiche sportive: per molti anni è stata attiva (e lo è tuttora presente nella Terza Categoria) la società di calcio nota come Pro Pellaro. Attualmente sono attive due squadre di pallacanestro, la Fortitudo Pellaro nata nel 1998 e la Pro Pellaro Basket fondata nel 2007, entrambe militanti nel campionato calabrese della provincia di Reggio Calabria. Considerato che Pellaro sia un paesino che sta crescendo in piano culturale, economico, sociale è importante essere fieri delle proprie origini e portare avanti nel proprio piccolo quella storia che ognuno di noi ha impressa dentro, la storia che appartiene alla tradizione del nostro paese.
Martina Stellittano
Il nome di Pellaro appare per la prima volta in un documento del 1067. Intorno allo stesso anno si può datare la costruzione del convento di S. Filippo degli Iriti, a tre chilometri dalla costa, in zona panoramica a destra della vallata della Fiumarella. Fino al 1600 circa, Pellaro era scarsamente popolata; viene ricordata soprattutto per la sua baia dove approdavano tante volte i mussulmani con l’intenzione di impadronirsi di Reggio. Merita particolare menzione un avvenimento ricordato nelle cronache del tempo: nel 1571, la flotta cristiana, che si era radunata nel porto di Messina, partendo per incontrare la flotta mussulmana (lo scontro avvenne presso Lepanto il 7 ottobre 1571) si fermò nella baia di Pellaro, conosciuta col nome "Fossa di S. Giovanni", e fu accolta con grande festa dalla popolazione, che offrì ai crociati pollami, giovenchi, montoni, vini, frutti, agrumi e rinfreschi. Si ha notizia pure dell'esistenza di una torre di avvistamento i cui ruderi si trovano ancora nell’ entroterra di Bocale Secondo.
Scavi praticati nella marina di Occhio portarono alla luce antiche costruzioni e un'iscrizione accennante all'esistenza di un arsenale marittimo, il che indusse a sospettare che Pellaro sia il porto Bolaro, e che il nome stesso di Pellaro sia una modificazione di Bolaro. Inoltre la città di Reggio Calabria è attraversata dal 38º parallelo proprio nel quartiere di Pellaro; su tale retta convenzionale giacciono anche le città di Seul, Smirne, Atene, San Francisco e Cordova. Nel 1987 fu edificato un Monumento al 38º parallelo nel punto esatto in cui questo incrocia la SS 106.
Oggi Pellaro è una ridente frazione di Reggio Calabria dove si pratica, cultura, pesca, agricoltura, commercio, sport . Sono presenti alcune società dilettantistiche sportive: per molti anni è stata attiva (e lo è tuttora presente nella Terza Categoria) la società di calcio nota come Pro Pellaro. Attualmente sono attive due squadre di pallacanestro, la Fortitudo Pellaro nata nel 1998 e la Pro Pellaro Basket fondata nel 2007, entrambe militanti nel campionato calabrese della provincia di Reggio Calabria. Considerato che Pellaro sia un paesino che sta crescendo in piano culturale, economico, sociale è importante essere fieri delle proprie origini e portare avanti nel proprio piccolo quella storia che ognuno di noi ha impressa dentro, la storia che appartiene alla tradizione del nostro paese.
Martina Stellittano

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