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Nel cinquantesimo dalla morte di San Gaetano Catanoso, le parrocchie della diocesi della Calabria “pellegrine” a San Pantaleone


San Lorenzo (Reggio Calabria). Nel cinquantesimo dalla morte di San Gaetano Catanoso, , le parrocchie della diocesi della Calabria “pellegrine” a San Pantaleone.
Una serie di pellegrinaggi organizzati, per rivivere i luoghi in cui il Santo, molto devoto alla Madonna della Cappella, si trovava a pregare e per conoscere i luoghi in cui ha vissuto.
La parrocchia di Gioia Tauro,  la prima in assoluto al mondo ad essere stata intitolata al Santo, nei giorni scorsi, dopo la Santa Messa, al santuario della Cappella, ha visitato la Sua casa natale (a Chorio di San Lorenzo) e poi, a Reggio Calabria, la casa generalizia della congregazione delle suore veroniche; la stanzetta del santo ed il santuario dove è esposto il corpo integro ed incorrotto del Santo.

La santità del grande sacerdote reggino, una santità sentita e conosciuta dalla gente, emerge da quel 4 Aprile del 1963 che segnò il “Suo” transito dalla terra al Cielo, in una serie di pellegrinaggi, organizzati da Pasquale Catanoso (nipote del Santo), con l’accordo di tutte le diocesi della Calabria, con meta San Pantaleone : un luogo particolare per la storia e per la vita di Padre Catanoso, molto devoto del santuario “Maria S.S, Assunta della Cappella, che conserva una suggestiva icona bizantina della Madonna Nera, risalente con molta probabilità al XII°secolo, dove il San Catanoso, si trovava molto spesso a pregare.
La Santa messa è stata celebrata dal vicario giudiziario diocesano, giudice del tribunale ecclesiastico regionale,  Don Antonio Denisi.
«Normalmente, ogni anno, da sei anni ormai – ha spiegato Pasquale Catanoso  - organizzo il raduno a Pentedattilo. Quest’anno però, ricorre il cinquantesimo dalla morte di San Gaetano Catanoso ed ho pensatoinvece del settimo raduno a Pentedattilo, di predisporre d’accordo con le diocesi della Calabria dei pellegrinaggi durante tutto l'anno, lasciando ai parroci ed ai vescovi la possibilità di organizzare loro il giorno in cui desiderano fare questo pellegrinaggio. Ho scelto San Pantalone -  ha evidenziato – perché è un posto particolare nella storia e nella vita del Santo, un luogo Sacro, con uno scenario incantato, dove  più volte si ritrovava a pregare.
Quando Padre Catanoso era parroco a Pentedattilo – ha evidenziato -  nel periodo che va dal 1904 al 1921, un periodo difficile, pesante dal punto di vista della condizione sociale( scarsezza di servizi, miseria della gente povertà anche ignoranza religiosa e non solo culturale)Padre Catanoso, si rese  conto che i ragazzi erano abbandonata per la strada, senza guida, per questo,  istituì le scuole serali per insegnare ai ragazzi ma anche ai più grandi a leggere e scrivere.
La vita del santo è stata improntata nella semplicità: a San Nico di Corigliano,  la parrocchia è costituita da casa sparse; a Gioia Tauro è in un tenda; la sua casa natale, a Chorio di San Lorenzo
 è in un piccolo paesello; la sua cameretta a Reggio Calabria è di una semplicità e povertà infinita.
Oggi – ha continuato – ospite della Madonna della Cappella, c’è la parrocchia di Gioia Tauro:la prima parrocchia a mondo dedicata a San Gaetano Catanoso. La parrocchia è stata intitolata al Padre Catanoso, proprio nel 2005, l’anno della sua proclamazione a Santo.
Prossimamente arriveranno gruppi da crotone, da Vibo, da Lamezia e di altre parrocchie della diocesi.
Il prossimo 4 maggio – ha concluso -  alle ore 17.00 in Chorio di San Lorenzo, e precisamente nella contrada Papisca, antistante la vera casa dove è nato San Gaetano Catanoso sarà celebrata all'aperto la Santa Messa. In quell'occasione il parroco di Chorio don Giovanni Imbalzano benedirà il bassorilievo in gesso dell'artista Gaetano Zito, che è posizionato nell'"angolo della preghiera" dove la famiglia Catanoso si riuniva la sera perla recita del Santo Rosario».
 Maria Manti

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