CASILINA, SI RIFIUTA DI RICONSEGNARLE LE CHIAVI DI CASA E MINACCIA DI SFREGIARLA CON L’ACIDO.
ROMA 12 Marzo 2013 – I Carabinieri della Stazione di Roma Appia hanno arrestato un romano di 30 anni in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma per il reato di stalking. La vittima, una donna di 38 anni, di origine colombiana aveva deciso di terminare la relazione con lui. Non accettando la fine del rapporto però, l’uomo ha iniziato ad appostarsi sotto l’abitazione della donna, tormentandola con pedinamenti, minacce, continui sms e telefonate a tutte le ore del giorno, rifiutandosi anche di riconsegnarle le chiavi di casa. La donna, a questo punto, si è rivolta ai Carabinieri denunciando lo stalker e intimorita da possibili sue reazioni, ha deciso di far ritorno per un breve periodo nel paese di origine. Dopo qualche mese, al rientro in Italia però, ha scoperto che lo stalker, a sua insaputa, era entrato nelle sua abitazione, copiando tutti i numeri delle persone che lei aveva chiamato dal telefono di casa , cominciando così a tormentare anche loro. La donna esasperata ha chiesto nuovamente all’uomo di restituirle le chiavi di casa ma lui per tutta risposta l’ha minacciata dicendole di volerle sfregiare il viso con dell’acido. Immediatamente la 38enne si è rivolta nuovamente ai Carabinieri che hanno arrestato l’uomo e lo hanno associato al carcere di Regina Coeli.
POMEZIA, ARRESTI DOMICILIARI PER IL DIRIGENTE DELL’UFFICO TECNICO DEL COMUNE. IN MANETTE ANCHE IL TITOLARE DI UNO STUDIO DI ARCHITETTURA: CORREGGEVANO E SOSTITUIVANO PROGETTI GIA’ APPROVATI DAL CONSIGLIO COMUNALE.
POMEZIA (RM) - I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di applicazione di misure cautelari a carico di un dirigente del Comune di Pomezia, della sua segretaria e di due architetti di uno studio tecnico, tutti indagati per soppressione e occultamento di atti veri, falsità ideologica commessa da P.U. in atti pubblici, reati commessi in concorso tra loro.
I protagonisti della vicenda sono il dirigente del Settore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Pomezia, una dipendente del settore Edilizia privata e Gestione del Territorio del Comune di Pomezia, il titolare di uno studio tecnico e una sua collaboratrice.
La vicenda trae origine da un’attività investigativa avviata nel mese di gennaio del 2011 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia. I militari hanno riferito alla Procura della Repubblica di Velletri delle anomalie riscontrate in atti relativi al settore urbanistico, per un rilevante spessore economico, tutti ad appannaggio di uno studio di ingegneria ed architettura con sede a Roma. L’indagine ha permesso di ricostruire i contatti e le relazioni esistenti tra l’U.T.C. del Comune di Pomezia e il predetto studio tecnico.
Il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha condiviso l’impianto accusatorio promosso dal Pubblico Ministero nei confronti del dirigente del Comune che, per tramite della segretaria, forniva al titolare dello studio di architettura una parte delle delibere, così da poterle modificare a proprio piacimento prima dell’approvazione del Consiglio Comunale.
Grazie agli elementi acquisiti con intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri eseguiti negli studi professionali e nella sede del Comune di Pomezia, è stato accertato che i personaggi coinvolti avevano prodotto una falsa proposta di deliberazione avente ad oggetto un piano particolareggiato esecutivo (PPE) in variante al piano regolatore generale (PRG) “Pomezia Centro”, che è stato sostituito a quello originariamente redatto. Tutto ciò prima che il Consiglio Comunale potesse deliberare, in modo che fosse approvato il testo sostituito e non quello originale. Per effetto dell’illecita sostituzione, il Consiglio Comunale ha approvato una versione che consentiva nel P.P.E. l’edificabilità di circa 10.000 mc di volumetria residenziale privata aggiuntivi a quelli previsti dalla versione originale. Gli stessi autori, poi, hanno soppresso l’atto pubblico costituito dalla proposta originale di deliberazione del P.P.E. in variante di P.R.G. “Pomezia Centro”.
A seguito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, il dirigente del Comune di Pomezia e il titolare dello studio di architettura sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni mentre le loro collaboratrici sono stati sottoposte al regime dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
ARICCIA, ARMATI DI COLTELLO TENTARONO DI RAPINARE DUE DONNE IN PIENO CENTRO. RINTRACCIATO E FERMATO DAI CARABINIERI UNO DEI DUE AUTORI DI UNA TENTATA RAPINA DEL NOVEMBRE SCORSO.
ARICCIA – Armati di coltello e con i volti travisati, tentarono di rapinare due donne, l’11 novembre dello scorso anno. I fatti: i due uomini, in piena notte avvicinarono le vittime, una 20enne ed una 41enne, entrambe cittadine albanesi, mentre percorrevano le vie del centro di Ariccia e dopo averle minacciate con dei coltelli, tentarono di farsi consegnare gli stipendi che avevano appena percepito. La pronta reazione delle vittime fece desistere i rapinatori che si dileguarono a mani vuote. I Carabinieri della Stazione di Ariccia dopo mesi di serrate indagine, grazie anche alle descrizione fornite dalle due donne hanno identificato e rintracciato uno dei due autori della tentata rapina: si tratta di un cittadino albanese di 34 anni, già noto alle forze dell’ordine, che è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto. Proseguono le indagini dei Carabinieri per risalire all’identità anche complice.
CONTROLLI ANTIABUSIVISMO DEI CARABINIERI AL CENTRO STORICO. 10 VENDITORI AMBULANTI MULTATI, SEQUESTRATA INGENTE QUANTITA’ DI MERCE TAROCCATA.
ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina, con la collaborazione dei Carabinieri della Compagnia Roma Quirinale, della Compagnia Speciale e del Comando Carabinieri Piazza Venezia, per tutta la giornata di ieri, hanno svolto un servizio finalizzato al contrasto dell’abusivismo commerciale, per le vie del centro storico. Pantheon, Piazza Navona, Via Condotti, Termini, piazza di Spagna Piazza del Popolo sono state le zone vigilate. Il bilancio dei controlli dei Carabinieri è di 10 persone multate, tutti cittadini del Bangladesh, di età compresa tra i 22 e i 41 anni, sorpresi per le vie del centro a vendere prodotti non alimentari senza avere alcuna autorizzazione. In particolare sono state sequestrate decine e decine di paia di occhiali, borse, portafogli, pochette, cinture e foulard, recanti i più noti marchi di moda palesemente contraffatti. Tutta la merce è stata recuperata e sequestrata. Durante il servizio sono stati sequestrati inoltre 250 braccialetti in plastica, 15 calamite, 100 palline in gomma, 20 impermeabili e 170 ombrelli. Per i dieci stranieri sono scattate multe salatissime.
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