Editors Choice

3/recent/post-list

Scomparsa Roberta Ragusa, svolta vicina? Procuratore, niente da dire.

Roberta Ragusa.
Secondo TgCom24, reperti riconducibili alla donna sarebbero nelle mani degli inquirenti. Roberto Cavani, avvocato difensore del marito di Roberta, Antonio Logli, unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, fa sapere di non «essere stato informato»


PISA 16 Marzo 2013 - Reperti riconducibili a Roberta Ragusa sarebbero nelle mani degli inquirenti. Lo rivela Tgcom 24 che ha chiesto conferma del ritrovamento al procuratore di Pisa Ugo Adinolfi, che si e' limitato a rispondere: ''Non ho niente da dire su questo punto. Non so chi possa aver detto queste cose''. I reperti, secondo Tgcom 24 sarebbero stati ritrovati in ''un sito segreto''.

Se confermato, si tratterebbe di un autentico colpo di scena nell'inchiesta coordinata dalla procura di Pisa sulla scomparsa dell'imprenditrice pisana, svanita nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio dell'anno scorso dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa). Da mesi gli investigatori sono ormai convinti che la donna sia morta e ormai sperano di ritrovarne solo il corpo o quel che ne resta e sospettano del marito Antonio Logli, da oltre un anno indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

I carabinieri del reparto operativo pisano, guidati dal colonnello Gianni Fedeli e dal capitano Michele Cataneo, che conducono le indagini coordinate dal pm Aldo Mantovani mantengono sull'argomento il massimo riserbo, ne' si sa di quali reperti si tratti: oggetti personali della donna, indumenti o resti umani. L'unica certezza, secondo Tgcom 24 e' che apparterrebbero a Roberta Ragusa.


ROBERTA RAGUSA: REPERTI SCOMPARSA, SILENZIO INVESTIGATORI.


PISA, 16 MAR - Il giorno dopo l'annuncio del Tgcom24 del ritrovamento di reperti riconducibili a Roberta Ragusa, la donna scomparsa nel pisano oltre un anno fa, i carabinieri guidati dal comandante provinciale, colonnello Gioacchino Di Meglio, si trincerano dietro il silenzio e si rifiutano di parlare con i cronisti. Assenti in procura il procuratore Ugo Adinolfi e il pm titolare delle indagini Aldo Mantovani. Bocche cucite anche tra gli investigatori che conducono l'inchiesta: il colonnello Gianni Fedeli e il capitano Michele Cataneo, che hanno preferito non incontrare i giornalisti facendo dire al piantone della caserma che sulla vicenda non sarebbero andati oltre il «no comment».

Roberto Cavani, avvocato difensore del marito di Roberta, Antonio Logli, unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, fa sapere di non «essere stato informato» dagli inquirenti di alcun ritrovamento ma che comunque se «si fosse trattato di resti umani avrebbero dovuto informarci in quanto parte del procedimento penale nell'eventualità di svolgere qualunque tipo di accertamento irripetibile». Cavani ha anche ricordato che «quando furono ritrovati gli indumenti nel bosco di Montaione, nei pressi di San Miniato (Pisa) fummo chiamati per effettuare il riconoscimento di quegli oggetti: questa volta non ci hanno informati».

Resta dunque da chiarire la natura dei reperti e se imprimeranno un'accelerazione all'inchiesta. Secondo indiscrezioni, la raffica di interrogatori previsti (a cominciare dalla cerchia di amici e parenti della famiglia) che si concluderanno con l'esame dell'indagato inizieranno solo dopo Pasqua.

Posta un commento

0 Commenti