Ma la Val Gallico di Gianluca Califano, non ha commesso nessun furto con scasso. Due reti di ottima fattura, una per tempo, sono state sufficienti per portare a casa l’intera posta in palio. In vista del big-match di domenica prossima, davanti al pubblico amico. Mister Gianni Notaro, aveva preparato tatticamente la gara impostandola sul modulo classico 4-4-2, su uno dei più grandi rettangoli dell’intera Calabria. Ci è piaciuta la direzione del signor Vincenzo Puliatti per il coraggio, ma anche per il carisma, e soprattutto, perché ha applicato il regolamento
UN SALINE PIMPANTE, BEN MESSO IN ARNESE ED AGGRESSIVO, MA ANCHE SFORTUNATO, NON RIESCE A SFONDARE IL BUNKER GALLICESE E DEVE SOCCOMBERE DI FRONTE ALLA FRESCHEZZA ATLETICA DEGLI AVVERSARI
I padroni di casa di Rosario Fallara, che hanno colpito pure una traversa e si son visti parare sulla linea bianca, due sciabolate da corta distanza, non hanno nulla da rimproverarsi. Ce l’hanno messa tutta. Hanno sudato sette camicie, nel primo tempo, quando hanno giocato meglio dell’avversario ed avrebbero ampiamente meritato la segnatura. Mister Ciccio Errigo ha movimentato pure la panchina, per dare maggiore spinta alla manovra
Domenico Salvatore
MONTEBELLO JONICO (Saline)-C’è qualcosa che non va nel Saline. Sfortuna, O.K.; errori grossolani sotto misura, O.K.; eccesso di precipitazione nelle conclusioni a rete, O.K.,ma non si può sempre sbagliare mira e bersaglio da due passi e ritrovarsi col classico pugno di mosche in mano. Le intemperanze od atteggiamenti estemporanei di qualche addetto ai lavori, non vanno bene. Danneggiano la società e la squadra, oltreché se stessi, ma anche l’immagine del calcio. Bisogna saper perdere; accettare le sconfitte con lo stesso stato d’animo con cui si accolgono le vittorie. Si vede lontano un miglio, che la società non lavori con serenità. Altrimenti, avrebbe almeno una decina di punti in più in classifica. Senza esagerare. Per lo meno, quelle partite che abbiamo visto noi, ci hanno dato quest’impressione. L’allenatore, fa quel che può. Sulla sua serietà personale e professionale si può scommettere ad occhi chiusi. Lo conosciamo da vecchia data. Un signore del calcio. Ma non ha la bacchetta magica, né la Lampara di Aladino. Salvatore Ritorto, De Gregorio, Marra, Mauro Ritorto, Alati e Verduci Francesco, hanno chiuso ermeticamente tutte le diagonali. La rete ospite, è stata di bella fattura, ma anche fortunosa. La difesa locale, su un raro attacco dal settore di sinistra, si era disimpegnata bene in un difficile frangente. È stato lesto Laganà a coordinarsi nel breve battere d’un ciglio ed a scoccare la volèe vincente, che ha ipnotizzato l’esperto Ritorto. Una rete in trasferta, vale oro colato e crea un’atmosfera speciale. Così, quella di Saline. Non hanno avuto la stessa fortuna i tiri di Stillittano, Misuraca e Barbaro. Uno dei quali ha colpito l’interno della traversa, ma per uno strano e misterioso motivo, la palla, non si è insaccata alle spalle di Romeo, come avviene di solito. Ha danzato sulla linea di porta, poi un difensore ha ruspato, meglio dello spazzaneve a Courmayeur,
Il Saline, sospinto dalla tifoseria locale, ha ingranato la quinta marcia, se non il turbo, ma i soffioni gelidi di Barbabianca, hanno annichilito i muscoli e non hanno favorito le conclusione a rete. Sebbene le folate offensive di Matastofele, abbiano seminato il panico nelle retrovie reggine. Misuraca, ci ha provato dalla media distanza. Ma il risultato è rimasto sempre uguale. Ci è piaciuta la direzione del signor Vincenzo Puliatti. Uno, che non ha paura di affrontare qualunque ambiente, anche il più ostico; e non scappa, non se la svigna e non si ritira di fronte alla situazioni. Ha estratto numerose volte il cartellino giallo. Molto attento e ben piazzato sull’asse maggiore del campo. Nessuna rete annullata. Nessun rigore negato. L’assegnazione delle punizioni, delle rimesse laterali e dei calci d’angolo è avvenuta con puntualità ed applicando il regolamento. Nella ripresa, il Saline si è catapultato nella metà campo avversaria alla ricerca del pareggio, che sembrava poter arrivare da un momento all’altro. La Val Gallico era alle corde. Sebbene difendesse l’esiguo vantaggio con i denti e con le unghie. Ma sul più bello, ecco il patatrac. La seconda marcatura, quella che decide il match, che mette i tre punti in cassaforte, arriva verso la fine dell’incontro. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Cartisano, prende l’ascensore delle Petronas Twin Towers e va ad incornare un pallone, che spioveva sul tetto del grattacielo. Una rete bella da vedere, stilisticamente per fetta.
La panchina ospite, vola tre metri sopra il cielo. Ma nel modulo 4-4-2 hanno funzionato a dovere le diagonali, i rientri, le sovrapposizioni. I tornanti di fascia ed i difensori esterni sono stati efficienti. I padroni di casa di Rosario Fallara, nonostante il doppio passivo, non si danno per vinti e si rovesciano con tutti gli organici alla ricerca del punto della bandiera. Purtroppo, è mancata la giusta lucidità sulla trequarti e la precaria precisione nelle conclusioni a rete, ancora una volta si è rivelata il vero tallone d’achille. A differenza degli avversari: cinici, freddi ed impassibili. Romeo, De Angelis, Giosa, Germanò, Aletta e Gatto, hanno eretto una muraglia cinese a protezione del risultato e della partita. Merito in grossa parte di Gianni Notaro, un mago della panchina. Storicamente le sue squadre giocano in trasferta con la stessa personalità e carattere con cui affrontano le gare in casa. La classifica ora, assume un altro aspetto. Soprattutto in vista del big-match di domenica, a Gallico. Matematicamente i giochi sono ancora aperti. E finchè c’è vita, c’è speranza. Questo fantastico successo esterno, consolida intanto la posizione dei play-off, in vista del rush finale di primavera. Il Saline da parte sua ha sprecato due gare casalinghe per tirarsi fuori dai guai. Benchè la classifica generale, non sia poi così disastrosa. La cosa non potrà andare sempre storta. Tra poco tempo ci saranno dei rientri importanti, che daranno forza e nerbo alla squadra. Sperando che la lezione sia servita a qualcosa.
Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
Saline: Ritorto S. 6, Di Gregorio 6, Marra 6, Ritorto Mauro 6, Alati 7, Verduci Francesco 6, Stillittano 6, Verduci Pietro 6, Misuraca 6, Barbaro 6, Metastofele 7.
In panchina Savoca, Familiari e Vasta
Sostituzioni, Mallimaci e Sgrò
Allenatore Ciccio Errigo 6
Presidente, Rosario Fallara 7
Val Gallico: Romeo 7, De Angelis 8, Giosa 8, Germanò 8, Aletta 8, Gatto 8, Postorino I 8, Laganà 9, Cartisano 9, Spanò I 8, Spanò II 8
In panchina, Scopelliti, Quattrone, Pacilli,
Sostituzioni, Meduri, Postorino Alessio, Gangemi
Allenatore, Gianni Notaro 10
Presidente, Gianluca Califano 10
Marcatori al 25 del p.t. Laganà, al 38 s.t. Cartisano
Arbitro, Vincenzo Puliatti 8,5
Note, terreno in ottime condizioni di gioco angoli 3-6, rimesse laterali 18-15, punizioni 14- 13
UN SALINE PIMPANTE, BEN MESSO IN ARNESE ED AGGRESSIVO, MA ANCHE SFORTUNATO, NON RIESCE A SFONDARE IL BUNKER GALLICESE E DEVE SOCCOMBERE DI FRONTE ALLA FRESCHEZZA ATLETICA DEGLI AVVERSARI
I padroni di casa di Rosario Fallara, che hanno colpito pure una traversa e si son visti parare sulla linea bianca, due sciabolate da corta distanza, non hanno nulla da rimproverarsi. Ce l’hanno messa tutta. Hanno sudato sette camicie, nel primo tempo, quando hanno giocato meglio dell’avversario ed avrebbero ampiamente meritato la segnatura. Mister Ciccio Errigo ha movimentato pure la panchina, per dare maggiore spinta alla manovra
Domenico Salvatore
MONTEBELLO JONICO (Saline)-C’è qualcosa che non va nel Saline. Sfortuna, O.K.; errori grossolani sotto misura, O.K.; eccesso di precipitazione nelle conclusioni a rete, O.K.,ma non si può sempre sbagliare mira e bersaglio da due passi e ritrovarsi col classico pugno di mosche in mano. Le intemperanze od atteggiamenti estemporanei di qualche addetto ai lavori, non vanno bene. Danneggiano la società e la squadra, oltreché se stessi, ma anche l’immagine del calcio. Bisogna saper perdere; accettare le sconfitte con lo stesso stato d’animo con cui si accolgono le vittorie. Si vede lontano un miglio, che la società non lavori con serenità. Altrimenti, avrebbe almeno una decina di punti in più in classifica. Senza esagerare. Per lo meno, quelle partite che abbiamo visto noi, ci hanno dato quest’impressione. L’allenatore, fa quel che può. Sulla sua serietà personale e professionale si può scommettere ad occhi chiusi. Lo conosciamo da vecchia data. Un signore del calcio. Ma non ha la bacchetta magica, né la Lampara di Aladino. Salvatore Ritorto, De Gregorio, Marra, Mauro Ritorto, Alati e Verduci Francesco, hanno chiuso ermeticamente tutte le diagonali. La rete ospite, è stata di bella fattura, ma anche fortunosa. La difesa locale, su un raro attacco dal settore di sinistra, si era disimpegnata bene in un difficile frangente. È stato lesto Laganà a coordinarsi nel breve battere d’un ciglio ed a scoccare la volèe vincente, che ha ipnotizzato l’esperto Ritorto. Una rete in trasferta, vale oro colato e crea un’atmosfera speciale. Così, quella di Saline. Non hanno avuto la stessa fortuna i tiri di Stillittano, Misuraca e Barbaro. Uno dei quali ha colpito l’interno della traversa, ma per uno strano e misterioso motivo, la palla, non si è insaccata alle spalle di Romeo, come avviene di solito. Ha danzato sulla linea di porta, poi un difensore ha ruspato, meglio dello spazzaneve a Courmayeur,
Il Saline, sospinto dalla tifoseria locale, ha ingranato la quinta marcia, se non il turbo, ma i soffioni gelidi di Barbabianca, hanno annichilito i muscoli e non hanno favorito le conclusione a rete. Sebbene le folate offensive di Matastofele, abbiano seminato il panico nelle retrovie reggine. Misuraca, ci ha provato dalla media distanza. Ma il risultato è rimasto sempre uguale. Ci è piaciuta la direzione del signor Vincenzo Puliatti. Uno, che non ha paura di affrontare qualunque ambiente, anche il più ostico; e non scappa, non se la svigna e non si ritira di fronte alla situazioni. Ha estratto numerose volte il cartellino giallo. Molto attento e ben piazzato sull’asse maggiore del campo. Nessuna rete annullata. Nessun rigore negato. L’assegnazione delle punizioni, delle rimesse laterali e dei calci d’angolo è avvenuta con puntualità ed applicando il regolamento. Nella ripresa, il Saline si è catapultato nella metà campo avversaria alla ricerca del pareggio, che sembrava poter arrivare da un momento all’altro. La Val Gallico era alle corde. Sebbene difendesse l’esiguo vantaggio con i denti e con le unghie. Ma sul più bello, ecco il patatrac. La seconda marcatura, quella che decide il match, che mette i tre punti in cassaforte, arriva verso la fine dell’incontro. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Cartisano, prende l’ascensore delle Petronas Twin Towers e va ad incornare un pallone, che spioveva sul tetto del grattacielo. Una rete bella da vedere, stilisticamente per fetta.
La panchina ospite, vola tre metri sopra il cielo. Ma nel modulo 4-4-2 hanno funzionato a dovere le diagonali, i rientri, le sovrapposizioni. I tornanti di fascia ed i difensori esterni sono stati efficienti. I padroni di casa di Rosario Fallara, nonostante il doppio passivo, non si danno per vinti e si rovesciano con tutti gli organici alla ricerca del punto della bandiera. Purtroppo, è mancata la giusta lucidità sulla trequarti e la precaria precisione nelle conclusioni a rete, ancora una volta si è rivelata il vero tallone d’achille. A differenza degli avversari: cinici, freddi ed impassibili. Romeo, De Angelis, Giosa, Germanò, Aletta e Gatto, hanno eretto una muraglia cinese a protezione del risultato e della partita. Merito in grossa parte di Gianni Notaro, un mago della panchina. Storicamente le sue squadre giocano in trasferta con la stessa personalità e carattere con cui affrontano le gare in casa. La classifica ora, assume un altro aspetto. Soprattutto in vista del big-match di domenica, a Gallico. Matematicamente i giochi sono ancora aperti. E finchè c’è vita, c’è speranza. Questo fantastico successo esterno, consolida intanto la posizione dei play-off, in vista del rush finale di primavera. Il Saline da parte sua ha sprecato due gare casalinghe per tirarsi fuori dai guai. Benchè la classifica generale, non sia poi così disastrosa. La cosa non potrà andare sempre storta. Tra poco tempo ci saranno dei rientri importanti, che daranno forza e nerbo alla squadra. Sperando che la lezione sia servita a qualcosa.
Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
Saline: Ritorto S. 6, Di Gregorio 6, Marra 6, Ritorto Mauro 6, Alati 7, Verduci Francesco 6, Stillittano 6, Verduci Pietro 6, Misuraca 6, Barbaro 6, Metastofele 7.
In panchina Savoca, Familiari e Vasta
Sostituzioni, Mallimaci e Sgrò
Allenatore Ciccio Errigo 6
Presidente, Rosario Fallara 7
Val Gallico: Romeo 7, De Angelis 8, Giosa 8, Germanò 8, Aletta 8, Gatto 8, Postorino I 8, Laganà 9, Cartisano 9, Spanò I 8, Spanò II 8
In panchina, Scopelliti, Quattrone, Pacilli,
Sostituzioni, Meduri, Postorino Alessio, Gangemi
Allenatore, Gianni Notaro 10
Presidente, Gianluca Califano 10
Marcatori al 25 del p.t. Laganà, al 38 s.t. Cartisano
Arbitro, Vincenzo Puliatti 8,5
Note, terreno in ottime condizioni di gioco angoli 3-6, rimesse laterali 18-15, punizioni 14- 13
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