Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla camera ardente allestita presso la Scuola superiore di Polizia
Intorno alle ore 13, il feretro del
prefetto Manganelli è sfilato davanti al palazzo Viminale accolto da un
folto pubblico che gli ha voluto rendere omaggio.
Il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, è atteso nel pomeriggio per una visita alla camera ardente
allestita per il capo della Polizia, Antonio Manganelli, alla Scuola
Superiore di Polizia, in via Piero della Francesca, a Roma.
Le esequie saranno celebrate sabato alle 11 presso la Basilica S. Maria del Angeli, in piazza della Repubblica a Roma.
Per espressa volontà della famiglia, in
alternativa agli omaggi floreali, potranno essere effettuare elargizioni
all'Istituto Oncologico Romagnolo sito a Imola in Via Emilia, 34 . I
riferimenti per le donazioni sono i seguenti: Azienda Usl di Imola -
Iban IT75X0503421002000000442776 presso Tesoreria Ausl Imola- Banco
Popolare Soc. Coop. Via Cavour 53 Imola. Causale: donazione a favore
Osp. Santa Maria della Scaletta UOC Oncologica e Hospice. Oppure: cc.
postale di tesoreria n. 25613407 intestato a: Ausl Imola.
IL CORDOGLIO DEL MINISTRO DELL’INTERNO ANNAMARIA CANCELLIERI
Conoscevo Antonio Manganelli da tempo e
negli anni, da lontano, avevo avuto modo di apprezzare le sue qualità di
uomo e di ottimo capo della Polizia. Ma i 16 mesi che abbiamo passato
gomito a gomito, sullo stesso piano del Palazzo del Viminale, molto
spesso con gli stessi problemi da risolvere mi consentono di dire che
Antonio era molto di più e molto meglio. Purtroppo questi 16 mesi fanno
sì che il mio dolore sia ancora più forte e il vuoto ancora più grande. E
capisco quale possa essere il senso di sgomento che la sua perdita
lascia in chi gli é stato vicino per una vita come la moglie Adriana e
la figlia Emanuela o in chi abbia avuto la fortuna di lavorare con lui
anni e anni come i suoi collaboratori ai vertici della Polizia che
voglio idealmente abbracciare.
Antonio é stato prima un valente
investigatore, poi un lungimirante, appassionato, generoso ed efficiente
capo della Polizia. Queste sue doti hanno fatto di lui un leader ed é
per questo che oggi dai suoi più stretti collaboratori fino all'ultimo
agente tutti lo piangono con immenso dolore. Era un numero uno.
Non solo per il fiuto da poliziotto, non
solo per la capacità di dirigere l'imponente macchina alla quale tutti i
cittadini italiani affidano la propria sicurezza, non solo per la
solida e democratica dedizione che ha saputo mettere al servizio dello
Stato. Era un numero uno soprattutto per le qualità morali che erano
parte integrante di tutte le cose che ha fatto. Ed é stato d'esempio
per tutti noi per il coraggio ,la forza e l’orgoglio con cui ha
affrontato il lungo calvario della malattia che lo ha portato a
lasciarci.
Personalmente gli sono debitrice per la
leale collaborazione che mi ha dato e per il grandissimo e
disinteressato aiuto che mi ha offerto in questo lavoro che per me era
assolutamente nuovo. Ma é lo Stato italiano ad essere debitore nei
confronti di Antonio Manganelli.
È lo Stato italiano che oggi lo piange e domani lo saprà onorare degnamente.
Il Ministro dell'Interno, con immenso dolore, ringrazia, rimpiange e ricorda Antonio Manganelli.
Annamaria vuole abbracciare per l'ultima volta l’amico Antonio.
Addio carissimo, che la terra ti sia lieve.
Il Ministro dell'Interno, con immenso dolore, ringrazia, rimpiange e ricorda Antonio Manganelli.
Annamaria vuole abbracciare per l'ultima volta l’amico Antonio.
Addio carissimo, che la terra ti sia lieve.
Biografia del Prefetto Antonio Manganelli
Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Napoli, si è specializzato in Criminologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Modena.
Dagli anni '70 ha operato costantemente nel campo delle investigazioni, acquisendo particolare esperienza e preparazione tecnica nel settore dei sequestri di persona a scopo di estorsione prima ed in quello antimafia poi.
Ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, dei quali è diventato negli anni un solido punto di riferimento, legando il suo nome anche alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni mafiose.
È stato docente di "Tecnica di Polizia Giudiziaria" presso l'Istituto Superiore di Polizia ed è autore di pubblicazioni scientifiche in materia di sequestri di persona e di tecnica di polizia giudiziaria, tra cui, di recente, il manuale pratico delle tecniche di indagine "Investigare" (Cedam), scritto con il prefetto Franco Gabrielli, direttore del S.I.S. De.
Nominato dirigente superiore dieci anni fa, ha diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia, contribuendo a riorganizzare con intelligente sensibilità la delicata materia.
E' stato questore di Palermo e questore di Napoli.
Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di 1^ classe, con l'incarico di direttore centrale della Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica Sicurezza.
Dal 3 dicembre 2001 è stato vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie.
Il Consiglio dei ministri lo ha nominato capo della Polizia il 25 giugno 2007.
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