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Reggio Calabria. Conferenza stampa presidente Commissione pari opportunità

Reggio Calabria, 26.03.2013 - "Sulla proposta di legge che introduce
la doppia preferenza di genere è auspicabile che la politica dia prova
di maturità e responsabilità, riequilibrando così una situazione
sbilanciata e realizzando finalmente una più compiuta democrazia".
E' questa l'idea della presidente della Commissione regionale per le
Pari Opportunità Giovanna Cusumano che, nel pomeriggio odierno, ha
incontrato a Palazzo Campanella i giornalisti per illustrare i
contenuti della proposta normativa, di iniziativa popolare, assegnata
per l'esame, alla prima Commissione "Affari istituzionali e generali,
Riforme e Decentramento" del Consiglio regionale.
La presidente della CRPO ha rievocato le tappe di un percorso "di
impegno e responsabilità, iniziato oltre un anno fa, con la raccolta
di quasi sette mila firme di calabresi che hanno creduto in questo
progetto sostenendo il lavoro portato avanti dalla Commissione nel suo
complesso, assieme alle tante associazioni attive sul territorio come
la Fidapa, l'Ucid il Cif, ai Comitati di pari opportunità
dell'avvocatura regionale e ai sindacati Cgil e Cisl".
"La proposta normativa punta a modificare la legge elettorale
regionale n. 1 del 2005 (più precisamente l'art. 2 comma 2)
introducendo la facoltà per l'elettore di esprimere la doppia
preferenza di genere, consentendo cioè di dare contestualmente il voto
ad un uomo ed ad una donna" - ha spiegato Giovanna Cusumano.
"Auspichiamo che, subito dopo le festività pasquali, la prima
Commissione affronti con esito positivo l'esame della proposta di
legge, garantendo così in tempi ragionevolmente rapidi, un
pronunciamento definitivo dell'Aula. Un pronunciamento che, ove fosse
favorevole, collocherebbe la Calabria al secondo posto dopo la
Campania, per aver approvato un provvedimento che rappresenta una vera
rivoluzione in termini di piena rappresentatività delle donne nella
politica e nelle Istituzioni".
"Per tale via - ha concluso Cusumano - si attuerebbe quel principio
costituzionalmente garantito della rappresentanza di genere,
attualmente assente in Consiglio regionale per la totale mancanza di
donne elette nella massima assemblea calabrese".

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