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Il sistema Reggio, necessità di trasparenza.


Reggio Calabria 28/03/13- È stato presentato ieri sera, presso il Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria, il libro inchiesta del giornalista Claudio Cordova Il sistema Reggio, Laruffa Editore.
Claudio Cordova, è al suo secondo libro, è nato nel 1986 e vive a Reggio Calabria. Ha lavorato per diverse testate locali, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria. Dall’aprile 2012 è direttore del giornale online Il Dispaccio. Collabora con Il Quotidiano della Calabria. Per Laruffa nel 2010 ha già pubblicato il libro inchiesta sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi “Terra Venduta – Così uccidono la Calabria – Viaggio di un giovane reporter sui luoghi dei veleni”.
A presentare il suo secondo libro, oltre l’autore, sono intervenuti Gianluca Ursini, giornalista e scrittore, Antonino Monteleone, giornalista e scrittore, Roberto Laruffa, editore. A coordinare Eleonora Scrivo, referente territoriale di Action Aid.

Eleonora Scrivo, che sul libro ha detto che «è un punto di partenza. Bisogna essere consapevoli che si può costruire la democrazia».

Roberto Laruffa, ha parlato del suo rapporto con l’autore e del perché di questa collaborazione «ciò che mi colpì fu la sua ricerca, al di là dell’apparente, del reale. Mi colpì questa sua ricerca della verità. Crediamo di vivere in una realtà pulita, ma questa città si è scoperta essere diversa da quello che credavamo». Parlando poi del libro, Laruffa ha spiegato che «Claudio non è nemico della città e questo lavoro lo dimostra. Dobbiamo essere consapevoli dei problemi se vogliamo risolverli».
La parola è poi passata a Gianluca Ursini, che ha elogiato il lavoro di Claudio e questa sua scelta coraggiosa, «Claudio, che sta lavorando davvero su un campo minato. Non ci sono affermazioni azzardate, lui espone solo i fatti, nudi e crudi. Scoperchia un vaso di Pandora». Ha poi continuato l’analisi del libro, sottolineando come si tratti «del primo libro-inchiesta sulla città dello Stretto che, alla luce di dati oggettivi, mostra come tutto sia, appunto “sistema”; è questo “sistema” a non permettere a chi ha capacità, di potersi realizzare, di poter rimanere», analizzando così, l’immagine che emerge della città di Reggio vista come «laboratorio di economia criminale e strategie criminali».

Nel suo intervento, Antonino Monteleone, ha parlato della situazione reggina e analizzato il libro, sottolineando come «nessuno con un libro può far cambiare le cose, ma serve per avere un diverso punto di vista », è dalle piccole cose che bisogna partire se si vuole cambiare. «Il libro di Claudio», ha proseguito il giornalista, «è importante perché serve a riannodare dei fili, le tante storie che si intrecciano». Parlando poi del problema ‘ndrangheta a Reggio, «Reggio è la città della ‘ndrangheta, ma è anche vero che è la prima città in cui si combatte». Nella prefazione, curata da Antonino Monteleone, il giornalista scrive: «E se lo specchio attraverso cui questa città si è guardata negli ultimi trent’anni fosse stato uno specchio distorto, alterato? E se alla rettitudine di cittadini comuni, imprenditori, servitori dello Stato, insegnanti, medici, avvocati, notai, e anche giornalisti, si fosse contrapposto un establishment esteso, sostanzialmente mediocre, connivente col sistema criminale che regola i rapporti sociali, ma soprattutto silenzioso? E se questo silenzio avesse, piano piano, ammorbato la gran parte del tessuto sociale fino a rendere quasi ininfluente ogni impulso di senso contrario?».

A concludere gli interventi, Claudio Cordova, che ha spiegato il perché del libro «scrivere questo libro mi è costato e mi costa parlarne anche ora. Ma come idea ritengo sia un libro necessario. Ho cercato di esser più scrupoloso possibile. Ho cercato di raccontare quello che è successo, dando un quadro d’insieme della città. Sono convinto dell’esistenza di un sistema, mafioso, che regola il respiro di chi vive tutti i giorni. Negli ultimi anni è emerso uno spaccato in cui ogni settore professionale, è stato asservito ai poteri della mafia». Cordova, ha voluto sottolineare che «non si tratta di un libro contro un’unica parte politica» e della necessità di scriverlo per aprire gli occhi ai cittadini reggini «l’immagine di Reggio», come lui stesso ha dichiarato, «non era quella concreta e reale che ci hanno costruito, ed oggi sta emergendo così com’è e per quella che è. Non si vuole gettare fango sulla città, ma si vuole aiutare». Ovviamente non si può generalizzare, non tutta la città fa parte del “sistema” «c’è una parte di città che non deve ringraziare nessuno perché sta lavorando, se non se stesso. Una parte di città che cerca di combattere questo malaffare». 

Dunque, tanti i temi affrontati nella serata, e tanti quelli che si trovano all’interno del libro. Le circa 360 pagine, infatti, abbracciano vari argomenti: dalla relazione di scioglimento del Comune di Reggio Calabria alle carte delle inchieste giudiziarie, dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia alle connivenze dello Stato e della società civile con il malaffare, gli intrecci economici in riva allo Stretto, ma anche a Milano, il ruolo della massoneria e dei Servizi Segreti nelle vicende più oscure degli ultimi anni. Tutto questo è molto altro, è il libro di Claudio Cordova. Non resta che leggerlo.

Valentina Raffa
   




 

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