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Galullo il "predicatore" contro la Calabria e i calabresi.

 C'è da non credere il signor Galullo è uno di quegli esperti che ha fatto della Calabria la sua bandiera. La sua ragione di vita. Peccato che l'ho scoperto solo adesso. Chissà da quanto tempo continua con le sue offese alla Calabria e ai calabresi. Sì offese belle e buone altro che minchiate.

Sembra essere un super esperto di fatti, di cronaca, di politica calabrese. Diamo per scontato ciò, non ci interessa neanche a dire il vero.

Ma non si può non rimanere indignati, delusi, amareggiati e soprattutto incazzati per quelllo che quotidianamente il signor Galullo scrive nel suo blog sul Sole 24 Ore. Come è possibile che abbia avuto questo spazio dove il Galullo si diletta a ridicolizzare la Calabria e i calabresi? Per dirla alla roccaforticiana, ma cu cazzu esti chistu? E perchè il Sole 24 Ore consente ciò?


 Il Galullo pensiero:

lasci la Calabria al proprio destino. Dia retta”.
Crudo? Beh sapete come la penso: la Calabria è una terra irrecuperabile. Persa. Per sempre. 

Via, fuga. Lo scrivo da anni e lo ripeterò all'infinito. Fuggite. Non avete altra scelta. Chi rimane se ne accolla rischio e oneri. Onori: zero.

 Da rimanere davvero increduli. Mi fa davvero imbestialire. Ha proprio ragione il Procuratore Nicola Gratteri, siamo un popolo che non si sà arrabbiare. 

Caro signor Roberto Galullo da oggi avrai un calabrese che risponderà colpo su colpo alle tue "espressioni colorite", o se vuoi al tuo pensiero per certi versi da razzista nei miei confronti (parlo da calabrese) e nei confronti della Calabria (la mia terra).

Ti invito a smetterla con questa litania che probabilmente ti ha dato visibilità. Sai noi calabresi per certi versi siamo così, diamo retta a chi bene non ci vuole e non il contrario. E tu in questo caso ci hai sguazzato e continui a farlo con una naturelezza vergognosa.

Il nostro giornale non è un blog come il tuo. Ti devo rispondere come se fosse un blog. Creerò una sezione a te dedicata o meglio darò voce e contraddittorio alle tue "allucinanti" affermazioni che quotidianamente mi fanno incazzare. E poi se ci sono gli estremi chiedo alla Calabria e a tutti i calabresi di costituirsi parte civile per tutte le offese che quotidinamente rivolge a noi tutti (Calabresi) e alla mia terra (la Calabria).

Continua ...

Abbasso Galullo Evviva la Calabria e i Calabresi. Io dico no al Galullo pensiero!



Di seguito alcune delle risposte che il Galullo non disdegna, anzi ....


giuseppe bottazzi 15/feb/2013 11:22:47

    Caro dottore
    In Calabria va commissariata la democrazia , tutta.
    Io voglio scappare , non voglio stringere mani insulse e dubbie.
    Questa terra è un paradiso che ha piante che producono frutti velenosi.
    Ogni giorno che passa emerge il marciume in cui è stata ridotta , e certamente ciò è solo la punta dell'icesberg.
    a chi fa comodo tutto ciò?

bartolo 15/feb/2013 13:10:48

    Caro Galullo, come al solito Lei ha ragione al 10%. Accettabile, nel suo consiglio al senatore De Sena, è soltanto quella parte in cui lo sconsiglia di candidarsi in Calabria. Infatti, doveva accettare la candidatura in Campania, Regione questa oramai affrancata dalla temibile camorra; oppure, in Sicilia, purificata dai valorosii statisti Dell’Utri e Alfano con l’ausilio del piccolo imperatore Berlusca.
    Mi consenta, Galullo, oggi in questo fazzoletto di terra (Melito Porto Salvo) infestato a colera dalla ndrangheta, leggo sul Quotidiano della Calabria di una nota che il legale rappresentante della fondazione Marino ha inviato al Procuratore ff di Capo nella Procura di Reggio Calabria, dott. Sferlazza, in cui esterna meraviglia per aver scoperto che la ndrangheta aveva trovato nido nella cooperativa Rinascita onlus. Ebbene, non c’è che dire, il maggiore fiancheggiatore di Iaria e Costantino si appresta a comunicare alla agguerrita Procura reggina l’infausta sorpresa. Ricorderà, l’amico Paride Leporace, le lettere che spedivo in polemica con la Piccola Opera Papa Giovanni assegnataria di beni mafiosi da parte del Comune di Melito Porto Salvo, mentre la cooperativa Rinasciata veniva fatta affogare nei propri debiti che ogni mese il Comune provvedeva a far aumentare non pagando le spettanze dovute; proprio perche, così aveva deciso l’ex sindaco Iaria, mio caro amico. Se non sbaglio, la Fondazione Marino sfoggia dei nuovi e fiammanti Pulmini viaggiatori con la scritta in grande evidenza “DONO DEL COMUNE DI MELITO PORTO SALVO”. Ecco mentre la Cooperativa Rinascita veniva fatta affogare per colpa della mafiosità del sottoscritto, nascevano onlus di ogni genere compresa la Fondazione Marino. Potrei dirle che ha ragione al cento per cento se non conoscessi bene i miei concittadini, né massoni, né ndranghetisti, ne avvoltoi, né, iene… solamente dei poveri miserabili intenti a vivere aggiustando la vela in direzione del vento. Il povero Iaria, non è riuscito nel suo intento di candidare L’ingegnere Marino, affrancato dalla ndrangheta, ma, fratello della zia di mia cognata Veronica Spinella, i protettori di Roma hanno optato su Costantino. Vorrei tanto capire, dal procuratore Sferlazza e dal Capitano Cascone, cosa c’entrano la mia persona e la cooperativa Rinascita con la ndrangheta. Prima o poi sono certo lo saprò.

bartolo 15/feb/2013 13:20:09

    ops.
    non è che non lo abbia chiesto di persona...figuriamoci, appena uscito dal carcere sono stato in caserma, in procura e dal prefetto. evidentemente hanno avuto paura della mia persona, come i miei datori di lavoro intenti a licenziarmi...

Giambattista 15/feb/2013 14:46:09

    Egregio dott. Gallullo, sono perfettamente d'accordo sul fatto che la Calabria sia una terra irrecuperabile. Ma aggiungerei, se lei è d’accordo, che in Calabria da tempo (sarebbe giusto dire “da sempre”) manca pesantemente anche lo “Stato” in tutte le sue componenti; sfido che qualcuno possa dire il contrario. Faccio un piccolo esempio, provate a chiedere ad un certo imprenditore della piana di Gioia Tauro (ce ne sarebbero anche altri volendo), che lei presumo conosca bene, quanta solidarietà e strette di mano abbia ricevuto dalle Istituzioni (era, se non ricordo male, il periodo di Prefetti e Superprefetti) e/o dagli uomini politici locali appena è venuto fuori il suo contributo fornito alla giustizia contro le vessazioni di alcuni uomini della ‘Ndrangheta della Piana.
    Lo dico apertamente: in Calabria bisognerebbe sospendere l’esercizio del voto. Purtroppo ormai è tardi tutto è compiuto!!

Carmelo 15/feb/2013 17:39:37

    Nutrendo proprio la convinzione che la Calabria sia una terra persa, per sempre,è proprio lì che essa diventa tale. Non è irrecuperabile: irrecuperabile è la gente che la reputa tale e che la rende tale,che sia della Calabria o meno. Dichiarare una terra irrecuperabile e per sempre è la cosa più opportunista,facile e comoda che ci possiamo noi tutti permettere di dire; è arrendersi per partito preso e fare di tutta l'erba un fascio.
    Per il tutto il resto,sono concorde e plaudo all'accuratezza dei fatti riportati.

Luigi 16/feb/2013 03:55:18

    Il Giornalista e la testata cui fanno riferimento è questa.

    E di certo non abbiamo vita facile. Ma questa è un'altra storia

    Luigi Palamara

Stella M. 16/feb/2013 11:15:05

    Dott. Galullo, anche ai malati terminali vengono assicurate le cure mediche necessarie, che però mi pare manchino. Sono calabrese e non intendo trasferirmi da questa terra solo perchè ci sono mani sporche (che peraltro mi pare si trovino sparse ovunque, Milano inclusa). Sicuramente la situazione è assai critica, ma lo Stato e le sue Istituzioni servono anche a sostenere i cittadini onesti, fiduciosi che vivere nel rispetto delle leggi e degli altri sia un naturale modo di essere, che non debba necessariamente penalizzare, neppure agli occhi di chi è troppo miope per vedere che non tutto è marcio.

consigliere 16/feb/2013 15:39:23

    mi dolgono le parole con cui conclude il suo articolo, ritengo umilmente che non vi sia nulla di irrecuperabile ma certamente si parte da una situazione drammatica dove solo noi calabresi ,che conosciamo tutte le sfaccettature della nostra società, possiamo cercare di far ripartire la nostra regione e la nostra nazione con la consapevolezza che solo con la purezza di un bicchiere di acqua cristallina possiamo affrontare una società nella sua interezza quasi totalmente marcia.Con riferimento al Super Prefetto possiamo solo dirgli grazie perchè è stato il primo politico ad ascoltare e non a promettere , a suggerire soluzioni concrete a non dare facili illusioni ,ad insegnare un approccio pragmatico alle questioni ma sopratutto ha testimoniato che esiste un altro modo di fare politica diversa da quella che dispensa solo parole che usa le persone e le istituzioni per usi personali, una politica come servizio.....basta crederci.

galullo 17/feb/2013 18:47:22

    Luigi Palamara,

    lei non mi conosce, io non conosco lei ma le censure giornalistiche, forse, appartengono all’area geografica in cui lei vive che, per chi non lo sapesse, è la Calabria. Terra dove l’omertà regna sovrana ma c’è sempre qualcuno, da quella terra, pronto a dare consigli e sputare sentenze su chi la racconta (come il sottoscritto) da quasi 20 anni da vicino (vicinissimo) e da lontano. Ma questo lei non lo sa – probabilmente – perché sarà un lettore occasionale che non conosce la mia storia, il mio impegno e quel che faccio. Poco male ma la prossima volta prima di scrivere ad un giornalista si informi. Per i calabresi – si sa – la Calabria può essere raccontata solo da loro. Tenetevi questa convinzione, così come quella (e rispondo così agli altri cortesi lettori) che la Calabria sia terra salvabile. Per me è persa: l’ho scritto mille volte e lo ridico. Ciò detto caro Palamara, il suo primo commento – che riporto in calce e se così si può chiamare – è criptico come il tuffo carpiato di una sogliola congelata. Motivo per il quale non l’ho pubblicato. Ergo nessuna censura ma solo incapacità (per mia deficienza cronica sia ben chiaro) di capirlo. Se non lo capisco io – mi sono detto – come faranno gli altri a capirlo? Mistero.
    Il secondo motivo per cui non l’ho pubblicato è che faceva autopromozione ad un sito che non conosco e che non ho alcuna intenzione – per questo motivo e non per altri – di pubblicizzare.
    Il terzo motivo è che con questa autopromozione il suddetto contava di integrare il mio articolo con notizie che io volontariamente ho omesso.
    Tre ragioni non valide ma validissime – seppur personali e opinabili - per non pubblicarlo. Ma Palamara no. Lui parla – chissà perché – di censura e mi manda un secondo commento per cazziarmi di questo gesto, presumo io, di dittatura mediatica.
    E allora, tagliato della singola ed esclusiva parte autopromozionale che ritengo non per censura ma per i motivi suddetti di omettere, ripubblico il suo primo commento, così ha una risposta (non credo soddisfacente ma tant è). Non pubblico il secondo perché me lo chiede lei espressamente.
    Besitos

ExNeolaureata 17/feb/2013 21:43:06

    Vuole sapere come la penso io? L'Italia è una terra persa, per sempre!
    Da giovane neo-laureata appena un anno fa ho lasciato la mia Calabria sperando in un futuro migliore ma quello che vedo attorno a me è solo marciume, che quando non si chiama 'ndrangheta si chiama cosa nostra,o camorra e via dicendo..Beh se tutto il "male" fosse arginabile entro queste definizioni forse riusciremmo anche a combatterlo! Ma che mi dice della corruzione dilagante? del malcostume imperante? della logica del malaffare che ormai guida chi ha un minimo di potere e che dovrebbe agire per il Bene Comune? di chi agisce da mafioso vestito in giacca e cravatta e dietro scrivanie, senza distinzione geografica o politica? Farebbe meglio a parlare di Italia persa! Troppo facile prendersela con la Calabria!

galullo 18/feb/2013 09:26:28

    Cara ex neolaureata,
    molte cose avrei da dirle. A partire dalla lezione n. 1 del corso rapido di educazione. Quando si entra a casa di qualcuno (in questo caso il blog, agorà che rispetta le regole del bon ton e della democrazia) ci si presenta. "Mi chiamo XY....". Oppure lei quando stringe la mano di una persona che non conosce si presenta così (senza neppure dire buongiorno o buonasera): "Ex neolaureata"? La tentazione di risponderle "ecchisenefrega" sarebbe enorme. Cioò detto, il male non è arginabile in definizioni ma scomponibile come in un caleidoscopio. Ergo: la 'ndrangheta è un cancro. Non il male, categoria che non è ingabbiabile. Per tutto il resto, se lei minimamente conoscesse quanto ho scritto in questi decenni su illegalità, corruzione, mafie etc, non mi porrebbe quesiti così puerili. Infine una cosa vorrei dirla: io non me la prendo con la Calabria (non sa neppure questo, ma i miei figli hanno 50% di sangue calabrese). Io dico una cosa diversa: che è persa. Per colpa innanzitutto dei calabresi. Così come l'Italia si sta perdendo (non è ancora persa) per colpa degli italiani (forse su una cosa, come vede, abbiamo trovato un punto di contatto)
    saluti

Giuseppe 18/feb/2013 14:47:18

    Caro Sig. Galullo,
    Colgo l'occasione per salutarla e per esprimere la mia opinione su alcuni suoi commenti. Mi chiamo Giuseppe ho 30 anni e sono proprio di Melito Porto Salvo, nonchè uno dei tanti costretti a “scappare” da Melito vista la situazione. Purtroppo mi creda, sbaglia a Dire che la colpa è Dei Calabresi riferendosi alla situazione della Calabria. Deve sapere che la zona che va da Rosarno a Gioiosa, è a tutti gli effetti un'altro stato chiamato Ndrangheta. La Ndragheta in queste zone ha la funzione di: Ufficio Collocamento, Avvocato, Direttore Sanitario, Legge, Pubblica Sicurezza , Fisco, Notaio...ecc.! Lo Stato è assente. Le faccio una Domanda: secondo Lei lo stato sarebbe in grado di garantire a vita un programma di protezione ad un cittadino che vuole ribbellarsi? Le faccio un'altra domanda, mi spiega come un appartenente alle forze dell'ordine possa essere motivato nel reprimere gli ndranghetisti se dopo 10 gg dall'arresto se li ritrova liberi per le strade del paese, magari quando va a prendere il figlioletto a scuola e con aria sfottente salutano dicendo "Buongiorno Maresciallo"!! La realtà nei piccoli centri è proprio questa ci conosciamo tutti, e non è difficile avere amici, ex compagni di classe, parenti che direttamente o indirettamente hanno a che fare con la ndrangheta. Questa situazione sta provocando diverse reazioni tra la popolazione c’è chi decide di rimanera sperando in un cambiamento, ma in particolare prendendo come esempio Melito le garantisco che le generazioni che vanno dal 1975 al 1988 si sono “estinte”, il 75-80% di queste persone è lontano da Melito principalmente per lavoro ma anche in un certo senso per dire No alla ndrangheta che soffoca!. Non posso aprire un’attività commerciale perché devo chiedere permesso e pagare il pizzo?? Bene visto che non ti posso denunciare altrimenti mi ammazzi e lo stato non mi protegge…piuttosto me ne vado e la apro da un’altra parte..! oppure sono un Medico ma non posso lavorare all’ospedale di Melito perché lavorano sempre gli stessi… bene vado a fare il medico da un’ altra parte. Ecco questo è un modo per dire NO. Ovviamente chi se ne va non torna fa famiglia altrove e compra casa altrove, le generazioni dei nostri genitori pian piano spariranno, Gente nuova non arriva di conseguenza a distanza di 10, 15 anni avremo paesini vuoti ed economia ferma. Questo sencondo me il futuro della mia Zona.

galullo 18/feb/2013 15:57:27

    Caro Giuseppe
    ripeto (come sempre) che amerei sapere con chi interloquisco. Giuseppe va bene ma un cognome aggiungerebbe credibilità e - soprattutto - le permetterebbe di assegnare un timbro visibile alle sue idee. Detto questo ho scritto mille volte (verosimilmente lei si è avvicinato per la prima volta al mio blog e mi auguro di averla a lungo tra i lettori) che lo Stato in Calabria è assente. Lo è volutamente (in larga parte) ed è anche per questo - e concordo con lei - che questa terra (i cui mali sono imputabili, ripeto, inannanzitutto ai calabresi perchè la gramigna cresce nel terreno che può ospitarla e non in un giardino curato) deve essere abbandonata. Via, fuga. Lo scrivo da anni e lo ripeterò all'infinito. Fuggite. Non avete altra scelta. Chi rimane se ne accolla rischio e oneri. Onori: zero.
    saluti

bartolo 18/feb/2013 23:10:13

    esagerato galullo.
    l'altro ieri incontrando il vicesindaco, mi sono determinato per non salutarlo, per via della pericolosissima intercettazione tra noi due riportata tra gli atti dell'inchiesta ada. pensavo ce lavevesse con me. invece, mi ha apostrofato chiedendomi il perchè del mancato saluto. poi, ha detto.. io da qui non me nevado, rimango e continuerò a lottare con l'impegno e l'onestà che ha sempre contraddistinto la mia azione amministrativa... e se per questo dovessi essere arrestato lotterò anche da carcerato a favore della mia terra. a mio avviso i giovani scappano perchè hanno paura dell'antindrangheta. infatti, quando la ndrangheta era potente, e uccideva, non scappava nessuno. poi, dopo il massacro di chi era in trincea contro la mafia, sono arrivati gli eroi della sesta giornata; e, da allora, i rastrellamenti sono all'ordine del giorno.

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