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Villa San Giovanni (RC) Il mago di Hamelin del Calcio a 5, Massimo Cumbo, raduna gli arbitri per uno stage, ma il calcio a 11 rischia il sorpasso?

Per affrontare le sfide del terzo millennio dell’Era Cristiana in condizioni ottimali, l’imperativo categorico scorre su tre direttive: la conoscenza metodica e sistematica e soprattutto applicazione efficiente, funzionale ed efficace del regolamento e la preparazione atletica. Poi le altre caratteristiche. Sono intervenuti pure, il vicepresidente nazionale del Settore Tecnico, Antonino Zampaglione; il responsabile dell’OVA Filippo Capellupo; il presidente regionale degli arbitri calabresi, CRA, Stefano Archinà; il vicepresidente della LND professore Nino Cosentino; il presidente della Lega Calcio-Figc Calabria, Saverio Mirarchi e il suo vice Franco Nisticò. I saluti di rito e la consegna di targhe, coppe, medaglie ed oggettini vari. In Italia, si disputa un regolare campionato italiano di calcio a 5 dal 1983, curato dalla Divisione Calcio a 5 della FIGC, tale torneo è diviso in tre serie nazionali (A, A2, B) due categorie regionali (C1 e C2) e una provinciale (Serie D). La nazionale italiana, anche se con un utilizzo di giocatori sudamericani naturalizzati, negli ultimi anni ha svolto un ruolo di primaria importanza nei tornei internazionali, laureandosi campione d' Europa nel 2003 a Caserta ed arrivando a disputare la finale del torneo mondiale nel 2004 a Taiwan, persa contro la Spagna.

VILLA SAN GIOVANNI (RC) IL “NUMERO UNO” DELLA CAN 5 MASSIMO CUMBO, ILLUMINA SULLE REGOLE GLI STAGISTI, CONVENUTI IN RIVA ALLO STRETTO. L’ESPLOSIONE DEL CALCIO A 5, CHE NON Ế L’ANATRA ZOPPA. ANZI, HA RAGGIUNTO ADDIRITTURA LA PARITÁ CON IL CALCIO A 11. MA L’ ARBITRO, DEV’ESSERE… SCATTANTE, LEGGERO, AGILE, LESTO, SNELLO, RAPIDO, ASCIUTTO, MAGRO, SCARNO, OSSUTO, OCCHIO D’AQUILA


Villa San Giovanni, arbitri, formatori, informatori e controllori, presenti all’appuntamento periodico intermedio, sull’aggiornamento professionale; una delle tante riunioni tecniche obbligatorie, indispensabili per poter essere efficienti, funzionali ed efficaci, come i tempi e la discplina, in vertiginoso aumento e diffusione, richiedono. All’ hotel “ Plaza”, hanno presenziato anche, arbitri nazionali ed internazionali come Franco Falvo, componente del direttivo nazionale, vice-commissario nazionale C.A.N.5; Fabio Gelonese, arbitro internazionale di Calcio a 5, Ercole Vescio, già arbitro internazionale, Pino Russo delegato regionale Calcio a 5, Franco Pompeo Orlando, osservatore nazionale C.A.N. 5. Un appuntamento da non perdere. La manifestazione  è stata organizzata dalla sezione AIA di Reggio Calabria, diretta con impareggiabile maestria, dal dottor Giacomo “Gino” Idone ( con la presenza anche, dei due vicepresidenti, Giorgio Panuccio e Francesco Mallamaci ). Raggiunta la parità fra il calcio a 11 e il calcio a 5; e si rischia il sorpasso
Domenico Salvatore

VILLA SAN GIOVANNI (RC)Mamma mia, quanti arbitri di peso e di statura nazionale ed internazionale! Tutti in una volta. Più numerosi dei pirati di Long John Silver su “L’isola del tesoro”. Troppa grazia San’Antonio! L’auditorium dell’hotel Plaza brulicava come le… “furmiculi du ruvulu ‘i Finimundu”. Può andare fiero ed orgoglioso il dottor Giacomo Idone, “Gino” per gli amici. Un Pifferaio Magico, che ha messo in fila così tante “Giacchette nere”. Un demiurgo, che plasma e modella la materia caotica ed informe, con arte navigata. E tira fuori, assieme ai suoi più stretti collaboratori, con la maieutica socratica, il fior fiore, il meglio del meglio, la crema degli arbitri, peraltro già affermati, perfino a livello internazionale. Senza contare i “galletti di primo canto” che hanno già messo cresta, bargiglio, artigli e speroni. E graffiano sui rettangoli d’Italia, riscuotendo consensi di critica ed attestati di benemerenza, per le qualità eccezionali. Non c’è niente da ‘gonfiare’, amici lettori sovrani.” Scripta manent, verba volant”… “Giuro di dire la verità; solo la verità; nient’altro che la verità”. D’altra parte, basta sfogliare i giornali quotidiani, tipo “Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore ecc.; se non: “Gazzetta dello Sport, Tutto Sport, Corriere dello Sport”.  Non si parla e si scrive solamente di calcio, ciclismo, pugilato volley, basket, nuoto, tennis, sci e tutti gli altri sport cosiddetti “minori”; ma, che non sono figli di un dio minore.

Sebbene, trovino spazio specialmente, quando conquistano le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo alle Olimpiade, ai Mondiali, agli Europei, alle Universiadi, ai Giochi del Mediterraneo ed ai Campionati nazionali; se non nella Coppa del Mondo. Dovunque e comunque, c’è l’arbitro. Non si gioca da nessuna parte, senza l’arbitro ed i guardalinee, segnalinee, assistenti o collaboratori, quarto uomo e così via. Portatori sani di giustizia, armonia ed equilibrio. Lo diciamo a chiare lettere, a tutti gli scellerati, malvagi ed infami, ma non chiamateli criminali od assassini (la morte, per cause connesse con la violenza, purtroppo, ha mietuto vittime, anche allo stadio), che aspettano la domenica od un giorno infrasettimanale, per andare allo stadio  e sfogare i loro istinti primordiali e belluini sui propri simili…picchiare, percuotere, malmenare, se non bastonare, quei poveri figli di mamma, che in nome di un nobile ideale, della civiltà, diventano, loro malgrado, vittime sacrificali della violenza… gratis ed amore dèi. Gridava la folla inferocita contro quei disturbatori…”Chiudeteli in prigione e gettate la chiave a mare”. Piccoli Isacco sull’altare della crudeltà,  cattiveria, ferocia e malvagità. Che, senza sapere di andare incontro al DASPO, (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive), sino a cinque anni di ‘Geenna infocata’, si divertono a dare calci e pugni e botte da orbi. Beh! Non esageriamo.

Sebbene, una piccola lezione, quei bamboccioni, mammoni, cialtroni, fannulloni, la meriterebbero, eccome. Lo abbiamo detto e scritto e qui ci ripetiamo. La misura è colma. Basta così! Finiamola con le sceneggiate. Ed un altro sportivo denuncia…”Così, rovinate il bel giocattolo, cari frustrati, complessati, inibiti, repressi. Andate a sfogare i vostri istinti belluini, da un’altra parte”. Infiniti gli striscioni e cartelloni con la scritta “Abbasso la violenza”. Concordiamo, che non tutti gli arbitri siano al top. Tuttavia, il 90-95 %, se non di più, va bene. Bisogna lasciare il tempo materiale ai dirigenti nazionali e relativamente alla Calabria, a Stefano Archinà, che nel suo intervento, ha sottolineato la raggiunta parità fra il calcio a 11 e il calcio a 5, di lavorare, selezionare, scegliere, distinguere, valutare e vagliare. Poi, prenderà la giusta misura e le soluzioni. Quando fanno le prime selezioni, d’acchito, non possono capire, se vi siano dei “palloni gonfiati”, inetti ed incapaci, che disonorano la divisa. Ma non vi è dubbio, che tali guastafeste, saranno messi all’angolo, epurati, rimossi, scacciati ed eliminati; se non radiati.

Come abbiamo scritto nei precedenti servizi, sempre in onda su questo stesso giornale on line,  il presidente del CRA Calabria, Stefano Archinà ed i suoi più stretti collaboratori: Alessandro Guerriero (Catanzaro),  Francesco Scarcelli (Cosenza), Eugenio Viterbo (Lamezia Terme), Roberto Rispoli (Locri), Francesco Longo (Paola), Francesco Barbuto (Vibo Valentia), Giacomo Idone (Reggio Calabria), Luigi De Gaetano (Rossano),Valentino Delfino (Soverato), Salvatore Prestileo (Taurianova), Sergio Contarino (Crotone), stanno lavorando sodo e con grande efficacia, per essere, c.d. agili e snelli, ma soprattutto efficienti e funzionali.

Per ottenere questa performance, dopo i corsi e la prima selezione, si procede al battesimo del fuoco, sul campo. Arbitri-ragazzino, con i ragazzini. Quindi, si passa alle prime valutazioni e così via. Poi, il debutto in terza categoria, seconda e prima. Man mano che si salga, interviene la “selezione naturale”. In Promozione ed in Eccellenza, gli arbitri devono essere “perfetti”, asciutti, ossuti e profondi conoscitori del regolamento. Ma non basta. Ci sono i raduni periodici ed annuali e ci sono gli stages. Come si vede, tutta una serie di appuntamenti, di scadenze, incontri, convegni, rendez-vous, che preludono alla perfezione. Va da sé, che quando arrivino in serie D, siano già dei…”mostri sacri”. Lì, devono indossare gli stivali delle sette leghe, del Gatto fiabesco ovviamente. Là c’è una selezione ancor più serrata, severa e rigorosa; se non  “terribile”, dove conta l’occhio di falco ed il passo di gazzella, il modo di rapportarsi con la stampa, con le società, con i giocatori, con il pubblico; la postura, il modus di stare sul campo ecc.. E, come ha ribadito Massimo Cumbo, anfitrione perfetto, nel meeting di Villa San Giovanni,  conta perfino, se hai messo un filo di grasso”. Gli arbitri, vengono pesati sulla bilancia di Thot, Anubi ed Horus con la piuma di Maat e “passati” dagli ‘strizza-cervelli; se hanno il cuore leggero vanno in paradiso, dove il grano è alto sette braccia. Altrimenti ritornano nella Geenna dei dilettanti, dove i tifosi ogni domenica mettono il gettone dentro il juke box per sentire la “canzonetta”…”arbitro ‘cornuto’ ti hanno comprato o sei venduto?”. Gli osservatori degli arbitri, sono incorruttibili. Hanno una coscienza equilibrata; non giocherellona e capricciosa come…”La coscienza di Zeno”.

Non si ‘giocano’ quel posto, così faticosamente conquistato, per un…’asino’ calzato vestito e raccomandato. Chi non sa rinunziare alle grandi abbuffatte di Marco Ferreri…spaghettate, pasta al forno, cannelloni, pollo arrosto con patatine al forno, cotolette alla milanese, scaloppina alla fiorentina, Lacerto di vitellina al forno ripieno alla crema di tartufi, manicaretti, intingoli e leccornie, pizze alle quattro stagioni, gelati alla panna, meloni bianchi e rossi, capicollo e soppressata, colazione all’aspromontana, non può pretendere di fare carriera. E fanno sbottare i selezionatori inflessibili che rispondono per le rime, come Clark Gable (Reth Buttler) e Vivien Leigh (Rossella O’Hara) nel celeberrimo film “Via col vento”…”Francamente mia cara, me ne infischio!”. Ma gli arbitri, sono eroi dei nostri giorni. Con i soffioni gelidi siberiani; con il caldo torrido africano; con i dispetti del mitico re dei venti, sua maestà Eolo od i capricci di Giove Pluvio, i direttori di campo, sono sempre presenti. Nevichi o piova. Dunque serve un cambiamento di rotta e di  coscienza, per uscire dall’oscurantismo pre-illuminista. Un nuovo Rinascimento. Un nuovo Illuminismo, capace di opporre i lumi della ragione alle tenebre dell’ignoranza. Occorre un mutamento nei costumi, usi e tradizioni. Per esempio, un applauso all’arbitro, non solo quando si renda necessario, ma all’inizio ed alla fine del match. Sebbene, ci sia capitato di sentire…”Bravo l’arbitro”.

 Oppure di udire il tifoso, se non lo sportivo…”Questo è un arbitro con i c…”. Tradotto significa…conoscitore ed soprattutto applicatore del regolamento, scatto di pantera, velocità di ghepardo, occhio di falco, capacità  e rapidità nella lettura della partita; individuazione degli elementi pacificatori e dei seminatori di zizzania, se non guerrafondai; ma non chiamateli ‘tizzoni d’inferno’. L’arbitro esperto, competente e professionale, granitico come capitan Achab, impettito sulla tolda del Pequod in attesa di Moby Dick, sa come separare il grano dal loglio. Abbiamo rivisto ‘giacchette nere’ che sapevamo fuori dai ruoli. In questo sono stati bravi i dirigenti a più alto livello, che hanno abbandonato 99 pecore al sicuro fra i monti, per andare a cercare la pecorella smarrita. Giacomo Idone, “Gino” per gli amici, per il ritorno alla casa del padre, del figliol prodigo, ha macellato il vitello più grasso. Capacità manageriali, ha dimostrato di possedere Stefano Archinà, che ha riorganizzato e rilanciato il settore. In questo sostenuto, sorretto ed incoraggiato dall’inesauribile professore Nino Cosentino e dall’avvocato Saverio Mirarchi, suo successore alla guida della Lega Calcio-Figc calabrese. Senza nulla togliere all’esperto Franco Nisticò, un uomo senza tempo che ha saputo fungere da cerniera, fra le varie anime della federazione…

”Un samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede al locandiere, dicendo: “Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno”. Ma ci sono anche i: Nino Zampaglione, Pippo Capellupo, Franco Falvo, Pino Russo, Ercole Vescio. Abbiamo fatto “Bingo”. Ma dove li becchiamo più, tanti quadri locali, intermedi e nazionali Hanno fatto carriera. Alcuni di loro, li abbiamo “cresciuti” dalla terza categoria, sino alla serie A. Senza citare altri che comunque li abbiamo visti ‘passare’ sotto la nostra macchina fotografica…”Domenico Salvatoreeee, il rullino c’èeeeee o no? Fra gli altri:Marcello Cardona, Antonio Dattilo, Francesco Palmieri, Franco Pellicanò, Franco Falvo, Pino Russo, Ercole Vescio, Carmelo Loddo. Gli arbitri puntano molto sull’aggiornamento professionale. Non basta conoscere ed applicare bene il regolamento. Bisogna imparare a tenere il campo. Quindi vien fuori la preparazione atletica. C’è, chi corra sulle fasce e chi, lungo l’asse maggiore del campo. Ma non sono rari i casi, in cui si arbitra, seguendo le diagonali. I più esperti, si regolano sulla respinta dei portieri o dei liberi.

I ‘secchioni’, conoscono vita e miracoli dei calciatori-cardine delle varie squadre, di cui conoscono a menadito, vita, miracoli, opere, pubbliche virtù e vizi privati…il missile terra-aria, la ciabattata, la foglia morta, il tiro a palombella ( ‘a tiralazzu’), il colpo di bazooka, il tiro in diagonale, a parabola, ‘la bomba’. L’arbitro conosce lo stuntman di  Hollywood, il cascatore del circo Togni ed i re della sceneggiata napoletana; ma anche gli…’agenti provocatori’, i disturbatori a prescindere, i viziosi della protesta (praticamente per novanta e passa minuti, non fermano mai la…”serpentina”). Sono noti anche i picchiatori ed i piccoli ‘Rambo’. Va da sé, che un arbitro con questo bagaglio, arrivi ben lontano. In alto. Cenerentola alla fine, diventerà principessa e regina. Il brutto anatroccolo, cigno reale. Sono arrivati in pellegrinaggio, davanti all’hotel Plaza, numerosi come le cavallette bibbliche. Un po’ per ritrovarsi, dialogare e confrontarsi. Un po’ per salutarsi, dopo tanto tempo. Ma anche per vedere da vicino Massimo Cumbo, uno dei santuari dell’AIA, stringergli la mano, abbracciarlo, farsi fare l’autografo, ammirarlo, dirgli…”Ma quanto sei bravo, mitico, leggendario!”Massimo Cumbo, ha ringraziato per la magnifica accoglienza e la bella giornata trascorsa insieme nello spirito associativo che accomuna la grande famiglia arbitrale.

Nel suo intervento Massimo Cumbo ha iniziato con un excursus storico del calcio a 5, sottolineando come si sia passato da una disciplina di ripiego, di colleghi che avevano raggiunto il limite sia tecnico che fisico per arbitrare nel calcio a 11, ad uno sport che oggi raggruppa una forza arbitrale di tutto rispetto,si radunano periodicamente per essere testati sia tecnicamente sia atleticamente. Quanto dejà vu…Hai chiuso, sei finito, puoi appendere le scarpette al chiodo, sei vecchio, sei buono solo per il calcetto oramai. Tuttavia la casistica dice che molti si siano realizzati “dopo”. Ma guarda caso, proprio grazie al calcetto. Ed agli altissimi livelli, ma pensa tu. Arbitro è bello. Bellissimo. Se hai passione, ambizione, voglia di fare bene, disciplina interiore e…vis roboris, disposizione al sacrificio, forte autocontrollo, puoi arrivare nelle alte sfere. C’è posto per tutti…avanti un altro! I maestri sapienti come Massimo Cumbo, insegnano anche a controllare le emozioni  (insieme di modifiche che coinvolgono sistema nervoso periferico, sistema nervoso centrale, ormonale e più in generale, neuroendocrino) e lo stress,  senza bisogno del training autogeno o del personal trainer. Una tecnica utile per risolvere problemi di ansia, insonnia, tachicardia, tensioni, somatizzazioni, attacchi di panico, per aumentare la concentrazione e l'autostima ecc.

L’uditorio, ha seguito tutti gl’interventi degli ospiti senza annoiarsi. Ma anzi con alto interesse. Senza fare boccucce, né spallucce. Anche perché Massimo Cumbo è un vero maestro della comunicazione e sa come muoversi sulla ‘scaletta’ estremamente efficiente e funzionale. Gl’interventi organici ed armonici, hanno fatto da canovaccio. Interessanti i video sulle regole, sui campioni, sulla storia del Futsal. Il Futsal nacque nell'anno 1933, quando un professore della ACM di Montevideo, Juan Carlos Ceriani Gravier, spinto dall'esigenza di far giocare a pallone i propri studenti in una piccola palestra o sui campi di basket ed hockey su pista all'aperto, ne ideò la formula. Il suo obiettivo era quello di ideare un gioco di squadra che potesse essere praticato sia all'aperto che in strutture coperte, sfruttando i già diffusi campi di pallacanestro, ma che ricordasse da vicino il calcio che in quegli anni godeva di una smisurata popolarità in Uruguay dopo che la nazionale aveva vinto i Mondiali del 1930 e le Olimpiadi del 1924 e del 1928. Per quanto riguarda le squadre di club, in Europa (‘Coppa dei Campioni’) una nostra squadra di Futsal, il Montesilvano, ne ha vinto, un’edizione, a Lev.


Ringraziamo pubblicamente, l’AIA nazionale e quella Calabrese per la grossa opportunità offertaci.
Nella persona del dottor Gino Idone, responsabile della sezione di Reggio Calabria. Dopo la relazione sociale del massimo rappresentante nazionale di calcio a 5 Massimo Cumbo, l’uditorio si è trasferito nel refettorio  dell’hotel, al piano di sopra, per esigenze…pantagrueliche. Siamo capitati, accanto ad un arbitro che comunque ha calcato la serie A. Si tratta del mitico Guglielmo Fascetti, indimenticabile protagonista di qualche stagione fa. Scontato ed inevitabile sollecitare i ricordi. Memorizza all’incirca, le varie sedi dell’Aia a Reggio Calabria…Piazza Duomo, via Marina, Santa Lucia al Parco, via Gaspare del Fosso, Santa Caterina, prolungamento di via Torrione, via dei Correttori, via Soccorso, via Nino Bixio. Approssimativamente i  presidenti della sezione di Reggio Calabria…Pignatelli, Romeo, Pietro Smorto, Demetrio Fortugno, Domenico Falzea, Giuseppe Cilea, Natale Turiano, Domenico Falzea, Antonino Zumbo, Gaetano Mulonia, Giovanni Santucci, Giacomo Idone. Pressappoco, anche gli arbitri di serie A, a 11 della sezione ( Natale Turiano, Pietro Smorto, Franco Pellicanò, Marcello Cardona, che ha fatto carriera nella Polizia di Stato, oggi, questore di Livorno) ed i guardalinee (Agostino Cacurri, Angelo Pellicanò, Demetrio Fortugno, Guglielmo Fascetti, Antonino Zumbo, Antonino Zampaglione, Domenico Falzea, Vincenzo Quattrocchi, Antonio Toscano, Francesco Vilardi ). Il nostro servizio, è solo un contributo. Non pensiamo di essere esaurienti od esaustivi. Specialmente nei “numeri” storici. Preghiamo anzi gli eventuali arbitri o guardalinee, di cui abbiamo omesso il nome, non certo per nostra volontà, di volercelo comunicare tempestivamente; in modo da poter apportare la correzione dovuta in tempo reale. Meglio se ci fanno pervenire per e-mail la loro foto (di allora con la divisa)all’indirizzo di posta elettronica Melitoonline@gmail.com. Per quanto riguarda il calcio a 5, la sezione di Reggio Calabria, può vantarsi di avere un arbitro internazionale. Sebbene naturalizzato milanese, come Fabio Gelonese, che vive e lavora a MIlano. Inoltre, Alessandro Merenda (A1), Carmelo Loddo (A2), Fabrizio Schirripa (B)  Domenico Salvatore


Villa San Giovanni (Reggio Calabria) Meeting arbitri Calcio a 5. La galleria fotografica.

















































































































































































































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