
NAPOLI 15 Gennaio 2013 - Occultavano o manipolavano fascicoli processuali in cambio di mazzette. Ventisei ordinanze cautelari - tre in carcere, 22 ai domiciliari e una misura interdittiva - sono state eseguite contro un giro di illegalita' scoperto negli uffici giudiziari di Napoli. Coinvolti quattro avvocati, alcuni cancellieri e un ispettore di polizia.
Dalle intercettazioni, sottolineano gli inquirenti, si evince l'esistenza di una vera e propria organizzazione, definita come "rete corruttiva".
FASCICOLI MANIPOLATI: 45 INDAGATI, PERQUISIZIONI IN CORSO RIPRESE VIDEO DOCUMENTANO ACCORDI E SCAMBI DI DENARO.
Sono 45 le persone indagate nell'inchiesta della procura di Napoli su un giro di illegalità consistente nella manipolazione di fascicoli processuali. Perquisizioni della Guardia di Finanza sono in corso negli studi degli avvocati coinvolti e in alcuni uffici giudiziari. Agli atti ci sono intercettazioni e anche riprese video - delle telecamere installate negli uffici della corte d'Appello - che documenterebbero accordi e scambi di denaro tra cancellieri e avvocati coinvolti nell'organizzazione.
FASCICOLI PROCESSI MANIPOLATI, 26 ORDINANZE A NAPOLI.
Nelle ordinanze si ipotizzano, a vario titolo, le accuse di associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari, violazione del segreto istruttorio, occultamento di fascicoli processuali ed accesso abusivo ai sistemi informatici. I reati sarebbero stati commessi in particolare presso la Corte d'Appello e il Tribunale di Sorveglianza. Secondo la procura, dall'indagine emerge uno schema ricorrente. I funzionari o commessi degli uffici giudiziari, su sollecitazione di avvocati o faccendieri, avrebbero compiuto interventi illeciti su alcuni fascicoli, sottraendo parte degli atti o occultandoli completamente, in cambio di denaro o altre regalie, in modo da condizionare il normale iter giudiziario. Dalle intercettazioni, sottolineano gli inquirenti, si evince l'esistenza di una vera e propria organizzazione, definita come «rete corruttiva». La misura interdittiva riguarda un consulente tecnico iscritto all'albo della procura e del tribunale: su incarico di un avvocato e dietro pagamento di mazzette avrebbe redatto perizie psichiatriche d'ufficio compiacenti a favore di un indagato gravato da numerosi procedimenti penali. Ai domiciliari è finito invece un ispettore di polizia del commissariato Vicaria-Mercato, che - in base alle risultanze delle indagini - avrebbe avuto il compito di sostituire le relazioni negative redatte dal commissariato su richiesta del tribunale di sorveglianza con false relazioni positive, al fine di far ottenere ai condannati provvedimenti favorevoli nonostante l'esistenza di motivi ostativi.
FASCICOLI MANIPOLATI: TABELLE PER QUANTIFICARE MAZZETTE RICHIESTE DENARO DIFFERENZIATE A SECONDA DEL 'FAVORÈ OFFERTO.
Funzionari e dipendenti pubblici corrotti avrebbero stabilito 'tabellè per determinare l'entità delle mazzette da ricevere, differenziate in base al tipo di manipolazione di fascicoli processuali. È uno degli elementi che emerge dall'inchiesta che ha portato all'esecuzione, stamane a Napoli, di 26 ordinanze cautelari. Visto il sistema collaudato, in alcuni casi sarebbero stati gli stessi dipendenti degli uffici giudiziari a sollecitare le attività illecite, proponendo ad avvocati e faccendieri delle ipotesi 'interessantì per i loro clienti e stabilendo il prezzo per ciascuno dei 'favorì proposti.
FASCICOLI MANIPOLATI: I NOMI DEGLI ARRESTATI IN CARCERE DUE DIPENDENTI CORTE D'APPELLO E UN FACCENDIERE.
L'inchiesta sui fascicoli manipolati ha portato in carcere due dipendenti della Corte d'Appello, Mariano Raimondi e Giancarlo Vivolo, ed un faccendiere, Vincenzo Michele Olivo. I quattro avvocati agli arresti domiciliari sono Giancarlo Di Meglio, Fabio La Rotonda, Giorgio Pace e Stefano Zoff. Negli studi e nelle abitazioni dei legali sono in corso le perquisizioni alla presenza dei pubblici ministeri, come prevede la legge. Diversi i boss che avrebbero beneficiato della sparizione dei fascicoli o di singoli atti.
FASCICOLI MANIPOLATI: BANDA FAVORÌ ANCHE IMPUTATI CAMORRA PRESCRIZIONI O DECORRENZA TERMINI GRAZIE AD ATTI SPARITI.
L'organizzazione dedita alla manipolazione di fascicoli processuali, sgominata stamane a Napoli, avrebbe anche favorito imputati di camorra. Alcuni episodi agli atti dell'inchiesta sono relativi a procedimenti per reati di criminalità organizzata, riguardanti anche persone detenute. Gli indagati avrebbero fatto sparire fascicoli o singoli atti, in modo da ottenere continui rinvii e approdare o alla scadenza dei termini di custodia cautelare, o alla prescrizione dei reati contestati.
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