INFLAZIONE: COLDIRETTI, SPESA TAGLIATA PER 6 ITALIANI SU 10.
Roma 4 Gennaio 2013. Sei italiani su dieci (61%) hanno tagliato il carrello della spesa per effetto dell'aumento dei prezzi e del crollo del potere d'acquisto, mentre un 6% non riesce ad arrivare a fine mese. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti/Swg diffusa dopo i dati Istat. L'aumento dei prezzi dei carburanti - rileva la Coldiretti in una nota - ha ridotto le disponibilità per le altre spese delle famiglie che sono costrette a fare lo slalom tra gli sconti: ben il 62% degli italiani va a caccia di offerte speciali tra le corsie dei supermercati più che in passato mentre circa la metà dei consumatori (49%) fa addirittura la spola tra diversi negozi per confrontare i prezzi più convenienti. Dall'analisi emerge peraltro - sottolinea ancora la Coldiretti - che più di una famiglia su tre (35,8%) dichiara di aver diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all'anno precedente, mentre la quota di famiglie che acquistano generi alimentari presso l'hard discount è aumentata, soprattutto nel Mezzogiorno.
INFLAZIONE: CONFESERCENTI, RECORD COLPA TARIFFE E CARBURANTI PER 2013 CI SI ATTENDE CALO E MADIA ANNUA DELL'1,7% .
Il record dell'inflazione annua registrato nel 2012 «ha responsabili evidenti nelle tariffe e più ancora nell'andamento di energia e carburanti, che da soli costituiscono circa 2/3 del dato. Resta invece desolante la situazione dei consumi: anche a dicembre la frenata si vede ed appare allarmante». È quanto si legge in una nota dell'Ufficio Economico Confesercenti che commenta i dati sull'inflazione annua nel 2012 diffusi oggi dall'Istat. Nel corso dell'anno - spiega la nota - si è assistito a un ridimensionamento della crescita dell'indice generale dei prezzi. Dal +3,3% di febbraio, marzo e aprile si è arrivati al 2,4% di dicembre. Per il 2013 ci si aspetta che continui il calo, arrivando a una media annua dell'1,7%. A rientrare dovrebbe essere proprio la componente energetica, che dovrebbe tornare a incrementi a una cifra. Il calo dell'inflazione è spiegato da diversi fattori tra cui la forte contrazione di domanda: nel 2012 c'è stata una caduta dei consumi maggiore rispetto alla caduta del Pil. Se tra il 2007 e il 2011 le famiglie hanno ridotto la propensione al risparmio per mantenere determinati livelli di consumo, nel 2012 si è capito che la crisi non sembra essere congiunturale e quindi si tagliano i consumi. C'è un clima negativo - prosegue Confesercenti - che rischia di proseguire se non si punterà con decisione su una politica economica di crescita e sul ritorno a un clima di fiducia. Che l'inflazione resti comunque sotto il livello di guardia può essere utile, ma solo se permetterà di concentrare gli sforzi su questioni irrisolte, come un coraggioso taglio della spesa pubblica e una decisa riduzione della pressione fiscale: nel 2013 vanno scongiurati altri macigni fiscali, a partire dall'Iva e dai balzelli locali sempre più salati.
INFLAZIONE: FIPE, LISTINI FREDDI PER BAR E RISTORANTI.
I listini della ristorazione a dicembre continuano a mantenere un profilo di forte moderazione. È quanto afferma il centro studi Fipe-Confcommercio a proposito dei dati diffusi oggi dall'Istat in base alle stime preliminari sull'inflazione nel mese scorso. Nel 2012, ricorda la Federazione dei pubblici esercizi, i prezzi di bar e ristoranti sono aumentati in media del 2%, un punto al di sotto del tasso d'inflazione generale calcolato nel 3%.
Roma 4 Gennaio 2013. Sei italiani su dieci (61%) hanno tagliato il carrello della spesa per effetto dell'aumento dei prezzi e del crollo del potere d'acquisto, mentre un 6% non riesce ad arrivare a fine mese. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti/Swg diffusa dopo i dati Istat. L'aumento dei prezzi dei carburanti - rileva la Coldiretti in una nota - ha ridotto le disponibilità per le altre spese delle famiglie che sono costrette a fare lo slalom tra gli sconti: ben il 62% degli italiani va a caccia di offerte speciali tra le corsie dei supermercati più che in passato mentre circa la metà dei consumatori (49%) fa addirittura la spola tra diversi negozi per confrontare i prezzi più convenienti. Dall'analisi emerge peraltro - sottolinea ancora la Coldiretti - che più di una famiglia su tre (35,8%) dichiara di aver diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all'anno precedente, mentre la quota di famiglie che acquistano generi alimentari presso l'hard discount è aumentata, soprattutto nel Mezzogiorno.
INFLAZIONE: CONFESERCENTI, RECORD COLPA TARIFFE E CARBURANTI PER 2013 CI SI ATTENDE CALO E MADIA ANNUA DELL'1,7% .
Il record dell'inflazione annua registrato nel 2012 «ha responsabili evidenti nelle tariffe e più ancora nell'andamento di energia e carburanti, che da soli costituiscono circa 2/3 del dato. Resta invece desolante la situazione dei consumi: anche a dicembre la frenata si vede ed appare allarmante». È quanto si legge in una nota dell'Ufficio Economico Confesercenti che commenta i dati sull'inflazione annua nel 2012 diffusi oggi dall'Istat. Nel corso dell'anno - spiega la nota - si è assistito a un ridimensionamento della crescita dell'indice generale dei prezzi. Dal +3,3% di febbraio, marzo e aprile si è arrivati al 2,4% di dicembre. Per il 2013 ci si aspetta che continui il calo, arrivando a una media annua dell'1,7%. A rientrare dovrebbe essere proprio la componente energetica, che dovrebbe tornare a incrementi a una cifra. Il calo dell'inflazione è spiegato da diversi fattori tra cui la forte contrazione di domanda: nel 2012 c'è stata una caduta dei consumi maggiore rispetto alla caduta del Pil. Se tra il 2007 e il 2011 le famiglie hanno ridotto la propensione al risparmio per mantenere determinati livelli di consumo, nel 2012 si è capito che la crisi non sembra essere congiunturale e quindi si tagliano i consumi. C'è un clima negativo - prosegue Confesercenti - che rischia di proseguire se non si punterà con decisione su una politica economica di crescita e sul ritorno a un clima di fiducia. Che l'inflazione resti comunque sotto il livello di guardia può essere utile, ma solo se permetterà di concentrare gli sforzi su questioni irrisolte, come un coraggioso taglio della spesa pubblica e una decisa riduzione della pressione fiscale: nel 2013 vanno scongiurati altri macigni fiscali, a partire dall'Iva e dai balzelli locali sempre più salati.
INFLAZIONE: FIPE, LISTINI FREDDI PER BAR E RISTORANTI.
I listini della ristorazione a dicembre continuano a mantenere un profilo di forte moderazione. È quanto afferma il centro studi Fipe-Confcommercio a proposito dei dati diffusi oggi dall'Istat in base alle stime preliminari sull'inflazione nel mese scorso. Nel 2012, ricorda la Federazione dei pubblici esercizi, i prezzi di bar e ristoranti sono aumentati in media del 2%, un punto al di sotto del tasso d'inflazione generale calcolato nel 3%.
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