
ANCONA, 21 Gennaio 2013 - L'abbandono della montagna da parte dell'uomo e l'abbondanza di cibo hanno portato ad una nuova diffusione del lupo, un tempo considerato specie protetta a rischio estinzione: nelle Marche secondo una stima su un periodo di 16-18 mesi sarebbero presenti 137-155 esemplari. Tanto che oggi bisogna bilanciare la protezione del lupo con quella di altre specie e con attività umane come l'allevamento. È quanto emerso da un monitoraggio effettuato tra il 2010 e il 2012, di cui si è parlato oggi in un incontro in Regione. Sono stati presentati dei progetti dell'Assam per la prevenzione, come i dissuasori, le recinzioni, la guardia attraverso i cani e il ristoro dei capi abbattuti. Ma sono stati anche sfatati anche timori antichi legati al lupo: a memoria d'uomo non si registrano attacchi alle comunità umane, mentre nel marzo 2012 fece scalpore il ritrovamento di un giovane maschio di lupo morto in A14 a Montemarciano.
I dati sono stati raccolti nell'ambito di un programma attuato dall'assessorato all'Ambiente della Regione Marche, sulla base del Piano nazionale del ministero dell'Ambiente-Ispra. Un analogo censimento è stato svolto, in precedenza, dalle regioni confinanti Umbria ed Emilia Romagna.
Nelle Marche la realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla collaborazione offerta da numerosi enti, associazioni e operatori volontari. Il territorio è stato diviso in tre macroaree (nord, centro, sud) con i Parchi capofila: Parco Regionale del Sasso Simone e Simoncello (Riserva Statale del Furlo, Provincia di Pesaro e Urbino); Parco Regionale Gola della Rossa e Frasassi (Comunità Montana dell'Esino-Frasassi, Provincia di Ancona); Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, Provincia di Macerata. Hanno inoltre fornito il proprio apporto il Corpo Forestale dello Stato, l'Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche e l'Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) che ha svolto indagini genetiche. Una seconda fase del programma è in fase di avvio per il triennio 2013-2015 per proseguire le indagini e fornire indicazioni gestionali legate alla distribuzione del lupo nel territorio. Per questa seconda fase alla rete si sono aggiunti il Parco del Conero, le Provincie di Ascoli Piceno e di Fermo con proprie risorse finanziarie e umane.
Sono intervenuti all'iniziativa il consigliere regionale Luca Acacia Scarpetti, il vice comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Fabrizio Mari, il direttore Parco Gola della Rossa e di Frasassi Massimiliano Scotti, in rappresentanza dei Parchi regionali. Tra gli interventi quelli di Paolo Giacchini di Hystrix, di Ettore Randi dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), di Franco Perco del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di Stefano Gavaudan dell'Istituto zooprofilattico Umbria-Marche, di Ugo Testa dell'Assam. A seguire una tavola rotonda con rappresentanti di Federcaccia, Wwf, Legambiente, Cfs.
0 Commenti