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Seconda categoria calabrese, vince il Real Altopiano (1-0), ma il 'San Gaetano Catanoso' recrimina con...Babbo Natale

2^ ctg, girone H-I padroni di casa del presidente Giuseppe Paviglianiti e mister Giovanni Cuzzocrea, andati in vantaggio con un tiro a palombella su calcio piazzato, che vi mostriamo nella foto, hanno saputo contenere, il ritorno degli ospiti, con un’accorta e fortunata barriera corallina ed hanno conquistato il derby e l’intera posta in palio. Ma nessuno può gridare allo scandalo. Ha diretto molto bene, il signor Nagid Lafandi di Locri, migliore in campo
SI SBLOCCA IL REAL ALTOPIANO E SBANCA IL RETTANGOLO DI…CASA, MA IL SAN GAETANO CATANOSO AVREBBE MERITATO COME MINIMO IL PAREGGIO
Gli ospiti, hanno dominato per tutta la ripresa, andando vicinissimi al pareggio in almeno tre o quattro nitide occasioni da rete, ma si sono esposti al micidiale contropiede delle spit fire ‘green’, che sono andate vicino al raddoppio in un paio di occasioni. Una partita schietta, vigorosa, aperta e leale, piena di emozioni e brividi, come raramente succede nella Geenna della provincia, dove c’è pianto e stridore di denti; se non, nell’inferno dantesco
Domenico Salvatore






















Melito Porto Salvo (RC)- Sotto l’albero di Natale, una bella e sofferta vittoria. Ma gli ospiti del santo, squadra che proviene da Reggio Calabria, non ci stanno a tornare sulle rive allo Stretto, con una carrettata di  carbone  in groppa. E non hanno tutti i torti. Anzi. Per quello che abbiamo visto noi, naturalmente. Disamina, sulla quale alla fine del match, a bordo campo, concordano candidamente,  anche i protagonisti della partita.  Rara avis in coelo. Perché, come tutti sanno, nella maggior parte dei casi, i dirigenti delle opposte squadre vanno sempre alla ricerca del pelo nell’uomo. E non esitano, a gettare l’acqua sporca col bambino dentro. Iuppiter duas peras nobis imposuit… Una gara aperta, leale e corretta, giocata a viso aperto. Senza tatticismi, né infingimenti. Entrambe partivano con un classico 4-4-2. Modulo tattico di gioco che poteva diventare 4-3-3. Sebbene nella ripresa, gli ospiti, che avevano il dovere di raddrizzare il risultato, giocassero addirittura con uno spregiudicato 3-3-4. I dirigenti locali, a bordo campo, prima del match, avevano chiesto ai ragazzi di mettercela tutta per conquistare il primo successo stagionale fra le mura amiche. Obiettivo centrato. Ma quanta fatica. Da bordo campo i teen-agers urlavano a squarciagola. Ma i beniamini del pubblico locale ce l’hanno messa tutta; finchè hanno avuto birra nelle gambe. Poi si sono affidati al Bambino Gesù; ed hanno portato…oro, incenso e mirra. Soprattutto nella ripresa, quando, finito l’ossigeno e con le gambe appesantite, il Real, ha tirato i remi in barca  in difesa con i denti e con le unghie del prezioso vantaggio. La rete, unica della giornata, nasce da un veniale fallo sulla trequarti. Una trentina di metri dalla porta, in posizione centrale. Ci prova tuttavia, Sapone, il vicecapitano della formazione “verde oliva”. Una ‘ciabattata’ che sembra destinata al famoso “campo delle fave”; ma ‘improvvisamente’ si abbassa e si materializza beffardamente in rete a fil di traversa. Nonostante il vano protendersi del generoso Praticò, batman avversario.

Come si vede anche nella foto. Nonostante il vantaggio, i padroni di casa, hanno schiacciato l’acceleratore a tavoletta ed hanno costruito un paio di occasioni da rete favolose, utili per mettere in cassaforte il risultato e blindare i tre punti, ma il tiro a segno, non ha prodotto i risultati sperati. Nel finale thrilling e mozzafiato, stress ed ansia, hanno prodotto un fastidioso  reflusso gastroesofageo.  Di fatto l’eccesso di precipitazione nelle conclusioni a rete, la mira approssimativa degli avanti e qualche parata del portiere ospite, hanno impedito l’obiettivo ‘sicurezza’. Nella ripresa la musica è cambiata. Il mago della panchina, Umberto Paviglianiti, vecchia gloria del calcio provinciale, sposta il baricentro di una trentina di metri e contemporaneamente spedisce in campo forze fresche e giovani, per dare velocità e consistenza alla manovra. I risultati non tardano a venire, sul piano delle manovra e della pressione. Un ritmo frenetico ed arrembante, che stordisce gli avversari, rintanati nella loro metà campo. Una muraglia cinese, pressocchè inespugnabile. Protagonista anche il pipelet locale Nino Paviglianiti, che in un paio di circostanze rocambolesche, si scatafascia in orizzontale e salva capra e cavoli. Ma i due Siclari, i due Crea e lo stesso Sapone, che ha segnato un goal più prezioso del diadema della regina Vittoria, sono stati abili a corazzare il risultato. In questo, sostenuti pure dalle forze fresche, Cuzzocrea, Russo e Ripepi, che hanno rivitalizzato e rinvigorito  la retroguardia di casa. Un match furibondo, con mischie accese, che ricorda, per intensità ed emozione, un incontro a San Siro per il titolo mondiale dei medi j, tra Mazzinghi e Kim Soo Ki.

Il pareggio, sembrava l’epilogo naturale della contesa; la cosa più scontata; e forse, starebbe pure stretto alla formazione del santo laurentino; ma l’emozione e la mira precaria, giocavano un brutto scherzo da…prete, alla formazione di Umberto Paviglianiti. Giocatori encomiabili per impegno e serietà, ma illustri carneadi a caccia di farfalle sotto l’arco di tito, in fase conclusiva. Anche perché i bombers avevano le polveri bagnate Colo, l’altro Sapone,Casciano, D’Antoni e Suraci, hanno tentato di sforacchiare la ragnatela di blackspider, ma senza risultato alcuno. Questo pareggio non s’ha da fare, né domani, né mai. Invano, l’avanguardia reggina, si agita convulsamente, dentro l’area di rigore, come i capponi di Renzo sulla rotta di Azzeccagarbugli. E non c’è Fra Cristoforo (la barba bianca e lunga, le forme del volto che esprimono gravità; i suoi occhi che fissano spesso il pavimento, incavati e sfolgoranti; un uomo onesto, orgoglioso e coraggioso, sempre pronto a prendere le difese dei più deboli) che tenga. Sebbene, i suoi consigli saggi, non approdino all’agognato pareggio. Il mister ospite Umberto Paviglianiti sembra avere quattro stomachi (omaso, abomaso, reticolo e stamaco propriamente detto) perché rumina in continuazione, la paglia per cento cavalli. Ne ha ben ragione. “Come si fa a fallire quei palloni, così invitanti, a due metri da Paviglianiti suo omonimo, questo è davvero un mistero eleusino” sibila nel parterre un hooligan ‘azzurro’. Lo shamano del San Gaetano Catanoso, le ha provate tutte, ma davanti ci voleva un granatiere alla Josè Altafini, un Roberto Boninsegna, un  Paolo Pulici, un ‘Pablito’ Rossi. La magra consolation di due salvataggi sulla linea di porta dei difensori con la casacca verde, non addolciscono la pillola. Un rimedio peggiore del male. Il trainer azzurro, ha urlato più di Luciano Pavarotti ‘Alla Scala” di Milano, in “La Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni. Alla fine, si è buscato pure una raucedine, che gl’impedisce di commentare la gara, nella dependance del ‘Saverio Spinella’.

Umori contrastanti e ben diversi sull’altra sponda, mors tua, vita mea; se non hodie mihi, cras tibi. Paviglianiti, anch’esso omonimo, dell’allenatore del San Gaetano, corre felice di qua e di là e saltella; come un fanciullo dietro l’aquilone sbatacchiato dal vento. La classe operaia va in paradiso. Con l’aiuto della dea bendata, che non guasta mai. La chiamano legge non scritta ‘del compenso’, che tutti nel magico mondo della pelota conoscono. Quante volte il Real è stato buggerato dalla malasorte. Avrebbe meritato ampiamente la vittoria, ma non prese nemmeno il pareggio. La formazione gaetanina, in pressing per buona parte dell’incontro, ci ha ben impressionato, ma uno stoccatore dai sedici metri, avrebbe risolto i suoi problemi. Purtroppo, gli attaccanti di peso o d’area, sono merce rara e pregiata. Chi ce l’ha se li tiene custoditi nella cassaforte di Fort Knox, come il tesoro della Federal Reserve. Un pieno di emozioni, brividi e souspence sulla rive del Marosimone. Si sono viste anche belle giocate di prima ed un calcio effervescente e spumeggiante; con alcuni “numeri” di scuola carioca. Cose, rese possibili anche, dal manto erboso del comunale di Melito, E da un arbitro all’altezza della situazione, migliore uomo in campo. Passo di gazzella, cuore di leone, vista d’aquila, sempre presente nell’azione, ha diretto con maestria e carisma. Un vero piacere, poterlo segnalare al designatore arbitrale locrese; e soprattutto a Stefano Archinà, ‘numero uno’ dell’Aia-Car calabrese se non CRA.

Lo  indichiamo con lo stesso stato d’animo e lealtà intellettuale o politically correct, con cui ‘bolliamo’ gl’inetti, presupponenti, sufficienti, incapaci, scorbutici e ‘palloni gonfiati, che non solo, non conoscono il regolamento ( e quindi non possono applicarlo, mandando in bestia il pubblico ed i commissari, che li devono giudicare), ma negherebbero perfino alla stampa accreditata, l’elenco ufficiale delle formazioni. Giustamente epurati dagli organi federali, che per la verità stanno svolgendo un lodevole lavoro. Questa è la nostra opinione, non pretendiamo che venga spacciata per verità assoluta. A beneficio dello spettacolo e del ‘meraviglioso giocattolo’, che è il calcio minore, dilettantistico od altra definizione. La classe arbitrale, è migliorata assai negli ultimi anni, nonostante la crisi vocazionale, se non economica, che ha colpito diversi settori; gliene diamo pubblicamente atto ad Archinà & soci: Alessandro Guerriero (Catanzaro), Francesco Scarcelli (Cosenza), Sergio Contarino (Crotone), Eugenio Viterbo ( Lametia Terme), Roberto Rispoli (Locri), Francesco Longo (Paola), Giacomo Idone (Reggio Calabria), Luigi De Gaetano (Rossano), Valentino Delfino (Soverato), Salvatore Prestileo (Taurianova), Francesco Barbuto (Vibo Valentia). Ci sono margini di miglioramento. Il che, gli consentirà di stare al passo coi tempi.

Il nostro umile e modesto suggerimento (la psicologìa è il nostro mestiere; ma possiamo?) è di puntare anche sulla psicologìa applicata o dello sport; sulle abilità che possono essere incrementate nello sportivo, vale a dire l'attenzione, la concentrazione, la motivazione, la gestione dello stress e dell'ansia ed altro; e sul training autogeno, una tecnica per risolvere problemi di ansia, insonnia, tachicardia, tensioni, somatizzazioni, per aumentare la concentrazione e l'autostima. Per ‘stanare’ arbitrucoli che combinano solo danni e guai grossi come montagne; e costringono gli organi federali a dover…’spaccare ’ il capello in quattro. Qualcosa riusciamo a capire, anche per essere stati… calciatore, capitano, presidente, arbitro e federazione, nel nostro piccolo mondo antico; ai tempi dei ragazzi della via Paal. Non è saccenteria o pedanteria spicciola, se non gratuita. Semmai, un piccolo contributo per continuare a crescere; e per costruire un mondo a misura di ragazzo. Un ambiente sano, dove l’antico adagio ‘Mens sana in corpore sano’ va bene, ma, si applichino pure il rispetto delle regole e la legalità. Concetti, più volte ribaditi sui quotidiani cartacei, per i quali abbiamo collaborato, agenzie di stampa, radio e televisione, da oltre quarant’anni, mediante il volontariato, senza mai speculare sulle disgrazie altrui. E senza beccare un quattrino.

Noi abbiamo conosciuto gli Alfredo Cognetti (1945 - 1973/74 ); i rag. Alfredo Cilento (Commissario 1974/75) ; i Cav. Mario Palmieri ( 1975 - 1987/88); i Prof. Antonio Cosentino ( 1988-2008) e gli avvocati, Saverio Mirarchi (2008…) ; se non i Bruno Neri, i Franco Nisticò, i Miceli ecc.. con i quali, abbiamo interagito nella nostra veste giornalistica ed interagiamo ancora oggi. Ma non sono mancati equivoci e diversità di opinione con gli addetti ai lavori, perché comunque abbiamo conseguito la ‘patente’ di giornalista scomodo, (anche qui), che non le manda a dire; rinfrancati ed armonizzati dalla forza del dialogo e del confronto, nei quali crediamo ciecamente, anche come valore morale ed ideale; senza pregiudizi, né pregiudiziali. Domenico Salvatore

Il tabellino di Dosa
Real Altopiano: Antonino Paviglianiti 7, Giuseppe Siclari 8, Innocenzo Siclari 8, Giuseppe Crea 9, Bruno Crea 8, Sapone 8, Tripodi 8, Domenico Siclari 8, Nocera 8, Rosaci 8, Romeo 8.
In panchina, Furfari, Lorenzo Paviglianiti
Sostituzioni, Cuzzocrea, Russo, Ripepi
Presidente, Giuseppe Paviglianiti  8
Allenatore, Giovanni Cuzzocrea 8
San Gaetano Catanoso: Praticò  7, Giovanni Siclari 7, Merenda 7, Oliveri 8, Minniti 7, Morabini 7, Colo 7, Sapone 7, Casciano 7, D’Antoni 7, 5 Suraci 7,5
In panchina, Attinà, Serranò, Arcudi, Santisi
Sostituzioni, La Rocca, Mazza, Zappia
Presidente, Pasquale Luvarà 7
Allenatore, Umberto Paviglianiti 7
Arbitro, Nagid, Lafandi di Locri 10
Marcatori, al 15 p.t. Sapone
Note, pochi spettatori, pomeriggio di sole, angoli 4-7, rimesse laterali 14-18, punizioni 15-20, possesso palla, 40 %-60%


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