Bentornata terza categoria Melito-Casignana 4-2
I padroni di casa del presidente Rocco De Pietro, e mister Domenico Tripodi, schiacciano l’acceleratore a tavoletta annichiliscono l’avversario del turn-over con un quaterno secco, fallendo la quinta marcatura in diverse circostanze; ma poi, paghi anche del risultato, tirano i remi in barca, giunge l’ora della siesta e s’addormentano profondamente
IL MELITO FUTSAL CALA IL POKER E SCHIACCIA UN PISOLINO, COSÍ IL CASIGNANA VIEN FUORI DAL GUSCIO E FA, QUEL CHE VUOLE
Nella ripresa viene fuori alla grande il Casignana. Anche perché mister Mercatello, opportunamente sposta il baricentro di trenta metri e conquista il centrocampo. Tre tiri parati sulla linea di porta, una traversa ed una serie interminabile di punizioni, angoli e rimesse laterali, dicono che gli ospiti avrebbero meritato di più
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO-Pensiamo di fare cosa gradita ai nostri lettori, se andiamo a dare qualche notizia sulla storia di questa squadra della jonia, che da tre anni, milita in un campionato della Figc e per due volte, vince la Coppa Disciplina Si legge in casignanacalcio.blogspot.com:” Martedì 21 settembre 2010….GIOITE: E' NATA! A.C. CASIGNANA: MATRICOLA TERRIBILE! Dopo 15 anni di attese e disattese promesse, Antonio Crinò, ingegnere innamorato del calcio, ha "staccato" l'assegno che permetterà a 20 ragazzi (o quasi ragazzi) di partecipare al prossimo campionato di terza categoria. A guidare la nuova compagine, che si chiamerà A.C. CASIGNANA, un allenatore di grande esperienza e smisurata passione: Carlo Strati. I calciatori sono tutti dei 3 paesi limitrofi: S.Agata, Caraffa e Casignana. Sponsor ufficile : BAR CARNELI, sito in Piazza del Popolo a S.Agata del Bianco. Oltre alla passione calcistica, a spingere Antonio Crinò e la nuova Dirigenza ad iscrivere una squadra nel campionato di terza categoria è stata la sentita necessità di creare un punto di incontro e di socializzazione per i giovani. Dunque lo sport come esperienza umana di crescita. Si sta valutando, infatti, anche la possibilità di creare una scuola calcio per tutti i bambini dei 3 paesi. Ma passiamo all'organico a disposizione di Strati:Portieri: il perplesso Monteleone Giuseppe; l'esuberante Modafferi Giovanni ed il granitico Pazzano Antonio. Difesa: l'inossidabile Mesiti Maurizio; il funambolico Melina Giuseppe; il fiorente Sicari Rosario; il combattivo Zoccoli Antonio ed il meticoloso Ferraro Domenico. Centrocampo: l'instancabile Nicita Francesco; lo stancabile Stranieri Domenico; l'insostituibile Romeo Enzo; lo zelante Mesiani Domenico; il sorridente Borgia Vincenzo; lo sprizzante Lascala Francesco ed il roteante Favasuli Antonio. Attacco: il gollomane Pacialeo Francesco, il dribblomane Pellegrino Filippo; l'incredulo Priolo Francesco; l'uncinato Zangari Rocco; l'imperscrutabile Lascala Paolo ed il noto rubacuori Strati Walter.”
Casignana, fonte Wikipedia, ha origine dall'antica borgata Potamia, fondata tra il IX e il X secolo dalle popolazioni joniche che, a causa delle invasioni saracene, abbandonarono le proprie terre. Il piccolo centro, costruito su un'alta rupe, era dominato da un imponente castello dal quale si potevano sorvegliare le vie carovaniere che andavano da Pietra Lunga a Pietra Cappa. Nel 1349, però, un violento terremoto distrusse quasi completamente il centro abitato e parte dei cittadini furono costretti a cercare rifugio nelle zone circostanti. I profughi, dunque, fondarono il paese di Casignano (modificato in Casignana nel XVIII secolo). Successivamente i cittadini rimasti a Potamia abbandonarono definitivamente le proprie case e diedero origine all'attuale centro di S. Luca. Via Vittorio EmanueleTra il 1496 e il 1589 Casignana fu casale della baronia di Condojanni (oggi S. Ilario dello Jonio) dalla quale passò in seguito alla famiglia Carafa, come avvenne anche a molti altri paesi vicini, per rimanere in suo possesso fino all'eversione dalla feudalità. e il 19 gennaio 1807 fu elevata a rango di Università nel governo di Bianco. Quattro anni più tardi (1811) il paese divenne Comune del circondario di Bianco. Prese parte ai moti del Risorgimento italiano. Nel periodo fascista (1927) venne aggregata a Samo, ma riottenne la sua indipendenza pochi decenni dopo (1946). Piazza municipio. Il centro storico di Casignana sembra essere costituito da due realtà opposte. Da un lato un borgo fantasma dove stradine sterrate si insinuano tra case in pietra ormai diroccate e cadenti; dall'altro il nucleo dell'abitato, fulcro del paese. In contrada "Palazzi" è sita un’area di rilevante interesse archeologico, dove sono stati ritrovati, tra l’altro, i ruderi di un edificio romano di età imperiale (III secolo d.C.), decorato da splendidi mosaici, noto come "Villa romana".Per gli amanti dei picnic, ricordiamo che a Casignana esiste un'attrezzata area in località Varet. L’economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia (con allevamento di ovini, bovini e caprini). Produce agrumi, olive, uva, oltre agli ottimi latticini di produzione artigianale (solo mercato locale) piuttosto ricercati. Ottimi i vini: pregiato e dal gusto raffinato quello prodotto in località Palazzi di Casignana, noto come il "vero vino di Grecia" (Greco); più diffuso l'altro, il Mantonico, un vino dolce da dessert. Palazzo MoscatelloDell’artigianato locale, purtroppo, è rimasta solo qualche tessitrice (spesso in età avanzata) di coperte e altri tessuti, riprodotti secondo i motivi tradizionali. Esiste un impianto di acque termali in località "Fonte Favata". Palazzo Moscatello Si trova nella zona "Chiesa Vecchia". Rimane soltanto la struttura in pietra con balconcini in ferro battuto. Le finestre del piano superiore hanno cornici lavorate. Grotte Preistoriche (in contrada Varta) Caverne naturali, con vestigia d'insediamenti risalenti all'ultima Età della Pietra (Neolitico) e alla prima Età dei Metalli (Eneolitico).Stabilimento Termale. Complesso alimentato da acque solfuree e scarsamente valorizzato. La Chiesa di San Rocco, che risale al 1773, custodisce due tele (raffiguranti una la deposizione del Cristo e l’altra San Giuseppe), una delle quali viene attribuita ad Antonello da Messina. Nella Chiesa, insieme a vari arredi sacri, si trovano inoltre frammenti di marmo medievale, dal pregiato valore, un crocefisso ligneo (secolo XVII) e una campana del XV secolo. Chiesa di San Rocco. Costruita nel 1773, oggi ospita la parrocchia di S. Giovanni Battista. Poche le notizie sulla struttura originaria. Si trattava, probabilmente, di una piccola chiesa a una navata in cui si venerava un quadro raffigurante S. Rocco di Montpellier. La tela fu poi sostituita da una statua (1756). L'edificio fu danneggiato dal terremoto del 1783 e ristrutturato nel 1908 grazie alle offerte dei fedeli.
Venne nuovamente adibito al culto nel 1914. La chiesa ha una facciata color crema e amaranto in cui si aprono tre porte d'ingresso divise da due ordini di lesene. Il portale principale è in legno con ampia cornice in muratura. Ai lati due nicchie. Sopra, invece, una finestra rettangolare e, ancora più in alto, una finestrella. Si accede alla chiesa attraverso una scalinata. L'interno è a tre navate. Nell'abside semicircolare c'è l'altare maggiore, tutto in marmi policromi, sormontato dalla statua della Vergine circondata da due ordini di colonne corinzie. In alto la cupola decorata con motivi floreali e angeli. Sul soffitto della navata centrale un dipinto raffigurante S. Rocco (1914). Nella navata destra un particolare Crocifisso sostenuto da angeli (1925). La confraternita di S. Rocco - Secondo la tradizione San Rocco (patrono di Casignana) avrebbe salvato il paese da una terribile pestilenza. In seguito a questo avvenimento fu fondata la confraternita di S. Rocco, attiva ancora oggi. Le prime notizie storiche su questo gruppo religioso risalgono al 1894, anno in cui il vescovo Mangeruva ne approvò lo statuto. Dopo la strage di Casignana (1922) la confraternita si sciolse ricostituendosi soltanto nel 1945. Oggi conta circa quaranta associati e ha un proprio gonfalone raffigurante S. Rocco. S. Eusebio. Nel libro di Antonio Sodaro "Santi e Beati di Calabria" (Virgilio Editore, Rosarno - Rc, 1996) si legge che S. Eusebio, papa e martire, potrebbe essere nato nell'antico territorio di Casignana. Le notizie in merito, però, sono scarse e controverse. Il cavallo d'oro. Negli anni Novanta un turista appassionato di pesca subacquea fu protagonista di uno strano episodio. Dopo avere esplorato i fondali di fronte ai resti della villa romana ritrovata in contrada Palazzi, infatti, disse di avere visto una bellissima ed enorme statua di un cavallo alato (probabilmente in oro) poggiata sul fondo. La stessa versione fu sostenuta da molti bagnanti.
La notizia si diffuse rapidamente e la zona fu presidiata dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine. Furono anche chiamati esperti subacquei con il compito di trovare la statua. Dopo circa un mese di ricerche (durante il quale nessuno poté avvicinarsi alla zona) gli esperti dichiararono che niente era stato rinvenuto. Ancora oggi, però, molti casignanesi sostengono che il cavallo, di inestimabile valore, sia stato trafugato di nascosto”
Ci ha fatto tenerezza quell’articolo sulla nascita del calcio a Casignana. In pieno terzo secolo. Intendiamoci i ragazzi hanno da sempre giochicchiato sulla piazza, nelle strade e dove hanno potuto; perfino su un prato di periferia; se non a Samo, Sant’Agata e Caraffa; oppure a Bianco e ad Africo. Hanno sognato vedendo in televisione od ascoltando alla radio, di imitare i grandi campioni del passato… Rivera e Mazzola, Riva e Zoff e poi Conti, Rossi ‘Pablito’, Cannavaro, Tardelli ecc. Ma Casignana, non ha ottenuto il traguardo del suo stadio. Nonostante abbia avuto addirittura un senatore della Repubblica (Franco Crinò). Unico del PSI in tutta Italia, in quella tornata. Tanti ragazzini delle scuole elementari, medie e superiori. E con loro, hanno sognato i loro padri; i loro nonni, le loro famiglie. Tantissimi tentativi falliti, ma alla fine è nata la società, la squadra del Casignanaaaaaa!!!!! Il dovere di portare la bandiera del paese, issata sul pennone più alto, in giro per la Calabria. Il diritto di far conoscere che esista pure Casignana; che abbia un’anima, un cuore grande così. La Figc-Lega Calcio Calabria, gli ha pure assegnato la Coppa Disciplina per due anni di fila. Il segno che il Casignana sia una società corretta, simpatica, seria e cordiale; ma soprattutto, rispettosa delle regole del gioco e della legalità. Parliamo della partita a bordo campo con mister Tripodi ed il presidente Rocco De Pietro. Un commento di qualche secondo; tanto per, come si può evincere dalle riprese. Invece il trainer ospite, pur avendo perso e con largo margine, con umiltà accetta di commentare e qui sotto vi proponiamo
Il primo tempo, è stato dominato in lungo ed in largo dal Futsal Melito. Il modulo 4-4-2 che diventa 4-3-3 se non 4-5-1, o 3-5-2, ha funzionato a dovere. E parla da solo Tripodi Errigo, Ielo e Calabrò, non solo hanno segnato quattro reti chiare su azione chiara, ma hanno sfiorato a più riprese la segnatura. Poteva andare a riposo con cinque o sei reti in carniere. Reti ‘fatte’, a tu per tu con il portiere. Questa è la nostra opinione. Non pretendiamo che venga spacciata per verità assoluta. Alla presenza di pochi intimi. Il grosso del pubblico è andato al funerale di un giovane, stroncata a soli 18 anni da un destino avverso. Lo accolgano i giusti al suo arrivo, nella Santa Gerusalemme. Il Padreterno Celeste, lo ha voluto accanto a sé e se l’è “chiamato”. La redazione, si associa al dolore della famiglia. Poi il Melito, è andato in letargo. Non è mai…’uscito’ dagli spogliatoi. “Campu scapulatu” per il Casignana. Anche perché il mago della panchina, ha ordinato lo spostamento del baricentro di almeno trenta metri. A quel punto è salito in cattedra il centrocampo, che ha filtrato una serie incredibile di palloni da scaraventare alle spalle di Anenoso. Solo due. Uno su rigore, il classico regalo natalizio, alla fine del match. Ma i difensori di casa, hanno salvato tre volte sulla linea bianca, due parate di Tarzan-Avenoso, una traversa ed un paio di occasioni mancate. Nessuno potrà più dirci, come ai ‘vecchi’ tempi…”Domenico, hai visto un’altra partita! Stavolta, (oramai da tanti anni) purtroppo per i bastian contrari di professione, siamo in possesso delle immagini. Foto digitali e video. Lo ammettono a fine gara o meglio lo rivendicano sul prato, il presidente ospite Rocco Romeo e mister Mercatello:”Sapevamo di affrontare una grossa squadra, che punta al titolo, che ha giocato meglio di noi e che ci abbia dominati, almeno nel primo tempo. Nella ripresa, abbiamo giocato meglio noi ed abbiamo prodotto tanto. Potevamo segnare cinque o sei reti”. Sarebbe stata una beffa, questo ci sembra lapalissiano. In verità il Casignana dapprima ha recitato la parte di don Abbondio. “Il personaggio manzoniano amante della ‘pelle’ e del quieto vivere, (www.uniecampus.it) si è fatto prete senza pensare ai gravi obblighi e ai nobili ideali del sacerdozio, solo preoccupato di vivere agiatamente e senza scosse. Debole, pauroso, è un animale senza artigli e senza zanne; alla fine cede alla intimidazione di un signorotto vile e prepotente, che gli ordina di non celebrare le nozze di due innocenti sotto pena della vita. La paura ottenebra in lui il sentimento del dovere e lo fa diventare complice dell'iniquità, cosicché il pover'uomo che aveva compiuto fino all'ora scrupolosamente i doveri inerenti al proprio ministero, davanti al pericolo della pelle cede per pusillanimità”. Sebbene dall’altra parte, non ci fosse nessun don Rodrigo…un tirannello senza un'anima propria, privo di una sua personalità; è un debole ed uno sciagurato, un irresoluto anche nel male.
Per soddisfare il suo infame capriccio di fronte agli ostacoli (www.promessi-sposi.it)deve essere spinto dal puntiglio, dal punto d'onore e in ciò incitato dal cugino conte Attilio, che gli viene in aiuto presso il conte zio onde allontanare padre Cristoforo; così per rapire Lucia ricorre all'opera dell'Innominato. E' un volgare tiranno senza volontà, un uomo comune che non si distingue nella schiera dei suoi pari: mediocre, debole, miserabile”. Ma nel secondo tempo, quando il Melito si è convinto di aver messo il risultato in cassaforte, afflitto anche da una difesa allegra, che ha ripreso a ballare il cha cha cha senza musica, ha cominciato a pressare. E poi addirittura ad assediare come i pirati di Sandokhan. Mister Mercatello ha immesso forze fresche Zurzolo, Zoccoli e Nicitar e spit fire come Brancatisano e Falcomatà, che hanno rivitalizzato e rinvigorito la panzer divisionen. La formazione ospite, lavorando con l’ariete e la catapulta, ha scardinato il bunker. Ha capito troppo tardi di poter disputare la sua partita. La sudditanza psicologica ed il timore riverenziale, avevano già combinato disastri mentali. Una sconfitta sotto l’albero di Natale, sconveniente ma onorevole; tutto sommato “salutare”. Il Casignana, non sarà sempre “un’armata brancaleone”; ma per diventare un dream team, deve tesaurizzare queste batoste. Capire gli errori e maturare. L’ex capolista Melito, invece, non ha ancora capito, che per vincere i campionati, anche di terza categoria, occorre tanta umiltà. La striscia va bene ( tre vittorie: Santo Stefano, Scillese e Casignana e due pareggi esterni: Bagaladi e Pellaro), ma va migliorata. Dietro, occorre un regista della difesa alla Franz Bechenbauer, capace di fare il metronomo e dettare i tempi. A centrocampo, Mimmo Tripodi va bene, ma occorre piazzare lì vicino, un maratoneta a fare da pendolo. “Zavatta” va bene. Qualche stagione fa, non venne capito come si sarebbe dovuto; sebbene il ragazzo, abbia talento. Ha superato i vent’anni, ma corre, è bravo in copertura, incontrista di razza e non molla mai l’avversario. Deve giocare sempre. Il Melito, deve finalizzare meglio la mole di gioco svolta a centrocampo. Tutti quei palloni sprecati in malo modo, servono solo a demotivare e disorientare. Benchè, occorra ancora, qualche settimana di tempo per carburare bene. Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
MELITO F.: Avenoso7, Errigo 8, Ielo 8, Gullì 8, Marra 8, Orlando 8, Pangallo 8, Tripodi 9, Calabrò 8, Lasco 10, Manti s.v..
In panchina Tripodi, Pansera
Sostituzioni, Zavettieri, Toscano, Foti, Scrivo, Latella
Presidente Rocco De Pietro 8
Allenatore, Domenico Tripodi 8
Casignana:Monteleone 6, Ferraro 6, Borgia 6, Marrapodi 6, Femia 6, Lascala 6, Nicita 7, Caracciolo 7, Rossi 7, Romeo 7, Mesiti 7
In panchina…
Sostituzioni, Zurzolo, Brancatisano, Falcomatà, Zoccoli, Nicitar
Presidente, Rocco Romeo 7
Allenatore, Reg.Mercatello 7
Arbitro, Angelo Celestino di Reggio Calabria 8
Marcatori, 5° p.t. Tripodi,10 p.t, Ielo, 20 p.t. Errigo, 42 p.t. Calabrò, 15 s.t. Falcomatà (C), 45 s.t. Mesiti (C )
Note, un centinaio gli spettatori, pomeriggio di pioggia, inframmezzato da un pallido sole. Angoli 4-6 punizioni 16-18, rimesse laterali 14-16
I padroni di casa del presidente Rocco De Pietro, e mister Domenico Tripodi, schiacciano l’acceleratore a tavoletta annichiliscono l’avversario del turn-over con un quaterno secco, fallendo la quinta marcatura in diverse circostanze; ma poi, paghi anche del risultato, tirano i remi in barca, giunge l’ora della siesta e s’addormentano profondamente
IL MELITO FUTSAL CALA IL POKER E SCHIACCIA UN PISOLINO, COSÍ IL CASIGNANA VIEN FUORI DAL GUSCIO E FA, QUEL CHE VUOLE
Nella ripresa viene fuori alla grande il Casignana. Anche perché mister Mercatello, opportunamente sposta il baricentro di trenta metri e conquista il centrocampo. Tre tiri parati sulla linea di porta, una traversa ed una serie interminabile di punizioni, angoli e rimesse laterali, dicono che gli ospiti avrebbero meritato di più
Domenico Salvatore
Casignana, fonte Wikipedia, ha origine dall'antica borgata Potamia, fondata tra il IX e il X secolo dalle popolazioni joniche che, a causa delle invasioni saracene, abbandonarono le proprie terre. Il piccolo centro, costruito su un'alta rupe, era dominato da un imponente castello dal quale si potevano sorvegliare le vie carovaniere che andavano da Pietra Lunga a Pietra Cappa. Nel 1349, però, un violento terremoto distrusse quasi completamente il centro abitato e parte dei cittadini furono costretti a cercare rifugio nelle zone circostanti. I profughi, dunque, fondarono il paese di Casignano (modificato in Casignana nel XVIII secolo). Successivamente i cittadini rimasti a Potamia abbandonarono definitivamente le proprie case e diedero origine all'attuale centro di S. Luca. Via Vittorio EmanueleTra il 1496 e il 1589 Casignana fu casale della baronia di Condojanni (oggi S. Ilario dello Jonio) dalla quale passò in seguito alla famiglia Carafa, come avvenne anche a molti altri paesi vicini, per rimanere in suo possesso fino all'eversione dalla feudalità. e il 19 gennaio 1807 fu elevata a rango di Università nel governo di Bianco. Quattro anni più tardi (1811) il paese divenne Comune del circondario di Bianco. Prese parte ai moti del Risorgimento italiano. Nel periodo fascista (1927) venne aggregata a Samo, ma riottenne la sua indipendenza pochi decenni dopo (1946). Piazza municipio. Il centro storico di Casignana sembra essere costituito da due realtà opposte. Da un lato un borgo fantasma dove stradine sterrate si insinuano tra case in pietra ormai diroccate e cadenti; dall'altro il nucleo dell'abitato, fulcro del paese. In contrada "Palazzi" è sita un’area di rilevante interesse archeologico, dove sono stati ritrovati, tra l’altro, i ruderi di un edificio romano di età imperiale (III secolo d.C.), decorato da splendidi mosaici, noto come "Villa romana".Per gli amanti dei picnic, ricordiamo che a Casignana esiste un'attrezzata area in località Varet. L’economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia (con allevamento di ovini, bovini e caprini). Produce agrumi, olive, uva, oltre agli ottimi latticini di produzione artigianale (solo mercato locale) piuttosto ricercati. Ottimi i vini: pregiato e dal gusto raffinato quello prodotto in località Palazzi di Casignana, noto come il "vero vino di Grecia" (Greco); più diffuso l'altro, il Mantonico, un vino dolce da dessert. Palazzo MoscatelloDell’artigianato locale, purtroppo, è rimasta solo qualche tessitrice (spesso in età avanzata) di coperte e altri tessuti, riprodotti secondo i motivi tradizionali. Esiste un impianto di acque termali in località "Fonte Favata". Palazzo Moscatello Si trova nella zona "Chiesa Vecchia". Rimane soltanto la struttura in pietra con balconcini in ferro battuto. Le finestre del piano superiore hanno cornici lavorate. Grotte Preistoriche (in contrada Varta) Caverne naturali, con vestigia d'insediamenti risalenti all'ultima Età della Pietra (Neolitico) e alla prima Età dei Metalli (Eneolitico).Stabilimento Termale. Complesso alimentato da acque solfuree e scarsamente valorizzato. La Chiesa di San Rocco, che risale al 1773, custodisce due tele (raffiguranti una la deposizione del Cristo e l’altra San Giuseppe), una delle quali viene attribuita ad Antonello da Messina. Nella Chiesa, insieme a vari arredi sacri, si trovano inoltre frammenti di marmo medievale, dal pregiato valore, un crocefisso ligneo (secolo XVII) e una campana del XV secolo. Chiesa di San Rocco. Costruita nel 1773, oggi ospita la parrocchia di S. Giovanni Battista. Poche le notizie sulla struttura originaria. Si trattava, probabilmente, di una piccola chiesa a una navata in cui si venerava un quadro raffigurante S. Rocco di Montpellier. La tela fu poi sostituita da una statua (1756). L'edificio fu danneggiato dal terremoto del 1783 e ristrutturato nel 1908 grazie alle offerte dei fedeli.
Venne nuovamente adibito al culto nel 1914. La chiesa ha una facciata color crema e amaranto in cui si aprono tre porte d'ingresso divise da due ordini di lesene. Il portale principale è in legno con ampia cornice in muratura. Ai lati due nicchie. Sopra, invece, una finestra rettangolare e, ancora più in alto, una finestrella. Si accede alla chiesa attraverso una scalinata. L'interno è a tre navate. Nell'abside semicircolare c'è l'altare maggiore, tutto in marmi policromi, sormontato dalla statua della Vergine circondata da due ordini di colonne corinzie. In alto la cupola decorata con motivi floreali e angeli. Sul soffitto della navata centrale un dipinto raffigurante S. Rocco (1914). Nella navata destra un particolare Crocifisso sostenuto da angeli (1925). La confraternita di S. Rocco - Secondo la tradizione San Rocco (patrono di Casignana) avrebbe salvato il paese da una terribile pestilenza. In seguito a questo avvenimento fu fondata la confraternita di S. Rocco, attiva ancora oggi. Le prime notizie storiche su questo gruppo religioso risalgono al 1894, anno in cui il vescovo Mangeruva ne approvò lo statuto. Dopo la strage di Casignana (1922) la confraternita si sciolse ricostituendosi soltanto nel 1945. Oggi conta circa quaranta associati e ha un proprio gonfalone raffigurante S. Rocco. S. Eusebio. Nel libro di Antonio Sodaro "Santi e Beati di Calabria" (Virgilio Editore, Rosarno - Rc, 1996) si legge che S. Eusebio, papa e martire, potrebbe essere nato nell'antico territorio di Casignana. Le notizie in merito, però, sono scarse e controverse. Il cavallo d'oro. Negli anni Novanta un turista appassionato di pesca subacquea fu protagonista di uno strano episodio. Dopo avere esplorato i fondali di fronte ai resti della villa romana ritrovata in contrada Palazzi, infatti, disse di avere visto una bellissima ed enorme statua di un cavallo alato (probabilmente in oro) poggiata sul fondo. La stessa versione fu sostenuta da molti bagnanti.
La notizia si diffuse rapidamente e la zona fu presidiata dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine. Furono anche chiamati esperti subacquei con il compito di trovare la statua. Dopo circa un mese di ricerche (durante il quale nessuno poté avvicinarsi alla zona) gli esperti dichiararono che niente era stato rinvenuto. Ancora oggi, però, molti casignanesi sostengono che il cavallo, di inestimabile valore, sia stato trafugato di nascosto”
Ci ha fatto tenerezza quell’articolo sulla nascita del calcio a Casignana. In pieno terzo secolo. Intendiamoci i ragazzi hanno da sempre giochicchiato sulla piazza, nelle strade e dove hanno potuto; perfino su un prato di periferia; se non a Samo, Sant’Agata e Caraffa; oppure a Bianco e ad Africo. Hanno sognato vedendo in televisione od ascoltando alla radio, di imitare i grandi campioni del passato… Rivera e Mazzola, Riva e Zoff e poi Conti, Rossi ‘Pablito’, Cannavaro, Tardelli ecc. Ma Casignana, non ha ottenuto il traguardo del suo stadio. Nonostante abbia avuto addirittura un senatore della Repubblica (Franco Crinò). Unico del PSI in tutta Italia, in quella tornata. Tanti ragazzini delle scuole elementari, medie e superiori. E con loro, hanno sognato i loro padri; i loro nonni, le loro famiglie. Tantissimi tentativi falliti, ma alla fine è nata la società, la squadra del Casignanaaaaaa!!!!! Il dovere di portare la bandiera del paese, issata sul pennone più alto, in giro per la Calabria. Il diritto di far conoscere che esista pure Casignana; che abbia un’anima, un cuore grande così. La Figc-Lega Calcio Calabria, gli ha pure assegnato la Coppa Disciplina per due anni di fila. Il segno che il Casignana sia una società corretta, simpatica, seria e cordiale; ma soprattutto, rispettosa delle regole del gioco e della legalità. Parliamo della partita a bordo campo con mister Tripodi ed il presidente Rocco De Pietro. Un commento di qualche secondo; tanto per, come si può evincere dalle riprese. Invece il trainer ospite, pur avendo perso e con largo margine, con umiltà accetta di commentare e qui sotto vi proponiamo
Il primo tempo, è stato dominato in lungo ed in largo dal Futsal Melito. Il modulo 4-4-2 che diventa 4-3-3 se non 4-5-1, o 3-5-2, ha funzionato a dovere. E parla da solo Tripodi Errigo, Ielo e Calabrò, non solo hanno segnato quattro reti chiare su azione chiara, ma hanno sfiorato a più riprese la segnatura. Poteva andare a riposo con cinque o sei reti in carniere. Reti ‘fatte’, a tu per tu con il portiere. Questa è la nostra opinione. Non pretendiamo che venga spacciata per verità assoluta. Alla presenza di pochi intimi. Il grosso del pubblico è andato al funerale di un giovane, stroncata a soli 18 anni da un destino avverso. Lo accolgano i giusti al suo arrivo, nella Santa Gerusalemme. Il Padreterno Celeste, lo ha voluto accanto a sé e se l’è “chiamato”. La redazione, si associa al dolore della famiglia. Poi il Melito, è andato in letargo. Non è mai…’uscito’ dagli spogliatoi. “Campu scapulatu” per il Casignana. Anche perché il mago della panchina, ha ordinato lo spostamento del baricentro di almeno trenta metri. A quel punto è salito in cattedra il centrocampo, che ha filtrato una serie incredibile di palloni da scaraventare alle spalle di Anenoso. Solo due. Uno su rigore, il classico regalo natalizio, alla fine del match. Ma i difensori di casa, hanno salvato tre volte sulla linea bianca, due parate di Tarzan-Avenoso, una traversa ed un paio di occasioni mancate. Nessuno potrà più dirci, come ai ‘vecchi’ tempi…”Domenico, hai visto un’altra partita! Stavolta, (oramai da tanti anni) purtroppo per i bastian contrari di professione, siamo in possesso delle immagini. Foto digitali e video. Lo ammettono a fine gara o meglio lo rivendicano sul prato, il presidente ospite Rocco Romeo e mister Mercatello:”Sapevamo di affrontare una grossa squadra, che punta al titolo, che ha giocato meglio di noi e che ci abbia dominati, almeno nel primo tempo. Nella ripresa, abbiamo giocato meglio noi ed abbiamo prodotto tanto. Potevamo segnare cinque o sei reti”. Sarebbe stata una beffa, questo ci sembra lapalissiano. In verità il Casignana dapprima ha recitato la parte di don Abbondio. “Il personaggio manzoniano amante della ‘pelle’ e del quieto vivere, (www.uniecampus.it) si è fatto prete senza pensare ai gravi obblighi e ai nobili ideali del sacerdozio, solo preoccupato di vivere agiatamente e senza scosse. Debole, pauroso, è un animale senza artigli e senza zanne; alla fine cede alla intimidazione di un signorotto vile e prepotente, che gli ordina di non celebrare le nozze di due innocenti sotto pena della vita. La paura ottenebra in lui il sentimento del dovere e lo fa diventare complice dell'iniquità, cosicché il pover'uomo che aveva compiuto fino all'ora scrupolosamente i doveri inerenti al proprio ministero, davanti al pericolo della pelle cede per pusillanimità”. Sebbene dall’altra parte, non ci fosse nessun don Rodrigo…un tirannello senza un'anima propria, privo di una sua personalità; è un debole ed uno sciagurato, un irresoluto anche nel male.
Per soddisfare il suo infame capriccio di fronte agli ostacoli (www.promessi-sposi.it)deve essere spinto dal puntiglio, dal punto d'onore e in ciò incitato dal cugino conte Attilio, che gli viene in aiuto presso il conte zio onde allontanare padre Cristoforo; così per rapire Lucia ricorre all'opera dell'Innominato. E' un volgare tiranno senza volontà, un uomo comune che non si distingue nella schiera dei suoi pari: mediocre, debole, miserabile”. Ma nel secondo tempo, quando il Melito si è convinto di aver messo il risultato in cassaforte, afflitto anche da una difesa allegra, che ha ripreso a ballare il cha cha cha senza musica, ha cominciato a pressare. E poi addirittura ad assediare come i pirati di Sandokhan. Mister Mercatello ha immesso forze fresche Zurzolo, Zoccoli e Nicitar e spit fire come Brancatisano e Falcomatà, che hanno rivitalizzato e rinvigorito la panzer divisionen. La formazione ospite, lavorando con l’ariete e la catapulta, ha scardinato il bunker. Ha capito troppo tardi di poter disputare la sua partita. La sudditanza psicologica ed il timore riverenziale, avevano già combinato disastri mentali. Una sconfitta sotto l’albero di Natale, sconveniente ma onorevole; tutto sommato “salutare”. Il Casignana, non sarà sempre “un’armata brancaleone”; ma per diventare un dream team, deve tesaurizzare queste batoste. Capire gli errori e maturare. L’ex capolista Melito, invece, non ha ancora capito, che per vincere i campionati, anche di terza categoria, occorre tanta umiltà. La striscia va bene ( tre vittorie: Santo Stefano, Scillese e Casignana e due pareggi esterni: Bagaladi e Pellaro), ma va migliorata. Dietro, occorre un regista della difesa alla Franz Bechenbauer, capace di fare il metronomo e dettare i tempi. A centrocampo, Mimmo Tripodi va bene, ma occorre piazzare lì vicino, un maratoneta a fare da pendolo. “Zavatta” va bene. Qualche stagione fa, non venne capito come si sarebbe dovuto; sebbene il ragazzo, abbia talento. Ha superato i vent’anni, ma corre, è bravo in copertura, incontrista di razza e non molla mai l’avversario. Deve giocare sempre. Il Melito, deve finalizzare meglio la mole di gioco svolta a centrocampo. Tutti quei palloni sprecati in malo modo, servono solo a demotivare e disorientare. Benchè, occorra ancora, qualche settimana di tempo per carburare bene. Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
MELITO F.: Avenoso7, Errigo 8, Ielo 8, Gullì 8, Marra 8, Orlando 8, Pangallo 8, Tripodi 9, Calabrò 8, Lasco 10, Manti s.v..
In panchina Tripodi, Pansera
Sostituzioni, Zavettieri, Toscano, Foti, Scrivo, Latella
Presidente Rocco De Pietro 8
Allenatore, Domenico Tripodi 8
Casignana:Monteleone 6, Ferraro 6, Borgia 6, Marrapodi 6, Femia 6, Lascala 6, Nicita 7, Caracciolo 7, Rossi 7, Romeo 7, Mesiti 7
In panchina…
Sostituzioni, Zurzolo, Brancatisano, Falcomatà, Zoccoli, Nicitar
Presidente, Rocco Romeo 7
Allenatore, Reg.Mercatello 7
Arbitro, Angelo Celestino di Reggio Calabria 8
Marcatori, 5° p.t. Tripodi,10 p.t, Ielo, 20 p.t. Errigo, 42 p.t. Calabrò, 15 s.t. Falcomatà (C), 45 s.t. Mesiti (C )
Note, un centinaio gli spettatori, pomeriggio di pioggia, inframmezzato da un pallido sole. Angoli 4-6 punizioni 16-18, rimesse laterali 14-16
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