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Berlusconi, in gara per vincere.

GOVERNO: MONTI SALE AL COLLE, BERLUSCONI "IN GARA PER VINCERE" = PREMIER AVVERTE SU RISCHIO SCORCIATOIE POPULISTE Roma, 8 dicembre 2012- Prima di salire stasera al Colle, il premier Mario Monti da Cannes ha fornito alcune indicazioni sulla situazione creata dall'addio del Pdl alla maggioranza. Intanto, una rassicurazione. La situazione è gestibile, ha detto. Quindi, una rivendicazione. «Con una strana grande coalizione, il Parlamento italiano è riuscito a uscire da una situazione molto grave». Infine, un timore. Il rischio di scorciatoie populiste nel nostro Paese. Monti sembra quindi orientato a gestire, verso una conclusione ordinata, quel che resta della legislatura se si andrà allo scioglimento delle Camere dopo Natale. Certo, la situazione non è proprio pacifica. Mentre il premier parlava a Cannes, dal ritiro rossonero di Milanello Silvio Berlusconi ha intrattenuto a lungo i cronisti con toni da campagna elettorale. «Io entro in gara per vincere», ha scandito il Cavaliere. Quindi ha attaccato giudici e centrosinistra. Ha pure tirato fuori la legge elettorale: «Possono esserci i tempi per una riforma». Dal quartier generale di Pier Luigi Bersani non si replica: «Lasciamo a Berlusconi la propaganda, non lo rincorriamo». Ma le parole del Cavaliere confermano i timori esplicitati anche ieri dal Pd al presidente Napolitano: «Non possiamo portare sulle nostre spalle la campagna elettorale di Berlusconi». Si rafforza così la richiesta di non allungare i tempi, di chiudere celermente su legge di Stabilità e sui decreti Sviluppo e Ilva, e quindi sciogliere le Camere. «Attendiamo il Pdl al varco in Parlamento -dicono dal Nazareno- se piuttosto che andare avanti sui provvedimento, stanno lì a fare campagna elettorale è chiaro che si dovrà fare un punto della situazione...».

PD, PDL INAFFIDABILE, AL VOTO DOPO STABILITÀ, SVILUPPO E ILVA - Bersani oggi si tiene fuori. Non ribatte a Berlusconi e, spiegano i suoi, «attendiamo quali saranno le valutazioni del presidente Napolitano e cosa deciderà di fare il premier Monti». Ma Stefano Fassina, esponente dell'inner circle bersaniano, dà voce alle riflessioni e ai timori che attraversano i vertici del Pd. «Prolungare l'incertezza e l'agonia del Parlamento con un Pdl inaffidabile è un danno per gli italiani». Per Fassina sarebbe auspicabile lo scioglimento delle Camere non appena approvati «tre provvedimenti»: legge di stabilità, dl sviluppo e quello sull'Ilva.«Approviamo queste tre leggi e poi andiamo in fretta a votare. Non permetteremo la propaganda del Pdl». Al voto con il Porcellum perchè, dice Fassina, «ormai è impossibile fare una riforma elettorale con un interlocutore inaffidabile e che pensa solo a interessi, nemmeno di partito, ma personali. Noi faremo le primarie per i parlamentari e ricorderemo di chi è la responsabilità politica delle misure dure che il governo Monti ha dovuto addottare». Insomma, il «percorso costruttivo e corretto» auspicato dal presidente Napolitano non è del tutto scontato con i partiti ormai in campagna elettorale. Berlusconi in campo, il Pd che tesse la rete in vista di un probabile voto con il Porcellum e le sue insidie al Senato. E poi Monti e le decisioni che il premier prenderà per il suo futuro. Oggi il presidente del Consiglio ha rivendicato il lavoro svolto in questo anno, grazie al sostegno della 'stranà maggioranza. «La politica italiana è complessa, ma quest'anno abbiamo fatto passi avanti che altri paesi hanno considerato di fare ma che non hanno fatto. Con una strana grande coalizione, il Parlamento italiano è riuscito a uscire da una situazione molto grave, la cui gravità non si misurava solo in conseguenze per l'Italia. Eravamo il Paese che avrebbe potuto far crollare la zona euro in modo definitivo».

CAV, HO CERCATO UN BERLUSCONI DEL '94 MA NON L'HO TROVATO   - Dalle parole oggi a Milanello arriva un'ulteriore conferma della ri-discesa in campo di Silvio Berlusconi. «Io entro in gara per vincere». E per vincere «era opinione di tutti che ci volesse un leader riconosciuto. Ma un Berlusconi del '94, ahimè non l'abbiamo trovato. Non è che non lo si sia cercato questo leader l'abbiamo cercato eccome, ma, aggiunge in milanese 'el ghe nò». A Angelino Alfano? «Ci eravamo dati una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano, ma ci vuole tempo per imporsi come leader. Tutti i sondaggi davano il Pdl a un livello che non basta per contrastare la sinistra». Ma, garantisce Berlusconi, il Pdl continuerà a rinnovarsi: in lista ci saranno «tante facce nuove». E l'appuntamento per il Cavaliere è a marzo: «Per le elezioni mi sembra si sia indicata la data del 10 marzo e a me va bene». E aggiunge: «Noi con grande senso di responsabilità continueremo ad approvare i provvedimenti che sono già in Parlamento, a partire dalla legge finanziaria ma poi è giusto che gli italiani ritornino a una condizione che sia diversa da quella che si è data questo governo di tecnici». Sul binomio Berlusconi-rinnovamento ironizzano sia Gianfranco Fini che Pier Ferdinando Casini. «Berlusconi si è simpaticamente definito un dinosauro, se lo dice lui perchè non credergli...», dice il presidente della Camera e il leader dell'Udc aggiunge: «Gli italiani hanno fatto sacrifici per cercare di evitare il baratro» e oggi «riemerge Berlusconi con le ricette di 5 anni fa. Se c'è un responsabile di questa situazione» è proprio Silvio Berlusconi e, sottolinea il leader dell'Udc, «è infantile» il tentativo «di ribaltare accuse su Monti che invece ha cercato» di salvare il Paese dal 'rischiò Grecia.

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