Questa è una storia puramente inventata dal sottoscritto, un racconto che accomuna migliaia di ragazzi che sognano un futuro migliore in un'incertezza esasperata di un paese che non ha più niente da offrire.
Sono molto legato alla mia terra anche se i miei genitori hanno origini 
siciliane, in Sicilia però, non ci sono mai andato, i miei nonni non ci 
sono più e i miei genitori preferiscono andare in ferie altrove pur di 
non riaprire vecchi ricordi e con loro diverse ferite.
Sono figlio unico e a volte la mia unica amica è la solitudine.
D'estate
 mi faccio delle lunghe passeggiate nei parchi che circondano il mio 
territorio: è un ambiente fresco e naturale, sento il profumo del 
sottobosco, l'aria è pulita e respirabile, mi piace inoltre osservare i 
torrenti che dalla montagna scorrono verso la pianura, il rumore 
dell'acqua è musica per le mie orecchie, e poi c'è il canto degli 
uccelli che dall'alto mi fanno capire cosa vuol dire la libertà.
A settembre ho cominciato il nuovo anno scolastico, dedico allo 
studio gran parte della mia giornata: al mattino mi alzo alle 5, mi 
preparo, faccio colazione e alle 6 prendo il pullman per Chivasso, alle 
7:12 prendo il treno per Torino dove arrivo alle 7.44. 
Per fortuna la scuola è vicina alla Stazione di Porta Susa e alle 8
 sono puntuale in classe. Devo dire che il tragitto è lungo e 
soprattutto al ritorno mi addormento spesso sul treno per la 
stanchezza. 
L'anno scorso sul pullman che da casa mia porta a
 Chivasso incontravo sempre una ragazza, lei saliva a Caluso e scendeva a
 Chivasso, poi prendeva il treno ma non ho mai saputo dove andasse. Era 
molto carina, mi piaceva molto ma non mi ha mai degnato di uno sguardo, 
io la guardavo e non poco, speravo si accorgesse di me e quando ho 
finito l'anno scolastico è stato come un pugno al cuore. 
Quest'anno non 
viaggia più o si sposta con qualche altro mezzo, sul pullman il suo 
posto è rimasto vuoto ed io sono rimasto solo con la mia solitudine che 
mi accompagna ovunque.
Quando esco da scuola ho una fame da lupi, di solito mi porto dei 
biscotti, a volte quando ho qualche euro in tasca mi compro un panino. 
Arrivo a casa alle 15, un orario un po' sballato per pranzare, i miei 
sono a lavoro e aspetto che si faccia sera per cenare insieme a loro. 
Nel frattempo mi metto a studiare intensamente, so che il mio futuro 
passa dai libri, anche se a volte mi scoraggio perchè tutte le 
trasmissioni che vanno in onda la sera in televisione non parlano altro 
che di crisi, disoccupazione, corruzione, concussione, politica e 
antipolitica.
In non sono tifoso, non sono nè di destra nè di sinistra, credo che la strada del giusto non ha colore nè orientamento politico.
Cerco
 di non farmi influenzare troppo dal quello che viene raccontato in tv, 
spero che la situazione non sia così catastrofica, e vado a letto sereno
 cullando il mio sogno nel cassetto, quello di fare il medico.
Ogni giorno può sembrare sempre lo stesso, in realtà cerco di 
vivere fino in fondo ogni situazione che mi capita: quando prendo il 
pullman è ancora buio, gli occhi tendono a chiudersi nuovamente ma cerco
 di rimanere sveglio per scorgere i primi raggi di sole che suscitano in
 me nuove emozioni. 
L'alba come il tramonto sono per me dei momenti unici della 
giornata, il sole che appare e scompare nelll'arco delle 24 ore è per me
 un motivo in più per inseguire i miei sogni, il sole rappresenta un 
qualcosa di magico, un amico di cui potersi fidare, è sempre puntuale e 
non mi tradisce mai.
Nella mia vita posso dire di avere 2 amici di cui non posso fare a 
meno, la solitudine e il sole, quest'ultimo illumina le mie giornate, la
 prima invece, mi accompagna dappertutto.
Mi capita spesso di 
pensare, soprattutto quando vado o torno da scuola, penso che nonostante
 l'incerto futuro i sacrifici vanno comunque fatti, penso che la vita è 
come una partita a carte, e per vivere bisogna giocarla, ne perderai 
tante, ma prima o poi il jolly capiterà anche nelle tue mani. Se ti 
rifiuti di giocare ti rifiuti anche di vivere.
Prima di tutto e indipendentemente da tutto voglio essere apposto 
con la mia coscienza, ed è per questo che ogni sera vado a letto sapendo
 che la strada che ho intrapreso è quella giusta. 
Sono un po'
 timido caratterialmente e a scuola non ho legato particolarmente con 
nessuno, anche perchè conto solo sulle mie forze, so benissimo che 
copiare non sarebbe una cosa furba, ma solo un danno fatto a me stesso. 
I compagni mi accusano di essere un po' secchione, io li capisco, 
però so che loro non potrebbero capire me, non sanno che l'unica via 
d'uscita per un futuro migliore è la preparazione scolastica, io questo 
l'ho capito ma non perchè sono più intellugente di loro, forse perchè 
sono più fortunato, cerco di fare bene le cose che faccio. So che la mia
 generazione soffre di un vuoto interiore incolmabile, io sono 
fortunato, lo colmo ammirando una farvalla volare, cedendo il posto ad 
un anziano sul pullman, guardare la neve cadere dal cielo, veder 
rifiorire gli alberi in primavera. Ecco, io mi nutro di questo, piccole 
cose che mi fanno credere nella vita, indipendentemente da tutto il male
 che c'è in giro. 
Il mio è un piccolo mondo che giornalmente mi riempie di 
soddisfazioni, quella più grande è far contenti i miei genitori che 
fanno tanti sacrifici per mantenermi gli studi. Spero che un giorno 
possa diventare un professionista rimanendo umile come lo sono adesso. I
 miei genitori mi hanno insegnato ad avere rispetto per tutti, io stesso
 ho capito che siamo tutti uguali, non ci sono gradi o ruoli che elevano
 una persona in un gradino più alto, bisogna avere sempre tanta umiltà e
 rimanere sempre con i piedi per terra, credo che la ricchezza più 
grande sia questa.
Si è fatto tardi, adesso chiudo il mio diario privato e vado a letto, domani sarà un'altra giornata da vivere intensamente. 
Buonanotte a tutti 
Walter

Rosario Ligato

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
0 Commenti