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Uno studente, 100 sogni, 1000 pensieri

Questa è una storia puramente inventata dal sottoscritto, un racconto che accomuna migliaia di ragazzi che sognano un futuro migliore in un'incertezza esasperata di un paese che non ha più niente da offrire.

Torino 16 novembre 2012 - Buonasera mi chiamo Walter, ho 18 anni e frequento il 4° anno del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino. Abito in un paesino del Canavese, precisamente a Montalenghe, la mattina appena mi sveglio corro alla finestra per ammirare le Alpi che con la loro gigantezza sembrano toccare il cielo, la neve si mescola con le nuvole e il mio cuore si riempie di emozioni. 
 
Sono molto legato alla mia terra anche se i miei genitori hanno origini siciliane, in Sicilia però, non ci sono mai andato, i miei nonni non ci sono più e i miei genitori preferiscono andare in ferie altrove pur di non riaprire vecchi ricordi e con loro diverse ferite.
Sono figlio unico e a volte la mia unica amica è la solitudine.
D'estate mi faccio delle lunghe passeggiate nei parchi che circondano il mio territorio: è un ambiente fresco e naturale, sento il profumo del sottobosco, l'aria è pulita e respirabile, mi piace inoltre osservare i torrenti che dalla montagna scorrono verso la pianura, il rumore dell'acqua è musica per le mie orecchie, e poi c'è il canto degli uccelli che dall'alto mi fanno capire cosa vuol dire la libertà.
 
A settembre ho cominciato il nuovo anno scolastico, dedico allo studio gran parte della mia giornata: al mattino mi alzo alle 5, mi preparo, faccio colazione e alle 6 prendo il pullman per Chivasso, alle 7:12 prendo il treno per Torino dove arrivo alle 7.44. 
 
Per fortuna la scuola è vicina alla Stazione di Porta Susa e alle 8 sono puntuale in classe. Devo dire che il tragitto è lungo e soprattutto al ritorno mi addormento spesso sul treno per la stanchezza. 
L'anno scorso sul pullman che da casa mia porta a Chivasso incontravo sempre una ragazza, lei saliva a Caluso e scendeva a Chivasso, poi prendeva il treno ma non ho mai saputo dove andasse. Era molto carina, mi piaceva molto ma non mi ha mai degnato di uno sguardo, io la guardavo e non poco, speravo si accorgesse di me e quando ho finito l'anno scolastico è stato come un pugno al cuore. 
 
Quest'anno non viaggia più o si sposta con qualche altro mezzo, sul pullman il suo posto è rimasto vuoto ed io sono rimasto solo con la mia solitudine che mi accompagna ovunque.
Quando esco da scuola ho una fame da lupi, di solito mi porto dei biscotti, a volte quando ho qualche euro in tasca mi compro un panino. Arrivo a casa alle 15, un orario un po' sballato per pranzare, i miei sono a lavoro e aspetto che si faccia sera per cenare insieme a loro. Nel frattempo mi metto a studiare intensamente, so che il mio futuro passa dai libri, anche se a volte mi scoraggio perchè tutte le trasmissioni che vanno in onda la sera in televisione non parlano altro che di crisi, disoccupazione, corruzione, concussione, politica e antipolitica.
In non sono tifoso, non sono nè di destra nè di sinistra, credo che la strada del giusto non ha colore nè orientamento politico.
 
Cerco di non farmi influenzare troppo dal quello che viene raccontato in tv, spero che la situazione non sia così catastrofica, e vado a letto sereno cullando il mio sogno nel cassetto, quello di fare il medico.
 
Ogni giorno può sembrare sempre lo stesso, in realtà cerco di vivere fino in fondo ogni situazione che mi capita: quando prendo il pullman è ancora buio, gli occhi tendono a chiudersi nuovamente ma cerco di rimanere sveglio per scorgere i primi raggi di sole che suscitano in me nuove emozioni. 
L'alba come il tramonto sono per me dei momenti unici della giornata, il sole che appare e scompare nelll'arco delle 24 ore è per me un motivo in più per inseguire i miei sogni, il sole rappresenta un qualcosa di magico, un amico di cui potersi fidare, è sempre puntuale e non mi tradisce mai.
Nella mia vita posso dire di avere 2 amici di cui non posso fare a meno, la solitudine e il sole, quest'ultimo illumina le mie giornate, la prima invece, mi accompagna dappertutto.
Mi capita spesso di pensare, soprattutto quando vado o torno da scuola, penso che nonostante l'incerto futuro i sacrifici vanno comunque fatti, penso che la vita è come una partita a carte, e per vivere bisogna giocarla, ne perderai tante, ma prima o poi il jolly capiterà anche nelle tue mani. Se ti rifiuti di giocare ti rifiuti anche di vivere.
 
Prima di tutto e indipendentemente da tutto voglio essere apposto con la mia coscienza, ed è per questo che ogni sera vado a letto sapendo che la strada che ho intrapreso è quella giusta. 
Sono un po' timido caratterialmente e a scuola non ho legato particolarmente con nessuno, anche perchè conto solo sulle mie forze, so benissimo che copiare non sarebbe una cosa furba, ma solo un danno fatto a me stesso. 
 
I compagni mi accusano di essere un po' secchione, io li capisco, però so che loro non potrebbero capire me, non sanno che l'unica via d'uscita per un futuro migliore è la preparazione scolastica, io questo l'ho capito ma non perchè sono più intellugente di loro, forse perchè sono più fortunato, cerco di fare bene le cose che faccio. So che la mia generazione soffre di un vuoto interiore incolmabile, io sono fortunato, lo colmo ammirando una farvalla volare, cedendo il posto ad un anziano sul pullman, guardare la neve cadere dal cielo, veder rifiorire gli alberi in primavera. Ecco, io mi nutro di questo, piccole cose che mi fanno credere nella vita, indipendentemente da tutto il male che c'è in giro. 
 
Il mio è un piccolo mondo che giornalmente mi riempie di soddisfazioni, quella più grande è far contenti i miei genitori che fanno tanti sacrifici per mantenermi gli studi. Spero che un giorno possa diventare un professionista rimanendo umile come lo sono adesso. I miei genitori mi hanno insegnato ad avere rispetto per tutti, io stesso ho capito che siamo tutti uguali, non ci sono gradi o ruoli che elevano una persona in un gradino più alto, bisogna avere sempre tanta umiltà e rimanere sempre con i piedi per terra, credo che la ricchezza più grande sia questa.
Si è fatto tardi, adesso chiudo il mio diario privato e vado a letto, domani sarà un'altra giornata da vivere intensamente. 
Buonanotte a tutti 
Walter

Rosario Ligato

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