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Reggio Calabria, Celebrata sul Lungomare, la Festa della Forze Armate e dell'Unità d'Italia 2012

Hanno presenziato numerose autorità. Compresi: il generale Adelmo Lusi, comandante della Legione Calabria; il prefetto di Reggio C alabria, Vittorio Piscitelli; il questore, Guido Nicolò Longo; il capitano di Vascello Gaetano Martinez; i colonnelli: Lorenzo Falferi (Carabinieri), Claudio Petrozziello (Guardia di Finanza), Giuseppe Borrelli (CFS), Fabio Coppolino (Scuola Allievi Carabinieri), Patrizio La Spada (GOC), Domenico Crupi (Polizia Provinciale); il presidente del Tribunale, Luciano Gerardis. Il vicario della Diocesi Reggio-Bova, Antonino Carmelo Iachino; il vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, Alessandro Nicolò. Il prefetto di Crotone Vincenzo Panico, commissario prefettizio al Comune di Reggio Calabria; Vari plotoni (Carabinieri, Polizia di Stato, Guarda di Finanza, Marina, Aeronautica, polizia penitenziaria e le associazioni combattentistiche). Suggestivo il momento dell’Alzabandiera e la deposizione delle corone d’alloro al Monumento dei Caduti sul corso Vittorio Emanuele III; ma anche le attività dimostrative che hanno coinvolto in simulate attività operative vari reparti delle forze armate e di polizia.

 

REGGIO CALABRIA CELEBRATA LA FESTA DELLE FORZE ARMATE EDIZIONE 2012 E DELL’UNITÁ NAZIONALE CON GRANDE E COMMOSSA PARTECIPAZIONE POPOLARE 

Sul lungomare professore ‘Italo Falcomatà’, alla presenza di autorità civili, politiche, religiose e militari. Speaker ufficiale, il capitano Francesco Rampiello. L’Inno Nazionale, il Silenzio, il Piave, sono stati suonati dalla banda musicale, che ha riscosso un alto gradimento. A giudicare dagli spontanei e scroscianti applausi a scena aperta. Dopo la parata, l’head quarter, si è spostato armi e bagagli all’Arena ‘Ciccio Franco’, dove, come di consueto, sono stati letti i messaggi del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. Il 4 novembre 1918, finiva la ‘Grande Guerra’. Ricorrenza, che viene celebrata ogni anno. Quest’anno in più c’è stata una Rievocazione storica di particolari eventi della I Guerra Mondiale a cura del prof. Pasquale Amato, docente di Storia Contemporanea all'Università di Messina e presso l'Università per Stranieri di Reggio Calabria scrittore di talento e saggista.

Hanno funzionato pure: una esposizione di mezzi e materiali in dotazione alle Forze Armate in Piazza Duomo Stands promozionali delle Forze Armate in Corso Giuseppe Garibaldi; il Concerto dell'orchestra del conservatorio di Reggio Calabria e del coro della città, presso il Teatro "Francesco Cilea"; un Concerto della Banda Polifonica della città di Reggio Calabria, he ha eseguito marce militari e brani patriottici Domenico Salvatore

Reggio Calabria. Non è una festa qualunque. Si tratta della Festa Nazionale per eccellenza. Quella delle Forze Armate. Per ricordare quelle vite, quei soldati, ma anche i civili, che versarono il sangue per noi. Non è questa la sede per citare le assenze di rilievo, anche di peso, per…precedenti, inderogabili, impegni istituzionali. Sebbene, la cosa, sia sotto gli occhi di tutti. E non è la prima volta che ciò accada. Nemmeno la seconda o la terza. Il malumore, tra istituzioni ed istituzioni, serpeggia e tracima ad ogni piè sospinto; se non stormir di fronda. Andava in onda la “Festa delle Forze Armate” e dell’Unità Nazionale, che ci ricordano come ogni cittadino, abbia il dovere di combattere per la libertà e la democrazia. Il genocidio cominciò quel fatale 28 giugno 1914. Uno studente serbo, di 19 anni, figlio di un postino, sesto di nove figli, Gavrilo Princip, spara contro l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria e sua moglie, la contessa Sofia. L'attentato, di matrice anarchica, innesca una serie di reazioni, che culminano il 28 luglio del 1914 quando l'Austria presenta la dichiarazione di guerra alla Serbia L'armistizio (patto di Villa Giusti) entra in vigore il 4 novembre 1918. Il IV novembre è una data importantissima. Una data da ricordare ai posteri. Grazie al sacrificio dei patrioti carbonari e mazziniani, sfociati poi nelle Guerre d’Indipendenza (ben tre) nella Spedizione dei Mille ecc., oggi siamo un popolo libero ed indipendente. Restavano ancora da conquistare alcune terre del Triveneto.


Operazione che venne completata con la Prima Guerra Mondiale. Imprese che “cementarono la coesione degli Italiani, accrescendone lo spirito di solidarietà e l’amor di Patria. Sentimenti nati durante le Guerre d’Indipendenza, che si rinnovarono e radicarono definitivamente nella coscienza nazionale e che oggi, più che mai, devono ancora rappresentare il punto di riferimento per una società chiamata a nuove decisive sfide, che vedono l’Italia, insieme ad altre Nazioni europee, alle prese con un periodo di instabilità finanziaria molto consistente. In tempi di crisi tutti sono chiamati a fare la propria parte. Anche in questo contesto le Forze Armate vogliono fornire il proprio contributo. Esse vogliono essere prima di tutto un riferimento etico e quindi organizzativo, capace di valorizzare le risorse che il Paese è capace di rendere disponibili.”. Come ogni anno erano previste “Modifiche al traffico veicolare per domenica 4 novembre 2012”. Modifiche al traffico veicolare in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, domenica 4 novembre 2012, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ha istituito il divieto di sosta, con zona rimozione, eccetto autorizzati,dalle ore 7:00 alle 10:00 lungo le seguenti vie cittadine: - Via Guglielmo Pepe, ambo i lati, nel tratto compreso tra Via Cimino e Corso Garibaldi; - Corso Garibaldi (lato monte), nel tratto compreso tra la via Guglielmo Pepe e Via Cavour. Il divieto di sosta, dalle ore 7:00 alle 13:00, è stato anche esteso in Via San Francesco di Sales, lato sud, nel tratto compreso tra Via Miraglia e Corso Matteotti; Via Pietro Foti, ambo i lati, nel tratto compreso tra Via Cattolica dei Greci e Via Pietro Foti; - Via Spanò Bolani, ambo i lati, nel tratto compreso tra Corso Matteotti e Via Miraglia. Dalle ore 7:00 alle 18:00 il divieto di sosta, con zona rimozione, riguarderà pure il viale Italo Falcomatà, ambo i lati, nel tratto compreso tra le perpendicolari delle vie Biagio Campagna e Giudecca.

In occasione della cerimonia di deposizione delle corone di alloro al Monumento ai Caduti, in località Corso Garibaldi, sempre nella giornata del 4 novembre, dalle ore 8:00 alle 11:00, per tutta la durata della cerimonia e comunque sino a cessate esigenze, il traffico veicolare in direzione Sud-Nord sarà deviato sulle vie Tommasini e Cavour. Per tutta la durata della cerimonia saranno interdette al transito veicolare la Via Valentino, nel tratto compreso tra Via Miraglia ed il Corso Matteotti; - Via Foti, nel tratto compreso tra Via Miraglia ed il Corso Garibaldi. Gli autobus dell’Atam, in direzione Sud, (nel tragitto Piazza Indipendenza Stazione Centrale), per tutta la durata delle cerimonie e comunque sino a fine esigenze, saranno deviati alternativamente o sul lungomare Italo Falcomatà o sul Viale Matteotti.


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, ha inviato il seguente messaggio:"Nella ricorrenza del 4 novembre, ricordiamo il 94° anniversario della vittoria nel primo conflitto mondiale e, con essa, celebriamo l'Unità d'Italia e le sue Forze Armate. Questa mattina, all'Altare della Patria, renderò omaggio al Sacello del Milite Ignoto e rivolgerò il mio commosso pensiero a tutti coloro che sono caduti per la libertà e la prosperità del nostro Paese. Assistiamo in questi anni al succedersi di eventi di portata storica ed a straordinarie trasformazioni in ogni settore della vita umana che investono drammaticamente gli assetti istituzionali, economici e sociali a livello locale e globale. Il prepotente e subitaneo affacciarsi sugli scenari del pianeta delle esigenze e delle capacità competitive di immense moltitudini di uomini e donne, finora rimaste latenti ed inespresse nel sottosviluppo, ci impone di affrontare e di vincere nuove, ardue sfide nel campo dell'economia, della sostenibilità ambientale, della giustizia sociale e internazionale. Dobbiamo farlo insieme, Paesi e cittadini, perchè, di fronte alla crescente interdipendenza e alla complessità e comunanza dei problemi del XXI secolo, nessun singolo Stato è in condizioni di intervenire utilmente da solo. In tale prospettiva, le grandi organizzazioni internazionali - le Nazioni Unite, l'Unione Europea, l'Alleanza Atlantica - costituiscono i soli possibili strumenti istituzionali di intervento efficace e coeso degli Stati e vanno perciò costantemente migliorate, potenziate e valorizzate. Nel loro ambito, lo strumento militare assume un ruolo nuovo e cruciale. In un quadro di più limitate risorse finanziarie, condizione fondamentale per rendere politicamente e tecnicamente efficaci le Forze Armate nelle missioni internazionali e per garantire ad esse capacità di eccellenza è la progressiva integrazione con gli strumenti militari degli altri Paesi membri, in una struttura organizzativa e operativa comune. Esprimo pertanto il mio plauso e il mio incoraggiamento agli sforzi che il governo sta conducendo in questa direzione e auspico una rapida conclusione dell'iter parlamentare della legge delega per la realizzazione dell'importante progetto messo a punto per la razionalizzazione strutturale delle Forze Armate. In questa giornata, rivolgo il mio riconoscente apprezzamento e quello di tutti gli italiani a coloro che, in questo stesso momento, danno già concretezza sul campo a questi propositi, agli oltre seimila militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall'Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali e contribuire alla ricostituzione delle istituzioni locali e all'assistenza delle popolazioni. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!".

Messaggio del Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola in occasione del 4 novembre 2012 "Giorno dell'Unità Nazionale" e "Giornata delle Forze Armate" Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri, Personale Civile della Difesa, il 4 novembre del 1918, con l’Armistizio di Villa Giusti, si concludeva il primo conflitto mondiale. Nel volgere di pochi mesi, a partire da quella che è ricordata come la Battaglia del Solstizio, aveva preso slancio la controffensiva italiana che il 24 ottobre riuscirà a sfondare il fronte austriaco a Vittorio Veneto ed a condurre l’Italia alla vittoria finale. Non fu una vittoria indolore. Ma i lutti e i segni profondi lasciati da 41 mesi di interminabili combattimenti cementarono la coesione degli Italiani, accrescendone lo spirito di solidarietà e l’amor di Patria. Sentimenti nati durante le Guerre d’Indipendenza, che si rinnovarono e radicarono definitivamente nella coscienza nazionale e che oggi, più che mai, devono ancora rappresentare il punto di riferimento per una società chiamata a nuove decisive sfide, che vedono l’Italia, insieme ad altre Nazioni europee, alle prese con un periodo di instabilità finanziaria molto consistente. In tempi di crisi tutti sono chiamati a fare la propria parte. Anche in questo contesto le Forze Armate vogliono fornire il proprio contributo. Esse vogliono essere prima di tutto un riferimento etico e quindi organizzativo, capace di valorizzare le risorse che il Paese è capace di rendere disponibili. Questo è il senso della profonda revisione dello Strumento Militare, già in atto. Uno Strumento finanziariamente sostenibile ed operativamente efficiente, saldamente integrato nei sistemi dell’alleanza atlantica e dell’Unione europea, che consenta al nostro Paese di continuare a ricoprire un ruolo attivo, credibile e responsabile sulla scena internazionale.



Le Forze Armate sono oggi impiegate all’estero soprattutto sotto l’egida delle Nazioni Unite per promuovere una maggiore sicurezza e stabilità internazionale, in favore dei più deboli, ispirate dal rispetto per la dignità della persona umana, dei suoi diritti, della sua religione. Sono passati 30 anni dalla prima missione di stabilizzazione in Libano.Da allora, anno dopo anno, missione dopo missione, le Forze Armate hanno espresso capacità operative di primissimo livello, come testimoniano i ripetuti inviti rivolti all’Italia da parte della Comunità Internazionale a contribuire alle operazioni fuori dai confini nazionali, perché è lì che inizia il progetto di sicurezza del nostro Paese, richieste sempre accompagnate dall’unanime apprezzamento per la professionalità dimostrata nelle operazioni dai nostri militari.Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri, Personale Civile della Difesa,nel “Giorno dell’Unità Nazionale” e “Giornata delle Forze Armate” rivolgiamo, il nostro pensiero riconoscente a tutti i militari che, in guerra e in pace, sono caduti in difesa della sicurezza del nostro Paese. Ultimo, in ordine di tempo, il Caporal Maggiore Tiziano Chierotti, che è caduto in Afghanistan il 25 ottobre scorso. A tutti i familiari dei nostri caduti, la Difesa oggi rinnova i sentimenti di cordoglio e vicinanza. Il ricordo del sacrificio di tutti i Caduti accresca il vostro orgoglio di vestire l’uniforme. L’Italia intera vi apprezza per il quotidiano impegno posto al servizio delle Istituzioni, del Paese e della nostra gente. Viva le Forze Armate!Viva l’Italia!”

Sono queste le cerimonie, che fanno scappare la furtiva lacrima; che toccano il cuore e l’anima. Abbiamo visto persone piangere. O fremere, mentre le bande suonavano le canzoni entrate oramai nella Storia e nella leggenda. Scariche di adrenalina, capaci di far tremare le vene dei polsi. L’amor di Patria, è un sentimento senza tempo e senza frontiere. Lo provano anche coloro che non sono andati al fronte; che non hanno mai impugnato un’arma. Cammina con la cultura ed il dna delle generazioni. Una bandiera che sventola, mentre in sottofondo va in onda un inno, una canzone patriottica, una parata, i fucili, le spade. I nostri maestri di scuola e di vita, ricordavano volentieri, un sonetto di Ugo Foscolo (“A Zacinto”), che esaltava l’amor di patria, come pochi poeti e letterati hanno saputo fare…” Né più mai toccherò le sacre sponde/ove il mio corpo fanciulletto giacque,/Zacinto mia, che te specchi nell'onde/del greco mar da cui vergine nacque/Venere, e fea quelle isole feconde/col suo primo sorriso, onde non tacque/le tue limpide nubi e le tue fronde/l'inclito verso di colui che l'acque/cantò fatali, ed il diverso esiglio/per cui bello di fama e di sventura/baciò la sua petrosa Itaca Ulisse./Tu non altro che il canto avrai del figlio,/o materna mia terra; a noi prescrisse/il fato illacrimata sepoltura./”Domenico Salvatore

































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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