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Primarie novembrine del centrosinistra, Il tour de force calabrese di Pierluigi Bersani

Le luci della ribalta dell’Odeon, oggi martedì 13 novembre 2012, si sono accese per accogliere il segretario nazionale del PD Pierluigi Bersani, che in precedenza era stato a Cosenza, Crotone e Catanzaro. Una marea di ‘compagni’, vecchi e nuovi, proveniente da ogni angolo della provincia non ha lasciato scoperto nemmeno un posto. Ma anche i laterale erano intasati, silenziosi e corretti. Tantissimi i punti, en passant, ‘toccati’ nella sua relazione fiume. Dalla elezioni regionali di la Lombardia e il Lazio, due regioni troppo importanti perche' si possano lasciare in queste condizioni fino alla prossima primavera nel piu' breve tempo possibile e poi si facciano a tempo debito le elezioni politiche. Non gl’interessa l’election day. Sulla legge elettorale…‘‘Ci vuole una legge elettorale che consenta, la stessa sera del voto, di fare sapere al mondoche e’ possibile in Italia avere un Governo. Perche’ se cio’ nonfosse possibile sarebbe uno tsunami’‘.Le frecciatine al curaro contro il berlusconismo fallimentare e l’imperatore di Arcore, che ha portato l’Italia sull’orlo dell’abisso dal primo raffreddore di Berlusconi a quando è andato a farsi curare, tutto è andato a ramengo”ed il “tabernacolo grillino”

REGGIO CALABRIA, IL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PD CHE DI FATTO APRE LA CAMPAGNA ELETTORALE IN CALABRIA,PUNTA SU DUE PILATRI MORALITÁ & LAVORO“

Il video integrale dell'intervento di Pier Luigi Bersani

Io sono…moderatamente bersaniano” , opportunità di riallacciare il rapporto tra politica e cittadini, ma anche per arrivare preparati all’appuntamento con il governo del Paese con un programma che punti su moralità e lavoro. Sul Governo Monti, “loro devono star zitti almeno un giro perché ci hanno portato dove non dovevamo essere, in un punto così drammatico, per i conti pubblici, per il distacco tra cittadini, politica e istituzioni, e la rottura tra Nord e Sud”. Mi fanno tutti i giorni gli esami del sangue per vedere il tasso di “montismo”. Pierluigi Bersani, strappa applausi a scena aperta giocando la carta simpatia, senza prescindere dai contenuti.  La carta “primarie” va giocata per riallacciare il rapporto tra politica e cittadini, ma anche per arrivare preparati all’appuntamento con il governo del Paese con un programma che punti su moralità e lavoro. La Legge Calderoli. La Legge Mattarella
Domenico Salvatore


REGGIO CALABRIA-Primarie del centrosinistra che si terranno il 25 novembre 2012 e che determineranno il candidato premier per le elezioni della prossima primavera. 2013. Andiriviene su e giù da Scilla al Tanaj. D’Alema all’Excelsior, Nicky Vendola in Piazza Camagna, Matteo Renzi alla Nicholas Grenn di Palazzo Campanella, Pierluigi Bersani all’Odeon. Sebbene, non sia la ‘Calata dei Barbari’, né dei proconsoli o dei ‘Conquistadores’. Niente di tutto questo. Semplicemente la discesa in campo dei leaders politici. Stavolta del Centrosinistra. Se non del PD; o di SEL. Prima dello scioglimento per mafia del Consiglio Comunale, non avevano osato tanto. ‘Visite pastorali’ intense e frequenti. Evidentemente “Cristo (non) si è fermato ad Eboli”! Arrivano i nostriiiii! Peones e campesinos, per troppo tempo, accovacciati nella loro tana, accerchiati e stritolati, dagli ‘squali’tropicali in cerchio, (la solidarietà non correva su Twitter), accorrono a braccia aperte per ricevere l’illustre compagno “Peppone”. Arriviamo sul Viale Amendola, proprio mentre una folatina di Maestrale spazza via, le foglie d’ippocastano, accatastate sul punto dove parcheggiamo la nostra utilitaria. Discendiamo verso l’Odeo, ma ancora le carovane degli hooligans e skin-heads bersaniani, non hanno occupato il ‘sagrato’ del cinematografo. Stavolta,”le comparse’ non si nascondono, non si defilano, non si velano e non si nascondono all’obiettivo. Anzi per dirla tutta, si sparano la posa.

Tranne una, che sebbene ripresa di sguincio e sullo sfondo, ha preteso la “cancellazione” della foto. Detto, fatto. Tra le inutili proteste dei tre, che avevano accettato di buon grado, di essere ripresi. Succede anche questo. Si va ad una pubblica manifestazione, dove i flash a migliaia, sono la regola e si pretende di dare ordini al giornalista. Nessuna sorpresa per lo scrivente. Il cafè society è diventato un Jurassic Park, popolato di tirannosaurus rex, brontosauri, dinosauri, velociraptor, triceratops , ed altri gallimimus del Cretaceo. Gli effetti speciali di Steven Sopielberg, live action, stop motion, motion go-go, non c’entrano.  Niente, in confronto alla decisione di Palazzo Madama, di ripristinare la galera per i giornalisti. Quante lacrime di coccodrillo abbiamo visto sgorgare dalla sacche lacrimali romane, milanesi, torinesi, bolognesi! Ma non sono spudorati menzognari, lingue biforcute e bugiardi di professione. Al massimo, giusti ed equilibrati governanti; amanti del diritto e della libertà di stampa. Ma, mi faccia il piacere!Ci appollaiamo, nei pressi del quadrivio, in attesa dei soggetti da fotografare o riprendere. Fa bene all’anima, vedere scorrere vecchi militanti berlingueriani, occhettiani, dalemiani, veltroniani. Senza il…misto lino, misto lana, margheritate ed altre fusioni e confusioni. Eccoli sfilare davanti ai nostri occhi, ‘Penna bianca’, ‘Orso Bruno’capelli bianchi, pancetta, pelata, acciacchi vari, ma fede incrollabile. Tipo il ‘credo’ di ‘Pipa Fumante’ alias Luciano Lama. Questione Meridionale. Non è superata. Anzi. Viviamo altri tempi d’accordo…Ventitré anni fa cadeva il muro di Berlino. Cadeva la contrapposizione Est-Ovest. Finiva la guerra fredda.Finiva l’organizzazione del mondo che si era dato il secolo scorso.La globalizzazione, figlia dei grandi progressi della scienza e della tecnica.

E sul Liberismo…Il sistema liberale, del libero mercato, della “competizione” che ha vinto sul socialismo reale, oggi non riesce a dare risposte all’umanità. Non solo a quella storicamente sofferente, ma anche a quella dei paesi, che tanto ha conquistato sul piano della qualità della vita e della partecipazione e protagonismo democratico.  Infatti, i Paesi occidentali registrano da anni una grave crisi di sistema, che nessun “pannicello caldo” potrà risolvere. Muore il comunismo  dei soviet e della classe operai, ma muoiono, oggi, il liberalismo e il libero mercato. Questo sistema non è in grado di dare risposte risolutive all’uomo del ventunesimo secolo. Anzi impoverisce sempre di più la gran parte dell’umanità, anche nei paesi opulenti.Si va per slogans. Per frasi trite e ritrite in precedenza. Per effetti speciali alla Steven Spielberg…''Ci vuole una legge elettorale che consenta, la stessa sera del voto, di fare sapere al mondo che e' possibile in Italia avere un Governo. Perché se ciò non fosse possibile sarebbe uno tsunami''. Scrosciano gli applausi. Non sono forti per intensità, ma frequenti come un vespaio tellurico. “A Reggio Calabria la situazione è stata spinta dalla destra oltre i limiti della corretta amministrazione, perfino oltre i limiti della legalità. Il Partito democratico, darà una mano a questa città, cercando di affrontare i problemi aperti che sono stati provocati. Farò tutto il possibile per Reggio e i Reggini, che meritano di meglio, anche nel ricordo di quel grande Sindaco che è stato Italo Falcomatà”. Titoli della prossima legislatura: moralità e lavoro. Ho messo prima la moralità perché senza moralità è difficile costruire il lavoro»”. Ancora Berlusconi.

Ma non aveva detto di essersi ritirato ?
Non scende in campo? Si è mangiato anche il campo…Basta con questi vassalli, valvassori e valvassini e tutti dall’imperatore d Arcore. Non si può più scherzare. Questa è la più grande crisi economica del Dopoguerra”. Bersani ha riservato uno spazio agl’insegnanti, colonna portante. Ed ha concluso con una battuta. ‘Alle primarie, ci sono pure io e se mi voterete, non mi offenderò. Vi dirò “Grazie!”…Bersani ha accennato alla Legge elettorale meglio nota come “Porcellum”. La legge n. 270 del 21 dicembre 2005, fonte Wikipedia, è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata ideata principalmente dal ministro Roberto Calderoli, ma poi definita dallo stesso in un'intervista «una porcata». Proprio per questo venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori. Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.Voluta da Silvio Berlusconi, che il 4 ottobre 2005 "minaccia la crisi di governo nel caso in cui non venisse approvata la riforma elettorale proporzionale", la legge fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche con i voti della maggioranza parlamentare della Casa delle Libertà (principalmente Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord), senza il consenso dell'opposizione (principalmente Italia dei Valori, Democratici di Sinistra, Margherita, Partito della Rifondazione Comunista), che l'ha duramente criticata e contrasta Ha modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze. La legge finora ha regolato le elezioni politiche italiane del:2006, con formazione della XV Legislatura della Repubblica Italiana; 2008, con formazione della XVI Legislatura della Repubblica Italiana.

Per Legge Mattarella, dal nome del suo relatore, Sergio Mattarella, si intende la riforma della legge elettorale, che fu attuata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con l'approvazione delle leggi 4 agosto 1993 n. 276 e n. 277, che introdussero in Italia per l'elezione del Senato e della Camera dei deputati un sistema elettorale misto: maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi parlamentari unito per il rimanente 25% dei seggi assegnati al recupero proporzionale dei più votati non eletti per il Senato attraverso un meccanismo di calcolo denominato "scorporo" e al proporzionale con liste bloccate e sbarramento del 4% alla Camera. Il sistema così concepito riunì pertanto tre diverse modalità di ripartizione dei seggi (quota maggioritaria di Camera e Senato, quota proporzionale alla Camera, recupero proporzionale al Senato) e per tale ragione venne anche chiamato "Minotauro" in reminiscenza del nome dell'essere parte uomo e parte toro presente nella mitologia greca.La legge sostituì il precedente sistema proporzionale in vigore dal 1946, ed è rimasta in vigore fino al 2005 quando venne sostituita dalla Legge Calderoli.La legge regolò le elezioni politiche italiane del:994, con formazione della XII Legislatura della Repubblica Italiana;1996, con formazione della XIII Legislatura della Repubblica Italiana;2001, con formazione della XIV Legislatura della Repubblica Italiana.Il politologo Giovanni Sartori coniò per la legge l'ulteriore soprannome di Mattarellum in riferimento al nome del relatore e ritenne a suo giudizio illusorio il tentativo di creare un sistema prevalentemente maggioritario all'italiana attraverso il "Minotauro". La Legge Mattarella configurava un sistema elettorale maggioritario, corretto da una sensibile quota proporzionale pari ad un quarto dei seggi di ciascuna assemblea. In prima istanza, il territorio nazionale era suddiviso in 475 collegi uninominali per la Camera, e in 232 per il Senato. L'attribuzione di questo primo gruppo di seggi avveniva molto semplicemente in base ad un sistema maggioritario a turno unico plurality: veniva eletto parlamentare il candidato che avesse riportato la maggioranza relativa dei suffragi nel collegio. Nessun candidato poteva presentarsi in più di un collegio. I rimanenti seggi erano invece assegnati con un metodo tendenzialmente proporzionale, funzionante però con meccanismi differenziati fra le due assemblee. Per quanto riguarda la Camera, l'elettore godeva di una scheda elettorale separata per l'attribuzione dei 155 seggi residui, cui accedevano solo i partiti che avessero superato la soglia di sbarramento nazionale del 4%. Il calcolo dei seggi spettanti a ciascuna lista veniva effettuata nel collegio unico nazionale mediante il metodo Hare dei quozienti naturali e dei più alti resti; tali seggi venivano poi ripartiti, in ragione delle percentuali delle singole liste a livello locale, fra le 26 circoscrizioni plurinominali in cui era suddiviso il territorio nazionale, e all'interno delle quali i singoli candidati - che potevano corrispondere a quelli presentatisi nei collegi uninominali - venivano proposti in un sistema di liste bloccate senza possibilità di preferenze. Il meccanismo era però integrato dal metodo dello scorporo, volto a dar compensazione ai partiti minori fortemente danneggiati dall'uninominale: successivamente alla determinazione della soglia di sbarramento, ma antecedentemente al riparto dei seggi, alle singole liste venivano decurtati tanti voti quanti ne erano serviti a far eleggere i vincitori nell'uninominale - cioè i voti del secondo classificato più uno - i quali erano obbligati a collegarsi ad una lista circoscrizionale.Per quanto riguarda il Senato, gli 83 seggi proporzionali venivano assegnati, secondo il dettato costituzionale, su base regionale. In ogni Regione venivano assommati i voti di tutti i candidati uninominali perdenti che si fossero collegati in un gruppo regionale, ed i seggi venivano assegnati utilizzando il metodo D'Hondt delle migliori medie: gli scranni così ottenuti da ciascun gruppo venivano assegnati, all'interno di essa, ai candidati perdenti che avessero ottenuto le migliori percentuali elettorali. Ancor più che alla Camera, ove lo scorporo era parziale, lo scorporo totale previsto per il Senato faceva funzionare la quota proporzionale di fatto come una stramba quota minoritaria, in aperto contrasto con l'impianto generale della legge elettorale. I “compagni” erano arrivati col contagocce, ma all’uscita, si sono dileguati come neve al sole. Ora toccherebbe alle primarie del Centrodestra. Il condizionale è ‘molto’ d’obbligo. Le democrazia in Italia è ancora grezza e rozza, se non grossolana.. Domenico Salvatore




Le Fotografie della serata 










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