L'odierno arresto di Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo,
rispettivamente ex sindaco ed ex assessore al Comune di Rende, i quali
avrebbero ricevuto il sostegno della cosca Lanzino – Presta – Di Puppo
alle elezioni provinciali del 2009, in cambio di un finanziamento con
risorse pubbliche alla cooperativa "Rende 2000", evidenzia ancora una
volta come in Calabria alcuni candidati si servano dell'apporto
elettorale della 'ndrangheta, i cui uomini non disdegnano di potere
fare affidamento su "amici" negli Enti locali.
Le responsabilità dei due uomini politici erano già apparse
nell'inchiesta che ha portato all'operazione "Terminator 4" contro la
cosca Lanzino – Ruà, tanto che fin dal 31 maggio 2012 con atto
ispettivo parlamentare avevo proprio chiesto di far luce sulla
gestione amministrativa del Comune di Rende nel periodo in cui i due
politici ricoprivano la carica di Sindaco e assessore.
"Azione amministrativa dissennata (perché contraria ai principi di
economicità ed efficienza) ed illecita" scrive il GIP nell'ordinanza
di custodia cautelare.
Forse se l'attenzione del PD calabrese, del Governo Nazionale del
tempo e della Magistratura si fosse manifestata quando il 14 novembre
2007, quindi ben cinque anni fa, con allora sindaco Umberto Bernaudo,
presentai la prima interrogazione su quell'amministrazione Comunale,
non ci sarebbe stata la possibilità anche per quei politici coinvolti
nell'operazione odierna di accedere ad ulteriore carriera politica.
Anche oggi lo scorrimento della notizia relativa al coinvolgimento dei
due uomini politici calabresi sui titoli dei mass- media richiama
l'assoluta necessità della "pulizia" alla quale dovrebbero attenersi
tutti i Partiti politici nella formazione delle liste elettorali.
On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia
Roma, 15 novembre 2012

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