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Senza le autorizzazione il titolare di appalto di manutenzione per i mezzi della “Leonia”



Reggio Calabria 29 ottobre 2012 - Ambito dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale, effettuati nel corso della mattinata odierna in reggio calabria, i carabinieri denunciavano in stato di libertà, alla procura della repubblica presso il tribunale di reggio calabria, g.f. classe 1978, titolare di un autofficina metalmeccanica poiché ritenuto responsabile, di aver avviato l’attività in parola, in assenza della prescritta autorizzazione o del previsto parere degli organi amministrativi preposti, in relazione alle emissioni in atmosfera, nonché per uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione.

Le indagini condotte dai carabinieri del n.o.e. consentivano di accertare che il medesimo, titolare di appalto di manutenzione per i mezzi della leonia”, aveva avviato tale attività senza munirsi delle autorizzazioni previste e senza dotarsi di un idoneo sistema di depurazione, per gli scarichi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, prodotti dal ciclo di lavorazione dell’azienda.
al termine dell’accertamento, considerata la gravità dei fatti accertati, si procedeva al sequestro preventivo dell’officina metalmeccanica.

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1 Commenti

  1. SEQUESTRO OFFICINA NEL REGGINO
    In data 26 ottobre 2012 un’azienda presente sul territorio da oltre quarant’anni è stata posta sotto sequestro dai carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Reggio Calabria, che per “caso” hanno avviato un accertamento sulla ditta che aveva accettato di eseguire provvisoriamente la manutenzione sui veicoli della “Leonia”, essendo una delle poche realtà sul territorio in grado di effettuare questo servizio. I carabinieri hanno riscontrato la mancanza da parte della stessa dell’autorizzazione Provinciale per ciò che riguarda l’emissione di gas in atmosfera, nonché lo scarico di acque reflue industriali. Precisiamo che tale autorizzazione è obbligatoria in quasi tutte le attività artigianali e industriali ma che, purtroppo per la poca informazione delle amministrazioni pubbliche e dei commercialisti, in pochi possiedono, e che l’azienda in questione è considerata a basso rischio ambientale, non si tratta certo dell’ILVA! La Legge però non ammette ignoranza e senza dare modo di porre rimedio e richiedere l’autorizzazione, procede all’immediato sequestro dell’Officina ponendo i sigilli, non permettendo al titolare e ai numerosi lavoratori di svolgere la loro attività che non era certamente incentrata solo sui lavori della Leonia, in quanto l’azienda svolgeva numerosi lavori per enti pubblici e ditte private. Improvvisamente persone che da una vita lavorano onestamente si sono viste trattate da criminali perdendo il lavoro, creando così un danno materiale e d’immagine a una delle poche realtà rimaste ancora in vita nella nostra Terra. Tutto questo deve fare riflettere soprattutto in un periodo come questo, dove nel nostro paese non si sente parlare altro che di disoccupazione in aumento, di suicidi di padri di famiglia e imprenditori che non riescono più a sopportare la pesante pressione fiscale e il continuo accanimento giudiziario e burocratico. E lo Stato che fa, manda altra gente a casa, fermando un’azienda che dava lavoro a tante famiglie, solo per questioni burocratiche, quando, invece con un po’ di buon senso, si poteva diffidare la stessa e obbligarla a mettersi in regola entro un termine previsto. Ormai di corretto in questo paese è rimasto proprio poco…….e i nostri politici continuano a parlare di crescita!
    Anonimo Calabrese

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