Ritrovate le
antiche corone che cingevano
il capo della Annunciata di Antonello Gagini a
Bagaladi
Lo scrupoloso restauro che in questi giorni si sta
svolgendo nella chiesa di San Teodoro Martire a Bagaladi, sul gruppo scultoreo
dell'Annuciazione di Antonello Gagini, continua a regalare sempre nuove ed
entusiasmanti soprese. Una attenta
campagna di indagini diagnostiche ha infatti identificato la natura dei colori
che in origine decoravano i preziosi marmi, riportati all'antico splendore,
durante le operazioni di pulitura svolte nell'ambito del progetto
"Rinasciamento d'Aspromonte", promosso dal comune di Bagaladi con il
sostegno dell'Ente Parco Nazionale d'Aspromonte. Ad impreziosire il capolavoro
d'arte più significativo dell'Aspromonte sono un interessante rosa di colori,
quali l'indaco, il cinabro e il minio, nonché sottilissime lamine d'oro,
rinvenute in più parti delle sculture e persino sugli elementi architettonici
che compongono l'edicola rinascimentale. Ogni piccolo particolare di questa
meravigliosa opera del Gagini è visibile al pubblico grazie all'organizzazione
di un cantiere di restauro aperto, curato dal dott.re Pasquale Faenza, con la
collaborazione attiva degli staggisti dell'Accademia de L'Aquila e del Cesma di
Torino. Il cantiere di restauro, fruibile tutti i sabati e le domeniche, offre
la possibilità di entrare nel vivo delle operazioni di recupero e
valorizzazione del meraviglioso gruppo scultoreo di Antonello Gagini,
coadiuvate nei dettagli dalla Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio
Calabria e la provincia di Vibo Valentia e dall'Ufficio dei Beni Culturali
dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Il servizio
didattico, organizzato dalla cooperativa Grecale, garantisce al pubblico visite
guidate incentrate sulla storia del capolavoro rinascimentale, commissionato nel 1504 da Jacopo Verduci, un
prete greco, orginario del vicino borgo di San Lorenzo. Sempre al Verduci si
deve con molta probabilità anche la costruzione della chiesa dell'Annunciata, i
cui resti furono inglobati dopo il terremoto del 1908, nella residenza dei
Conti Pannuti di Bagaladi, ultimi possessori del gruppo scultoreo del Gagini.
Sconosciute sono invece le dinamiche che spinsero il prete greco, Jacopo
Verduci, a rivolgersi al più rinomato scultore del momento per impreziosire la
sua cappella di famiglia a Bagaladi, a quel tempo, quasi interamente grecofono.
Tuttavia proprio in questi giorni sono state
identificate, attraverso documenti d'archivio, le due antiche corone di argento
che un tempo cingevano il capo della Madonna del gruppo scultoreo di Antonello
Gagini. Si tratta di due interessanti manufatti di argenteria di epoca diversa
e di differenti scuole, probabili ex voto, rimasti custoditi per anni tra i
tesori della Parrocchia di San Teorodo Martire di Bagaladi. La più antica
potrebbe addirittura datarsi al XVI secolo ed assegnarsi ad una bottega
argentiera messinene. La più tarda è invece da attribuire ad un argentiere
napoletano della metà dell'Ottocento. I due manufatti saranno restaurati grazie
al contributo del parroco don Giuseppe Manti, desideroso di regalare alla
comunità bagalase due cimeli della storia stessa del paese del Tuccio, in vista
del suo prossimo trasferimento nella frazione di Prunella, dopo 10 anni
trascorsi nella parrocchia di Bagaladi. Soddisfatta la direttrice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia,
la Dott.ssa Anna Maria Guiducci,
il direttore dell'Ufficio beni culturali dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria –
Bova, Don Demetrio Sarica e il Presidente del Parco Nazionale dell'Aspromonte,
Giuseppe Bombino, il quale insieme all'amministrazione di Bagaladi puntano a
fare del restauro dell'Annunciazione di Antonello Gagini un esempio di
valorizzazione dell'intero patrimonio storico artistico del Parco Nazionale
dell'Aspromonte.
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