Reggio Calabria 14 novembre 2015 - Stupisce come dei parlamentari
della Repubblica Italiana possano arrivare ad un punto talmente basso da
sfruttare maldestramente una catastrofe naturale, come l’alluvione subita dai
territori calabresi nelle scorse settimane, per pura propaganda, mistificando
la realtà.
I penta stellati Dieni, Morra,
Nesci e Parentela, infatti, con l’apparente obiettivo -non volendo considerare
una certa incapacità politica- di screditare il lavoro della Regione Calabria,
con in testa il presidente Oliverio, riconosciuto da amministratori e
cittadini, hanno diffuso delle dichiarazioni prive di approfondimento e
mancanti di fondamentali chiarimenti. Dopo aver fatto passerella nei comuni
colpiti dalle forti piogge, immaginando di raggirare i cittadini con informazioni
inesatte, e dopo aver balbettato qualche mezza frase nelle trasmissioni
televisive locali, offuscati dal concreto lavoro messo in atto dai
rappresentanti politici dell’amministrazione Oliverio e dalla estrema
competenza dei tecnici da esso stesso messi a capo di settori strategici, come
il Dipartimento Protezione Civile guidato dal dott. Carlo Tansi, hanno creduto
di poter sminuire quanto fatto con dichiarazioni prive di fondamento.
Per esclusivo dovere di
informazione nei confronti dei calabresi é bene chiarire che dal 9 marzo
scorso, quando il presidente Oliverio è stato nominato commissario delegato per
la realizzazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico,
insieme al soggetto attuatore, dott. Carmelo Gallo, la Regione Calabria ha
previsto e mandato in gara 88 interventi, da aggiungersi ai 22 programmati dal
dott. Croce dal 31 luglio 2014 al marzo 2015 e dai 5 (cinque) del commissario
Percolla dal 2011 al luglio 2014, impegnando circa 157 milioni di euro. Si
tratta di opere aggiudicate e pronte a partire che verranno completate entro
dodici mesi. Dimenticano poi di chiarire i parlamentari grillini che per un APQ
costituito da 185 progetti, circa 100 -su un totale di 137 ad oggi aggiudicati-
partono grazie all’incessante lavoro della attuale amministrazione regionale
guidata da Mario Oliverio. Inoltre, sempre su pressante richiesta del
presidente della giunta regionale, sono state sbloccate ulteriori 12 opere che
diverranno cantiere nei prossimi mesi, per una spesa di 20 milioni di euro.
Dati eclatanti per l’intero
panorama nazionale tanto da rendere la Calabria una delle regioni di punta per
i risultati ottenuti, certamente un esempio per il Mezzogiorno. Un impegno
riconosciuto già a settembre scorso quando la nostra regione è stata chiamata a
far parte della cabina di regia nazionale sul dissesto,
attraverso la qualificata presenza del dott. Carmelo Gallo.
I quattro parlamentari
continuano, poi, a propagandare false informazioni quando dicono che il
Dipartimento di Protezione Civile non ha ancora ricevuto da Catanzaro la
documentazione necessaria al Governo per deliberare lo stato di emergenza.
Anche in questo caso è opportuno chiarire che la documentazione in questione è
costituita dalle schede riportanti i danni che i Comuni hanno avuto tempo di
inviare entro quest’oggi. Non avrebbe avuto senso chiedere agli enti comunali
di chiudere in maniera superficiale e veloce le suddette schede per il solo
motivo di sbandierare la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del
Governo centrale se questa non conteneva l’esatta conta dei danni. Inoltre,
agli enti territoriali è stata concessa una proroga di oltre un mese e mezzo
sui termini di inserimento dei progetti a favore della mitigazione del rischio
idrogeologico nella banca dati nazionale, in attesa che gli stessi possano
essere finanziati dal piano nazionale. Dovrebbero infine sapere i suddetti
parlamentari che le opere inserite nella banca dati vengono inviate dai Comuni
e risultano essere in fase preliminare per il semplice motivo che per diventare
esecutivi necessitano di essere elaborati da professionisti esterni che gli
enti comunali non sono in grado di compensare economicamente.
In fasi così delicate per i
territori si farebbe bene a far fronte comune cercando di offrire le proprie
competenze e capacità piuttosto che negare l’evidente lavoro che permette alla
Locride, a meno di due settimane dall’alluvione, di poter accedere nuovamente
alla linea ferroviaria e alla viabilità stradale e, soprattutto, di aver potuto
contare su una politica attenta e presente che non ha osato strumentalizzare i
disagi dei cittadini.
Sebi Romeo, capogruppo del
Partito Democratico in consiglio regionale
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