Reggio
Calabria, 06.11.2015
|
ASSESTATO UN DURO COLPO ALL’IMPRENDITORIA REGGINA CONTIGUA ALLA
’NDRANGHETA. APPLICATA UNA MISURA DI PREVENZIONE PERSONALE E PATRIMONIALE NEI
CONFRONTI DI N. 2 IMPRENDITORI CON LA CONFISCA IN CALABRIA ED IN LOMBARDIA DI
COMPENDI E QUOTE AZIENDALI DI 9
SOCIETA’, 220 BENI IMMOBILI E 22 RAPPORTI FINANZIARI, IL TUTTO PER UN
VALORE STIMATO PARI A OLTRE 214 MILIONI DI EURO.
|
Personale del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza e del Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria ha eseguito, sotto il
coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nei confronti
di n. 2 imprenditori reggini, SICLARI
Pietro[1]
e RAPPOCCIO Pasquale[2],
una misura di prevenzione sia personale (sorveglianza
speciale di pubblica sicurezza della durata di 3 anni e 6 mesi) che patrimoniale, confiscando loro
in Calabria ed in Lombardia n. 9 società,
n. 220 beni immobili e n. 22 rapporti finanziari, il tutto per un
valore stimato pari a oltre 214 milioni
di euro.
Tale provvedimento rappresenta l’epilogo della
complessa e articolata attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria - G.I.C.O.
e dal Centro Operativo della D.I.A.
di Reggio Calabria e che ha permesso di accertare un’ingiustificata
discordanza tra il reddito dichiarato e il patrimonio a disposizione,
direttamente o indirettamente, dei due imprenditori che, sebbene abbiano mantenuto
nel tempo una facciata di rispettabilità, sono risultati essere contigui con
esponenti della locale criminalità organizzata reggina tra cui quelli intranei
alle cosche TEGANO e CONDELLO di Reggio Calabria, ALVARO di Sinopoli, BARBARO di Platì e LIBRI di Cannavò.
A tal fine è stata estrapolata e acquisita copiosa
documentazione - ufficiale e non - quale contratti di compravendita di beni
mobili e immobili, di quote societarie, nonché atti di partecipazione e aggiudicazione
di beni messi all’asta dal locale Tribunale fallimentare, atti notarili,
scritture private ecc., necessari a ricostruire ogni singola operazione
economica operata dai due imprenditori reggini e dai rispettivi nuclei
familiari. Il materiale così acquisito è stato oggetto, quindi, di circostanziati
approfondimenti, tesi a ricostruire, con dovizia di particolari, tutte le
articolate operazioni societarie effettuate da SICLARI Pietro e da RAPPOCCIO Pasquale e dai
rispettivi nuclei familiari, le quali, nel corso dell’ultimo ventennio, hanno determinato
un arricchimento decisamente anomalo, se rapportato alla lecita capacità
reddituale dichiarata dai soggetti investigati.
SICLARI Pietro, noto
imprenditore nei settori edilizio, immobiliare e
alberghiero, era stato tratto in arresto
il 17 novembre 2010 dalla D.I.A. di
Reggio Calabria per estorsione aggravata dall’art.7 L.203/91, nell’ambito
dell’operazione denominata “Entourage”, in esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di 7
soggetti dal GIP di Reggio Calabria. Il SICLARI, in particolare, avvalendosi
anche della forza di intimidazione derivante dagli stretti rapporti con alcune
delle cosche mafiose della provincia di Reggio Calabria, avrebbe minacciato di
morte un prossimo congiunto di un suo dipendente e costretto quest’ultimo a
formalizzare le proprie dimissioni dall’azienda rinunciando alla propria
liquidazione. Tale episodio risale al mese di agosto 2006, quando,
successivamente ad una rapina avvenuta il 4.8.2006 presso gli uffici della
società “SICLARI Antonino e figli sas”,
il SICLARI ha cercato di sfruttare
la conoscenza di noti esponenti della criminalità organizzata per individuare
gli autori del delitto. Queste sue ricerche lo hanno condotto al presunto
basista della rapina, figlio del proprio dipendente, nei cui confronti ha poi
attuato le ritorsioni estorsive descritte.
Tale fatto ha
corroborato lo scenario tratteggiato dagli inquirenti, in cui è emersa in modo
inequivocabile la figura di SICLARI Pietro, imprenditore incline a voler gestire i propri affari avvalendosi
della fitta rete di collegamenti con esponenti della criminalità organizzata
con i quali, nel corso degli anni, ha consolidato stretti legami. La vicenda giudiziaria si è conclusa con
la sentenza di condanna alla pena di anni otto di reclusione ed euro
2.500,00 di multa, emessa in data 08/07/2013 dal Tribunale di Reggio Calabria.
La Sezione Misure di
Prevenzione del citato organo giudicante, con riferimento agli
accertamenti svolti dalla D.I.A.,
nell’odierno provvedimento ha così stigmatizzato la figura del SICLARI: “non vi sono dubbi sulla pericolosità sociale
del proposto in quanto indiziato di appartenere alla ‘ndrangheta. Tale
pericolosità, che certamente ha contrassegnato tutto il percorso di vita
imprenditoriale del SICLARI, deve ritenersi ancora attuale. …omissis…Ebbene, le
risultanze in atti hanno dimostrato una contiguità funzionale del proposto ad
importanti appartenenti delle cosche così profonda e soprattutto così risalente
nel tempo che non vi è motivo di ritenere sia venuta meno con il mero decorso
del tempo…..omissis…Il giudizio di persistente attualità della pericolosità
sociale è, del resto, avvalorato dalla circostanza che, per tutta la durata del
procedimento di prevenzione, il Siclari è stato agli arresti domiciliari avendo
il giudice di merito con riferimento all’estorsione aggravata ritenuto ancora
attuali le esigenze cautelari”.
Appare, altresì, particolarmente significativa la descrizione che il
prefato Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione, traccia di una delle imprese
riconducibili al SICLARI, la “SICLARI
Antonino & figli sas”: “Ritiene, infatti, il Collegio che l’impresa
di cui ci si occupa sia pienamente inquadrabile
nel genus della cd. impresa mafiosa …[]…L’impresa che fa capo all’imprenditore colluso ha ad oggetto
attività economiche lecite, è costituita da capitali leciti ma, al tempo
stesso, utilizza per lo svolgimento della propria attività metodi di carattere
mafioso e costituisce uno strumento di cui si serve l’organizzazione criminale
per seguire le proprie finalità illecite. L’esercizio di attività di impresa
con metodo mafioso non presuppone il diretto compimento di condotte minatorie e
violente da parte della medesima impresa, ma che la stessa operi normalmente,
cioè riceva richieste di lavori, sfruttando la forza intimidatrice
dell’organizzazione mafiosa di riferimento, sulla base de patti stretti con
essa. …[]…Le risultanze in atti conducono a ritenere che la SICLARI Antonino
& figli sas debba essere ricondotta a questa …[]…categoria: sussistono
plurimi e convergenti elementi di fatto che consentono di sostenere che la sas,
a prescindere dalla liceità o meno di parte delle risorse genetiche, si sia
progressivamente ampliata e sia cresciuta fino a diventare la realtà economica
fotografata dalle indagini solo grazie alla personale attività del proposto,
unico e incontrastato dominus della stessa il quale è riuscito ad ottenere
appalti del tutto al di fuori delle libere logiche concorrenziali attraverso lo
sfruttamento delle proprie conoscenze. …[]…La collusione con la ‘ndrangheta ha
permeato tutta la storia imprenditoriale del Siclari consentendo l’ascesa della
sas dallo stesso gestita e al contempo alla ‘ndrangheta di esercitare il
controllo sulle attività economiche della zona. Siclari Pietro, ben lungi
dall’essere un imprenditore vittima del sistema, incarna il tipico esempio di
imprenditore colluso”.
RAPPOCCIO Pasquale - già Presidente e proprietario
della squadra di pallavolo femminile reggina “MEDINEX”, militante nella massima
serie (A1), nonché socio della “Piero
Viola”, prestigiosa società sportiva che ha vantato decenni di presenza nel
massimo campionato di basket italiano - è un soggetto attualmente incensurato,
ma che è, tuttavia, coinvolto in importanti procedimenti penali volti a
contrastare lo sviluppo e la penetrazione delle potenti cosche di ‘ndrangheta negli
ambienti imprenditoriali e finanziari reggini.
Significativa della
vicinanza di RAPPOCCIO ad ambienti criminali di elevato spessore è la
circostanza riferita da un collaboratore di giustizia secondo la quale, in
occasione del matrimonio di una delle figlie di TEGANO Giovanni, lo stesso era
stato invitato e aveva partecipato al banchetto riservato a pochi intimi
organizzato dal cognato del citato imprenditore, SICILIANO Paolo. Ciò in quanto
RAPPOCCIO era ritenuto dalla cosca TEGANO un personaggio meritevole di
considerazione e, quindi, degno di prendere parte a dei festeggiamenti carichi
di significato simbolico all’interno della cultura che contraddistingue gli
ambienti mafiosi.
Altresì, è stato
documentato un articolato e quanto mai variegato quadro indiziario, da cui sono
emersi reiterati contatti di RAPPOCCIO Pasquale con altri esponenti di spicco
della locale criminalità comune e organizzata. Diverse sono le iniziative
imprenditoriali che lo vedono coinvolto con esponenti di spicco della
‘ndrangheta, tra le quali si evidenziano, a titolo esemplificativo, le
cointeressenze societarie nel lussuosissimo “Grand Hotel de la Ville” e nel “Piccolo
Hotel s.r.l.”.
Inoltre, RAPPOCCIO,
come emerge nell’ambito del procedimento “Reggio
Nord”, è tra gli ideatori e suggeritori del meccanismo formale atto a
schermare l’operazione di acquisto da parte della cosca CONDELLO della lucrosa
attività commerciale “Il Limoneto” -
storico locale di riferimento della movida reggina e palcoscenico della "Reggio bene" - nel più ampio
complesso immobiliare comprensivo di villaggio turistico acquistato tra il 2005
e il 2007 dalla “Welcome Investiments
Italia s.r.l.”, società partecipata da RAPPOCCIO e, in maniera occulta, dal
citato Pietro SICLARI.
In esecuzione del Decreto emesso dalla Sezione
Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria è stato confiscato il seguente patrimonio:
SICLARI Pietro
Ø intero patrimonio aziendale della SICLARI
Antonino & Figli S.a.s. con sede legale in Reggio Calabria, via del
Gelsomino nr. 45 (Partita Iva: 00977190800);
Ø 33% delle quote societarie della GRUPPO
GESTIONI SANITARIE S.r.l., con sede legale in Reggio Calabria, via del
Gelsomino nr. 45 (Partita Iva 02109400800);
Ø 24,77% delle quote societarie della GESAM
S.p.A. (grandi esercizi - servizi alberghieri e mense S.p.A.), con sede
legale in Villa San Giovanni (RC), via Umberto Zanotti Bianco nr. 9 (Partita
Iva 01150860805), società proprietaria del prestigioso “Grand Hotel de la Ville” 4*
Sup. di Villa San Giovanni;
Ø 28,85% delle quote societarie della PICCOLO
HOTEL S.r.l., con sede legale in Villa San Giovanni (RC), Piazza Stazione
nr. 1 (Partita Iva 00105490809). La PICCOLO
HOTEL S.r.l. è proprietaria del noto complesso alberghiero “Plaza
Hotel Comfort” di Villa San Giovanni (RC);
Ø 15% delle quote societarie della OTTO
S.r.l., con sede in Reggio Calabria, via Aspromonte nr. 38 (Partita Iva 00739190809);
Ø 50% delle quote societarie della WELCOME
INVESTMENTS ITALIA S.r.l., con sede legale in Reggio Calabria, via del
Gelsomino nr. 45 (Partita Iva 80119590588). La WELCOME INVESTMENTS ITALIA S.r.l. detiene l’80% delle quote della JONIO BLU S.r.l., proprietaria del
complesso alberghiero “Villaggio
Jonio Blu” di Bianco (RC);
Ø 206 beni immobili, tra villette, appartamenti di pregio, autorimesse e
terreni intestati al proposto ed alle società allo stesso riconducibili;
Ø
16 rapporti finanziari per oltre 1.600.000,00 euro.
RAPPOCCIO Pasquale
Ø 89% delle quote societarie della NUOVO
BASKET VIOLA REGGIO 98 S.r.l., con sede legale in Reggio Calabria via Pio XI
nr. 337 (Partita Iva 01510330804);
Ø 67% delle quote societarie della GRUPPO
GESTIONI SANITARIE S.r.l., con sede legale in Reggio Calabria, via del
Gelsomino nr. 45 (Partita Iva 02109400800);
Ø 40% delle quote societarie della ICRAS
S.r.l., con sede legale in Reggio Calabria, via Reggio Campi nr. 30 - Rione
A (Partita Iva 06042361003);
Ø 34% delle quote societarie della ICARUS
S.r.l., con sede legale a Milano, via Luigi Anelli nr. 2 (Partita Iva
05953030961);
Ø 26% delle quote societarie della GESAM
S.p.A. (grandi esercizi - servizi alberghieri e mense S.p.A.), con sede
legale in Villa San Giovanni (RC), via Umberto Zanotti Bianco nr. 9 (Partita
Iva 01150860805), società proprietaria del prestigioso “Grand Hotel de la Ville” 4*
Sup. di Villa San Giovanni;
Ø 28,86% delle quote societarie della PICCOLO
HOTEL S.r.l., con sede legale in Villa San Giovanni (RC), Piazza Stazione
nr. 1 (Partita Iva 00105490809). La PICCOLO
HOTEL S.r.l. è proprietaria del noto complesso alberghiero “Plaza
Hotel Comfort” di Villa San Giovanni (RC);
Ø 50% delle quote societarie della WELCOME
INVESTMENTS ITALIA S.r.l., con sede legale in Reggio Calabria, via del
Gelsomino nr. 45 (Partita Iva 80119590588). La WELCOME INVESTMENTS ITALIA S.r.l. detiene l’80% delle quote della JONIO BLU S.r.l., proprietaria del
complesso alberghiero “Villaggio
Jonio Blu” di Bianco (RC);
Ø 14 beni immobili siti nella Provincia di Reggio Calabria e Milano;
Ø 6 rapporti finanziari per oltre 72.000,00
euro.
Conclusivamente il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e la
D.I.A. di Reggio Calabria hanno proceduto all’esecuzione nei confronti dei
sopra citati imprenditori reggini di una misura di prevenzione sia personale (sorveglianza speciale di pubblica sicurezza
della durata di anni 3 e mesi 6) che patrimoniale confiscando loro n. 9 società, n. 220 immobili e n. 22
rapporti finanziari, il tutto per un valore stimato pari a oltre 214 milioni di euro.
Reggio Calabria, 06
novembre 2015





0 Commenti