‘Quand’ i scecchi si sciarriunu, i baridi levunu ‘a furia’
Domenico Salvatore
Quanti consigli comunali abbiamo visto in cinquant’anni di giornalismo, in giro per la Calabria? Lasciamo stare…Le differenze ci sono fra una provincia e l’altra. Comuni estremamente efficienti, funzionali ed efficaci. Almeno sino agli Anni Settanta e parte degli Anni Ottanta del XX° Secolo. Realizzavano opere faraoniche, che duravano cent’anni; perché amministravano il bene comune con serietà, onestà, senso della politica e dello Stato, lungimiranza, dialogo e confronto delle idee. Oppure, Comuni, che non ce la facevano a gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione; e passavano da uno scioglimento all’altro. I Commissari Prefettizi, che conoscevano le leggi, meglio delle loro tasche, gestivano alla grande e mettevano a posto tutti gli strafalcioni, gli svarioni e le papere della Giunta, del Sindaco e del Consiglio Comunale. Purtroppo il tempo a loro disposizione era sempre corto, cortissimo. La classe politica non s’inventa. Dipende dal tenore culturale; dallo spessore socio-economico; dalla statura politica. Durante il Risorgimento, il centro della vita era Pentidattilo, sede anche del Comune. Melito nuovo, che poi diventò “Paese Vecchio”, si sviluppò in era fascista. Dominavano i podestà Nel dopoguerra
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1809-1810 CURATOLA Fortunato Lista Civica Sindaco
1811-1812 CILEA Giuseppe Lista Civica Sindaco
1812-1816 MANDALARI Antonio Maria Lista Civica Sindaco
1817-1818 DE BLASIO Giuseppe Maria Lista Civica Sindaco
1819-1821 CILEA Francesco Lista Civica Sindaco
1822-1830 MALAVENDA Bruno Lista Civica Sindaco
1831-1834 SQUILLACI Mario Lista Civica Sindaco
1835-1839 MALAVENDA Gian Battista Lista Civica Sindaco
1840-1843 ALATI Antonino Lista Civica Sindaco
1844-1846 MALAVENDA Gian Battista Lista Civica Sindaco
1847-1850 ALATI Antonino Lista Civica Sindaco
1851-1855 TROPEA Tommaso Lista Civica Sindaco
1856-1860 VIOLA Domenico Lista Civica Sindaco
1860-1869 AMATO Antonino Lista Civica Sindaco
1870-1872 TROPEA Pietro Lista Civica Sindaco
1873-1876 ALATI Domenico Lista Civica Sindaco
1876-1878 TROPEA Alessandro Lista Civica Sindaco
1878-1879 CASILE Saverio Lista Civica Sindaco
1881-1884 ALATI Domenico Lista Civica Sindaco
1885-1889 ZEMA Giovanni Lista Civica Sindaco
1890-1891 CURATOLA Vincenzo Lista Civica Sindaco
1892 ALATI Domenico Lista Civica Sindaco
1893-1895 ZEMA Giovanni Lista Civica Sindaco
1896 ALATI Domenico Lista Civica Sindaco
1897-1898 PATAMIA Salvatore Lista Civica Sindaco
1898-1899 FAMILIARI Pietro Lista Civica Sindaco
1900-1901 EVOLI Edoardo Lista Civica Sindaco
1902-1903 TROPEA Luigi Lista Civica Sindaco
1905-1912 PATAMIA Salvatore Lista Civica Sindaco
1914-1915 NAMIA Pasquale Lista Civica Sindaco
1916-1920 Gestione Commissariale Gestione Commissariale Gestione Commissariale
1920-1922 SERGI Paolo Lista Civica Sindaco
1923-1926 Gestione Commissariale Gestione Commissariale Gestione Commissariale
1927-1930 LAGANA' Pasquale Podestà Podestà
1931-1934 SURFARO Giuseppe Podestà Podestà
1935-1936 Gestione Commissariale Gestione Commissariale Gestione Commissariale
1937-1941 TROPEA Francesco Podestà Podestà
1942-1943 LASCO Vincenzo Podestà Podestà
1944-1945 RAMIREZ Antonio Lista Civica Sindaco
1946-1951 CURATOLA Gaetano Giuseppe Lista Civica Sindaco
1953-1955 SERGI Bruno Lista Civica Sindaco
1956 ORLANDO Paolo Lista Civica Sindaco
1957 PANSERA Salvatore Lista Civica Sindaco
1958-1961 FAMILIARI Antonino Lista Civica Sindaco
1962-1964 ZAMPAGLIONE Antonio Lista Civica Sindaco
1965-1969 ORLANDO Paolo Lista Civica Sindaco
1970-1976 FAMILIARI Antonino Lista Civica Sindaco
1977-1977 Gestione Commissariale Gestione Commissariale Gestione Commissariale
1978-1978 FAMILIARI Antonino Lista Civica Sindaco
1979-1983 ALOI Antonino Lista Civica Sindaco
1983-1987 IARIA Giuseppe Lista Civica Sindaco
1987-1991 IARIA Giuseppe Lista Civica Sindaco
1991-1993 Gestione Commissariale Gestione Commissariale Gestione Commissariale Sospensione consiglio ex art. 143 D. Lgs. 267/2000. Affidamento gestione ex art. 143 D. Lgs. 267/2000(durata 18 mesi). Proroga 6 mesi.
1993-1996 LAFACE Umberto Lista Civica Sindaco
1996-1998 Gestione Commissariale Gestione Commissariale Gestione Commissariale Sospensione consiglio ex art. 143 D. Lgs. 267/2000. Affidamento gestione ex art. 143 D. Lgs. 267/2000(durata 18 mesi). Proroga 6 mesi.
1998-2002 TRIPODI Mario Lista Civica Sindaco
2002-2007 IARIA Giuseppe Lista Civica Sindaco
2007-2012 IARIA Giuseppe Lista Civica Sindaco
2012-2013 COSTANTINO Gesualdo Lista Civica Sindaco
febbraio 2013 marzo 2013 FORTUNA Salvatore Gestione Commissariale Vice Prefetto Sospensione consiglio ex art. 141 D. Lgs. 267/2000 - D.P. 11145 del 19 febbraio 2013 (Dimissioni di oltre la metà dei consiglieri assegnati).
marzo 2013 maggio 2015 Gestione Commissariale
Dott.ssa Giuseppina Di Raimondo, viceprefetto - Prefettura di Caltanissetta; Dott. Antonio Giannelli, viceprefetto -Prefettura di Forlì; Dott.ssa Rossana Pennestrì, funzionario economico finanziario, Prefettura di Messina
Gestione Commissariale Gestione Commissariale Sospensione consiglio ex art. 141 D. Lgs. 267/2000 - D.P. 11145 del 19 febbraio 2013 (Dimissioni di oltre la metà dei consiglieri assegnati). Sospensione consiglio ex art. 143 D. Lgs. 267/2000 - D.P. 599 del 25 febbraio 2013. Affidamento gestione ex art. 143 D. Lgs. 267/2000 D.P.R. 9 aprile 2013 (durata 18 mesi). Proroga 6 mesi D.P.R. 2 luglio 2014.
maggio 2015 in carica Giuseppe Salvatore Meduri Lista Civica Sindaco
Nel dopoguerra, si diceva, dopo l’avvento della Repubblica, fu sindaco il marchese Antonio Ramirez, poi CURATOLA Gaetano Giuseppe e quindi Bruno Sergi. Ma negli Anni Cinquanta e Sessanta, la lotta per il primato vide protagonisti, Nino Familiari e Paolo Orlando. Inframmezzata da Salvatore Pansera ed Antonio Zampaglione. Arriviamo così all’era Antonino Aloi, primario, all’ospedale, sindaco e presidente della squadra di calcio. Poi, l’era di Iaria Giuseppe, sindaco per quattro volte. alternata da Mario Tripodi. A Iaria, successe Gesualdo Costantino ed infine l’ingegnere Giuseppe Meduri. A partire dagli Anni Sessanta e più marcatamente Anni Settanta, abbiamo seguito, anche i Consigli Comunali di Melito Porto Salvo. Quando il giornalista-avvocato Carmelo Malara poi redattore della RAI di Cosenza, anche presidente del Comitato di Gestione dell’Usl 30, intitolata a suo nome dopo la scomparsa, ci lasciò in eredità, se si potesse dire, la corrispondenza della Gazzetta del Sud da Punta Pellaro a Brancaleone. Scripta manent, verba volant. Scrivemmo per conto ed in nome anche di sei-sette giornali quotidiani, settimanali, quindicinali, mensili e bimestrali, radio e televisione, agenzie di stampa. Caposervizio di “L’Avvenire di Calabria”. Direttore anche di “Il Provinciale ed il Nuovo provinciale”, Delia Polis e Melitoonline sul web. Ci stiamo occupando ancora di consigli comunali; e non solo. Come i nostri lettori sovrani, sanno. Basta cliccare su Reggiopress. Gli argomenti più battuti sono stati: la spazzatura; le scuole, la pubblica illuminazione; la rete idrica e fognante; i cimiteri, la viabilità interna ed esterna; i debiti; l’inquinamento; i ricorsi al TAR, tanto per cambiare; la stampa…di parte, se non ‘contraria’ e bugiarda. Quisquilie e pinzillacchere! Ci perdonerà, il sindaco ingegnere Giuseppe Meduri, ma, non siamo d’accordo con lui. Anzi ci sentiamo offesi e vilipesi, perché nella sua catilinaria scaraventata contro i giornali; o filippica scagliata contro i giornalisti; fatwa cerbottanata contro la comunicazione, non ha fatto nessunissima distinzione o distinguo, fra un giornale e l’altro. Ci ha accomunati ed allineati ai suoi “nemici”. Ha sparato nel mucchio per dirla tutta. La nostra testata giornalistica, non ce l’ha con il Sindaco, la Giunta, il Presidente del civico consesso, la maggioranza, il Consiglio Comunale, la minoranza. Noi abbiamo sempre tentato di cercare, di trovare la verità. Non ci serviamo del giornale a mo’ di clava per toglierci uno sfizio od il sassolino dalla scarpa; per vendicarci; per produrre danni, guasti e disservizi. Come altri hanno fatto e continuano a fare. I Sindaci ed i loro contorni ci hanno sempre sopportato come fumo negli occhi. Questa è storia. Ma, non siamo mai riusciti, a capire “perché”. Di sicuro c’è, che non abbiamo promosso, nessuna santa crociata contro il Sindaco e la Giunta. Anzi, siamo stati accusati di essere arrendevoli, accomodanti, cedevoli, flessibili e morbidi. Niente di tutto questo, ovviamente. Non vogliamo fare i bastian contrari a prescindere e spaccare il capello in quattro; e non vogliamo ciurlare nel manico o gettare l’acqua sporca con il bambino dentro. Abbiamo assistito ad un battibecco in aula fra un giornalista ed il sindaco a proposito del diritto negato all’informazione (attivo e passivo), che ci lascia perplessi. Domanda: può un sindaco d’emblèe od altra istituzione, di primo acchito, impedire e perfino limitare con atto autoritario, ad un giornalista iscritto all’Albo Nazionale, di esercitare la sua professione? Il Comune, il Sindaco od altra istituzione, non possono abrogare il comma 1 e 2 dell’articolo 21… Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. In altri termini ‘lor signori’, non devono autorizzare nessun giornalista. Sono diverse volte che sentiamo…”Possono riprendere i lavori del Consiglio Comunale solamente le testate autorizzate”…Autorizzate da chi? C’è una confusione di ruoli incredibile ed inammissibile. Il Sindaco o chi per lui, non può o non dovrebbe negare l’accesso all’aula consiliare od agli uffici preposti, al giornalista regolarmente accreditato, nell’esercizio delle sue funzioni; in mancanza oltretutto di apposita delibera, si materializza un abuso di potere vero e proprio; se non altro. L’arroganza del potere, non conosce confini. Ci auguriamo, che si tratti solamente di una svista, contrattempo, disguido ed incidente di percorso. Il Sindaco deve rispettare la Legge. La Legge è uguale per tutti e non può essere “modificata” ipso facto, ed adattata, arrangiata ed accomodata a sua immagine e somiglianza; se non uso e consumo. La stampa, ha diritto di criticare il Sindaco. Il Sindaco, ha diritto di criticare la stampa. Questo è pacifico e lapalissiano. Resta da vedere quanto asettica ed impersonale, equidistante, equilibrata ed obiettiva sia la stampa locale; e non solo. Questo è un altro paio di maniche. Abbiamo già espresso la nostra opinione, non soltanto su queste colonne, a proposito di certi settori dell’informazione, che ci è sembrata settaria, parziale, faziosa, partigiana, sovversiva ed aggressiva, senza giustificato motivo. Per esempio, Giuseppe Meduri è sindaco da quattro mesi, non da quattro anni o quarant’anni. Non si può, imputare la mole di problemi, guasti e danni remoti, che affondano nel tempo. Tipo, la g r a v i s s i m a situazione delle scuole cittadine, cenerentola, non solo a Melito. Meduri, ha prospettato le soluzioni, tutte praticabili. Comprese Musa e Prunella. Da dicembre anche il plesso della Marina. Purtroppo, i Rasputin, Bruto e Cassio, Caino, Tolomeo, Giuda e Catilina (…Quousque tandem, Catilina abutere patientia nostra?), soffiano sul fuoco della polemica e della guerra dei nervi. Una pericolosa deriva, che non porta da nessuna parte. E non aiuta, a trovare la necessaria lucidità. I nostri lettori, che hanno avuto la pazienza e la bontà di leggerci e di ascoltarci in questi anni, sanno bene, quante volte abbiamo tentato di dare una sterzata, di far sterzare con articoli ed interviste scritte ed in video ai sindaci, agli assessori, ai consiglieri, ai segretari di partito, ai sindacalisti, alle associazioni; di spingerli verso la strada maestra. Tempo perso signor maestro…”E ora, chi bbboli ‘sta Cassandra? Dassindi iri! Ma non tindi vai pi’ Fussatu, Laocoonte ? ”. Gli articoli sono lì, si possono rispolverare. Abbiamo detto e scritto e qui ci ripetiamo. La città di Melito, dev’essere ammodernata. Deve avere nuovi edifici scolastici alle elementari, alle medie ed alle superiori. E possibilmente una Facoltà Universitaria. Cosa, che già aveva in passato:Teologìa. Da qui a qualche anno, si avvierà verso i ventimila abitanti. Deve avere un Istituto Nautico, Alberghiero, Magistrale, Industriale, Tecnico, Musicale o di altro tipo. Per una pendolarità, che può solo fare bene. Un ritorno d’immagine in termini economici, politici, sociali e culturali. La viabilità, è rimasta al Medioevo. Servono le strade, le piazze, i parcheggi. Serve soprattutto una mentalità progressista. NO ai provincialismi! L’altro settore rimasto all’anno zero è lo sport. Le società fanno enormi sacrifici per arrivare addirittura in serie A; ma poi, devono ritirarsi e rinunciare a tutto. Non solo calcio, ma anche basket, volley, karate, ciclismo, atletica leggera. Servono le strutture sportive degne di questo nome, attrezzate di pista. Serve, la pace, la concordia, l’unione, l’amicizia; ed i valori morali ed ideali. Serve un secondo ponte a Prunella ed una seconda galleria sotto Paese Vecchio o più a monte. Serve, ammodernare la statale 183 per Bagaladi-Gambarie. Con progetti esecutivi degni di questo nome l’Europa finanzia tutto. In attesa del prolungamento delle quattro corsie autostradali da Reggio sino a Bova Marina. Non è ‘il libro dei sogni’, come bluffano certi falliti della politica, nanerottoli della cultura. Se non si esce da questo guado, la città di Melito non crescerà. Anzi, le sarà tolto, pure quello che ha. A partire dall’ospedale. Per decenni abbiamo scritto, che debba essere l’ospedale di tutto il comprensorio, da Motta ad Africo. Ma, i campanilisti di Melito, i nemici di sempre della città, ci hanno intralciato, ostruito e sbarrato. La risposta, è stata il sabotaggio, l’ostruzionismo, il boicottaggio. I bastian contrari, disfattisti, fatalisti, rassegnati, scettici, pessimisti, polemologi, non hanno ancora capito, che non giovi l’astio, il livore, l’animosità, il rancore, l’odio e le divisioni, se non spaccature diametrali. Tengono la città, sotto una cappa di piombo, e non la fanno ragionare e nè crescere. Un Consiglio Comunale aperto sulle scuole. Hanno parlato i soliti noti e qualche genitore, dopo ore di anticamera; non sono mancati nemmeno gli sproloqui, turpiloqui e vaniloqui. Un altro flop, come quello dei sit-in per pochi intimi davanti all’ospedale. Dialogo fra sordi e muti. Un messaggio all’acqua ed al vento. Nessuno, questo ci sembra scontato, se non assodato, si prenderà mai, la gravissima responsabilità di chiudere il nosocomio intitolato a “Tiberio Evoli”, salutare valvola di sfogo per gli assistiti del SSN della Città dei Bronzi. Anche perché, Reggio Calabria, sta scoppiando. A pagare, sono i malati e le famiglie; ma, anche gli stessi medici, aggrediti e pestati sul posto di lavoro; in corsia ed al Pronto Soccorso. Meduri, sul rilancio della struttura ospedaliera, ha avuto rassicurazioni dal commissario Massimo Scura, ma non trova troppi creduloni ed allocchi, disposti ad abboccare come pesciolini all’amo; a credere alle favole di Cappuccetto Rosso. Promessopoli, ha annichilito anche i gonzi, gli utili idioti ed i servi sciocchi. Se sono rose, fioriranno. Tempo fa, il primo cittadino, si lamentava in Consiglio della “strana” sparizione di mezzi e strumenti, patrimonio dell’Ufficio Tecnico. Avuto sentore che ‘gli operai della vigna del Signore’ ne fossero sprovvisti, gli eredi Latorre (la gentile signora Crocè), hanno provveduto ad un gratuito e congruo corredo…pale, picconi, carretta, decespugliatore, rastrello ecc.; salutato nel ‘salone degli oblò’, con scroscianti applausi a scena aperta Domenico Salvatore
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