Libero Quotidiano del 25 febbraio 2015
In fumo il 20% del valore
Altro che ripresa del mattone
Prezzi in caduta fino al 2016
L'agenzia americana Fitch smentisce l'ottimismo di governo e banche: le quotazioni reali non smettono di scendere.
Ininfluente il recente rimbalzo nelle compravendite
ATTILIO BARBIERI
¦¦¦ La gelata sul mercato
immobiliare prosegue. L'agenzia di rating internazionale Fitch ha pubblicato ieri un corposo report sul mattone
italiano che smonta la tesi
della ripresa.
Le compravendite
sono sì tornate a salire,
anche se soltanto dell'1,2%
ma il ritorno della domanda non è riuscito a invertire la tendenza al ribasso dei prezzi.
Così, dopo il calo del l'1,6%
nelle quotazioni fatto
registrare nel 2014, anche
per l'anno in corso è prevista una ulteriore riduzione.
E pure per il 2016 l'agenzia
newyorkese vede nero: ben
difficilmente la tendenza si
invertirà, portando il calo
complessivo al 20% rispetto alle quotazioni di picco raggiunte nel 2008.
L'aggiornamento contenuto
nel Mortgage market index
Italy fa piazza pulita dell'ottimismo ostentato nei mesi scorsi da governo e banche: a guidare il rimbalzo nella concessione di nuovi mutui sono le surroghe, i rifinanziamenti.
Fitch vede nero soprattutto per le nostre
regioni meridionali. Al
Sud le quotazioni sono già
scese del 27%, ben più di
quanto dica la media nazionale, e il trend si confermerà sia per l'anno in corso sia per il prossimo.
La forbice dei prezzi fra regioni del Nord e
Mezzogiorno è destinata
dunque ad ampliarsi.
A deprimere i corsi sul
mercato immobiliare contribuisce fra l'altro lo stock di
IL NOSTRO MERCATO
IMMOBILIARE SECONDO FITCH
5% La percentuale di mutui immobiliari in default a settembre 2014.
Dodici mesi prima era al 4,7% -1,6%
La flessione nei prezzi delle case registrata nel 2014 sull'anno
precedente -16%
Il calo delle quotazioni immobiliari rispetto al picco registrato nel 2008
-27%
La flessione dei prezzi al Sud
-20%
Il calo previsto al 2016 a livello nazionale
+7,3% P&G/L
L'erogazione di nuovi mutui, in massima parte destinati però a rifinanziare i vecchi
case escusse da banche ed
enti finanziatori ai mutuatari insolventi.
Dodici mesi or sono
ce n'erano oltre 500mila
pronte a finire all'asta. Ma sono rimaste in orbita di parcheggio vista la posta in gioco: l'arrivo simultaneo sul
mercato di una tale massa di abitazioni in vendita avrebbe fatto letteralmente precipitare
i prezzi.
Riletti alla luce dei dati diffusi ieri dalla Fitch le preoccupazioni
tedesche per l'esplosione
di una bolla immobiliare,
almeno in Italia, fanno
ridere. La realtà è un'altra:
mentre nelle prime sette
città della Germania i prezzidegli appartamenti sono saliti del 38% da 2010 in poi, da noi hanno continuato a scendere.
E al di fuori dei centri
urbani, il calo ha superato
addirittura il 50%. In molte
zone dello Stivale un immobile che fino al 2008 si vendeva a 200mila euro, ora riceve offerte d'acquisto a meno di
100mila.
Il quadro a tinte fosche
tratteggiato da Fitch trova
conferma per altro nei dati
diffusi in questi giorni da
Bankitalia: le compravendite
tornano a salire ma lo
sconto concesso resta nell'ordine del 16%.
E gli operatori
immobiliari che segnalano
una diminuzione dei
prezzi, sale dal 66% del terzo trimestre 2014 al 67,6 del quarto.
Se queste sono le premesse le previsioni negative dell'agenzia di rating trovanouna conferma nelle dinamiche
del mercato. «Tuttora
orientate in negativo», conferma
a Libero il presidente
di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici. Che aggiunge: «Per parlare di ripresa i tre fattori critici, vale a dire il numero delle compravendite,
il valore delle transazioni
e il tempo impiegato per
chiuderle, dovrebbero girarsi in positivo. E per ora non sta accadendo».
Ma c'è un altro elemento
che secondo gli economisti
dell'agenzia di New York frena l'erogazione di nuovi mutui immobiliari: i prestiti a basso rischio tra istituti di credito che potenzialmente sono
in grado di assorbire la liquidità destinabile all'acquisto di nuove case. Un fenomeno che ha di fatto vanificato per tutto il 2014 le iniezioni
di liquidità della Banca
centrale europea a vantaggio dell'economia e che rischia di segnare pure quest'anno e il prossimo.
In fumo il 20% del valore
Altro che ripresa del mattone
Prezzi in caduta fino al 2016
L'agenzia americana Fitch smentisce l'ottimismo di governo e banche: le quotazioni reali non smettono di scendere.
Ininfluente il recente rimbalzo nelle compravendite
ATTILIO BARBIERI
¦¦¦ La gelata sul mercato
immobiliare prosegue. L'agenzia di rating internazionale Fitch ha pubblicato ieri un corposo report sul mattone
italiano che smonta la tesi
della ripresa.
Le compravendite
sono sì tornate a salire,
anche se soltanto dell'1,2%
ma il ritorno della domanda non è riuscito a invertire la tendenza al ribasso dei prezzi.
Così, dopo il calo del l'1,6%
nelle quotazioni fatto
registrare nel 2014, anche
per l'anno in corso è prevista una ulteriore riduzione.
E pure per il 2016 l'agenzia
newyorkese vede nero: ben
difficilmente la tendenza si
invertirà, portando il calo
complessivo al 20% rispetto alle quotazioni di picco raggiunte nel 2008.
L'aggiornamento contenuto
nel Mortgage market index
Italy fa piazza pulita dell'ottimismo ostentato nei mesi scorsi da governo e banche: a guidare il rimbalzo nella concessione di nuovi mutui sono le surroghe, i rifinanziamenti.
Fitch vede nero soprattutto per le nostre
regioni meridionali. Al
Sud le quotazioni sono già
scese del 27%, ben più di
quanto dica la media nazionale, e il trend si confermerà sia per l'anno in corso sia per il prossimo.
La forbice dei prezzi fra regioni del Nord e
Mezzogiorno è destinata
dunque ad ampliarsi.
A deprimere i corsi sul
mercato immobiliare contribuisce fra l'altro lo stock di
IL NOSTRO MERCATO
IMMOBILIARE SECONDO FITCH
5% La percentuale di mutui immobiliari in default a settembre 2014.
Dodici mesi prima era al 4,7% -1,6%
La flessione nei prezzi delle case registrata nel 2014 sull'anno
precedente -16%
Il calo delle quotazioni immobiliari rispetto al picco registrato nel 2008
-27%
La flessione dei prezzi al Sud
-20%
Il calo previsto al 2016 a livello nazionale
+7,3% P&G/L
L'erogazione di nuovi mutui, in massima parte destinati però a rifinanziare i vecchi
case escusse da banche ed
enti finanziatori ai mutuatari insolventi.
Dodici mesi or sono
ce n'erano oltre 500mila
pronte a finire all'asta. Ma sono rimaste in orbita di parcheggio vista la posta in gioco: l'arrivo simultaneo sul
mercato di una tale massa di abitazioni in vendita avrebbe fatto letteralmente precipitare
i prezzi.
Riletti alla luce dei dati diffusi ieri dalla Fitch le preoccupazioni
tedesche per l'esplosione
di una bolla immobiliare,
almeno in Italia, fanno
ridere. La realtà è un'altra:
mentre nelle prime sette
città della Germania i prezzidegli appartamenti sono saliti del 38% da 2010 in poi, da noi hanno continuato a scendere.
E al di fuori dei centri
urbani, il calo ha superato
addirittura il 50%. In molte
zone dello Stivale un immobile che fino al 2008 si vendeva a 200mila euro, ora riceve offerte d'acquisto a meno di
100mila.
Il quadro a tinte fosche
tratteggiato da Fitch trova
conferma per altro nei dati
diffusi in questi giorni da
Bankitalia: le compravendite
tornano a salire ma lo
sconto concesso resta nell'ordine del 16%.
E gli operatori
immobiliari che segnalano
una diminuzione dei
prezzi, sale dal 66% del terzo trimestre 2014 al 67,6 del quarto.
Se queste sono le premesse le previsioni negative dell'agenzia di rating trovanouna conferma nelle dinamiche
del mercato. «Tuttora
orientate in negativo», conferma
a Libero il presidente
di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici. Che aggiunge: «Per parlare di ripresa i tre fattori critici, vale a dire il numero delle compravendite,
il valore delle transazioni
e il tempo impiegato per
chiuderle, dovrebbero girarsi in positivo. E per ora non sta accadendo».
Ma c'è un altro elemento
che secondo gli economisti
dell'agenzia di New York frena l'erogazione di nuovi mutui immobiliari: i prestiti a basso rischio tra istituti di credito che potenzialmente sono
in grado di assorbire la liquidità destinabile all'acquisto di nuove case. Un fenomeno che ha di fatto vanificato per tutto il 2014 le iniezioni
di liquidità della Banca
centrale europea a vantaggio dell'economia e che rischia di segnare pure quest'anno e il prossimo.
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
il Corriere dell'Informazione
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