Le dimissioni del Presidente della provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, darebbero "sprint" alla Città Metropolitana
Reggio Calabria 4 novembre 2014 - parliamo di buona gestione e cattiva gestione della cosa pubblica,. Ci riempiamo la bocca, eppure adesso si può dimostrare di farlo concretamente.
L'Ente Provincia frena la Città Metropolitana.
In caso di scioglimento anticipato degli organi provinciali, assegna nelle mani del Sindaco di Reggio la possibilità di poter avviare tempestivamente le procedure di costituzione dell’Ente metropolitano che sarà attivo già dopo 30 giorni e dando slancio finalmente ad un percorso di metamorfosi che l’area metropolitana reggina attende con impazienza.
E allora il ragionamento da fare è semplice e lineare.
1. Dimissioni del presidente Giuseppe Raffa.
2. Nomina del Commissario, che potrebbe essere lo stesso Raffa ed inizio di una nuova era POLITICA-AMMINISTRATIVA. LA CITTA' METROPOLITANA.
Basta semplicemente un atto di responsabilità per cambiare uno status quo oramai inutile e che costa cifre enormi alle casse pubbliche. Altro che rimpasto e neo-assessori. Altro che mantenere un carrozzone che oramai non è più utile a nessuno, certamente non alla collettività e che comunque frena un processo di sviluppo che rappresenta il presente e il futuro di Reggio Calabria Città Metropolitana.
Di seguito l'intervista al Dottor Beniamino Cordova*
Reggio Calabria 4 novembre 2014 - parliamo di buona gestione e cattiva gestione della cosa pubblica,. Ci riempiamo la bocca, eppure adesso si può dimostrare di farlo concretamente.
L'Ente Provincia frena la Città Metropolitana.
In caso di scioglimento anticipato degli organi provinciali, assegna nelle mani del Sindaco di Reggio la possibilità di poter avviare tempestivamente le procedure di costituzione dell’Ente metropolitano che sarà attivo già dopo 30 giorni e dando slancio finalmente ad un percorso di metamorfosi che l’area metropolitana reggina attende con impazienza.
E allora il ragionamento da fare è semplice e lineare.
1. Dimissioni del presidente Giuseppe Raffa.
2. Nomina del Commissario, che potrebbe essere lo stesso Raffa ed inizio di una nuova era POLITICA-AMMINISTRATIVA. LA CITTA' METROPOLITANA.
Basta semplicemente un atto di responsabilità per cambiare uno status quo oramai inutile e che costa cifre enormi alle casse pubbliche. Altro che rimpasto e neo-assessori. Altro che mantenere un carrozzone che oramai non è più utile a nessuno, certamente non alla collettività e che comunque frena un processo di sviluppo che rappresenta il presente e il futuro di Reggio Calabria Città Metropolitana.
Di seguito l'intervista al Dottor Beniamino Cordova*
Come si
struttura amministrativamente e politicamente la Città metropolitana?
La Città Metropolitana di Reggio Calabria, ai
sensi della legge 56/2014, prevede tre organi: il Sindaco metropolitano che
corrisponde in prima battuta al Sindaco della città capoluogo; il Consiglio
metropolitano che è composto, nel caso di Reggio Calabria, da 14 amministratori
locali ed è un organo elettivo di secondo grado: sono eleggibili a consigliere
metropolitano i sindaci ed i consiglieri comunali in carica che vantano quindi la
condizione di elettorato attivo e passivo; la Conferenza metropolitana che è composta
da tutti i Sindaci della città metropolitana reggina: ha carattere
esclusivamente consultivo e propositivo ed approva lo Statuto.
Ogni ruolo, come viene espressamente specificato
nella legge, è esercitato a titolo gratuito.
Come sappiamo, la legge ha previsto, in virtù
del differimento voluto dalla Riforma Delrio, la costituzione della Città
metropolitana di Reggio Calabria alla scadenza naturale degli organi della Provincia
con l’elezione del Consiglio metropolitano approssimativamente entro il 30 giugno
2015.
Dal punto di vista politico, siamo tutti
consapevoli del ruolo di primo piano che dovranno svolgere i Comuni dell’area
metropolitana di Reggio Calabria. Il piano strategico infatti, così come
previsto dalla legge 56/2014, prevede il coinvolgimento attivo e la
condivisione della scelte strategiche con i territori di riferimento. La
ricerca scientifica che ho portato avanti sin dal 2009 e che ho più volte
illustrato in confronti pubblici, dopo la legge 42/2009 che ha inserito Reggio
tra le 10 città metropolitane italiane, dimostra che l’area metropolitana
reggina è orientata ad essere organizzata in un sistema policentrico (Reggio,
Locride e Piana) che esorta ad una gestione efficiente ed efficace dei servizi
e delle infrastrutture con la possibilità di ambire ad un outcome di notevole
spessore.
Qual è lo
Statuto di riferimento?
Lo
statuto della Città metropolitana che si andrà a redigere nei prossimi mesi con
tutti i Comuni appartenenti all’area e che sarà approvato dalla Conferenza
metropolitana, oltre a stabilire le norme fondamentali dell’organizzazione
dell’Ente e le competenze degli organi, dovrà anche disciplinare i rapporti tra
i Comuni e le Unioni dei Comuni, ed inoltre, a mio avviso, dovrà
necessariamente dare ampio spazio ai processi partecipativi perché i cittadini
dell’area metropolitana devono poter vantare la possibilità di interagire in
maniera dinamica con l’ente istituzionale. A questo si dovrà aggiungere
necessariamente la ferma volontà di prevedere la possibilità, dal giorno
successivo l’istituzione dell’Ente metropolitano (che in prima battuta fissa il
perimetro provinciale per legge), di dialogare e, perché no, di coinvolgere
all’interno del perimetro quei Comuni limitrofi che utilizzano gli stessi servizi
metropolitani, che dipendono cioè, quotidianamente, dai servizi offerti da uno
dei tre poli.
Si
parla anche di inserire all’interno dello Statuto la possibilità di eleggere dalla
prossima tornata elettorale (la prima è vincolata) il Sindaco metropolitano
attraverso il sistema del suffragio universale dando la possibilità ai Sindaci
dell’area metropolitana reggina di essere eletti nel ruolo di Sindaco
metropolitano: questo, a norma di legge, può essere possibile solo se si divide
il comune capoluogo in più comuni. Inoltre l’eventuale proposta di divisione
avanzata dal Consiglio Comunale deve essere sottoposta a referendum tra tutti i
cittadini della città metropolitana e qualora approvato, è comunque necessario
che la Regioni approvi l’istituzione dei nuovi Comuni ai sensi dell’articolo
133 della Costituzione (art. 1 comma 22, legge 56/2014).
È
palese quindi il fatto che tale procedimento si mostri quantomeno inverosimile (dividere
Reggio Calabria in più Comuni) e una sua forzata applicazione possa apparire
come un atto di egocentrismo celato dietro una scintillante esibizione di
democrazia.
quali saranno le strategie per lo sviluppo del
territorio?
Non
vi è dubbio che un territorio per essere competitivo ha necessità di
svilupparsi in maniera omogenea colmando le lacune, soprattutto
infrastrutturali, presenti nell’area.
Per
affrontare questo problema, ci viene in aiuto lo strumento dei fondi comunitari
e nello specifico il PON Metro che rappresenta un’opportunità unica per le
Città metropolitane e che vedrà un budget di circa 100 milioni di euro per
l’area metropolitana reggina rivolti tra l’altro, alla mobilità sostenibile,
alla riduzione dei consumi energetici, ai servizi digitali ed all’inclusione
sociale.
La
competitività del territorio metropolitano passerà anche dalla capacità di
saper dialogare con l’Europa, all’interno delle reti già esistenti delle città
metropolitane europee, e soprattutto con il Mediterraneo; su quest’ultimo punto
sarà fondamentale riprendere i dialoghi strutturati all’interno del I meeting
delle città del Mediterraneo svolto proprio a Reggio Calabria.
Dal
Mediterraneo passa il nostro futuro.
Reggio
dovrà far pesare la collocazione geografica e ricoprire il ruolo di collante
tra le politiche europee e quelle mediterranee nel settore dello sviluppo del
territorio metropolitano.
Da
non sottovalutare neanche il valore aggiunto del Parco Nazionale d’Aspromonte
che consegna all’area metropolitana reggina un potenziale estremamente
rilevante.
La
Città metropolitana di Reggio dovrà trovare un asse aggregativo che consenta di
impiantare una strategia di sviluppo condivisa: non vi è dubbio che la
valorizzazione dei beni culturali, che come sappiamo sono spalmati su tutto il
territorio metropolitano, alla luce anche dei Piani regionali dei Beni
Culturali approvati poco tempo fa ed oggi quindi in vigore, insieme allo strumento
innovativo dell’Atlante Regionale dei Beni Culturali in formato “smart”, può
diventare il motore trainante per uno sviluppo territoriale partecipato,
omogeneo e sostenibile soprattutto nell’ottica della smart city.
in caso di
dimissioni del Presidente della Provincia di Reggio Calabria cosa accadrebbe
alla Città Metropolitana?
La
Provincia ha perso una grandissima occasione.
Durante
il periodo infausto del commissariamento della città, l’Amministrazione
provinciale avrebbe potuto gestire il processo di metamorfosi metropolitana
consegnando nella mani del Sindaco di Reggio Calabria una comunità
(amministratori e cittadini) consapevole del valore aggiunto che una Città
metropolitana può offrire.
Ad
oggi non si è compresa la vera scellerata motivazione da parte del Governo di
posticipare la costituzione della nostra Città metropolitana che oggi si trova
a dover aspettare sciaguratamente il mese di giugno 2016, scadenza naturale
degli organi provinciali.
I
termini però, ai sensi dell’articolo 1 comma 18 della già citata legge, si possono
ridurre drasticamente in caso di scioglimento anticipato degli organi provinciali,
assegnando quindi nelle mani del Sindaco di Reggio la possibilità di poter
avviare tempestivamente le procedure di costituzione dell’Ente metropolitano che
sarà attivo già dopo 30 giorni e poter dare slancio finalmente ad un percorso
di metamorfosi che l’area metropolitana reggina attende con impazienza.
Luigi Palamara
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Dr. Beniamino Cordova |
*Dottore di Ricerca ed autore del libro “Manuale per Reggio Città Metropolitana”
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