Polistena (Reggio Calabria) – "Non mai dichiarato di volermi candidare a sindaco della città ma ho semplicemente dato la mia disponibilità ad aderire ad un progetto serio fatto dall'unione di più forze".
Così esordisce Pietro Paolo Cullari, presidente dell'associazione Girolamo Marafioti, che con una lunga missiva inviata agli organi di stampa ha inteso chiarire la sua posizione in merito a rumors che lo vorrebbero nuovamente e direttamente impegnato nell'agone politico polistenese addirittura in corsa per la poltrona di sindaco. L'intento è quello - se non allontanare tale ipotesi – quantomeno chiarire i termini della scelta democratica della eventuale figura di major in divenire quale espressione condivisa di una convergenza ampia del consenso popolare."E' vero – dice – ho parlato io di primarie cittadine ma non di coalizione. Strumento che peraltro può anche essere bypassato qualora si reperisca una figura candidato a sindaco amato e voluto da tutti con riconosciute doti di professionalità e capacità di aggregazione".

La definizione di una sorta di identikit del candidato ideale da cui partire per creare la squadra da contrapporre all'amministrazione uscente, pregno delle problematiche della città e comunque rispettoso dell'altrui diversità di pensiero politico che funga da collante con la società civile potendo anche essere espressione di partito.
"Oggi – prosegue pungente nel suo pensiero – noto che purtroppo non si fa una politica buona che – commenta laconico Cullari - è il frutto di spirito di servizio e disponibilità al bisogno di tutti ma al contrario approfittando del bisogno della povera gente tentando, con promesse e falsità, di tenersi legate le persone solamente per fini elettorali e personali. Tutto ciò è semplicemente vergognoso ed offensivo dell'altrui dignità e libertà". Ecco che allora il metodo scorto, ad avviso di Cullari, è quello della discussione istituzionale imbastita con una pluralità di forze e soggetti, anche diversi, per dibattere e confrontarsi sulle questioni più urgenti per la città perché "chi si sente il padrone di tutti – rivela sarcastico – può tranquillamente continuare a camminare da solo: avrà sempre ragione senza capire che il tempo delle dittature con annessa esaltazione della persona sono finite; è tempo – ragiona immaginando di dare corpo al suo pensiero - di alzare la testa e camminare tutti assieme essendo convinto – ha concluso - che la gente di Polistena ha ben chiaro il valore della dignità. Che è il più alto valore del vivere sociale".
Giuseppe Campisi
Così esordisce Pietro Paolo Cullari, presidente dell'associazione Girolamo Marafioti, che con una lunga missiva inviata agli organi di stampa ha inteso chiarire la sua posizione in merito a rumors che lo vorrebbero nuovamente e direttamente impegnato nell'agone politico polistenese addirittura in corsa per la poltrona di sindaco. L'intento è quello - se non allontanare tale ipotesi – quantomeno chiarire i termini della scelta democratica della eventuale figura di major in divenire quale espressione condivisa di una convergenza ampia del consenso popolare."E' vero – dice – ho parlato io di primarie cittadine ma non di coalizione. Strumento che peraltro può anche essere bypassato qualora si reperisca una figura candidato a sindaco amato e voluto da tutti con riconosciute doti di professionalità e capacità di aggregazione".

La definizione di una sorta di identikit del candidato ideale da cui partire per creare la squadra da contrapporre all'amministrazione uscente, pregno delle problematiche della città e comunque rispettoso dell'altrui diversità di pensiero politico che funga da collante con la società civile potendo anche essere espressione di partito.
"Oggi – prosegue pungente nel suo pensiero – noto che purtroppo non si fa una politica buona che – commenta laconico Cullari - è il frutto di spirito di servizio e disponibilità al bisogno di tutti ma al contrario approfittando del bisogno della povera gente tentando, con promesse e falsità, di tenersi legate le persone solamente per fini elettorali e personali. Tutto ciò è semplicemente vergognoso ed offensivo dell'altrui dignità e libertà". Ecco che allora il metodo scorto, ad avviso di Cullari, è quello della discussione istituzionale imbastita con una pluralità di forze e soggetti, anche diversi, per dibattere e confrontarsi sulle questioni più urgenti per la città perché "chi si sente il padrone di tutti – rivela sarcastico – può tranquillamente continuare a camminare da solo: avrà sempre ragione senza capire che il tempo delle dittature con annessa esaltazione della persona sono finite; è tempo – ragiona immaginando di dare corpo al suo pensiero - di alzare la testa e camminare tutti assieme essendo convinto – ha concluso - che la gente di Polistena ha ben chiaro il valore della dignità. Che è il più alto valore del vivere sociale".
Giuseppe Campisi
0 Commenti