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Il Melito, 2-1, vince e balza in testa alla classifica (2^ categoria girone F Figc-Calabria), ma il Ravagnese Gbi esce con l'onore delle armi

Il Melito Futsal, riesce a 'trovare' il goal con il bomber Giovanni Calabrò che da quaranta metri, su punizione, sorprende Fortugno. Nella ripresa raddoppio del goleador al 10° minuto. I padroni di casa del trainer Silvio Malaspina, hanno avuto il merito di amministrare la partita senza rischiare più di tanto. La formazione di Mimmo Tripodi, ha legittimato il successo con un palo, colpito di Pulitanò
LA CAPOLISTA RAVAGNESE G.B.I. CADE A MELITO PORTO SALVO CON L'ONORE DELLE ARMI, AL TERMINE DI UNA SPLENDIDA GARA GIOCATA SUGLI OPPOSTI FRONTI A VISO APERTO, LEALE E SINCERA CON IL FAIR-PLAY A FARLA DA PADRONE, MA IL PAREGGIO NON AVREBBE FATTO GRIDARE ALLO SCANDALO

Il Ravagnese g.b.i., ha azzeccato l'approccio giusto, rispondendo colpo su colpo alle avances dei padroni di casa. Mister Peppe Cara, ha messo sulla scacchiera, le pedine al posto giusto. Non solo ma raggiunto il pareggio, ha tentato ancora la via del goal. Nella ripresa c'era un rigore grande quanto una casa, ma l'arbitro, coperto, non l'ha visto. Aloi, Marino, Falcomatà e Iacoluano, hanno avuto sul piede giusto la palla-goal, ma non sono riusciti a concretizzare
Domenico Salvatore


MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria)-L'estate di San Martino è solo un pallido ricordo e nulla più. L'allerta Meteo, ha portato nubifragi, acquazzoni e temporali. Nella dirimpettaia Sicilia, addirittura anche un ciclone. Ma il manto erboso artificiale, ha retto bene. Assai meglio della tettoia-colabrodo del "Saverio Spinella. I gradoni del Marosimone, erano allagati. Molti spettatori, sono stati costretti a seguire la partita all'impiedi. La pioggerellina iniziale ha spalmato una "passata" di grasso sul rettangolo. Il pallone viaggiava a velocità supersonica. Il modulo tattico 4-4-2 elastico che poteva diventare 4-3-3 o 4-3-2-1, ha funzionato sugli opposti fronti. Le squadre erano in formazione rimaneggiata per le assenze inevitabili. 

Nel Melito, mancava Robertino Cilione, che è stato la rivelazione del primo mese di campionato. L'enfant-prodige, secondo gli addetti ai lavori, è uno dei galletti di primo canto' con alucce, speroni ed artigli, che si sono messi in evidenza. L'attaccante melitoto, mena il "ballo di San Vito", per almeno un'ora. Il che, consente al centrocampo di poter giostrare bene nella zona nevralgica del campo. Argento vivo, che permette al "focu 'mpiccicatu", di seminare il panico anche nelle difese più esperte. Mister Silvio Malaspina, è stato costretto suo malgrado, a fare di necessità, virtù. Il trainer ha rivoluzionato l'assetto tattico, che in qualche misura, ha ingannato il suo collega Peppe Cara; campione di qualche stagione fa, che sta avendo un discreto successo anche da allenatore. Verduci, che partiva dalla linea dei terzini e Pina, arretrato sulla linea mediana. Oppure, Ielo terzino di fascia sinistra, trasferito molto più avanti a far da pendolo. Il tornante di fascia destra Misuraca, spostato a sinistra. Dentro Pulitanò, da subito. Nel Ravagnese, Fortugno, Buonarrigo, Zavettieri, Aloi, Sapone e Pellicanò, hanno "tenuto" bene il campo per tutto il primo tempo. Stessa tattica nella ripresa. L'attacco (Morabito, Marino, Ioculano, Fascì e Falcomatà), a cui han dato man forte Lombardo e Pirrello, ha fatto la sua parte. Non solo ha riequilibrato le sorti dell'incontro tre minuti dopo essere andati in svantaggio, ma ha tentato la via del goal in diversi frangenti. Tripodi, Baccellieri e Laganà però sono le tre teste di Cerbero, messe di guardia davanti alla porta della città dolente. Proprio loro hanno sbrogliato la matassa, spesso e volentieri; dondolandosi sul trespolo ed allungando i trampoli, sino ad intercettare una serie incredibile di palloni. Intesa (quasi) perfetta. Cilione ha dovuto raccogliere solamente un pallone in fondo al sacco. 

L'arbitro Stefano Romano di Locri, è stato impeccabile. Nel rigore non concesso agli ospiti, che a nostro avviso ci poteva stare, probabilmente era coperto e non ha potuto cogliere l'attimo fuggente. Ha applicato il regolamento ed ha corso quanto Abebe Bikila. Il Melito, era atteso alla prova, dopo le prime partite soddisfacenti, contro una squadra d'alta classifica, per quantificare le ambizioni di classifica. E per saggiare la tenuta atletica nell'arco dei novanta minuti. Un banco di prova credibile. Capolista battuta dunque. Ma con l'onore delle armi. Al termine di una gara aperta, giocata faccia a faccia. Non era facile lottare contro la grinta, il mordente e la verve delle spit-fires ospiti. Una delle più giovani squadre del campionato. Fortugno, classe 1990; Buonarrigo 93; Pellicanò 92; Morabito 92; Marino 94; Fascì 90, Falcomatà 91, Siclari 95, Lombardo 91. Tutta gente che corre come Usain Bolt e Carl Lewis. Anche per l'effetto dell'allerta meteo, che ha bloccato la gara Campese-Pro Pellaro, il Melito scavalca addirittura le due capoliste e s'insedia da solo al comando della classifica generale. Troppa grazia Sant'Antonio. 

Mister Malaspina getta acqua sul fuoco degli entusiasmi:"Calma e gesso. Non abbiamo vinto proprio un bel niente. In fondo, era solo una partita, che non decide nulla. Dobbiamo incontrare ancora la Pro Pellaro. Solo allora, si potrà cominciare a ragionare. Inoltre ora per effetto di alcune risultanze a noi favorevoli, siamo la nuova capolista che tutti vorranno battere. E non è solo una questione di prestigio. A cominciare dalla temibilissima trasferta di Bagaladi, sabato 15 novembre 2018, quando incontreremo al "Tina Abenavoli, il Real Altopiano di Cuzzocrea e Paviglianiti". Dello stesso avviso è il presidente Mimmo Tripodi:" Oramai credo che non possiamo più nasconderci. Ci vedono tutti. Siamo sul tetto del campionato. Ma da qui a dire che siamo la favorita del torneo, ce ne passa. Una cosa posso dirla. Ce la giocheremo con le altre squadre, che mirano alla vittoria finale. Ritengo che il Melito possa dire la sua. Specialmente, se riusciremo a recuperare un paio di giocatori, che attualmente sono praticamente fuori squadra, se non fuori rosa. Ma dobbiamo vivere alla giornata. Sabato si va in trasferta. Su quel campo dove il sottoscritto, ha scritto pagine memorabili di storia calcistica. Insieme ai dirigente ed ai giocatori, gli amministratori e la tifoseria. Ma nel pallone, non si vive di allori e di ricordi, come tutti sanno. Parla il campo ed i risultati raggiunti. Il resto è poesia e letteratura". Mister Peppe Cara è consapevole del fatto che la sua squadra abbia perso almeno un punto:"Il rigore c'era. L'hanno visto tutti, anche le vostre immagini. Fuorchè l'arbitro. 

Inoltre la mia squadra, ha disputato un grosso match. Abbiamo costruito almeno tre palle-goal; se non ho visto un'altra partita. Abbiamo incontrato una grossa squadra, che l'anno scorso ha disputato la finale dei play-off. Sono contento che la mia squadra abbia risposto a tutti gli stimoli; e che fuori casa, abbia giocato con carattere e personalità. Ma non voglio nemmeno ridimensionare o diminuire il valore dell'avversario, che merita rispetto". Non abbiamo potuto intervistare almeno uno dei presidenti. Auguriamo al Ravagnese di vincere tutte le partite e magari anche il Campionato, ma noi facciamo il nostro dovere di informatori e nulla più. Come facciamo da cinquant'anni. Non ci strappiamo i capelli né ci laceriamo le vesti, perché un presidente, con tutto il rispetto, per carità, ci  neghi l'intervista, ma riteniamo che al microfono si vada quando si vince e quando si perde. Noi le partite le vediamo con i nostri occhi e poi le dipingiamo con la nostra penna. Non abbiamo mai preso le parti e le posizioni di una o di un'altra squadra. Non esiste proprio. E chi ci conosce lo sa bene. Però rispettiamo le idee degli altri. Alcuni spettatori abbandonando le scalinate dello stadio, commentano…Una bella partita, finalmente: aperta, leale e sincere; ed un altro….abbiamo visto trame di bel gioco; belle individualità ed interessanti galletti di primo canto…un assiduo frequentatore del 'Marosimone':"In seconda categoria, si possono vedere anche sprazzi tecnici, goal che non si vedono nemmeno in serie A. Prendete quel tiro da una quarantina di metri del bomber Calabrò, autore di una doppietta da incorniciare nell'album di famiglia. Ma anche la seconda marcatura è stata spettacolare. Bello pure il goal del Ravagnese. Secondo il mio punto di vista, il pareggio non avrebbe fatto gridare allo scandalo". Le squadre si sono schierate con il modulo tattico classico:4-4-2. Interessante il duello Ioculano-Calabrò. Ma anche Calabrò-Buonarrigo ha prodotto scintille. L'arbitro. A nostro avviso ha diretto bene. Ha applicato il regolamento, ha dialogato. Sempre presente nell'azione. Ottima la falcata lungo l'asse maggiore del campo. Poi è chiaro, che non tutte le ciambelle escono con il buco. Pulitanò, Ielo, Pina e Candito si sono sacrificati in copertura. Il Ravagnese merita rispetto. 

 Una squadra che gioca al pallone ed esprime un buon calcio. Sostenuto da dirigenti che sanno il fatto loro e giocatori di categoria. Il pubblico delle grandi occasioni? Non c'è! Molti venivano da fuori zona. Ma questo, come tutti sanno dipende anche dai risultati. Il primato sicuramente farà migliorare questo gap. Bisogna capirli i warriors, gli skin-heads, gli hooligans. Avevano l'Eccellenza e poi addirittura la serie D. Ma le cose come il pubblico sa, sono andate a catafascio. Con un colpo di spugna, sono scomparse due gloriose società come il Bagaladi-San Lorenzo, vincitore anche di una Coppa Italia e la Melitese, fra le più celebrate del panorama calabrese. Il tifoso per sua natura è volubile. Ricostruire il morale e l'ambiente, è sempre difficile. Serve tempo e denaro. Due fattori contrari in questo momento. La speranza e la pazienza, forse, riusciranno a fare miracoli. Questo si vedrà. Infine la nota positiva per i giovani sugli opposti fronti. Le società non possono permettersi il lusso di spendere e spandere. In tempi di vacche magre, spighe vuote, austerity e povertà. E, non è solo questione di spending review, globalizzazione, privatizzazione, Borsa Valori, spread, Pil, import-export, bilancia dei pagamenti, bilancia commerciale, investimenti, consumi, occupazione…Sarà anche per questo che siano sorte le società del mondo giovanile, come la Calcistica Spinella, il Borgo Grecanico, la Segato. Tante società non sono morte, anche per questo. Altre sono state rivitalizzate e rinvigorite proprio grazie a questa disponibilità a basso costo…scuola calcio, Primi, Passi, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores, Under 18. Il campione non nasce per caso. Lo si costruisce, piano piano, partendo dai 'fondamentali'. Domenico Salvatore

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Il tabellino di Dosa
Melito Futsal-Ravagnese Gbi 2-1 (sabato 8 novembre 2014)
Melito F.: Cilione 7, Verduci 9, Tripodi 9, Pina 9, Baccellieri10, Laganà 9, Ielo, Pulitanò 9, Calabrò 10, Candito 9, Misuraca 9
In panchina: Candito Claudio, Modaffari, Zaccone, Errigo
Sostituzioni: Calabrò II, Tripodi Ann. , Minicuci
Allenatore, Silvio Malaspina, 10
Presidente, Domenico Tripodi, 10
Ravagnese Gbi: Fortugno 6, Buonarrigo 6, Zavettieri 6, Aloi 6,5, Sapone 6, Pellicanò 6, Morabito 6, Marino 6,5, Ioculano 6,5, Fascì 6,5, Falcomatà 6
In panchina: Morabito, Siclari
Sostituzioni: Lombardo, Pirrello
Allenatore, Peppe Cara, 6
Presidente, Annunziato Vadalà/Nicola Sapone 6
Arbitro: Stefano Romano di Locri 8,5
Marcatori 15 p.t. Calabrò, 18 p.t. Fascì, 10 s.t. Calabrò
Ammoniti: Pina (Melito), Buonarrigo e Marino (Ravagnese
1
Angoli 1-10


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