Daniele
Romeo, Giuseppe Agliano, Pasquale Naso e Antonella Postorino
Reggio Calabria 13 ottobre 2014 - “Imbarazzanti, sprezzanti e livorose appaiono le
dichiarazioni rese qualche giorno fa da Naccari Carlizzi che, perseverando
nell'errore, ha inneggiato, ancora una volta, al dissesto del Comune di Reggio.
Le sue affermazioni pesano come un macigno sulle teste dei reggini ai quali
toccherà mettere in conto che se dovesse vincere le elezioni il centrosinistra,
capeggiato dal cognato di Naccari, Giuseppe Falcomatà, si potrebbe arrivare al
paradosso di tentare nuovamente di attivare le procedure di dissesto. Soltanto
qualche giorno fa, il poco avveduto Carlizzi afferma: <<la terna commissariale
insediatasi a Palazzo San Giorgio, alla luce della situazione finanziaria e
contabile dell'ente di "sostanziale decozione” avrebbe dovuto dichiarare
il dissesto, invece di firmare un piano di rientro. Su questo punto, sono molto
critico con i commissari… la dichiarazione di dissesto avrebbe avuto anche
un’altra conseguenza: l'ineleggibilità degli amministratori del tempo…>>.
Premesso che dichiarare il dissesto avrebbe comportato le nefaste conseguenze
che abbiamo più volte ribadito nonché elencato ulteriormente nel quaderno sul
“buco di bilancio”, risulta fin troppo evidente quale sia stato in questi anni
il fine ultimo di Naccari e sodali: rendere ineleggibili TUTTI gli avversari
politici, così da sbarazzarsene definitivamente… guadagnando, senza
concorrenza, il posto al sole tanto anelato!! E’ appena il caso di ricordare a
cotanto stratega della politica che la dichiarazione di dissesto è soltanto uno
dei presupposti idonei ad avviare un procedimento di ineleggibilità
(incandidabilità sarebbe il termine giuridico più appropriato) a carico degli
amministratori interessati : esso valuta nonché sanziona autonomamente le responsabilità
dei singoli…L’esito del giudizio, dunque, non è così scontato! Avvocato
Carlizzi, ci appare un po’ distratto sul punto!! L’esperto di economia che
affianca Naccari nella nostalgica conferenza stampa a cui ci riferiamo
sostiene, poi, qualcosa di aberrante:<< Il prossimo Consiglio comunale
dovrà fare una "valutazione tecnico-politica" mettendo all'ordine del
giorno questa possibilità (il dissesto). I consiglieri rischiano di votare per
due o tre anni bilanci che non sono in grado di salvare la città dal
dissesto>>. E’ come dire che la futura amministrazione dovrà decidere
cosa preferisce fare, ricorrendo ad un criterio discrezionale e non oggettivo!
Dichiarazioni allarmanti destinate ad impensierire i Reggini piuttosto che
rassicurarli sul futuro! Giova ribadire , a questo punto, a cosa vanno incontro
l’ente e la cittadinanza in caso di dissesto. Citiamo testualmente quanto riportato
nel primo dei quaderni del Grande Imbroglio (al quale si rimanda per ulteriori
chiarimenti sulla situazione contabile del Comune di Reggio): l’ente in
dissesto è obbligato al risanamento del debito ed è perciò tenuto, per i cinque
anni successivi alla dichiarazione, ad aumentare al massimo tutte le aliquote,
i tributi e le tasse.
E’ obbligato altresì alla riduzione drastica del personale amministrativo
a tempo determinato e indeterminato ed alla messa in mobilità del personale in
eccedenza; soggiace al divieto di nuove assunzioni; è costretto al congelamento
dei crediti, con conseguente grave pregiudizio per i suoi creditori che
potrebbero vedere sfumare per sempre il loro diritto ad essere soddisfatti,
perdendo così ingenti somme di denaro (si pensi ai tanti imprenditori che hanno
fornito servizi al comune o hanno realizzato opere pubbliche per centinaia di
milioni di euro); non può accendere nuovi mutui né accedere a finanziamenti;
deve procedere al taglio dei servizi indispensabili (mense scolastiche,
servizio di trasporto urbano, scuolabus, servizi sociali, etc.). E allora,
BASTA! E’ giunto il momento di smascherare i nemici di questa città!
In
proposito, sarebbe utile ai cittadini conoscere il punto di vista del candidato
Sindaco del PD Giuseppe Falcomatà, cognato del Carlizzi: è della sua stessa
idea? Opererà per dichiarare il dissesto? Ci auguriamo che egli assuma una
posizione ragionevole ed indipendente nell’interesse unico della comunità, che
abbandoni l’astio personale che ha contraddistinto l’agire del suo partito
negli ultimi anni e che dimostri di non essere un candidato fittizio che svolge
un ruolo per conto terzi”.
Giuseppe
AGLIANO
Pasquale
NASO
Antonella
POSTORINO
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