Reggio Calabria 24 ottobre 2014 - Il documento integrale delle motivazioni della sentenza di condanna a Giuseppe Scopelliti +3
Orsola Fallara non ha agito ”in nome e per conto di sé stessa”, poiché ”se non avesse avuto il Sindaco Scopelliti quale suo mentore e determinatore” non avrebbe potuto portare avanti una linea di ”sistematiche falsificazioni del bilancio” e così pure un continuo scontro con tutti i dirigenti e gli assessori al bilancio. E’ quanto viene fuori nelle motivazioni della sentenza del processo Fallara, quella che condanna in primo grado l’ex Sindaco di Reggio ed ex Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti a sei anni di reclusione. I contenuti sono pubblicati stamane in un servizio del quotidiano ”Cronache del Garantista” a firma di Consolato Minniti.
Secondo quanto è possibile leggere nelle oltre 300 pagine di motivazioni depositate dal Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Olga Tarzia (Filippo Aragona e Teresa De Pascale a latere), l’ex Dirigente del Settore Finanze e Tributi Orsola Fallara era collocata ”alle dirette dipendenze del Sindaco Scopelliti” e se pure appariva come una ”donna potentissima”, in realtà ”era tutto l’opposto”, poiché, secondo quanto ricostruito dai giudici, era ”una perfetta esecutrice di direttive” che provenivano dal Sindaco Scopelliti. Quello a capo del Comune di Reggio Calabria era un sistema ”accentrato” sulla figura del Sindaco, un ”disegno criminoso” per il quale Scopelliti si sarebbe avvalso anche dei revisori dei conti proprio da lui nominati. La domanda posta dai Giudici è chiara. Potevano Sindaco, Assessori e Revisori non sapere nulla di tutto quello che avveniva all’interno del Comune? La risposta è che la gravità della crisi comunale ”era percepita nettamente da tutti”. E nonostante Scopelliti abbia ammesso di conoscere le alterazioni di bilancio, ”ha addossato tutte le responsabilità” proprio alla dirigente ormai deceduta. Ma per il Tribunale le cose non stanno così: le responsabilità non possono essere ”semplicisticamente e riduttivamente” assegnate in esclusiva alla Dirigente del Settore Finanze e Tributi del Comune. Secondo quanto accertato Scopelliti ”non solo era a conoscenza della situazione”, ma era egli stesso ”partecipe” e ”concorrente” in quelle falsificazioni. E addirittura ne ”dettava” le linee programmatiche in un rapporto ”quasi esclusivo di reciproco scambio ed interesse’, che generava un sistema ”concertato” tra Sindaco e Dirigente, in ”perfetta sinergia e comunione d’intenti”. Un rapporto strettissimo, quello tra Peppe Scopelliti e Orsola Fallara, per il quale il Sindaco ”ricompensava” la Dirigente, permettendo che percepisse dei soldi in violazione di legge. Un sistema, quello scoperchiato dal Tribunale reggino, che se all’ex Sindaco e Governatore è costato la carriera politica, all’ex Dirigente Fallara è costato la vita.
- Fonte: http://www.strill.it/citta/2014/10/caso-fallara-tra-scopelliti-e-la-dirigente-reciproco-scambio-di-interesse/#sthash.2qKOlUaz.dpuf
Orsola Fallara non ha agito ”in nome e per conto di sé stessa”, poiché ”se non avesse avuto il Sindaco Scopelliti quale suo mentore e determinatore” non avrebbe potuto portare avanti una linea di ”sistematiche falsificazioni del bilancio” e così pure un continuo scontro con tutti i dirigenti e gli assessori al bilancio. E’ quanto viene fuori nelle motivazioni della sentenza del processo Fallara, quella che condanna in primo grado l’ex Sindaco di Reggio ed ex Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti a sei anni di reclusione. I contenuti sono pubblicati stamane in un servizio del quotidiano ”Cronache del Garantista” a firma di Consolato Minniti.
Secondo quanto è possibile leggere nelle oltre 300 pagine di motivazioni depositate dal Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Olga Tarzia (Filippo Aragona e Teresa De Pascale a latere), l’ex Dirigente del Settore Finanze e Tributi Orsola Fallara era collocata ”alle dirette dipendenze del Sindaco Scopelliti” e se pure appariva come una ”donna potentissima”, in realtà ”era tutto l’opposto”, poiché, secondo quanto ricostruito dai giudici, era ”una perfetta esecutrice di direttive” che provenivano dal Sindaco Scopelliti. Quello a capo del Comune di Reggio Calabria era un sistema ”accentrato” sulla figura del Sindaco, un ”disegno criminoso” per il quale Scopelliti si sarebbe avvalso anche dei revisori dei conti proprio da lui nominati. La domanda posta dai Giudici è chiara. Potevano Sindaco, Assessori e Revisori non sapere nulla di tutto quello che avveniva all’interno del Comune? La risposta è che la gravità della crisi comunale ”era percepita nettamente da tutti”. E nonostante Scopelliti abbia ammesso di conoscere le alterazioni di bilancio, ”ha addossato tutte le responsabilità” proprio alla dirigente ormai deceduta. Ma per il Tribunale le cose non stanno così: le responsabilità non possono essere ”semplicisticamente e riduttivamente” assegnate in esclusiva alla Dirigente del Settore Finanze e Tributi del Comune. Secondo quanto accertato Scopelliti ”non solo era a conoscenza della situazione”, ma era egli stesso ”partecipe” e ”concorrente” in quelle falsificazioni. E addirittura ne ”dettava” le linee programmatiche in un rapporto ”quasi esclusivo di reciproco scambio ed interesse’, che generava un sistema ”concertato” tra Sindaco e Dirigente, in ”perfetta sinergia e comunione d’intenti”. Un rapporto strettissimo, quello tra Peppe Scopelliti e Orsola Fallara, per il quale il Sindaco ”ricompensava” la Dirigente, permettendo che percepisse dei soldi in violazione di legge. Un sistema, quello scoperchiato dal Tribunale reggino, che se all’ex Sindaco e Governatore è costato la carriera politica, all’ex Dirigente Fallara è costato la vita.
- Fonte: http://www.strill.it/citta/2014/10/caso-fallara-tra-scopelliti-e-la-dirigente-reciproco-scambio-di-interesse/#sthash.2qKOlUaz.dpuf
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