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Elezioni comunali 2014 a Reggio Calabria, L'apoteosi di Giuseppe Falcomatà, annichiliti i rivali sindaci

GIUSEPPE FALCOMATÁ SINDACO DI REGGIO CALABRIA, IN NOMINE PATRIS, FILII…
Domenico Salvatore

Ha stravinto, anzi ha trionfato Giuseppe Falcomatà. Morto un Papa, se ne fa un altro!  Le roi est mort, vive le roi! La città di Reggio Calabria od il Comune di Reggio Calabria, ha un nuovo sindaco; ed anche ‘di nuovo’, il sindaco. Dopo lo scippo o rapina e perfino furto con scasso, era logico, inevitabile e scontato che sullo scranno più alto di Palazzo San Giorgio tornasse a sedersi il primo cittadino amaranto. Ma dov’ la stampa nazionale? Ma non chiamatela stampa di regime. Sempre pronta a dedicare pagine e pagine per settimane e mesi, quando c’è da lanciare palate di fango in faccia al popolo calabrese; ai Reggini…la ‘ndrangheta, l’analfabetismo strumentale e di ritorno, gli scandali alla Regione, alla Provincia, al Comune, lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria (e degli altri, pure), le inchieste della DDA. Alcuni quotidiani non hanno dedicato nemmeno un rigo. Figurarsi la prima pagina. Ma quando maiiiiiiiiiiiiiii??????????Altri se la sono cavata con un colonnino, che serve il cannocchiale di Monte Palomar per scorgerlo. Diffidenza e sospetto, malafede. Questo si vedrà. 

Giuseppe Falcomatà, figlio d’arte; del leggendario Italo a cui è intestato ‘il più bel chilometro d’Italia’, leader della “Primavera riggitana”; 31 anni, celibe, ma fidanzato,  del Partito Democratico, che ha doppiato nelle preferenze il candidato di centrodestra. Lucio Dattola, si è fermato al 27,33% appoggiato da Forza Italia, Nuovo Centrodestra e dalla lista “Reggio Futura”. L’apoteosi falcomatina è stata davvero favolosa. Letteralmente stracciati i rivali…” Paolo Ferrara col 3,17% (Liberi di ricominciare), Vincenzo Giordano col 2,49% (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Musarella col 1,71% (Ethos), Stefano Morabito con l’1,96% (Per un’altra Reggio), Aurelio Chizzoniti con l’1,68% (Reggio nel cuore), Giuseppe Siclari con lo 0,37% (Partito comunista dei lavoratori), Francesco Anoldo Scafari con lo 0,24% (Movimento reggini indignati). 

Salvo rettifiche, il nuovo Consiglio Comunale, dovrebbe essere composto dai seguenti consiglieri:    
Partito Democratico - Giuseppe Marino 1326, Nany Iachino 1056, Demetrio Delfino 948, Giovanni Minniti 925, Nino Castorina 891, Vincenzo Marra 868, Paola Marisa Serranò 812
Reggio Futura - Tonino Maiolino 1173, Luigi Dattola 766, Antonino Matalone 678, Giuseppe D’Ascoli 581
Forza Italia - Lucio Dattola, Demetrio Marino 1099, Antonio Pizzimenti 819, Mary Caracciolo 805
Ncd - Pasquale Imbalzano 798, Massimo Antonino Ripepi 780
Reset - Armando Neri 557, Filippo Quartuccio 548, Filippo Burrone 528
La Svolta - Giovanni Muraca 804, Antonino Mileto 620, Giovanni Latella 610
Centro Democratico - Nicola Paris 934, Saverio Anghelone 814, Mimmo Martino 622
A Testa Alta - Nino Nocera 990, Nino Zimbalatti 932, Paola Brunetti 712
Cambiare Reggio Cambia - Filippo Bova 878
Oltre - Peppe Sera 663


Ora, i festeggiamenti, sciala e fa’ festa, bagordi e crapula. Poi, la bagarre per l’accaparramento dei posti di governo e di sottogoverno; e l’accomodamento-piazzamento dei partiti, ma non chiamatela “collocazione” e le immancabili, scontatissime polemiche, critiche, congetture e pettegolezzi. Con le accuse anche di tradimento, trasformismo, voltagabbana, cerchiobottismo, doppiogiochismo,  banderuola e canne al vento, digrignate fuori dai denti e grufolate in pubblica piazza, gogna e berlina. Infine il rimboccamento delle maniche, palla avanti e trottare. Salteranno fuori, questo è certo. State pur tranquilli amici lettori tutte le magagne. I patti scellerati, le promesse non mantenute, la felloneria. E non c’è camomilla o tisana a base di segale cornuta, che tenga. L’urna p….ha rovesciato il suo verdetto e bisognerà rassegnarsi di fronte all’evidenza dei fatti. Realtà cruda e nuda. Non servirà a molto, gettare l’acqua sporca con il bambino dentro e lanciare sassi in picconaia. Cambiano i tempi, usi, costumi e tradizioni, il modus operandi e di fare politica. Muta pure il clima ed i ‘pupi’. Desaparecidos con un colpo di spugna, i vecchi leaders, che una volta erano…giovani. E che c’azzecca il modello ondulatorio dell’atomo? Questa volta, “veramente” largo ai giovani, che comunque saranno i vecchi di domani. Il popolo bue, come viene etichettato sulla stampa, ha avuto uno scatto d’orgoglio. Il  coraggio di cambiare. Noi siamo dell’avviso, che in una squadra vincente, servano forze fresche e giovani; acculturati quanto basta, senza sfondare nella quantistica molecolare; e sapienti smanettatori della moderne tecnologìe. Per intenderci una nidiata di galletti di primo canto con alucce, artigli, speroni e cresta già sviluppati. E siamo pure convinti che le chiocce, non debbano mai mancare. Od i pulcini, finiranno nel fosso e soprattutto in bocca alle volpi riciclate. Se non ‘commare Rosa’ e ‘compare Cola’. Questo è certo! Forza di giovane, consiglio di vecchio: guarda come dondolo sull’asse dell’equilibrio. Il rischio è di ripetere la figuraccia dell’Italia ai mondiali brasiliani, Ibis, redibis non, morieris in bello! C’è ancora in giro, qualche Nèstore, ma non era candidato. E che importa, la legge consente di poter attingere all’albo degli onesti, incorruttibili, conoscitori delle sudate carte, esperti e veterani…Non datemi consigli, so sbagliare da me! I faciloni della politica ed in ogni caso i truffaldini, maneggioni trafficoni e faccendieri per non dire coloro che sono abituati a pescare nel torbido ed a seminare zizzania già lanciano schizzi di fango…E chi è ‘sto Falcomatà? Dov’era in tutti questi anni. Meriti del papà defunto, anch’esso sindaco. Il vassallaggio, ancora sopravvive. Riteniamo di dover smentire gli anzidetti spalatori di fango. Intanto ‘in questi anni’, Giuseppe Falcomatà c’era; e c’è ancora. Anche centrattacco del Lazzaro nella stagione 2011-12, in prima categoria girone D Noi l’abbiamo visto crescere, se si potesse dire. L’idea comunista, non gliel’ha messa nessuno in testa. Ma è frutto del suo convincimento e della sua convinzione. Sebbene, non fosse stato presente nei Movimenti della Sinistra. 

Ci siamo occupati di lui, nelle cronache sportive, (carta stampata ed on line)in questi anni, come calciatore del mondo dilettantistico calabrese. Era a fianco dei suoi amici comunisti, in prima linea, ma non compariva, se non raramente. Per sua scelta. Non intendeva sfruttare nessuna scia o corsia preferenziale. Comunque primo degli eletti alla I^ “Circorscrizione Centro Storico” di Reggio Calabria a soli 24 anni e primo degli eletti con 2.443 preferenze al Consiglio Comunale nella precedente consiliatura. Laureato in giurisprudenza nel 2006, avvocato e con una specializzazione in studi sulle Pubbliche amministrazioni presso la Spisa di Bologna: Scrittore e saggista, nel 2012 ha anche pubblicato un romanzo intitolato "La vendetta immobile". Gli faceva piacere, quando Matteo Renzi a Palazzo Campanella, sciorinava complimenti per Italo Falcomatà. Quando Pierluigi Bersani e Walter Veltroni all’Odeon, Massimo D’Alema all’Excelsior, Dario Franceschini e Rosy Bindi, senza scomodare Pietro Ingrao, Emanuele Macaluso, Achille Occhetto, in piazza od al chiuso, tessevano le lodi per il leader della “Primavera riggitana”. Lo appellavamo accademicamente …”signor sindaco”, quando calcava le scene calcistiche. E lui, di rimando, si smarcava…’mio padre’. Io, devo mangiare pane, ancora”. Forse non pensava di diventarlo a trent’anni suonati. Lo abbiamo incontrato recentemente a Bagaladi, accorso per assistere il suocero ingegnere Santo Monorchio, impegnato nella campagna elettorale per le amministrative. Eletto sindaco per la quarta volta. Ed anche dopo…”Signor sindaco, ci può dire quali siano le linee-guida della sua amministrazione?”...”Non esageriamo. Io ho il massimo rispetto per gli altri candidati. Non vendo la pelle dell’orso, prima di averlo accoppato. Sarà il popolo reggino sovrano, in piena autonomia, libertà e democrazia a scegliere.  Accetterò il suo verdetto, qualunque sarà la decisione”. Abbiamo pure pubblicato su questo giornale le relative immagini. La città di Reggio Calabria, cambia disco, registro e codice? Non disponiamo della sfera magica davanti e non abbiamo parenti fra i chiromanti, chiaroveggenti, sensitivi, indovini, negromanti, maghi e cartomanti. E nemmeno, ci sembra questa la sede per sputare sentenze. Il nostro compito è quello di verificare e controllare. Poi, riflettere e meditare e quindi redigere o scrivere. Lo abbiamo sempre fatto in perfetta indipendenza ed autonomia. E sa Dio quanto ci sia costato. E ci costi ancora. In una terra feudale, dove se non sei schierato e quindi “controllato”, sei emarginato, isolato ed osteggiato a tutti i livelli.  Chi era Italo Falcomaà?“Italo Falcomatà (Reggio Calabria, 8 ottobre 1943 – Reggio Calabria, 11 dicembre 2001) è stato un politico e docente universitario italiano. Dal 1993 al 2001 fu sindaco di Reggio Calabria, colui che diede inizio alla cosiddetta "Primavera di Reggio". Unico sindaco reggino che ebbe tre mandati, è ritenuto uno degli uomini chiave della storia della città. Le sue doti di comunicatore spinsero la città di Reggio a superare il periodo cosiddetto di "depressione", originatosi dopo i fatti di Reggio del 1970.Biografia.

Nato a Reggio nel 1943, frequenta la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Messina, dopo aver compiuto gli studi secondari superiori presso il liceo classico Tommaso Campanella. Qui si laurea in Lettere con una tesi in storia contemporanea dal titolo Il Corriere di Calabria e l'opinione pubblica reggina nella Grande Guerra, con relatore Alberto Monticone. Falcomatà è stato docente: di italiano e storia all'istituto tecnico industriale Panella ;di storia contemporanea presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Messina nell'anno accademico 1992-1993;di storia dell'Italia contemporanea all'Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria. Il suo essere storico lo ha indirizzato verso la ricerca sul ruolo della borghesia nel periodo della grande depressione del Mezzogiorno, analizzandone i programmi. Ciò lo porta a pubblicare diverse opere, una delle quali gli vale il Premio Sila 1978: "Giuseppe De Nava, un conservatore riformista meridionale". All'inizio del nuovo decennio Falcomatà decide di entrare in politica, militando nella Federazione Giovanile Comunista Italiana e divenendo dunque uno tra gli intellettuali del Partito Comunista Italiano. Nel 1980 viene eletto al consiglio comunale di Reggio; in tale occasione ha modo di dimostrare il suo interesse verso le difficoltà delle periferie[4]. Alle Elezioni politiche italiane del 1983 è candidato del Partito Comunista Italiano in Calabria alla Camera dei Deputati ma non viene eletto.Alle Elezioni politiche italiane del 1992 è candidato del PDS in Calabria alla Camera dei Deputati ma non viene eletto. Il 28 novembre 1993 il primo consiglio comunale del dopo Tangentopoli lo elegge sindaco della sua città. Questa fu l'occasione in cui Falcomatà dimostrò eccellenti doti di mediatore, evitando lo scioglimento del consiglio comunale dopo la crisi di maggioranza scaturita dalle dimissioni di Giuseppe Reale. La riconferma della sua carica di primo cittadino di Reggio giunge direttamente dal popolo che alle elezioni dell'aprile 1997 lo preferisce ad Antonino Monorchio del Polo delle Libertà. Pur non avendo la maggioranza in consiglio comunale, fonte Wikipedia, Falcomatà riesce a portare a termine il mandato brillantemente, sbloccando i fondi del "Decreto Reggio", che da anni si attendevano per il risanamento e lo sviluppo della città dello Stretto. I reggini decidono di riconfermarlo per un ulteriore mandato nell'aprile del 2001, quando al primo turno delle elezioni amministrative prevale con oltre il 56% dei consensi su Antonio Franco di Alleanza Nazionale. Il 13 luglio dello stesso anno è proprio lui a rendere noto ai propri concittadini di essere affetto da leucemia, malattia che lo porta alla prematura scomparsa nel dicembre 2001.Italo Falcomatà fu un grande uomo e sindaco che riuscì a capovolgere la situazione che Reggio Calabria soffriva dal secondo dopoguerra. Minacciato di morte più volte dalle cosche locali della 'ndrangheta, Falcomatà ha saputo dare alla sua città una nuova speranza combattendo contro l'abusivismo edilizio; specialmente nella sezione centrale della città ridimensionando il mercato aperto che, con le sue bancarelle abusive gestite dalla criminalità, congestionava il traffico e si espandeva ovunque senza limiti e permessi. In sua memoria la città gli ha intitolato il Lungomare. 

Suo figlio Giuseppe è stato eletto sindaco di Reggio Calabria per il centrosinistra alle elezioni amministrative del 26 ottobre 2014”. Tutto finito. Le levatacce, le ore piccole, le schiddicchiate, un panino una birra e poi,  il girotondo per le banlieu, le casbah e le favelas, gli sproloqui, i turpiloqui i vaniloqui, i tour de force per le balze aspromontane, le strette di mano, i comizi, le interviste, le domande a trabocchetto ed a c… la pubblicità, i bagni di folla, guerre stellari. Tutto, finito dentro il tritacarne degli annali della storia, della cronaca…polvere di stelle. Ti ricordi di quella kermesse amministrativa a Reggio Calabria del 26 novembre 2014? Falcomatà, Dattola, Chizzoniti, Ferrara, Giordano, Musarella, Siclari, Scafari, Morabito. Questo è anche il momento dei rimpianti, come si diceva e dell’analisi del voto. Ha vinto il centrosinistra. Ha perso il centrodestra, che si lecca le ferite, in attesa di rifarsi alle elezioni regionali; o prendere un’altra sberla. To be or not to be that is the question. Comunque Scopelliti Giuseppe ex governatore della Calabria, ha sfiorato il 10% con la  sua lista “Reggio Futura”, pari a circa novemila voti. Altro che Forza Italia (8,41) e Nuovo Centrodestra (3,23). O.K. ma Beppe Grillo che ha fatto? C’era o non c’era? Dov’è andato a finire il Movimento Cinque Stelle? Ma non aveva “preso” il 25% addirittura alle… recenti Elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio 2013? Nemmeno un seggiooooooo??????. “Il mio amico Arnold” sbotterebbe…”Ma che cavolo stai dicendo Willy?”  È pacifico che nel 61% del vincitore ci siano anche i traditori di tutti i partiti, movimenti, associazioni e via di sèguito. Ma non chiamatelo trasversalismo.  I taffichini e maneggioni, hanno sempre il polso della situazione. Sanno sempre chi vinca, con largo anticipo e chi perda. Ma come fannoooooo????? Falcomatà, intanto assicura perestrojka e glasnoist. Ma bastreanno trasparenza e legalità? Ma poi, deve fare i conti anche con la ‘ndrangheta. Questo è ineludibile. Il giornalista Luigi Malafarina la chiamò “ colletti bianchi o mafia delle scarpe lucide”. Il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria f.f. Salvatore Boemi, “zona grigia”. L’ex procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, “borghesia mafiosa”, L’attuale procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho.” L'organizzazione criminale più potente del mondo che, per la sua internazionalizzazione, poggia su un sistema ormai collaudato. Un'organizzazione talmente forte da poter controllare il voto, indirizzare gli elettori, individuare i soggetti che devono portare avanti l'amministrazione. Un sistema difficile da debellare proprio, perché c'è una parte della società, che è servente e questa è ossigeno per la 'ndrangheta". Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della DDA reggina, “La Malapianta”. Il 17 settembre 1955, in un articolo sul Corriere della Sera, Corrado Alvaro identifica per la prima volta la mafia calabrese col nome di 'Ndranghita. Ed altri, “Cono d’ombra”. Questo è il momento dell’analisi del voto. E verranno fuori tutte le magagne, colpe, pecche e macchie. I mancati accordi e gli accordi traditi; se non il doppiogioco, il trasversalismo e le accuse infamanti. Dejà vu! Non c’è niente di nuovo sotto il sole. Baruffe chiozzotte. Il ‘popolo bue’ ma affamato ed oberato dalle tasse centrali e dai balzelli locali per l’erogazione di beni e servizi, che costano un occhio della testa e non funzionano o funzionano poco e male ( e non soltanto l’acqua e la spazzatura o gli autobus), risponde come Rhett Butler a Rossella O’Hara…”Francamente me ne infischio”. L’avvocato Giuseppe Falcomatà è giovane e forte, ma ha già maturato una sia pur piccola esperienza politico-amministrativa a Palazzo San Giorgio. Quando giocava al pallone, faceva il …centrattacco di sfondamento. 

Domenico Salvatore    








 

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