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SPAZIO: GIAPPONE LANCERÀ NUOVA SONDA PER ESPLORARE ASTEROIDE

TOKYO, 2 settembre 2014 - L' agenzia d' esplorazione spaziale giapponese Jaxa ha presentato una nuova sonda, la Hayabusa-2, sperando di ripetere il successo della prima, che era riuscita a riportare della polvere di asteroide dopo un'odissea di sette anni. 

«La nuova sonda è stata completata», si è congratulato il capo del progetto Hitoshi Kuninaka, citato dall' agenzia Jiji, assicurando che la Jaxa raddoppierà gli sforzi per effettuare «un nuovo viaggio». Il lancio dalla base di Tanegashima, nel sud del Giappone, è previsto intorno al mese di dicembre. Hayabusa-2 dovrebbe raggiungere il suo obiettivo, l' asteroide «1999 JU3», a metà del 2018 e ripartirne alla fine del 2019 per far ritorno sul nostro Pianeta un anno più tardi, salvo imprevisti. A differenza di Itokawa, l'asteroide precedentemente esplorato dalla prima sonda Hayabusa, questa piccola sfera rocciosa contiene carbone e acqua. 

La Hayabusa 2 sarà equipaggiata con una sorta di cannone spaziale. Quando avrà raggiunto l'orbita desiderata intorno a «1999 JU3», rilascerà lo strumento, poi si metterà al riparo, dall'altra parte dell' asteroide. Il cannone esploderà quindi una sfera di metallo sull' asteroide, per creare un cratere di diversi metri di diametro. Ciò fatto, la sonda si poserà sul foro e preleverà dei campioni di sottosuolo. Gli scienziati del Jaxa ritengono che il sottosuolo dell' asteroide sia più interessante della superficie, i cui componenti sono influenzati dall'esposizione ai raggi cosmici. 

Hayabusa 2 succede all'omonima sonda lanciata nel maggio 2003, che aveva raccolto campioni dell'asteroide Itokawa, a 290 milioni di chilometri dalla Terra, nel settembre 2005. Tuttavia, difficoltà di comunicazioni con la sonda, avarie al motore, alle batterie e ad altri equipaggiamenti avevano presto costretto i tecnici a numerosi sforzi per riprenderne il controllo e farla rientrare, con tre anni di ritardo. Il viaggio si trasformò in un interminabile periplo di sette anni e diversi miliardi di chilometri. 

E così Haybusa divenne il simbolo della perseveranza giapponese. Secondo la Jaxa, la conoscenza dei materiali dei corpi celesti potrebbe permettere di spiegare meglio le condizioni in cui si è formata la Terra e la comparsa della vita su di essa.

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