REGGIO CALABRIA 11 settembre 2014. La Commissione straordinaria, coordinata dal prefetto Gaetano Chiusolo, ha deliberato l’intitolazione della sede del Comando di Polizia municipale agli agenti Giuseppe Marino e Giuseppe Macheda, martiri della legalità. Il prefetto Chiusolo aveva preso impegni precisi nel corso della manifestazione di piazza Castello promossa da Libera Reggio nel corso della quale è stato piantato un albero di alloro e scoperta una targa commemorativa in ricordo dei due agenti municipali. Nei mesi scorsi tanti reggini hanno sostenuto la lodevole iniziativa di Libera apponendo la propria firma affinchè il Comune ricordasse degnamente i due valorosi agenti municipali. Il prefetto Chiusolo ha mantenuto le promesse celermente ed oggi la delibera è stata affissa sull’Albo pretorio del Comune.
GIUSEPPE MACHEDA, 30 anni, faceva parte della squadra di Polizia municipale impegnata nel contrasto all'abusivismo e alla speculazione edilizia. Il 28 febbraio 1985, al rientro dal lavoro, mentre sotto casa attendeva l'apertura del garage, viene assassinato con due colpi di lupara che lo colpiscono alle spalle. A casa lo attendeva la giovane moglie Domenica in stato interessante.
GIUSEPPE MARINO, 43 anni, invece, viene eliminato il 16 aprile 1993 quando, insieme al maresciallo Orazio Palamara è di pattuglia automontata sul corso Garibaldi nei pressi della villa comunale. L'agguato scatta alle 20, Marino viene colpito a morte da sei colpi di pistola calibro 9x21 mentre Palamara resta gravemente ferito. Per gli inquirenti si tratta di una vendetta per una multa elevata dal vigile. Marino, lascia due bambine.
GIUSEPPE MACHEDA, 30 anni, faceva parte della squadra di Polizia municipale impegnata nel contrasto all'abusivismo e alla speculazione edilizia. Il 28 febbraio 1985, al rientro dal lavoro, mentre sotto casa attendeva l'apertura del garage, viene assassinato con due colpi di lupara che lo colpiscono alle spalle. A casa lo attendeva la giovane moglie Domenica in stato interessante.
GIUSEPPE MARINO, 43 anni, invece, viene eliminato il 16 aprile 1993 quando, insieme al maresciallo Orazio Palamara è di pattuglia automontata sul corso Garibaldi nei pressi della villa comunale. L'agguato scatta alle 20, Marino viene colpito a morte da sei colpi di pistola calibro 9x21 mentre Palamara resta gravemente ferito. Per gli inquirenti si tratta di una vendetta per una multa elevata dal vigile. Marino, lascia due bambine.
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Giuseppe Macheda e Giuseppe Marino
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