Cari fratelli,
è trascorso ancora un
anno, e noi siamo nuovamente qui per accogliere con gioia e amore il quadro,
che rappresenta la nostra Patrona, Maria Santissima, invocata sotto il nome di
Madre della Consolazione.
Siamo pieni di gioia per
poter rinnovare anche quest’anno i nostri atti di fede e amore.
Siamo
qui perché sappiamo di poter confidare in Maria per tutti i nostri problemi,
nonostante le nostre infedeltà.
Maria
è Madre misericordiosa e perdona;
è Donna forte e perciò ci darà forza;
è
Madre amorevole e perciò di consolerà.
Penso
a quante suppliche devote saranno indirizzate a lei in questi mesi che il
quadro sosterà in cattedrale. Quante lacrime raccoglierà, quanti sorrisi di
gratitudine, quanti ritorni a Dio di peccatori provocherà.
Ringraziamo
la Madonna Santissima per questo appuntamento di fede che ogni anno la Chiesa
ci dona per ravvivare la fede.
A
Lei ripetiamo con fede: Mostrati di essere Madre per noi, che ricorriamo a te,
gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Si,
o Madre della Consolazione noi ricorriamo a te.
I
problemi sono tanti: le difficoltà economiche, le tensioni familiari, la
mancanza di lavoro, l’emarginazione dei nostri giovani, la paralisi politica,
le malattie, i disagi di ogni genere.
Ogni
anno, il nostro incontro con te, o Maria riaccende la speranza e noi torniamo a
guardare con fiducia alla vita.
Siamo
più consapevoli che ogni anno, quando tu giungi in città, ci poni
l’interrogativo, simile a quello che ogni madre terrena rivolge ai suoi figli
quando si incontrano dopo un periodo di assenza o di lontananza: e voi come
state? Ci sembra di udire dalle tue labbra queste parole: voi come state? Come
avete vissuto questo anno? Dopo aver osannato a me, dopo aver gridato
ripetutamente, lo scorso anno, “viva
Maria”, la vita come è andata? Come vi siete comportati?
Miei
cari fratelli, la Madonna Santissima a noi che le chiediamo di mostrarsi come
Madre risponde: Tu mostrati figlio.
Se
guardiamo a ritroso l’anno trascorso possiamo dire che la città ha mantenuto
fede alle sollecitazioni che la Madonna ci fa ogni anno quando si incontra con
la città in questa piazza?
Non
possiamo allora non ricordare i mali della nostra città e della nostra terra.
Miei
cari fratelli, se il Vescovo ve li ricorda non è perché vuole turbare la gioia
di questo momento, ma per richiamare l’attenzione di tutti affinché questo
momento illumini la vita di ogni giorno.
Questo
è momento di fede e di luce, ma la vita di ogni giorno spesso è peccato e
tenebra. Possiamo dimenticare il traffico di droga? Come possono questi
seminatori di morte guardare a Maria, dimenticando che quel volto riassume il
volto di tante madri che piangono per i propri figli drogati?
Possiamo
dimenticare gli omicidi che hanno insanguinato le nostre strade? Gli incendi di
macchine e di negozi? Possiamo ignorare che tante persone presumono di onorare
Maria e poi non sentono scrupoli di aggregarsi alla criminalità organizzata?
Possiamo
dimenticare il lavoro nero e le buste-paga non veritiere?
La
Madonna ci chiede fedeltà ai comandamenti. Ci chiede di prendere distanza da
ogni forma di male. E il primo passo per fare ciò è la denuncia. Impariamo a
denunciare il male per creare le condizioni di libertà per tutti noi.
Miei
cari, non possiamo chiudere gli occhi su questi mali, che sono una prova che
non tutto è degno di Maria nei nostri comportamenti. Il problema della
scissione tra vita e fede, tra ritualismo tradizionale e scelta vera della fede
non è stato ancora risolto.
C’è
bisogno di fede vera e autentica. C’è bisogno di coerenza. Non possiamo
ritenerci soddisfatti perché gridiamo “Viva Maria” e poi nella vita andiamo
contro ogni regola morale. Voglia Dio che quest’anno Maria possa toccarci il
cuore e farci intraprendere un vero cammino di conversione.
E
allora, pieni di gioia e di entusiasmo accogliamo Maria e rinnoviamo a lei il
nostro affetto.
E gridamulu cu' tuttu
u cori: oggi e sempre: Viva Maria.

Reggio Calabria, 13 settembre 2014
Consegna del quadro della Madonna della
Consolazione alla città
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