Reggio calabria 26 settembre 2014 - La Commissione straordinaria,
coordinata dal Prefetto Gaetano Chiusolo,
e il Direttore regionale per i Beni culturali, arch.
Francesco Prosperetti, hanno
valutato di comune accordo la conclusione delle indagini conoscitive sulle
condizioni della vecchia pavimentazione lapidea del Corso, sottostante
l’attuale manto di asfalto.
A seguito dell’ asportazione di larghe porzioni
dell’asfalto che ricopriva la pavimentazione in basoli di pietra lavica si è
potuto constatare come la gran parte degli elementi lapidei risulti purtroppo
danneggiata dalle lavorazioni a suo tempo eseguite per consentire la migliore
adesione del manto d’asfalto. La punzonatura con il martello pneumatico ha,
infatti, determinato la rottura di molti basoli, e il grave danneggiamento
della superficie della maggior parte degli stessi, talché per il loro eventuale
riutilizzo si renderebbe necessaria una radicale rilavorazione, con costi che
superano quelli della fornitura di
materiale nuovo.
Le indagini eseguite a campione su una
significativa porzione della pavimentazione hanno quindi sostanzialmente
confermato le attese del progetto esecutivo a suo tempo approvato, che aveva
escluso la possibilità dell’utilizzazione dei vecchi basoli nella realizzazione
del nuovo progetto di lastricato pedonale del Corso.
Per questo motivo si è deciso di non procedere
oltre con la rimozione generalizzata del manto di asfalto, che verrà invece
eseguita man mano, in corrispondenza dei tratti in lavorazione.
L’attento esame dei campioni di pavimentazione
rimessa in luce ha tuttavia permesso di valutare la possibilità di un parziale
riutilizzo dell’esistente materiale, limitandolo a quei basoli non danneggiati
dalla punzonatura, e meno consunti dall’uso, che si rinvengono nelle porzioni
di pavimento adiacenti ai marciapiedi.
Si è perciò stabilito di individuare, con la
collaborazione della Soprintendenza, un tratto di strada dove sarà riproposta
la pavimentazione eseguita con i basoli recuperati, eseguita con la
tradizionale tecnica di posa su letto di sabbia, come testimonianza del vecchio
assetto del Corso.
Pertanto si procederà alla posa in opera della
nuova pavimentazione, così come previsto
nel progetto approvato, rimanendo in attesa che la Soprintendenza dia
le indicazioni sulla specifica individuazione delle aree del Corso Garibaldi in
cui si intenderà riproporre la pietra lavica recuperata.
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