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'NDRANGHETA: PM MILANO, A PROCESSO POLITICI LECCO E BOSS

Chiesto giudizio immediato sindaco Valmadrera e Mario Trovato  

MILANO, 1 settembre 2014 - La Procura di Milano ha chiesto il processo con rito immediato per 10 persone, tra cui il presunto boss Mario Trovato, fratello dello storico 'patriarca" della 'ndrangheta lombarda Franco Coco Trovato, l'ex consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo, e il sindaco di Valmadrera (Lecco), Marco Rusconi. Tutte persone arrestate lo scorso aprile nell'ambito di un'inchiesta che aveva fatto emergere presunti contatti tra uomini della mafia calabrese e rappresentanti delle istituzioni nella zona del Lago di Como. 

Nell'ambito delle indagini, coordinate dai pm Claudio Gittardi e Bruna Albertini e condotte dal Nucleo di polizia tributaria e dal Gico della Gdf, lo scorso 2 aprile erano finiti in carcere, tra gli altri, l'allora consigliere comunale e l'allora sindaco. Il primo, Ernesto Palermo, eletto con il Pd e poi dal 2011 passato al gruppo misto, è accusato non solo di corruzione e turbativa d'asta, ma anche di estorsione e associazione mafiosa. Palermo, infatti, secondo l'accusa, faceva parte della cosca dei Trovato ed era uno degli «uomini nuovi» del clan e ne curava gli «interessi» nell'ambito dei suoi rapporti con altri «esponenti politici» e della pubblica amministrazione. E si sarebbe adoperato direttamente per far ottenere al clan la concessione dell'area comunale 'Lido di Pare« sul lago di Como, già oggetto in passato di una serie di attentati incendiari. Per l'acquisizione della concessione, che doveva essere effettuata da una società dei Trovato in cui aveva investito anche Palermo, secondo l'inchiesta, sarebbe arrivata una mazzetta da 5 mila euro al sindaco di Valmadrera, Rusconi (eletto con una lista civica appoggiata dal Pd), arrestato per corruzione e turbativa d'asta e molto attivo, prima di finire in carcere, in iniziative antimafia sul territorio. Ora la parola passa al gip di Milano Alfonsa Maria Ferraro che dovrà decidere se accogliere o meno l'istanza della Procura. 

NDRANGHETA, CHIESTO IMMEDIATO PER EX SINDACO VALMADRERA ED EX CONSIGLIERE LECCO  - Chiesto il giudizio immediato per l'ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi e per l'ex consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo arrestati lo scorso aprile nell'ambito dell'inchiesta Metastasi, il primo con le accuse di corruzione e turbativa d'asta con l'aggravante della finalità mafiosa; il secondo per associazione di stampo mafioso, estorsione, corruzione, turbata libertà degli incanti, detenzione e porto illegale di armi. La richiesta è stata firmata dai pubblici ministeri Bruna Albertini e Claudio Gittardi anche per Mario Trovato, fratello del boss Coco Franco Trovato, che secondo gli inquirenti avrebbe diretto la locale di 'ndrangheta di Lecco in assenza del fratello, operante da più di vent'anni nella zona, come certificato da una vecchia indagine denominata Wall Street ma solo sfiorata dalla più recente indagine Infinito sulla presenza delle locali di 'ndrangheta in Lombardia.
In base a quanto ricostruito, la locale si sarebbe infiltrata nella pubblica amministrazione e nel settore delle attività edili e del gioco di azzardo, tramite la gestione di slot machine in vari negozi. Mario Trovato era stato scarcerato nel 2005 dopo una condanna per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e attraverso Palermo, posto in consiglio comunale prima nelle file del Pd e poi nel gruppo misto, sarebbe riuscito a ottenere diverse modifiche di destinazione di piani del territorio a favore di prestanome facenti capo all'associazione mafiosa e avrebbe fatto vincere numerosi appalti a società edili a lui collegate, spazzando via la concorrenza sia ottenendo notizie ancora segrete sulle gare, sia con l'intimidazione. Invece Rusconi, ex sindaco Pd, secondo gli inquirenti alla scadenza della concessione comunale sul lido di Parè avrebbe accettato una tangente di 10mila euro per far assumere la nuova concessione per l'organizzazione di attività ricreative e turistiche a un'associazione intestata a prestanome dei Trovato. Una volta ottenuta la concessione, quando poi sono circolate delle voci sulle presunte connessioni tra la società e la criminalità organizzata e la prefettura ha avviato una verifica, il Comune ha cercato di fare marcia indietro, revocando la concessione e gli inquirenti hanno accertato nuovi contatti da parte della locale con Rusconi. La richiesta di giudizio immediato riguarda anche due imprenditori e cinque prestanome, accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, corruzione, estorsione, turbata libertà degli incanti e in un caso traffico di sostanze stupefacenti. Sulla richiesta deciderà il giudice per le indagini preliminari Alfonsa Maria Ferraro.

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