La convenzione sullo stadio San Paolo in commissione Sport
La
commissione Sport, presieduta da Luigi Zimbaldi, ha discusso oggi, con la
partecipazione del Direttore generale Attilio Auricchio, della delibera n. 619
del 13 agosto scorso relativa alla presa d’atto dello studio per la valutazione
del canone di concessione per lo stadio San Paolo svolto dal Coni Servizi e
alla proroga della convenzione tra il Comune e la Società Sportiva Calcio
Napoli.
Lo
studio, ha spiegato Auricchio illustrando i risultati del lavoro svolto dalla
società, non consiste in una valutazione tecnica, ma in una valutazione del
rispetto di standard fissati a livello internazionale per la partecipazione alle
competizioni sportive. Al di là del dato numerico, quindi, è stata fatta una
valutazione di metodo, che ha evidenziato come lo stadio, allo stato in cui si
trova oggi ed in assenza di interventi strutturali, rappresenta una perdita di
business per la società che lo utilizza e genera mancati introiti per
l’Amministrazione e la città. Sulla base della legge 147/2013, che stimola
investimenti privati per la ristrutturazione degli impianti sportivi, si è
preso atto della volontà di investire per la ristrutturazione espressa più
volte pubblicamente dal presidente della società Calcio Napoli e si propone,
quindi, di prorogare in via straordinaria l’attuale convenzione per la stagione
sportiva appena iniziata, in attesa di uno studio di fattibilità, che conterrà
un’approfondita analisi economico-finanziaria dei costi da affrontare, che la
società dovrebbe elaborare e presentare al massimo entro il prossimo 31 marzo.
Un lavoro particolarmente oneroso, che sarebbe utile all’Amministrazione e la
cui mancata presentazione o approvazione determinerebbe la fine del rapporto
con la società alla fine della stagione agonistica.
Se
il Consiglio approvasse l’impostazione proposta, ha concluso il Direttore
generale, andrebbe subito iniziato un percorso di costruzione di una nuova
convenzione che vada a regolare i rapporti tra Comune e società per un periodo
più lungo evitando, così, decisioni “in emergenza”. In ogni caso, solo lo strumento
della legge 147 che apre a semplificazioni delle procedure amministrative e
prevede modalità innovative di finanziamento, potrebbe consentire, allo stato
attuale, una ristrutturazione generale dell’impianto, essendo assolutamente non
ipotizzabile un ricorso al bilancio comunale per coprire i circa undici milioni
di euro che, secondo valutazioni dei tecnici dell’Amministrazione, occorrerebbero
per il riammodernamento dell’impianto.
I
consiglieri intervenuti si sono soffermati su diversi aspetti rimarcando: la
necessità di guardare anche alle altre attività sportive svolte all’interno del
San Paolo da tante associazioni, spesso penalizzate dalla coabitazione con la
società di calcio e che portano avanti attività di promozione sportiva di
grande valore per il territorio (Caiazzo); la debolezza della posizione
dell’Amministrazione nei confronti della Società Calcio Napoli e l’inopportunità
di una proroga della convenzione che, tra l’altro, ripropone la determinazione
del canone sulla base dei biglietti venduti, meccanismo ritenuto non congruo
dalla Corte dei Conti (Gennaro Esposito); il ritardo nella decisione, con una
proposta di proroga che poteva essere fatta un anno fa in vista di una nuova
convenzione. La scelta va comunque accolta con favore, soprattutto per il
termine che viene fissato per la presentazione dello studio di fattibilità
(Castiello); l’obbligo di fare i conti
con quanto si ha a disposizione, circostanza che obbliga a rivedere ciò che si
pensava di poter fare in passato. I tempi che rimangono all’Amministrazione
difficilmente renderanno possibile il varo di una nuova convenzione, e, in
considerazione di questo, l’unica soluzione per creare meno danni alla città è
votare la delibera proposta (Rinaldi); l’evidenza di uno squilibrio nel
rapporto tra Comune e società a vantaggio della seconda e mancato perseguimento
dell’interesse pubblico nella gestione dello stadio (Aniello Esposito); che la
proroga è il segno dell’inefficienza dell’Amministrazione, che non tiene conto
che i contenuti dell’attuale convenzione furono definiti in presenza di
condizioni completamente diverse dalle attuali (Moretto).
Il
Direttore generale ha brevemente replicato, sottolineando in particolare
l’attenzione dell’Amministrazione verso tutte le realtà attive all’interno del
San Paolo, dove il Calcio Napoli non è titolare di una concessione d’uso in
esclusiva. Maggiori dettagli sulla determinazione del canone potranno essere
forniti dal Coni Servizi alla commissione, ma non va dimenticato che l’unico
fine della proposta di proroga è quello dell’elaborazione dello studio di
fattibilità ai fini dell’ammodernamento dello stadio, struttura che è e rimarrà
sempre di proprietà pubblica.
Il
presidente Zimbaldi, esprimendo il proprio consenso alle scelte
dell’Amministrazione, ha concluso i lavori anticipando nuovi incontri per
raccogliere ogni contributo possibile che renda più agile il percorso verso una
nuova convenzione.
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