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UE: FT, DELUDENTE SE INCARICO ALTO RAPPRESENTANTE A MOGHERINI

MEGLIO UN "PEZZO GROSSO" COME BILDT O TIMMERMANS Roma, 28 agosto 2014 - «Sarebbe deludente» se l'incarico di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune andasse al ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini. A due giorni dal vertice straordinario di Bruxelles che deve decidere i nomi dei successori di Catherine Ashton e di Herman Van Rompuy alla presidenza del Consiglio europeo, il «Financial Times» boccia la candidatura della titolare della Farnesina, sottolineando come, «in un momento di importanti tensioni internazionali, l'Ue avrebbe potuto scegliere per quell'incarico un 'pezzo grossò riconosciuto, come il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt o il collega olandese Frans Timmermans». Invece, sottolinea in un editoriale il quotidiano britannico, Mogherini «era poco conosciuta prima di diventare ministro degli Esteri in Italia sei mesi fa». «Se verrà scelta - osserva il Financial Times - lo sarà per le stesse ragioni per cui Catherine Ashton ottenne l'incarico cinque anni fa: sarebbe il risultato di un elaborato negoziato tra Stati membri in cui viene spuntata ogni casella, ad eccezione di quella dell»'esperienza«.

CON IL CREMLINO POSIZIONE DI PACIFICAZIONE PIÙ CHE DI CONFRONTO - «Il ruolo di Alto rappresentante dovrebbe essere uno dei più importanti della macchina di Bruxelles», sostiene il quotidiano, rilevando come «in aree come il commercio ed il mercato unico l'Ue agisce con una certa coerenza come blocco», mentre, invece, per quanto riguarda la politica estera, sia che si tratti dei rapporti con la Russia, che con la Cina o il Medio Oriente, «i grandi Paesi membri spesso agiscono da soli». È per questo, secondo l'Ft, che «un Alto rappresentante forte può contribuire ad appianare le differenze tra i governi nazionali». I capi di Stato e di governo dell'Ue «sono noti per i cambiamenti dell'ultimo minuto alle nomine, ma se l'incarico andasse alla Mogherini sarebbe deludente», attacca il giornale, che, per giustificare la sua opposizione alla titolare della Farnesina, torna a chiamare in causa i rapporti dell'Italia con la Russia, «un'area nella quale causerebbe preoccupazione la sua posizione». «Il mondo degli affari italiano, in particolare in aree come quella dell'energia, resta strettamente legato alla Russia», sottolinea l'editoriale, secondo cui «nel suo breve periodo» alla Farnesina, la Mogherini «ha rispecchiato il desiderio dell'Italia di pacificazione con il Cremlino piuttosto che di confronto». Certo, ammette il giornale, la politica europea verso Mosca continuerà ad essere dominata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, «ma questo non è il momento in cui nessun alto funzionario Ue possa essere soft con Mosca».

EUROPA HA BISOGNO DI UN RESPONSABILE DELLA POLITICA ESTERA FORTE  - Ricordato che, per l'Alto rappresentante, l'altro compito importante è quello di «lavorare con la Commissione per aiutare l'Ue a giocare un ruolo più strategico, che rifletta il peso del blocco come potenza economica globale», il «Financial Times» sollecita al successore della Ashton «uno sforzo maggiore» per mettere a punto politiche europee in aree come gli aiuti, il commercio, l'immigrazione: «Aiutare a stabilizzare Paesi come la Libia e il Mali, affrontando il problema delle migrazioni nel Mediterraneo, dovrebbe essere in cima alle priorità internazionali dell'Ue». «Chiunque ottenga quell'incarico, che sia Mogherini o chiunque altro - chiosa il giornale - avrà bisogno di tempo per fare i conti con quel ruolo. Sarebbe sbagliato giudicare in modo prematuro qualsiasi candidato, dato che alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, stanno mandando a Bruxelles personalità relativamente sconosciute. Ma quello che non è in dubbio è che l'Europa ha bisogno di un responsabile della politica estera forte, uno che possa contribuire a dare all'Ue una voce più forte nel mondo». 

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