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SCANDALO MISS ITALIA IN CALABRIA, PATRIZIA MIRIGLIANI “CHI SA, DENUNCI, SOLO LA MAGISTRATURA POTRA CHIARIRE I DUBBI.

Continua l’ inchiesta del “Il Garantista” sulle selezioni calabresi di Miss Italia, oggi il giornale diretto da Piero Sansonetti parla di altre ombre sulla finale regionale svoltasi a Scalea il 23 agosto scorso, infatti alcuni imprenditori avrebbero fatto avances a delle ragazze impegnate durante la gara. Alcune miss escluse si sono riunite ieri (secondo alcune voci) per parlare dell’ inchiesta del “Il Garantista” ed, eventualmente, intervenire in merito per raffortzare l’ inchiesta del giornale diretto da Sansonetti in termini di testimonianze. Anche in merito alle richieste di sponsor avanzate da alcune partecipanti. 

Secondo alcune tesi di ragazze partecipanti al concorso, l’ organizzazione locale avrebbe invitato alcune partecipanti o loro parenti a procurare sponsor per le singole manifestazioni in cambio di giurati da indicare in occasione delle varie selezioni che si sono svolte in Calabria. E intanto sullo scandalo delle selezioni di Miss Italia in Calabria interviene sempre sulle pagine del “Il Garantista” la patron nazionale del concorso Patrizia Mirigliani che scrive “Mi sono astenuta dall’ intervenire in merito ai fatti della vicenda del giornale Il Garantista a proposito delle selezioni regionali di Miss Italia in Calabria, non solo apprendo anch’io per la prima volta i fatti del genere, ma soprattutto perché non posso e non voglio sostituirmi alla magistratura che, lo spero fortemente, a seguito della querela annunciata dal signor Dante Zardi non mancherà di disporre tutte le indagini e gli accertamenti del caso. Mi vedo però costretta a uscire da tale doveroso riserbo leggendo gli ultimi aggiornamenti oggi pubblicati che prospettano, sebbene in forma interrogativa, una “Miss Italia in Calabria taroccata”. Non si tratterebbe dunque soltanto di ignobili comportamenti individuali, ma si un sistema che compromette tutta la regolarità del concorso. Anche qui non ho conoscenza diretta, in quanto come tutti sanno a livello regionale non siamo noi Miren a gestire il concorso, bensì Esclusivisti che non sono nostri singoli dipendenti, ma concessionari autonomi. Noi possiamo intervenire solo nel momento in cui arrivano ricorsi, esposti, denunce e altro del genere. Posso dire che quest’anno nessuna denuncia, doglianza o altro è arrivata sul nostro tavolo. 

Per quanto riguarda l’ ultima finale per l’ elezione di Miss Calabria, posso dire di aver accertato gli elementi seguenti: 

 1) La giuria era formata da 16 componenti 

2) Nessuno dei componenti proveniva da Lamezia Terme, cioè dalla città della vincitrice. 

3) Il signor Aceto, nominato dall’ dott. Scarpino, concessionario regionale per lo sponsor Kia Motors non era in giuria, né erano in giuria altri rappresentati della Kia, mentre erano presenti rappresentanti di altri sponsor nazionali. 

4) Ogni singolo giurato ha compilato e sottoscritto la propria scheda e tutte le schede restano a disposizione di qualunque autorità voglia compiere accertamenti. 

5) Le operazioni di scrutinio sono state videofilmate e la relativa documentazione video resta anch’essa a disposizione dell’ autorità. 

 Permesso tutto questo vorrei sottoporre una richiesta a Il Garantista e all’ dott. Scarpino, ben inteso con tutto il dovuto rispetto, in quanto la vostra professione non è la mia: perché anziché sollecitare segnalazioni anonime non si invita chi sia a conoscenza di irregolarità gravissime come quelle riportate a denunciarle senz’altro alla magistratura ?. Capisce che dietro l’ anonimato tutto si può dire e tutto si può insinuare (specialmente quando nessuno fornisce un minimo riscontro concreto) ed è fatto che anche un’ insinuazione falsa, fatalmente finisce per portare discredito, in casi come il nostro, non soltanto su questo o quello organizzatore regionale, ma su tutto il concorso nazionale, che non merita affatto, poiché in 75 edizioni mai nessuno ha potuto accusarlo di selezioni “taroccate”. E non lo dico per la retorica, ma solo perché questa è la pura realtà dei fatti. Certamente siamo noi i primissimi interessati a fugare ogni dubbio e ambiguità, ma perché questo avvenga sono necessarie poteri di indagine, di cui soltanto l’ autorità dispone: ecco perché pensiamo che la strada più giusta e naturale sia appunto il ricorso alle legittime autorità. Grata davvero per l’attenzione.”

 Per fugare ogni dubbio magari nei prossimi anni si potrebbe selezionare le ragazze da un computer, infatti dal 1985 al 1987 a “Miss Italia” su idea di Enzo Mirigliani venne eletta una Miss Computer, infatti per eleggerla vennero immagazzinati i dati di tutte le ragazze finaliste del concorso in un computer Olivetti M24, e il computer la eleggeva, e vincerlo quel titolo furono nel 1985 Giovanna Cappelletto (poi nel cast di “Odiens” di Canale 5 con Ezio Greggio e Lorella Cuccarini), nel 1986 Barbara Florean (calabrese di Lamezia Terme, poi annunciatrice di Cinquestelle) e nel 1987 Mirka Viola (poi Miss Italia, ma squalificata perché mamma e sposata, e quel giorno la Gazzetta del Sud scrisse “Ma il computer non lo sapeva ?”), e sempre in quella edizione una concorrente calabrese esclusa dalle prefinali Rita Pucci attaccò l’ organizzazione e chiese che siano rivedute alcune norme del concorso. E poi ricordiamo altre ragazze calabresi che parteciparono alle selezioni di Miss Italia ma che non arrivarono in finale, ma che poi sono sfondate nel mondo dello spettacolo erano Maria Roberta Franco (che poi diventò ballerina di successo), Alma Manera (battuta alle selezioni laziali da una certa Ilary Blasi, poi attrice, soprano e ballerina di successo) e Francesca Russo (oggi conduttrice televisiva). E intanto da ieri le 9 ragazze calabresi stanno partecipando a Jesolo alle prefinali del concorso di Miss Italia, su di loro grava il peso dello scandalo.

 Vincenzo Romaniello

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