Festa grande con seimila giovani coreani
DAEJEON, 15 agosto 2014 - Con la «idolatria della ricchezza, del potere e del piacere» ha denunciato il Papa «si ottengono costi altissimi nella vita degli uomini» e in tanti casi, specialmente i giovani, «anche se circondati dalla prosperità materiale» soffrono di «povertà spirituale, solitudine e silenziosa disperazione». È come se, ha commentato Papa Bergoglio, il «deserto spirituale» li derubasse «della speranza e in troppi casi anche della vita stessa».
Il Papa latino-americano lo ha detto nel santuario di Solmoe, ad alcuni chilometri da Daejeon incontrando seimila giovani provenienti da tutta l'Asia, lì riuniti per la Giornata continentale della gioventù. I ragazzi - 4.000 coreani e 2.000 dagli altri paesi asiatici - hanno tributato al Papa un'accoglienza calorosa e a tratti esultante. Il Pontefice oltre a compiere alcuni giri nella sua macchina scoperta e a fermarsi a salutare ragazzi e anche tanti bambini, si è raccolto per alcuni minuti in preghiera davanti alla targa che ricorda S.Andrea Kim Daejeon, il primo coreano divenuto sacerdote cattolico e morto poi martire, la cui famiglia ha avuto altri undici martiri e tra questi anche il padre e il nonno di S.Adrea Kim Daejeon.
Il santuario di Solmoe, il cui nome significa «Collinetta con una foresta di pini», sorge sul luogo dove è nato S.Andrea Kim Daejeon. Davanti alla lapide il Papa è rimasto in preghiera, seduto, per diversi minuti. All'arrivo in santuario il Pontefice è stato accolto dal vescovo di Daejeon, monsignor Lazzaro You Heung-sik, al quale si deve il primo invito a partecipare a questa giornata dei giovani asiatici, che ha spinto Papa Francesco a scegliere la Repubblica di Corea per il suo primo viaggio in Asia.
DAEJEON, 15 agosto 2014 - Con la «idolatria della ricchezza, del potere e del piacere» ha denunciato il Papa «si ottengono costi altissimi nella vita degli uomini» e in tanti casi, specialmente i giovani, «anche se circondati dalla prosperità materiale» soffrono di «povertà spirituale, solitudine e silenziosa disperazione». È come se, ha commentato Papa Bergoglio, il «deserto spirituale» li derubasse «della speranza e in troppi casi anche della vita stessa».
Il Papa latino-americano lo ha detto nel santuario di Solmoe, ad alcuni chilometri da Daejeon incontrando seimila giovani provenienti da tutta l'Asia, lì riuniti per la Giornata continentale della gioventù. I ragazzi - 4.000 coreani e 2.000 dagli altri paesi asiatici - hanno tributato al Papa un'accoglienza calorosa e a tratti esultante. Il Pontefice oltre a compiere alcuni giri nella sua macchina scoperta e a fermarsi a salutare ragazzi e anche tanti bambini, si è raccolto per alcuni minuti in preghiera davanti alla targa che ricorda S.Andrea Kim Daejeon, il primo coreano divenuto sacerdote cattolico e morto poi martire, la cui famiglia ha avuto altri undici martiri e tra questi anche il padre e il nonno di S.Adrea Kim Daejeon.
Il santuario di Solmoe, il cui nome significa «Collinetta con una foresta di pini», sorge sul luogo dove è nato S.Andrea Kim Daejeon. Davanti alla lapide il Papa è rimasto in preghiera, seduto, per diversi minuti. All'arrivo in santuario il Pontefice è stato accolto dal vescovo di Daejeon, monsignor Lazzaro You Heung-sik, al quale si deve il primo invito a partecipare a questa giornata dei giovani asiatici, che ha spinto Papa Francesco a scegliere la Repubblica di Corea per il suo primo viaggio in Asia.

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