Catanzaro, 26 agosto 2014- La Polizia di Catanzaro ha arrestato, su disposizione della Procura distrettuale antimafia, 20 persone ritenute appartenenti alla cosca di 'ndrangheta Procopio-Mongiardo, che opera nei comuni del basso versante Ionico catanzarese e federata alle famiglie Gallace di Guardavalle e Gallelli di Badolato. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro hanno consentito di accertare che gli indagati sono responsabili, oltre che di associazione per delinquere di stampo mafioso, anche di una serie di danneggiamenti a imprenditori ed esercenti commerciali ai quali venivano imposte richieste estorsive.
È stato scoperto inoltre un fiorente traffico di armi posto in essere da alcuni membri dell'associazione, che utilizzavano un canale di approvvigionamento al quale partecipavano persone di origine calabrese, residenti in Svizzera. I dettagli verranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 negli uffici della questura. Parteciperà il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo.
'NDRANGHETA: ARRESTI; SCOPERTO AUTORE MINACCE A GIORNALISTA - L'autore di minacce ad un giornalista è stato scoperto nel corso delle indagini della squadra mobile di Catanzaro che stamane hanno portato all'arresto di venti persone accusate di appartenere alla cosca della 'ndrangheta dei Procopio-Mongiardo. Ad uno dei capi della cosca, infatti, è stato contestato di aver posto in essere delle minacce, aggravate dalla metodologia mafiosa, nei confronti di un giornalista per costringerlo ad astenersi dal pubblicare articoli che evidenziavano aspetti negativi riguardo alla famiglia di appartenenza.
'NDRANGHETA: ARRESTI; SCOPERTO AUTORE MINACCE A GIORNALISTA - L'autore di minacce ad un giornalista è stato scoperto nel corso delle indagini della squadra mobile di Catanzaro che stamane hanno portato all'arresto di venti persone accusate di appartenere alla cosca della 'ndrangheta dei Procopio-Mongiardo. Ad uno dei capi della cosca, infatti, è stato contestato di aver posto in essere delle minacce, aggravate dalla metodologia mafiosa, nei confronti di un giornalista per costringerlo ad astenersi dal pubblicare articoli che evidenziavano aspetti negativi riguardo alla famiglia di appartenenza.
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