CENTRODESTRA: PRESTIGIACOMO (FI), PASSERA CRITICA MA NON HA UN VOTO = MEDIOCRE MINISTRO APPOGGIATO DA POTERI FORTI, DA LUI PRENDIAMO LEZIONI Roma, 17 agosto 2014 - «In politica si entra partecipando alle elezioni e prendendo i voti. Passera finora ha politicamente alle spalle solo una deludente esperienza come ministro dello Sviluppo Economico. Gli manca un elemento essenziale: il confronto con l'elettorato. C'è chi il centrodestra l'ha costruito e da vent'anni si confronta con gli elettori, si chiama Silvio Berlusconi che alle ultime elezioni ha preso 9 milioni di voti. Oggi siamo 9 milioni a zero».
Lo afferma la deputata di Fi, Stefania Prestigiacomo, in un'intervista su «Libero». «Italia Unica -aggiunge Prestigiacomo- rischia di essere l'ennesimo partitino con valore elettorale da prefisso telefonico, utile solo a frammentare ancora i moderati e a favorire la sinistra. Il centrodestra non ha bisogno di nuova frammentazione, ha bisogno di unità, di ricostruire lo schieramento che nel paese è sempre stato vincente quando s'è presentato unito sotto la guida di Berlusconi».«Passera non è stato mai all'opposizione. È passato da grande esponente dei poteri forti bancari a ministro nel governo dei tecnocrati appoggiato dai poteri forti europei. Dovrebbe fare un pò di lezioni private di opposizione -conclude l'esponente di Fi- prima di criticare quella degli altri. Noi siamo antagonisti al governo Renzi, collaboriamo con tutti per definire le regole democratiche che valgono per tutti. È un dato evidente questo, il resto è retorica da salotti buoni».
ART. 18: SACCONI, POLETTI ESCLUDE INTERVENTO, PARADOSSALE ROMA, 17 AGO - «Il ministro del Lavoro sembra escludere correzioni e integrazioni alla delega lavoro nonostante il presidente Renzi abbia esplicitamente ipotizzato il superamento dello Statuto dei Lavoratori. Ciò richiede l'inserimento nel provvedimento di un criterio di delega per un testo unico innovativo anche del contratto a tempo indeterminato la cui flessibilità nel solo primo triennio sarebbe non solo inutile in relazione ai contratti a termine ma soprattutto negativa per i contratti di apprendistato che ne sarebbero scoraggiati. Sarebbe davvero paradossale intervenire su tutto, dagli ammortizzatori ai servizi per l'impiego, dai modelli contrattuali alla conciliazione, escludendo solo l'art.18. Preoccupa inoltre il riferimento alle pensioni medie già erogate che potrebbero essere - a detta del ministro che ipotizza una asticella di ampia resa finanziaria - ulteriormente penalizzate inducendo una più generale insicurezza nei pensionati, sulle loro aspettative di vita, sui loro consumi». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo del Nuovo Centrodestra al Senato, Maurizio Sacconi.
CRISI: CAPEZZONE, TAGLIO CHOC DI TASSE E SPESA PER 40 MLD = Roma, 17 ago. - - «Propongo un vero e proprio piano-choc. Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un super-taglio di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali. In particolare, propongo un taglio di tasse di 40 miliardi in meno in 2 anni (e poi 12 nei successivi 3), con tre destinatari: le imprese, i lavoratori e il nucleo famiglia-consumatori». La proposta arriva dal presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, che dice di condividere «in toto la tesi oggi ribadita dai professori Alesina e Giavazzi sulle colonne del Corriere della Sera, totalmente opposta e alternativa alla logica degli 'zero virgolà e della 'gestione dell'esistentè -sottolinea l'esponente di Forza Italia- praticata finora dall'attuale Governo, purtroppo in totale linea di continuità con i governi Monti e Letta». «Per le imprese, -continua Capezzone nella sua proposta- c'è il dimezzamento Irap e il calo dell'Ires al 23%; per i lavoratori, ci sono 10 miliardi in meno di tasse sul lavoro; per le famiglie e i consumatori, c'è la cancellazione della tassa sulla prima casa e il calo dell'Iva al 20%». «Nel mio libro 'Per la rivincità -ricorda Capezzone- ho dettagliato l'operazione, proponendo un vero e proprio piano-choc. Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un super-taglio di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali». «Per l'esattezza, al capitolo 16, sono indicate tutte le coperture effettuate con tagli di spesa pubblica. È questa una vera ipotesi di 'politica economica della libertà' per uscire dal tunnel e conquistare tassi di crescita significativi. Il resto, -conclude Capezzone- mi spiace per Renzi, è solo 'manutenzione del declinò».
M5S: GRILLO LANCIA SONDAGGIO «VOTA GIORNALISTA DELL'ANNO» 37 giornalisti tra cui scegliere, c'è anche lo scomparso Orlando - ROMA, 17 AGO - «Vota il giornalista dell'anno». Il sito di Beppe Grillo lancia un sondaggio on line per scegliere il giornalista «che più si è distinto per il suo livore prezzolato» contro il M5s. Il blog di Grillo pubblica l'elenco dei giornalisti messi all'indice durante il 2014 nella rubrica «il giornalista del giorno»: 37 nomi segnalati per i loro articoli o le loro critiche al movimento, da Massimo Gramellini a Ezio Mauro, da Michele Serra a Giuliano Ferrara. Nell'elenco c'è anche Federico Orlando, da poco scomparso.
«La rubrica »Giornalista del giorno« - scrive il blog di Grillo - è nata a dicembre dell'anno scorso grazie a Maria Novella Oppo, che all'epoca scriveva per un giornale ormai estinto nonostante le decine di milioni di finanziamenti pubblici ricevuti nel corso degli anni anni: l'Unità di cui è oggi è rimasto solo il nome alle Feste dell'Inciucio dell'Unità di Renzusconi. Grazie alle vostre segnalazioni e alla prolificità servile dei pennivendoli bipartisan italiani contro il M5S, la rubrica è stata molto attiva. Dopo nove mesi è bene fermarsi un attimo a riflettere per decidere insieme il Giornalista dell'Anno 2014, quello che più si è distinto per il suo livore prezzolato, ma molti lo fanno anche gratis, contro una forza politica votata da nove milioni di cittadini, l'unica ad aver rinunciato ai milioni di euro di finanziamenti pubblici (42 per la precisione) e i cui parlamentari si sono dimezzati lo stipendio. La scelta non è semplice, ci affidiamo a voi. Chi è il giornalista del'anno 2014?»
FISCO:GRILLO,ITALIANI TARTASSATI E SOLDI VANNO A TAV E CASTA - ROMA, 17 AGO - «Noi italiani, i contribuenti più tartassati d'Europa, entro la fine di questo mese dovremo sborsare circa 30 miliardi di euro di imposte. 13 di Iva. 13 di Irpef di autonomi e dipendenti inclusi saldi, acconti e addizionale. 3 tra IRAP e IRES. Come verranno utilizzati i nostri soldi? Tuo figlio avrà un'istruzione migliore? Tua madre riceverà una pensione più dignitosa? Tua nonna sarà curata in una struttura all'avanguardia? No. Il governo ha già deciso che nel 2015 taglierà la spesa pubblica di 17 miliardi di euro e se non riuscirà a centrare l'obbiettivo minimo di 4,4 miliardi di tagli allora ci imporrà 3 miliardi di nuove tasse per far quadrare i conti. Come verranno utilizzati i nostri soldi? Grandi opere, TAV, EXPO, mazzette, finanziamenti pubblici ai partiti e ai giornali, costi della politica, auto blu, privilegi. Nel frattempo le attività chiudono e non ne nascono di nuove, i giovani sono disoccupati ed emigrano, i vecchi son senza pensione e si ammalano. La situazione è insostenibile. Chi adesso se ne sta bello allegro in vacanza a settembre dovrà fare i conti con la realtà». Lo scrive Beppe Grillo su sul suo blog
CRISI: GIOVANNINI, SERVE REDDITO 'ATTIVÒ CONTRO POVERTÀ 'Paese bloccato. Art.18? In recessione è sbagliato parlarnè - ROMA, 17 AGO - «Un Paese bloccato dall'incertezza. Incertezza delle imprese, delle famiglie e anche della Pubblica amministrazione». Così vede l'Italia Enrico Giovannini, ex ministro ed ex numero uno dell'Istat, che in un'intervista ad Avvenire riassume così la situazione: «Con i governi Letta e Renzi si è assistito a un aumento della fiducia di imprese e famiglie sul fatto che il Paese si riprenda, ma c'è molta più prudenza sul fatto che migliori nettamente la situazione famigliare o dell'impresa. Questa incertezza si traduce nella stagnazione dei consumi e degli investimenti: 'Non spendo, ma risparmiò». A tale proposito Giovannini ritiene il bonus di 80 euro una misura positiva, anche se «certo non basterà a risollevare l'economia», e non avrà nessun «effetto choc», nemmeno nel secondo semestre. Piuttosto, osserva, «l'Italia è uno dei pochissimi Paesi europei a non avere uno strumento universale di sostegno» nelle situazione di povertà. Per questo la sua proposta del «sostegno per l'inclusione attivo», ossia «un reddito minimo condizionato a comportamenti 'attivì, come la ricerca di lavoro, l'impegno a mandare i figli a scuola e alle visite mediche». Secondo Giovannini, «se il Paese non si dota di uno strumento come il Sia risulterà molto complicato anche riorganizzare gli ammortizzatori sociali». Riguardo al dibattito sull'articolo 18, ritiene che si debba fare attenzione «ai segnali che si lanciano durante una fase di recessione», poichè «i momenti in cui si fanno le riforme sono importanti e la loro fattibilità politica dipende molto dal contesto economico», se ne sarebbe potuto cioè parlare in una fase di crescita al 2%, ma non ora.
ART. 18: COLANINNO, BASTA CON LE BATTAGLIE IDEOLOGICHE 'Non perdiamo altro tempo, tutto Pd e Fi uniti contro la crisì - ROMA, 17 AGO - «La frenata della Germania, la stagnazione europea ci mettono di fronte ad uno scenario di nuova complessità nel quale tutta l'Europa è ferma». Renzi «tiri dritto e faccia tutto quello che è potenzialmente nelle nostre mani». Lo dice Matteo Colaninno, imprenditore e deputato Pd, che in un'intervista con il Corriere della Sera esprime l'auspicio che da parte «del Pd, pur nelle giuste differenziazioni e discussioni interne» e delle forze che «sono all' opposizione come Forza Italia, ci sia la più ampia e leale collaborazione». «Renzi è sul binario giusto», provando a risolvere i problemi, invece con l'abolizione dell'articolo 18 «riproponiamo una vecchia, superata, battaglia ideologica. Non perdiamo altro tempo a discutere dell'articolo 18. Se Renzi tira dritto, sono convinto che anche le altre forze lo seguiranno». Per quanto riguarda l'Ue, Colaninno rimarca come «diktat e compiti a casa non sono più la strada giusta. Oggi l' Europa è ferma e bisogna rimettere in moto gli investimenti». «Se Renzi scambiasse un programma effettivo di riforme economiche e istituzionali con, de facto, una pretesa di maggiore flessibilità degli investimenti sul limite imposto del 3 per cento, sono quasi certo che i mercati finanziari andrebbero dietro a Renzi e non alle burocrazie europee», conclude.
GOVERNO: CASINI, FI È GIÀ IN MAGGIORANZA, RENZI RINGRAZIA - ROMA, 17 AGO - «Forza Italia è già nella maggioranza. Solo chi è cieco non se ne accorge. Votano le riforme e concorrono al mantenimento del numero legale. Berlusconi ha capito che questa condizione è fondamentale per lui: non si assume l'onere di provvedimenti impopolari, ma di fatto aiuta il governo. Mi sembra un atteggiamento intelligente da parte sua, e Renzi ringrazia e porta a casa». Lo dice il Presidente della Commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini in un'intervista al Quotidiano di Lecce. Quanto al percorso comune di Udc e Ncd che potrebbe sfociare in un unico soggetto politico aggiunge: «Sotto questo punto di vista non ho alcun ruolo decisionale, ma posso dire che mi sembra un percorso di buon senso. Naturalmente - prosegue- è solo il primo passo: il problema vero è ricreare l'appeal del centrodestra smarrito nel corso degli anni, non a partire dalle alleanze di sigle, ma dal recupero di un insediamento sociale disperso a vantaggio dei Cinque stelle e dello stesso Renzi, che è molto più appetibile per i moderati di quanto lo siamo noi».
CESARO:CIRIELLI(FDI),LEGGE SU CUSTODIA SBAGLIATA, CAMBIARLA - ROMA, 17 AGO - «La vicenda Cesaro dimostra che non c'è un problema di abuso della custodia cautelare, ma di legge sbagliata». È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. «Quando un pm o un gip - spiega - arrivano a firmare una richiesta ad un ramo del Parlamento per l'arresto di un parlamentare, e altri giudici, invece, componenti del collegio del Riesame, dicono l'esatto contrario, significa che la norma ha un livello di discrezionalità inaccettabile, proprio perchè riguarda il bene della libertà personale. Troppo comodo da parte della politica che ora insorge contro la Magistratura. Il Parlamento deve assumersi le sue responsabilità». «Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale - continua Cirielli - ha presentato una proposta di legge chiara e semplice in tema di custodia cautelare che impedirebbe ogni equivoco, non tollerabile in tema di libertà. Tranne i casi di flagranza per gravi reati, si potrebbe privare della libertà un cittadino solo nei casi di tentativo o di fuga vera e propria, di tentativo o di inquinamento delle prove, o in caso di condotte di reiterazione». «In questo modo - conclude - viene bandito il concetto di pericolo, come base dell'esigenza cautelare che, di per sè, nella sua soggettività, non è in linea con la nostra Costituzione. Se la privazione della libertà è l'ultima risorsa dello Stato anche nei casi di condanna passata in giudicato, come si può imprigionare una persona, solo sulla base di un pericolo?».
LAVORO: SACCONI, SU DELEGA E PENSIONI PAROLE POLETTI LASCIANO PERPLESSI = Roma, 17 ago. - Le affermazioni di oggi del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, su delega e pensioni lasciano «perplesso» il presidente del gruppo del Nuovo Centrodestra al Senato, Maurizio Sacconi. «Il ministro -afferma il presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama- sembra escludere correzioni e integrazioni alla delega lavoro nonostante il presidente Renzi abbia esplicitamente ipotizzato il superamento dello Statuto dei Lavoratori». «Ciò richiede -osserva Sacconi- l'inserimento nel provvedimento di un criterio di delega per un testo unico innovativo anche del contratto a tempo indeterminato, la cui flessibilità nel solo primo triennio sarebbe non solo inutile in relazione ai contratti a termine, ma soprattutto negativa per i contratti di apprendistato che ne sarebbero scoraggiati». «Sarebbe davvero paradossale -prosegue- intervenire su tutto, dagli ammortizzatori ai servizi per l'impiego, dai modelli contrattuali alla conciliazione, escludendo solo l'art.18. »Preoccupa inoltre -aggiunge Sacconi- il riferimento alle pensioni medie già erogate che potrebbero essere, a detta del ministro che ipotizza una asticella di ampia resa finanziaria, ulteriormente penalizzate inducendo una più generale insicurezza nei pensionati, sulle loro aspettative di vita, sui loro consumi«
ART.18: NENCINI, LA TUTELA SCATTI A DUE ANNI DA ASSUNZIONE Formazione e tutele anche per i contratti a tempo determinato - ROMA, 17 AGO - «Proviamo a suggerire soluzioni su quattro temi centrali: la formazione, le tutele per chi ha contratti a tempo determinato, le modifiche ai contratti a tempo indeterminato e gli interventi a sostegno dei disoccupati». Così Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti, illustra in un'intervista a Repubblica le proposte del Partito Socialista Italiano sul lavoro. Sull'articolo 18, il partito «va in direzione contraria. Concordiamo - dice Nencini - con l'idea di un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Ma pensiamo che la tutela dell'articolo 18 debba arrivare alla fine del secondo anno e non del terzo come si propone oggi. Inoltre riteniamo che vada ripristinato l'articolo 18 originario, non quello modificato dal ministro Fornero». Inoltre, per tutelare chi ha un contratto a termine, aggiunge, «pensiamo innanzitutto che debba essere sanata l'ingiustizia per cui le pensioni di oggi sono pagate con i versamenti contributivi di lavoratori a tempo determinato che la pensione non la vedranno mai. Per loro, al contrario, devono essere previste la tutela pensionistica, l'assistenza in caso di malattia e la maternità».
IRAQ: RIZZETTO (M5S), POSIZIONE DI BATTISTA PERSONALE 'Io sempre contro terrorismo, il Movimento non ne ha discusso" - ROMA, 17 AGO - «Sicuramente avrei usato maggior cautela», dice il deputato del Movimento Cinque Stelle Walter Rizzetto, commentando il post di Alessandro Di Battista sui terroristi e l'Isis. «Immagino - afferma in un'intervista a Repubblica - che Di Battista si sia informato bene, perchè non è uno sprovveduto. Considerato quello che sta accadendo in Medio Oriente, però, forse un minimo di cautela sarebbe positiva». Di Battista, aggiunge Rizzetto, «si occupa di queste tematiche. Non essendo al lavoro, non ho ancora avuto modo di chiedere un feedback. La sua, comunque, è una posizione personale». «Non ci sono state discussioni», nel Movimento - spiega - nè una posizione in assemblea: «Qualche tempo fa avevamo parlato un pò di queste vicende». La posizione personale del «cittadino Rizzetto», come dice lui stesso, è che «il terrorismo non trova, nè può trovare alcun tipo di giustificazione», è «contro, senza se e senza ma. C'è da dire che Di Battista ha anche detto che è sempre meglio una soluzione pacifica, che è quella che preferisce».
FISCO: POLETTI, RIDURRE IRAP, COLPISCE AZIENDE A PIÙ ALTA INTENSITÀ LAVORO = MA NON SI SCAPPA, DOVREMO FARE I CONTI CON LE RISORSE Roma, 17 ago. - «L'Irap va ridotta perchè oltretutto ha l'insana caratteristica di colpire le imprese a più alta intensità di lavoro». Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che, intervistato dal «Corriere della sera», avverte: «Ma anche qui non si scappa: dovremo fare i conti con le risorse disponibili»
GOVERNO: ROTONDI, BERLUSCONI PREOCCUPATO DA ECONOMIA E MANOVRE PALAZZO = Roma, 17 ago. - «Nessuno confonda la preoccupazione di Silvio Berlusconi per lo stato dell'economia con manovre di Palazzo che non lo hanno appassionato nemmeno quando a governare era lui stessò. Lo afferma il parlamentare di Fi, Gianfranco Rotondi.
M5S: GRILLO LANCIA 'OSCAR' PER IL GIORNALISTA DELL'ANNO 2014 = VOTO ON LINE SU LISTA DI 37 'PENNIVENDOLI", C'È ANCHE ORLANDO MORTO L'8 AGOSTO Roma, 17 ago. - Vota per il giornalista dell'anno. È l'invito rilanciato da Beppe Grillo sul proprio blog, che oggi allarga il concorso 'giornalista del giornò proponendo un elenco di 37 nomi (da votare on line) a cui attribuire l'Oscar di 'giornalista dell'annò. «La rubrica 'Giornalista del giornò -ricorda il blog di Grillo- è nata a dicembre dell'anno scorso grazie a Maria Novella Oppo, che all'epoca scriveva per un giornale ormai estinto nonostante le decine di milioni di finanziamenti pubblici ricevuti nel corso degli anni anni: l'Unità di cui è oggi è rimasto solo il nome alle Feste dell'Inciucio dell'Unità di Renzusconi». «Grazie alle vostre segnalazioni e alla prolificità servile dei pennivendoli bipartisan italiani contro il M5S -continua il blog del leader Cinquestelle- la rubrica è stata molto attiva. Dopo nove mesi è bene fermarsi un attimo a riflettere per decidere insieme il Giornalista dell'Anno 2014, quello che più si è distinto per il suo livore prezzolato, ma molti lo fanno anche gratis, contro una forza politica votata da nove milioni di cittadini, l'unica ad aver rinunciato ai milioni di euro di finanziamenti pubblici (42 per la precisione) e i cui parlamentari si sono dimezzati lo stipendio. La scelta non è semplice, ci affidiamo a voi». Tra i nomi che figurano nell'elenco ci sono Francesco Merlo, Pierluigi Battista, Massimo Gramellini, Corrado Augias, Francesco Alberoni, Alessandro Sallusti, Sebastiano Messina, Corradino Mineo, Michele Serra, Mario Giordano, Gad Lerner, Ezio Mauro, Giampaolo Pansa, Stefano Menichini, Giuliano Ferrara, Michele Santoro e anche Federico Orlando, ex condirettore di «Europa», scomparso lo scorso 8 agosto. Il 'concorsò on line offre anche l'opportunità di votare un nome a piacere che non compare nella lista proposta.
IRAQ: CICCHITTO, UE E USA NON SI ILLUDANO, ARMARE CURDI NON RISOLVE PROBLEMI = PRIORITÀ SONO AIUTI UMANITARI A PROFUGHI E ALLA GIORDANIA Roma, 17 ago. - Chi pensa di risolvere l'emergenza in Iraq armando i curdi si illude. È il giudizio espresso dal presidente della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto. «In primo luogo -dichiara l'esponente del Ncd- bisogna fornire di aiuti umanitari le popolazioni colpite in Iraq da un genocidio messo in atto dalle truppe dell'Isil. In questo quadro bisogna anche fornire tutti gli aiuti possibili alla Giordania che viene a trovarsi in una condizione difficilissima da moltissimi punti di vista, in primo luogo per avere sul suo territorio milioni di rifugiati storicamente palestinesi e adesso anche dalla Siria». «Detto tutto ciò -prosegue Cicchitto- è bene che in Europa e negli Usa nessuno pensi che fornendo un pò di armi ai Peshmerga questi siano in grado di risolvere un problema che è innanzitutto dell'Occidente nel suo complesso. Nessuno può dimenticare, in primo luogo, che i curdi da sempre stoppati da tutti e perseguitati dai turchi, sono abituati alla guerriglia e non a condurre una guerra contro un esercito armatissimo come è quello dell'Isil che si èimpadronito di una larga parte delle dotazioni militari fornite dagli Usa all'esercito iracheno». «Di conseguenza la fornitura di armi ai curdi puòservire a tamponare transitoriamente la situazione che va affrontata in ben altro modo dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti che altrimenti si troveranno a dover fare i conti con una entità militare e fanatico-religiosa assai piùpericolosa della tradizionale Jihad islamica. Che poi questa esplosione di terrorismo islamico trovi addirittura in Italia nel M5S chi la esalta o vuole farsene mallevatore politico è il segno -conclude Cicchitto- che tragicamente alla follia non c'è limite».
IRAQ: MINISTRO ESTERI BERLINO, NO A STATO CURDO INDIPENDENTE 'Destabilizzerebbe ancora di più la regionè - BERLINO, 17 AGO - «Uno stato curdo indipendente destabilizzerebbe ancora di più la regione e contribuirebbe alla nascita di nuovi conflitti, probabilmente anche con lo stesso vicino Iraq». Lo sostiene il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier in un'intervista al quotidiano Bild nella quale auspica che «sia mantenuta l'integrità territoriale dell'Iraq». Di ritorno da una sua visita nel Paese dove ha incontrato il nuovo premier Haidar Al Abadi, il ministro degli Esteri tedesco ritiene che «la formazione di un nuovo governo a Baghdad guidato dal primo ministro l'ultima chance per l'unità dello stato iracheno».
Lo afferma la deputata di Fi, Stefania Prestigiacomo, in un'intervista su «Libero». «Italia Unica -aggiunge Prestigiacomo- rischia di essere l'ennesimo partitino con valore elettorale da prefisso telefonico, utile solo a frammentare ancora i moderati e a favorire la sinistra. Il centrodestra non ha bisogno di nuova frammentazione, ha bisogno di unità, di ricostruire lo schieramento che nel paese è sempre stato vincente quando s'è presentato unito sotto la guida di Berlusconi».«Passera non è stato mai all'opposizione. È passato da grande esponente dei poteri forti bancari a ministro nel governo dei tecnocrati appoggiato dai poteri forti europei. Dovrebbe fare un pò di lezioni private di opposizione -conclude l'esponente di Fi- prima di criticare quella degli altri. Noi siamo antagonisti al governo Renzi, collaboriamo con tutti per definire le regole democratiche che valgono per tutti. È un dato evidente questo, il resto è retorica da salotti buoni».
ART. 18: SACCONI, POLETTI ESCLUDE INTERVENTO, PARADOSSALE ROMA, 17 AGO - «Il ministro del Lavoro sembra escludere correzioni e integrazioni alla delega lavoro nonostante il presidente Renzi abbia esplicitamente ipotizzato il superamento dello Statuto dei Lavoratori. Ciò richiede l'inserimento nel provvedimento di un criterio di delega per un testo unico innovativo anche del contratto a tempo indeterminato la cui flessibilità nel solo primo triennio sarebbe non solo inutile in relazione ai contratti a termine ma soprattutto negativa per i contratti di apprendistato che ne sarebbero scoraggiati. Sarebbe davvero paradossale intervenire su tutto, dagli ammortizzatori ai servizi per l'impiego, dai modelli contrattuali alla conciliazione, escludendo solo l'art.18. Preoccupa inoltre il riferimento alle pensioni medie già erogate che potrebbero essere - a detta del ministro che ipotizza una asticella di ampia resa finanziaria - ulteriormente penalizzate inducendo una più generale insicurezza nei pensionati, sulle loro aspettative di vita, sui loro consumi». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo del Nuovo Centrodestra al Senato, Maurizio Sacconi.
CRISI: CAPEZZONE, TAGLIO CHOC DI TASSE E SPESA PER 40 MLD = Roma, 17 ago. - - «Propongo un vero e proprio piano-choc. Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un super-taglio di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali. In particolare, propongo un taglio di tasse di 40 miliardi in meno in 2 anni (e poi 12 nei successivi 3), con tre destinatari: le imprese, i lavoratori e il nucleo famiglia-consumatori». La proposta arriva dal presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, che dice di condividere «in toto la tesi oggi ribadita dai professori Alesina e Giavazzi sulle colonne del Corriere della Sera, totalmente opposta e alternativa alla logica degli 'zero virgolà e della 'gestione dell'esistentè -sottolinea l'esponente di Forza Italia- praticata finora dall'attuale Governo, purtroppo in totale linea di continuità con i governi Monti e Letta». «Per le imprese, -continua Capezzone nella sua proposta- c'è il dimezzamento Irap e il calo dell'Ires al 23%; per i lavoratori, ci sono 10 miliardi in meno di tasse sul lavoro; per le famiglie e i consumatori, c'è la cancellazione della tassa sulla prima casa e il calo dell'Iva al 20%». «Nel mio libro 'Per la rivincità -ricorda Capezzone- ho dettagliato l'operazione, proponendo un vero e proprio piano-choc. Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un super-taglio di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali». «Per l'esattezza, al capitolo 16, sono indicate tutte le coperture effettuate con tagli di spesa pubblica. È questa una vera ipotesi di 'politica economica della libertà' per uscire dal tunnel e conquistare tassi di crescita significativi. Il resto, -conclude Capezzone- mi spiace per Renzi, è solo 'manutenzione del declinò».
M5S: GRILLO LANCIA SONDAGGIO «VOTA GIORNALISTA DELL'ANNO» 37 giornalisti tra cui scegliere, c'è anche lo scomparso Orlando - ROMA, 17 AGO - «Vota il giornalista dell'anno». Il sito di Beppe Grillo lancia un sondaggio on line per scegliere il giornalista «che più si è distinto per il suo livore prezzolato» contro il M5s. Il blog di Grillo pubblica l'elenco dei giornalisti messi all'indice durante il 2014 nella rubrica «il giornalista del giorno»: 37 nomi segnalati per i loro articoli o le loro critiche al movimento, da Massimo Gramellini a Ezio Mauro, da Michele Serra a Giuliano Ferrara. Nell'elenco c'è anche Federico Orlando, da poco scomparso.
«La rubrica »Giornalista del giorno« - scrive il blog di Grillo - è nata a dicembre dell'anno scorso grazie a Maria Novella Oppo, che all'epoca scriveva per un giornale ormai estinto nonostante le decine di milioni di finanziamenti pubblici ricevuti nel corso degli anni anni: l'Unità di cui è oggi è rimasto solo il nome alle Feste dell'Inciucio dell'Unità di Renzusconi. Grazie alle vostre segnalazioni e alla prolificità servile dei pennivendoli bipartisan italiani contro il M5S, la rubrica è stata molto attiva. Dopo nove mesi è bene fermarsi un attimo a riflettere per decidere insieme il Giornalista dell'Anno 2014, quello che più si è distinto per il suo livore prezzolato, ma molti lo fanno anche gratis, contro una forza politica votata da nove milioni di cittadini, l'unica ad aver rinunciato ai milioni di euro di finanziamenti pubblici (42 per la precisione) e i cui parlamentari si sono dimezzati lo stipendio. La scelta non è semplice, ci affidiamo a voi. Chi è il giornalista del'anno 2014?»
FISCO:GRILLO,ITALIANI TARTASSATI E SOLDI VANNO A TAV E CASTA - ROMA, 17 AGO - «Noi italiani, i contribuenti più tartassati d'Europa, entro la fine di questo mese dovremo sborsare circa 30 miliardi di euro di imposte. 13 di Iva. 13 di Irpef di autonomi e dipendenti inclusi saldi, acconti e addizionale. 3 tra IRAP e IRES. Come verranno utilizzati i nostri soldi? Tuo figlio avrà un'istruzione migliore? Tua madre riceverà una pensione più dignitosa? Tua nonna sarà curata in una struttura all'avanguardia? No. Il governo ha già deciso che nel 2015 taglierà la spesa pubblica di 17 miliardi di euro e se non riuscirà a centrare l'obbiettivo minimo di 4,4 miliardi di tagli allora ci imporrà 3 miliardi di nuove tasse per far quadrare i conti. Come verranno utilizzati i nostri soldi? Grandi opere, TAV, EXPO, mazzette, finanziamenti pubblici ai partiti e ai giornali, costi della politica, auto blu, privilegi. Nel frattempo le attività chiudono e non ne nascono di nuove, i giovani sono disoccupati ed emigrano, i vecchi son senza pensione e si ammalano. La situazione è insostenibile. Chi adesso se ne sta bello allegro in vacanza a settembre dovrà fare i conti con la realtà». Lo scrive Beppe Grillo su sul suo blog
CRISI: GIOVANNINI, SERVE REDDITO 'ATTIVÒ CONTRO POVERTÀ 'Paese bloccato. Art.18? In recessione è sbagliato parlarnè - ROMA, 17 AGO - «Un Paese bloccato dall'incertezza. Incertezza delle imprese, delle famiglie e anche della Pubblica amministrazione». Così vede l'Italia Enrico Giovannini, ex ministro ed ex numero uno dell'Istat, che in un'intervista ad Avvenire riassume così la situazione: «Con i governi Letta e Renzi si è assistito a un aumento della fiducia di imprese e famiglie sul fatto che il Paese si riprenda, ma c'è molta più prudenza sul fatto che migliori nettamente la situazione famigliare o dell'impresa. Questa incertezza si traduce nella stagnazione dei consumi e degli investimenti: 'Non spendo, ma risparmiò». A tale proposito Giovannini ritiene il bonus di 80 euro una misura positiva, anche se «certo non basterà a risollevare l'economia», e non avrà nessun «effetto choc», nemmeno nel secondo semestre. Piuttosto, osserva, «l'Italia è uno dei pochissimi Paesi europei a non avere uno strumento universale di sostegno» nelle situazione di povertà. Per questo la sua proposta del «sostegno per l'inclusione attivo», ossia «un reddito minimo condizionato a comportamenti 'attivì, come la ricerca di lavoro, l'impegno a mandare i figli a scuola e alle visite mediche». Secondo Giovannini, «se il Paese non si dota di uno strumento come il Sia risulterà molto complicato anche riorganizzare gli ammortizzatori sociali». Riguardo al dibattito sull'articolo 18, ritiene che si debba fare attenzione «ai segnali che si lanciano durante una fase di recessione», poichè «i momenti in cui si fanno le riforme sono importanti e la loro fattibilità politica dipende molto dal contesto economico», se ne sarebbe potuto cioè parlare in una fase di crescita al 2%, ma non ora.
ART. 18: COLANINNO, BASTA CON LE BATTAGLIE IDEOLOGICHE 'Non perdiamo altro tempo, tutto Pd e Fi uniti contro la crisì - ROMA, 17 AGO - «La frenata della Germania, la stagnazione europea ci mettono di fronte ad uno scenario di nuova complessità nel quale tutta l'Europa è ferma». Renzi «tiri dritto e faccia tutto quello che è potenzialmente nelle nostre mani». Lo dice Matteo Colaninno, imprenditore e deputato Pd, che in un'intervista con il Corriere della Sera esprime l'auspicio che da parte «del Pd, pur nelle giuste differenziazioni e discussioni interne» e delle forze che «sono all' opposizione come Forza Italia, ci sia la più ampia e leale collaborazione». «Renzi è sul binario giusto», provando a risolvere i problemi, invece con l'abolizione dell'articolo 18 «riproponiamo una vecchia, superata, battaglia ideologica. Non perdiamo altro tempo a discutere dell'articolo 18. Se Renzi tira dritto, sono convinto che anche le altre forze lo seguiranno». Per quanto riguarda l'Ue, Colaninno rimarca come «diktat e compiti a casa non sono più la strada giusta. Oggi l' Europa è ferma e bisogna rimettere in moto gli investimenti». «Se Renzi scambiasse un programma effettivo di riforme economiche e istituzionali con, de facto, una pretesa di maggiore flessibilità degli investimenti sul limite imposto del 3 per cento, sono quasi certo che i mercati finanziari andrebbero dietro a Renzi e non alle burocrazie europee», conclude.
GOVERNO: CASINI, FI È GIÀ IN MAGGIORANZA, RENZI RINGRAZIA - ROMA, 17 AGO - «Forza Italia è già nella maggioranza. Solo chi è cieco non se ne accorge. Votano le riforme e concorrono al mantenimento del numero legale. Berlusconi ha capito che questa condizione è fondamentale per lui: non si assume l'onere di provvedimenti impopolari, ma di fatto aiuta il governo. Mi sembra un atteggiamento intelligente da parte sua, e Renzi ringrazia e porta a casa». Lo dice il Presidente della Commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini in un'intervista al Quotidiano di Lecce. Quanto al percorso comune di Udc e Ncd che potrebbe sfociare in un unico soggetto politico aggiunge: «Sotto questo punto di vista non ho alcun ruolo decisionale, ma posso dire che mi sembra un percorso di buon senso. Naturalmente - prosegue- è solo il primo passo: il problema vero è ricreare l'appeal del centrodestra smarrito nel corso degli anni, non a partire dalle alleanze di sigle, ma dal recupero di un insediamento sociale disperso a vantaggio dei Cinque stelle e dello stesso Renzi, che è molto più appetibile per i moderati di quanto lo siamo noi».
CESARO:CIRIELLI(FDI),LEGGE SU CUSTODIA SBAGLIATA, CAMBIARLA - ROMA, 17 AGO - «La vicenda Cesaro dimostra che non c'è un problema di abuso della custodia cautelare, ma di legge sbagliata». È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. «Quando un pm o un gip - spiega - arrivano a firmare una richiesta ad un ramo del Parlamento per l'arresto di un parlamentare, e altri giudici, invece, componenti del collegio del Riesame, dicono l'esatto contrario, significa che la norma ha un livello di discrezionalità inaccettabile, proprio perchè riguarda il bene della libertà personale. Troppo comodo da parte della politica che ora insorge contro la Magistratura. Il Parlamento deve assumersi le sue responsabilità». «Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale - continua Cirielli - ha presentato una proposta di legge chiara e semplice in tema di custodia cautelare che impedirebbe ogni equivoco, non tollerabile in tema di libertà. Tranne i casi di flagranza per gravi reati, si potrebbe privare della libertà un cittadino solo nei casi di tentativo o di fuga vera e propria, di tentativo o di inquinamento delle prove, o in caso di condotte di reiterazione». «In questo modo - conclude - viene bandito il concetto di pericolo, come base dell'esigenza cautelare che, di per sè, nella sua soggettività, non è in linea con la nostra Costituzione. Se la privazione della libertà è l'ultima risorsa dello Stato anche nei casi di condanna passata in giudicato, come si può imprigionare una persona, solo sulla base di un pericolo?».
LAVORO: SACCONI, SU DELEGA E PENSIONI PAROLE POLETTI LASCIANO PERPLESSI = Roma, 17 ago. - Le affermazioni di oggi del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, su delega e pensioni lasciano «perplesso» il presidente del gruppo del Nuovo Centrodestra al Senato, Maurizio Sacconi. «Il ministro -afferma il presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama- sembra escludere correzioni e integrazioni alla delega lavoro nonostante il presidente Renzi abbia esplicitamente ipotizzato il superamento dello Statuto dei Lavoratori». «Ciò richiede -osserva Sacconi- l'inserimento nel provvedimento di un criterio di delega per un testo unico innovativo anche del contratto a tempo indeterminato, la cui flessibilità nel solo primo triennio sarebbe non solo inutile in relazione ai contratti a termine, ma soprattutto negativa per i contratti di apprendistato che ne sarebbero scoraggiati». «Sarebbe davvero paradossale -prosegue- intervenire su tutto, dagli ammortizzatori ai servizi per l'impiego, dai modelli contrattuali alla conciliazione, escludendo solo l'art.18. »Preoccupa inoltre -aggiunge Sacconi- il riferimento alle pensioni medie già erogate che potrebbero essere, a detta del ministro che ipotizza una asticella di ampia resa finanziaria, ulteriormente penalizzate inducendo una più generale insicurezza nei pensionati, sulle loro aspettative di vita, sui loro consumi«
ART.18: NENCINI, LA TUTELA SCATTI A DUE ANNI DA ASSUNZIONE Formazione e tutele anche per i contratti a tempo determinato - ROMA, 17 AGO - «Proviamo a suggerire soluzioni su quattro temi centrali: la formazione, le tutele per chi ha contratti a tempo determinato, le modifiche ai contratti a tempo indeterminato e gli interventi a sostegno dei disoccupati». Così Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti, illustra in un'intervista a Repubblica le proposte del Partito Socialista Italiano sul lavoro. Sull'articolo 18, il partito «va in direzione contraria. Concordiamo - dice Nencini - con l'idea di un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Ma pensiamo che la tutela dell'articolo 18 debba arrivare alla fine del secondo anno e non del terzo come si propone oggi. Inoltre riteniamo che vada ripristinato l'articolo 18 originario, non quello modificato dal ministro Fornero». Inoltre, per tutelare chi ha un contratto a termine, aggiunge, «pensiamo innanzitutto che debba essere sanata l'ingiustizia per cui le pensioni di oggi sono pagate con i versamenti contributivi di lavoratori a tempo determinato che la pensione non la vedranno mai. Per loro, al contrario, devono essere previste la tutela pensionistica, l'assistenza in caso di malattia e la maternità».
IRAQ: RIZZETTO (M5S), POSIZIONE DI BATTISTA PERSONALE 'Io sempre contro terrorismo, il Movimento non ne ha discusso" - ROMA, 17 AGO - «Sicuramente avrei usato maggior cautela», dice il deputato del Movimento Cinque Stelle Walter Rizzetto, commentando il post di Alessandro Di Battista sui terroristi e l'Isis. «Immagino - afferma in un'intervista a Repubblica - che Di Battista si sia informato bene, perchè non è uno sprovveduto. Considerato quello che sta accadendo in Medio Oriente, però, forse un minimo di cautela sarebbe positiva». Di Battista, aggiunge Rizzetto, «si occupa di queste tematiche. Non essendo al lavoro, non ho ancora avuto modo di chiedere un feedback. La sua, comunque, è una posizione personale». «Non ci sono state discussioni», nel Movimento - spiega - nè una posizione in assemblea: «Qualche tempo fa avevamo parlato un pò di queste vicende». La posizione personale del «cittadino Rizzetto», come dice lui stesso, è che «il terrorismo non trova, nè può trovare alcun tipo di giustificazione», è «contro, senza se e senza ma. C'è da dire che Di Battista ha anche detto che è sempre meglio una soluzione pacifica, che è quella che preferisce».
FISCO: POLETTI, RIDURRE IRAP, COLPISCE AZIENDE A PIÙ ALTA INTENSITÀ LAVORO = MA NON SI SCAPPA, DOVREMO FARE I CONTI CON LE RISORSE Roma, 17 ago. - «L'Irap va ridotta perchè oltretutto ha l'insana caratteristica di colpire le imprese a più alta intensità di lavoro». Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che, intervistato dal «Corriere della sera», avverte: «Ma anche qui non si scappa: dovremo fare i conti con le risorse disponibili»
GOVERNO: ROTONDI, BERLUSCONI PREOCCUPATO DA ECONOMIA E MANOVRE PALAZZO = Roma, 17 ago. - «Nessuno confonda la preoccupazione di Silvio Berlusconi per lo stato dell'economia con manovre di Palazzo che non lo hanno appassionato nemmeno quando a governare era lui stessò. Lo afferma il parlamentare di Fi, Gianfranco Rotondi.
M5S: GRILLO LANCIA 'OSCAR' PER IL GIORNALISTA DELL'ANNO 2014 = VOTO ON LINE SU LISTA DI 37 'PENNIVENDOLI", C'È ANCHE ORLANDO MORTO L'8 AGOSTO Roma, 17 ago. - Vota per il giornalista dell'anno. È l'invito rilanciato da Beppe Grillo sul proprio blog, che oggi allarga il concorso 'giornalista del giornò proponendo un elenco di 37 nomi (da votare on line) a cui attribuire l'Oscar di 'giornalista dell'annò. «La rubrica 'Giornalista del giornò -ricorda il blog di Grillo- è nata a dicembre dell'anno scorso grazie a Maria Novella Oppo, che all'epoca scriveva per un giornale ormai estinto nonostante le decine di milioni di finanziamenti pubblici ricevuti nel corso degli anni anni: l'Unità di cui è oggi è rimasto solo il nome alle Feste dell'Inciucio dell'Unità di Renzusconi». «Grazie alle vostre segnalazioni e alla prolificità servile dei pennivendoli bipartisan italiani contro il M5S -continua il blog del leader Cinquestelle- la rubrica è stata molto attiva. Dopo nove mesi è bene fermarsi un attimo a riflettere per decidere insieme il Giornalista dell'Anno 2014, quello che più si è distinto per il suo livore prezzolato, ma molti lo fanno anche gratis, contro una forza politica votata da nove milioni di cittadini, l'unica ad aver rinunciato ai milioni di euro di finanziamenti pubblici (42 per la precisione) e i cui parlamentari si sono dimezzati lo stipendio. La scelta non è semplice, ci affidiamo a voi». Tra i nomi che figurano nell'elenco ci sono Francesco Merlo, Pierluigi Battista, Massimo Gramellini, Corrado Augias, Francesco Alberoni, Alessandro Sallusti, Sebastiano Messina, Corradino Mineo, Michele Serra, Mario Giordano, Gad Lerner, Ezio Mauro, Giampaolo Pansa, Stefano Menichini, Giuliano Ferrara, Michele Santoro e anche Federico Orlando, ex condirettore di «Europa», scomparso lo scorso 8 agosto. Il 'concorsò on line offre anche l'opportunità di votare un nome a piacere che non compare nella lista proposta.
IRAQ: CICCHITTO, UE E USA NON SI ILLUDANO, ARMARE CURDI NON RISOLVE PROBLEMI = PRIORITÀ SONO AIUTI UMANITARI A PROFUGHI E ALLA GIORDANIA Roma, 17 ago. - Chi pensa di risolvere l'emergenza in Iraq armando i curdi si illude. È il giudizio espresso dal presidente della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto. «In primo luogo -dichiara l'esponente del Ncd- bisogna fornire di aiuti umanitari le popolazioni colpite in Iraq da un genocidio messo in atto dalle truppe dell'Isil. In questo quadro bisogna anche fornire tutti gli aiuti possibili alla Giordania che viene a trovarsi in una condizione difficilissima da moltissimi punti di vista, in primo luogo per avere sul suo territorio milioni di rifugiati storicamente palestinesi e adesso anche dalla Siria». «Detto tutto ciò -prosegue Cicchitto- è bene che in Europa e negli Usa nessuno pensi che fornendo un pò di armi ai Peshmerga questi siano in grado di risolvere un problema che è innanzitutto dell'Occidente nel suo complesso. Nessuno può dimenticare, in primo luogo, che i curdi da sempre stoppati da tutti e perseguitati dai turchi, sono abituati alla guerriglia e non a condurre una guerra contro un esercito armatissimo come è quello dell'Isil che si èimpadronito di una larga parte delle dotazioni militari fornite dagli Usa all'esercito iracheno». «Di conseguenza la fornitura di armi ai curdi puòservire a tamponare transitoriamente la situazione che va affrontata in ben altro modo dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti che altrimenti si troveranno a dover fare i conti con una entità militare e fanatico-religiosa assai piùpericolosa della tradizionale Jihad islamica. Che poi questa esplosione di terrorismo islamico trovi addirittura in Italia nel M5S chi la esalta o vuole farsene mallevatore politico è il segno -conclude Cicchitto- che tragicamente alla follia non c'è limite».
IRAQ: MINISTRO ESTERI BERLINO, NO A STATO CURDO INDIPENDENTE 'Destabilizzerebbe ancora di più la regionè - BERLINO, 17 AGO - «Uno stato curdo indipendente destabilizzerebbe ancora di più la regione e contribuirebbe alla nascita di nuovi conflitti, probabilmente anche con lo stesso vicino Iraq». Lo sostiene il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier in un'intervista al quotidiano Bild nella quale auspica che «sia mantenuta l'integrità territoriale dell'Iraq». Di ritorno da una sua visita nel Paese dove ha incontrato il nuovo premier Haidar Al Abadi, il ministro degli Esteri tedesco ritiene che «la formazione di un nuovo governo a Baghdad guidato dal primo ministro l'ultima chance per l'unità dello stato iracheno».

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